Il
traditore
“Maledetto
Daemon. Parlava sempre e solo di famiglia. Sembrava così
ligio ai suoi doveri, l’unico in quella banda di idiota ad
essere un degno parente del Capitano. Onorava e rispettava i Vongola,
come se ne valesse la sua intera esistenza. Si vantava così
tanto di quel ruolo, sottolineando come io fossi un intruso. Non era
solo amico del suo Boss, era stato un mentore per Giotto quando era
piccolo.
Per
cosa, poi?! Tradirlo!
Tradirci…
tradirmi…” ringhiò Alaude.
Stringeva tra le mani una fotografia in bianco e nero che li ritraeva.
<
Trovo ancora strano questo ritratto istantaneo >
pensò. Una ciocca dei corti capelli biondi gli
finì davanti al viso.
[110].
|