chapter 2
Capitolo 2
Ricordo che è un vecchio progetto e mi hanno consigliato di
postarlo. Non è stato rivisto o modificato.
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Rimasero tutti a osservare l'entrata e delle ombre in avvicinamento,
finchè tre persone non apparirono, fianco a fianco, parlando
e
discutendo su un tablet. Al centro vi era una donna, gli altri due
uomini le stavano spiegando qualcosa, che arrivava a sprazzi
per il
leggero vociare degli ospiti.
"Fate silenzio per favore" urlò l'uomo con la famiglia.
Tutti fecero silenzio pian piano, accorgendosi che tutti gli uomini al
di sotto li stavano osservando attirati dallo scompiglio.
La ragazza si voltò verso di loro mentre gli altri due
ancora parlavano con il tablet in mano e le stavano al passo.
Quello chiamato Jd urlò di salutare il Comandante e per
primo
fece il saluto che non era quello che conosceva, seguito dagli altri.
Faccia a faccia, la
ragazza chiese lo stato della sistemazione mentre firmava sul tablet
con un pennino digitale, ridandolo ai due uomini dietro di lei.
Dopo qualche secondo di silenzio Jd le rispose qualcosa, non
comprensibile perchè sembrava un'altra lingua e lei
continuò brevemente la discussione in quel modo.
"Seriamente? Comandante quella ragazza? ma non dovrebbero essere
militari di una certa esperienza e anni di comando?"
Joseph spostò gli occhi verso l'uomo con la famiglia, che
non si
era mai degnato di presentarsi, e sorrise sfacciatamente.
"Cosa avevo detto fino a poco fa? Questi mi sembrano tutto
fuorchè militari. Il loro comportamento non ha due livelli"
"Che intendi dire?" voltandosi di scatto quasi urlando.
"fa silenzio, così come noi sentiamo loro se parlano
abbastanza
forte, anche loro possono farlo con noi. I militari di solito hanno uno
e un solo modo di porsi. Da militare. Anni di addestramento, regole
ferree, comportamenti che devono adattorare e il sapere sempre che ci
sono delle posizioni da considerare e rispettare... cerco di rendertela
chiara ovviamente... bhè, per farla breve solitamente ci
sono
quelli che restano militari fino al midollo e lo sono anche nel
privato, ci sono quelli che riescono a tornare loro stessi
fuori
dall'ambiente militare e quelli che proprio non riescono ad apparire
almeno dei militari. Ecco cosa intendevo. Sono stati ben coordinati nel
saluto, davvero bravi, ma se vedi attentamente anche la discussione tra
quella ragazzo e quel tipo chiamato Jd, è parecchio
informale.
Quindi le cose sono due, o quei due sono molto, molto amici e non
è
un mistero per come si atteggiano tra loro davanti agli uomini, oppure
non seguono o non sono capaci di seguire regole militari. Ecco spiegato
nel modo più semplice possibile cosa intendevo" sistemandosi
sul
letto con le mani intrecciate dietro la testa, come a suo agio.
Non vi fu risposta ma tornarono a guardare di sotto. La donna si
voltò verso di loro mentre tornarono tutti e occuparsi delle
loro faccende. Solo Jd e chi stava con lui restarono dove si trovavano.
La donna si avvicinò e scorreva lo sguardo sui due livelli,
sulle persone che occupavano sia la zona dormitorio che la living.
L'uomo con la famiglia la osservò bene, incerto.
Poteva
avere dai venti a trent'anni, anche se pareva comunque giovane si
comportava come fosse più matura. E vestiva in maniera
strana
per lui, impedendogli di capire oltre. Aveva pelle molto chiara, occhi
grandi ed espressivi verdi, capelli castano chiaro corti un tagli oad
angolo che
sfioravano la guancia destra, gli altri corti, lisci. La cosa che
colpiva subito di lei erano proprio gli occhi che sembravano osservare
tutto e tutti, soffermandosi varie volte su varie cose. Quando si
voltava colpiva il naso all'insù, la cui punta rialzava il
naso
ad arco dando un senso armonico e diverso al viso di fronte, ovale. Di
fronte colpivano gli occhi mettendo in secondo piano il naso
mediamente grande, non piccolino, e la bocca dalla forma che gli
sembrava a cuore. Come muovesse le labbra, e lo faceva molto mentre
osservava e sembrava riflettere, restava sempre in primo piano il
centro con il labbro inferiore più gande del superiore.
Sembrava
quasi un cuore, più visibile se imbriciata. E di nuovo si
trovò gli occhi di lei su di sè, indagatori e gli
mettevano
inquetudine. Erano grandi senza rovinare l'insieme e profondi, sembrava
che restassero a fissare un'eternità qualcosa e l'unica
opinione
che si fece era che non davano modi di capire cosa pensasse, ma
facevano
notare molto bene il suo umore, come le sopracciglia non
sottili e ben tenute, ch si muovevano molto con l'espressione che
assumeva. E poi qualcosa lo colpì.
Quando rifletteva invece si capiva, socchiudeva di poco gli occhi se
qualcosa la faceva riflettere e allora assumevano un aspetto
più
a mandorla enfatizzando il taglio superiore dell'occhio con le ciglia,
e
la testa la inclinava in due modi diversi. Di alcuni gradi di lato se
osservava
le cose, non sapendo se con curiosità o altro, ma quando
rifletteva voltava il volto, non tutta la testa mostrando
principalmetne un lato del viso, come quando anni addietro gli
spiegavano come mettersi per le fototessere. Poi ricordò,
era il
busto ad esser e leggermente girato ma lei lo faceva con il viso. Anzi,
ora che lo rivedeva notava che voltava il viso alnzando leggermente il
mento, così che l'effetto fosse di notare prima
l'occhio e
la
mascella. Poi si voltò indietro e vide che inclinava di
nuovo la
testa, questa volta, osservando la gente che lavorava.
Alla fine tornò con gli occhi verso gli ospiti e
iniziò a parlare. Senza accenti particolari e in maniera
chiara.
"Buongiorno, signori. Intanto mi presento, sono il Comandante Kianta e
sono io che gestisco il processo di prelevamento e messa in sicurezza
di questo settore. Ossia di questa città, ma molti nostri
gruppi
stanno svolgendo la medesima cosa nelle città vicine
più
piccole. Voi siete stati indirizzati qui, il nucleo principale
dell'operazione. E per essere chiari, siamo stati incaricati dal vostro
governo di procedere con lo svuotamento delle città in sua
vece,
avendo certe... specializzazioni che ci permettono di operare per loro.
Le sue truppe invece sono occupate a riempire le strade e controllare
zone ed edifici per scovare eventuali cellule nascoste e non giunte
qui. Oltre che controllare che evenuali sciacalli possano cogliere
l'occasione per entrare nelle vostre case. Il governo ha bisogno di
voi, vuole proteggere voi ma anche le vostre cose. Dico questo
perchè sia chiaro che la città non
sarà
incustodita. Vi verrà dato l'avviso ufficiale per voi dal
Primo
ministro che indica tra le varie cose anche questo elemento. Se vi
saranno intrusioni ed eventuali furti, è chiaramente
indicato
che se ne prenderanno la responsabiltà dopo analisi e
considerazioni della situazione. E avrete il loro aiuto in caso di
perdite. Questo perchè oltre che cercare di salvare voi,
hanno
intenzione di proteggere le vostre proprietà, che sia beni
materiali e di risparmio, per il vostro ritorno ma anche per le tasse.
Ma troverete tutte le informazioni nel bollettino."
Mentre parlava faceva un piccolo tratto in circolo, prima con le mani
tenute strette dietro la schiena, poi muovendloe per enfatizzare
il discorso. Dritta di schiena ma elastica, sembrava non fosse la prima
volta che faceva un discorso a qualcuno. E mentre faceva quella piccola
passeggiata tornando indietro e rifacendo il percorso, intervallato da
momenti in cui si fermava per guardare verso gli ospiti, passava
accanto a Jd, mostrando come fosse più bassa di lui. Una
spanna
buona sembrava, ma il tipo di calze che portava rendevano impossibile
capire l'altezza esatta.
Portava infatti degli stivali alti a metà coscia di pelle
scura,
dalle
suole si vedeva che erano usati e non nuovi ma la pelle che cirondava
le gambe non sembrava consunta o rovinata, ma tenuta bene.
Il piccolo
tacco quadrato, forse cinque centimentri, impediva di capire l'altezza
esatta. I
pantaloni erano verde oliva con tasche dietro e trattenevano una
camicia nera, un
piccolo colletto e maniche strette fino a quasi il gomito da laccetti e
poi un taglio ampio fino alla spalla. Sopra questa, un
corpetto
in pelle senza spalle che si fermava sopra il seno, decorato in vari
modi e stretto da lacci a un fianco. Una strana cintura a due strisce
teneva sia i pantaloni che alcune armi, diversamente dagli altri che
avevano una cintura per i pantaloni e un'altra per le armi. Teneva
nella mano sinistra, nell'anulare un anello color argento ma non si
vedeva altro e non portava altri gioielli all'infuori di una collana
argentata con una strana perla quanto mezzo dito, tutta bitorzoluta,
che splendeva con le lampade.
Che abiti strani, pensò.
"Restere qui con noi il tempo di ricevere dal Governo l'autorizzazione
a condurvi al sicuro nel luogo che vi hanno predisposto, quindi abbiate
pazienza perchè è solo temporaneo. Alcuni uomini
passeranno in determinati momenti della giornata per sapere se avete
bisogno di qualcosa, se volete che siano i nostri cuochi a prepararvi i
pasti o volete farlo voi. A tal proposito come avrete visto avete
elettrodomestici a vostra disposizione in qualunque momento, e cibi
disponibili e riforniti nei due controlli al giorno. Questo per venire
incontro alle vostre esigenze e voglie durante la giornata. I bagni
sono nella parte posteriore, per ogni piano e divisi già in
donne e uomini e sono sufficienti per un utilizzo igienico. Vi
è
una zona per giochi, sia vecchio stampo che videogiochi, alcuni
cabinati e computer saranno portati tra poco, ma non vi sarà
collegamento internet ne telefono. Se cercate qualcuno che conoscete,
chiedete all'uomo con un Compilatore e vi saprà dire se
è
registrato e dove si trova, e nel caso provvedere a spostare qualcuno
per farvi stare insieme. Prima che lo chiediate, internet e telefono
sono schermati, almeno per voi ospiti, questo
perchè
è proprio a causa di questo che la situazione è
peggiorata, e in alcuni casi, precipitata. Essendo una sistemazione
temporanea e l'attesa è esclusivamente per ricevere
l'autorizzazione del vostro Primo Ministro per condurvi in una zona
sicura, vi prego di comprendere e aspettare. Per qualunque cosa, come
già vi sarà stato detto, vi sono dei gruppi atti
a
occuparsi di voi ed essere a vostra disposizione.
Per ultimo, la zona che vedete di fronte a voi" voltandosi dall'altra
parte dell'edificio "è predisposta per i Sorveglianti e
Gestori,
ossia chi tramite i compilatori può rispondere alle vostre
domande, se in loro facoltà, e provvedere ai vostri bisogno
ove
possibile. I sorveglianti invece sono le squadre di controllo e
protezione, non vanno disturbate e passeranno il tempo nell'altra zona,
appunto. Se ve lo state chiedendo, vi sono altri edifici, solamente
destinati a noi e uno per la zona docce, raggungibile da quella porta"
indicando nel piano inferiore una porta opposta a quella di ingresso ma
sempre all'interno del perimetro dei vetri.
"Spero di aver chiarito le linee principali per questa temporanea
situazione. Se vi sono domande sono a disposizione, altrimenti i
Gestori resteranno fino al cambio disponibili qui. Ultima cosa, per
parlare con qualcuno, potrete farlo attivando l'interfono vicino la
porta, che sarà sempre chiusa per sicurezza ma aprta e
utlizzata
principalmente per i Gestori e le squadre di pulizia e ricambio beni.
Se volete parlare con qualcuno premete l'interfono che
avviserà
un gestore che sar a vostra disposizione. Come vedete la parete, che
è un vetro particolare anti proiettile e
ingrangibile, non
è montata tutta fino al soffitto e non abbiamo deciso di
isolare
acusticamente la vostra zona perchè no nsiete reclusi ne
carcerati. Ma vi prego di non urlare o avviare discussioni a voce
troppo alta perchè, come voi sentite noi anche con la porta
chiusa, noi da qui sentiremo voi. L'aria è gestita da
ventole e regolata da un apparato che gestisce un valore di
umidità e temperatura adeguati. Se volete uscire fuori per
una
boccata d'aria, oggi non sarà possibile ma provvederemo
domani
per una zona sicura per voi all'aperto. Sarà solo per poco
tempo
al giorno, dobbiamo proteggervi, ma sarà nostra cura cercare
di
allievare le vostre pene per la situazione al meglio. Secondo le nostre
possibilità. Ci sono domande particolari?"
Un silenzio profondo riempì l'edificio, il comandante Kianta
passò con gli occhi in rassegna i volti uno a uno
finchè non non fece un cenno di comprensione.
"Molte bene, se vi vengon o domande o richieste, vi ricordo di nuovo
dei
Gestori. Sono il gruppo con gli abiti blu scuro e bianco, non potete
sbagliare. Il gruppo di igiene e controllo dei beni sono in rosso e
bianco. Questi sono i gruppi che sono a vostra disposizione.
Tornerò più tardi per parlare ancora con voi, ma
per ora
volevo solamente darvi il benvenuto e spiegarvi che siete al sicuro e
sotto le direttive governative. A dopo".
Con un cenno del capo salutò e si voltò,
osservandosi intorno.
"Kianta" disse Jd "non sono ancora stati portati tutti i suppellettili
di base, ma entro un'ora sarà tutto pronto. Armiamo adesso
il
primo gruppo di sorveglianza?"
"Vuoi cambiare adesso le attrezzature?" osservando due degli uomini
armati fermi rigidi vicino la porta di vetro.
"preferirei di si, sono le nuove che Jessamine ha prodotto. Quelle che
abbiamo per ora secondo me vanno controllate e aggiornate"
"Conviene davvero armare con queste adesso, con un solo test di prova?"
"Sei stata tu a decidere che fosse la loro squadra a testarle"
sorridendo divertito.
"Lo ricordo bene, intendevo equipaggiarle adesso con i pattern
satellitari"
"Non abbiamo ancora montato del tutto la Consolle ma sono arrivati i
Crell. Se hai bisogno di attivarli puoi farlo dal tuo ufficio, la porta
sotto la prima scala" indicando verso la prima rampa di scale
della zona dei Sorveglianti, una porticina anonima."
"QUindi l'ufficio è pronto? Bene, li attiverò da
lì. Procedete con le consolle, là sopra "
indicando il
piano rialzato con le gradinate
"Vuoi davvero lì? Avevo dato indicazioni per qui dietro, di
fornte le porte lasciando quella zona per..."
"Ho capito, ma secondo me è meglio lì,
cè
già la scrivania e direi che gli schermi vadano meglio
lì
sopra, così che siano visibili sia da sopra che da qui. Ora
fatemi vedere le casse" andando verso una serie di casse dietro Jd,
facendolo sorridere per come aveva posto fine alla discussione.
La vide parlare con uno degli uomini accanto ad esse, farsi aprire una
di quelle in alto e controllare il contenuto. Lei prese l'arma, una
grande
6p62 di ultima generazione, totalmente automatico e collegabile in via
satellitare per funzioni aggiuntive, anche tramite cavi assiali. Scelti
perchè rietnuti antiquati e quindi ormai poco utilizzati,
ottimi
per sistemi non subito hackerabili. Una delle decisioni del loro Leader.
Kianta sistemò l'arma prima sulla spalla attivando il
pannello a
cristalli liquidi, poi sull'anca , controllando sempre le informazioni
sul display.
Jd chiuse gli occhi e fece un sospiro sonoro.
Un anno e quasi nove
mesi prima
, municipio.
Arrivarono con l'AirOl
vicino la spiaggia, con mare mutevole a causa
del vento. Non pioveva ma il cielo era plumbeo, nonostate fosse Aprile
inoltrato e in quella zona le temperature erano sempre più
alte
del normale.
Uno dopo l'altro corsero
in fila aspettando il leader e le istruzioni.
Jd, con Lubo, il gigante del gruppo, il sempre critico Alaric e Brayden
controllavano, essendo tenenti, la squadra.
Il leader scese
dall'ereomobile e si fermò a controllare il
tempo, sotto gli occhi di Jd. I suoi lineamenti slavi, o almeno le sue
origini come diceva
lui, trasparivano quando era meditabondo e accentuavano i tratti
sottili e acuti del viso. Anche se definirlo era difficile, nonostante
lo conoscesse da anni e sapesse il minimo che l'uomo aveva rivelato. Di
origine diceva, aveva preso i tratti della madre più che del
padre, anche se le labbra sottili sembravano non molto adatte per quei
tratti affilati di profilo che sembravano divergere dall'aspetto del
viso, che pareva più ampio. Era una cosa che Jd non aveva
mai
capito, quella della genetica. Come poteva un viso di una certa
grandezza di fronte, presentare tratti come ravvicinati al centro.
Detta così, si disse, dipingeva un mostro ma non era quello
il
caso. Se lui stesso aveva tutto proporzionato anche se non si vedeva
come un 'bell'uomo ma nella media, i tratti del Leader sembravano
differire se visto di lati diversi. Sembrava aduto e serissimo di
profilo per i tagli affilati di naso, occhi e bocca, ma di fronte
sembrava diverso. Le prime volte che lo aveva visto lo aveva confuso
per un russo o un americano classico, o almeno i vecchi corrispettivi
delle nazioni dei Continenti. I capelli biondo cenere naturali erano
tenuti tretti in una coda bassa, molto diverso da anni prima che li
teneva più corti, fino a metà orecchie. Adesso li
curava un pò ma a volte le ciocche frontali sgusciavano
dalla legatura e e gli ricadevano ai lati delle tempie, come in quel
momento, dando un altro aspetto al suo viso. Per molti stava meglio
così che tutti raccolti. La zona
delle
sopracciglia pareva più sporgente e rendevano gli
occhi
grigio
scuro come più profondi rispetto al resto del viso. Per Jd
però a rompere il tutto era la bocca, davvero troppo sottile
per
quel viso, perfino la smascella per niente affilata risaltava, dando a
tutto il viso come una prospettiva di linee dal centro che in
realtà
non
cèrano. Come diceva sempre, il leader era un
soggetto
difficilmente catalogabile. Era come un puzzle di fattezze diverse ma
armonioso allo stesso tempo, un pò come il naso di
Cleopatra.
Anche se da ragazzino lo aveva visto il profilo dalle foto
delle monete e non gli sembrava una donna così magnifica da
catturare l'attenzione della gente. Ma poi gli tornò in
mente
una cosa, anche se gli uomini la trovavano bella, Cleopatra splendeva
per il carattere e le sue qualità intellettive. Stesso cosa
per
il leader.
Il suo pensiero fu rotto
dall'arrivo del Leader davanti la fila di uomini pronti. Diede le
indicazioni riepilogative della situazione e mostrò il suo
phonvlet, collegato alle telecamere degli elmetti della primaguardia,
che dovevano aprire la
pista di avvicinamento. L'avanguardia ruppe le righe dopo il
saluto e iniziò ad avviarsi con cautela. La zona era sicura,
il municipio distava circa 250 metri e giungere dinnanzi con un mezzo
era più rischioso. la polizia li avrebbe fatti passare senza
problemi, il perimetri di un kilometro era stato reso zona
rossa. La cellula aveva già fatto
saltare un lato dell'edificio con il plastico, facendo cadere
già una porzione del prrmo piano, più le colonne
che ornavano la facciata e l'interno. Un'opera antica ancora in piedi.
"Jd e Alaric, portate i
vostri gruppi in posizione e procedete per le entrate che abbiamo
deciso. Ci hanno chiesto di prenderne qualcuno vivo dei soggetti
ricercati e nel caso andarcene con loro, senza fare altro."
"Phw, dovremmo fare
piazza pulita e ci dicono solo di prendere due capocce e scappare come
conigli. Spero almeno che ci paghino bene!" Esclamò snervato
Alaric, mostrando indignazione perfino con il naso, che si dilatava a
ogni parola peggiorando la vista adunca e un pò grossa,
mentre gli occhi piccoli lampeggiavano irati. Con l'umidità
i capelli grossi e crespi lo facevano sembrare Einstein. Quei capelli
non avevano forma come diceva, pensò Jd. Lo facevano
sembrare più vecchio ma lui non voleva tagliarli
più corti, "sembro un idiota" diceva. E il naso non aiutava,
visto anche il mento quasi inesistente.
"E' tutto ok" disse con
calma il leader "ci hanno chiesto questo, mi hanno assicurato che le
forze di polizia hanno l'ordine di lasciarci passare e agire solo
quando avranno il segnale, ossia quando saremo di ritorno AirOl.
Semplice."
"Se lo dici tu..." poco
convinto, Alaric si portò l'arma più vicina e
strinse i denti.
"Ne riparleremo allo
Chateau. Ora andate", portandosi una sigaretta alle labbra senza ancora
accenderla.
Se Jd non avesse saputo
che non era una normale sigaretta ma qualcosa creata dal Dottor David,
avrebbe avuto da ridire. Per il loro lavoro erano un cancro ai polmoni
già dall'inizio, ma non era questo il caso. Sapeva solo che
non erano nocive come quelle comuni o quelle elettriche vaporizzanti.
Ritenute dannose da anni per le composizioni liquide troppo simili a
quelle classiche. Ma quelle erano diverse, doveva chiedere in seguito
informazioni, si disse. Sapeva che molti uomini ancora fumavano le
classiche o quelle vapo e a volte si notava dalla voce o respiro troppo
profondo dopo l'addestramento mensile, invece di eliminarle le usavano
per scaricare i nervi.
"Quali nervi, poi...?"
si chiese guardando di sfuggita le file vicino a lui. Una volta fumava,
poi aveva smesso dopo un ricovero in ospedale allo Chateau
perchè lo faceva stare peggio. E ne era contento adesso,
anche ancora adesso dopo tanto tempo, l'istinto di rigirarsi una
sigaretta immaginaria gli era rimasto e se ne accorgeva solo
perchè gli altri lo fissavano ridendo. E il pensiero di
quali nervi facessero, proprio loro, non lo capiva.
"Andate... "
All'ordine del Leader
scattarono tutti in formazione, ogni gruppo si preparò e si
avviò da direzioni diverse. Jd come il resto del gruppo
originario era a capo e condusse gli uomini per i metri mancanti fin
all'esterno del municipio che era situato vicino a un piccolo parco
verde di fronte e una piazza usata perlopiù per
arrivo e partenza dei
mezzi pubblici elettrici a lato. Una volta si chiamavano autobus, si
disse, ed
erano un arancione orribile. Adesso erano automatizzati e di due
categorie. Uno elettrico senza pilota che seguiva una linea a terra
elettrica a vernice e su quella si muoveva, era usato per le
prenotazioni dei
cittadini dalle loro case o altri posti, mentre quelli pubblici in
generale erano monitorati e gudati da varie telecamere da personale
umano, ma aveva funzioni ripetitive indipendentemente se
cèrano persone o meno. NOn vide la vernice da nessuna parte
che attivava il mezzo, quindi non passavano da lì quelli,
che
sono a volte confusi con i vecchi taxi.
Intravide la polizia
all'esterno disposta distante dal cerchio che avevano fatto sulla zona.
C'erano urla e sporadici spari, ma il tutto avveniva all'interno.
"J, qui A. Quella
breccia che hanno creato è pulita, stiamo entrando. Anche L
è entrato, dalle finestre a ovest, tanto
erano già devastate. Mancate voi, senza di voi non
possiamo fare
rastrellamento. Procedi e indica la posizione".
"Si, qui J. Ci stiamo
avvicinando all'entrata, nessuno."
Jd si voltò
verso i due uomini con lui. Pensava fossero troppo pochi ma a lui era
destinata la missione principale, recuperare i due soggetti mentre gli
altri erano di copertura e fare pulizia in caso di problemi".
"Andiamo, Dame con me.
Pip tu vai da retroguardia. Dieci passi. Gairdaci le spalle."
Pip restò
fermo dopo aver dato l'ok, Dame seguì Jd fino all'entrata
principale.
" J la polizia qui
non fa niente ma ci tengono d'occhio. Sicuro che non faranno niente
vedendoci entrare?"
"Confida nel leader, gli
dissi" e dal silenzio sapeva che era così. Tutti si fidavano
del Leader.
Jd e Dame entrarono
nell'atro, un quadrato ampio con delle colonne a dividere l'ambiente.
Alla sua sinistra una parte era crollata, la zona dove avevano aperto
una breccia e vide sulla scala di marmo più avanti, alla
balaustra del piano superiore uno dei gruppi che li guardava e
facevano segnalazione. Procedevano.
"Dame, proseguiamo di
sotto. Loro sono di sopra, se trovano anche uno dei due ci avvisano,
noi cerchiamo sotto." poi attivando il collegamento
chiamò
il Leader.
"Qui J, posso sapere se
ci sono informazioni sulla posizione dei soggetti?"
"Qui Alpha, negativo.
Sappiamo che hanno preso l'edificio e parte del personale per accedere
a delle informazioni, non sappiamo ancora quali ne dove si trovano. E'
certo però ci sono due uffici importanti per loro, anagrafe
e uno
sezione catastale. Un impiegato ha fatto una telefonata cercando di
nascondersi, dicendo che volevano informazioni da questi uffici ma poi
la comunicazione è stata troncata. Niente altro. So per
certo però mi è stato segnalata l'ubicazione
degli uffici. Uffici catastali al pianterreno, hanno una stanza adibita
alla catalogazione e conservazioni delle visure catastali e mappe per i
beni architettonici. Ufficio anagrafe e di stato civile, primo piano,
terza porta zona ovest. Indicami la posizione":
"Atrio, seconda colonna
verso destra, stavamo controllando dopo la prima squadra il
pianterreno. Richiedo ordini".
"procedi, A ha riferito
di controllare con l'altra squadra il primo piano, dove partono ancora
sparatorie. Riferisce di aver steso tre soggetti nel corridoio.
Raggiungi l'ufficio catasti"
"Ricevuto" Poi di
voltò verso Dame "Proseguiamo agli uffici qui sotto. Loro si
occupano di quello sopra. Pip cambio di programma. Tu resta qui, noi
controlliamopiù avanti. Sii la boa per noi" mentre quello
acconsetiva.
"Ok, ma quanto
è grande questo posto?" chiese Dame.
"So è che
è alto più di tre metri d'altezza a piano, anche
a causa
degli alti soffitti, come vedi" alzando gli occhi verso il soffitto a
vela suddiviso dalle colonne "e comunque non so la dimenzione esatta.
Ma l'hai vista da fuori, fattene un'idea"
"Va bene... qui
però è parecchio silenzioso a parte i ragazzi
sopra. Perchè?"
Jd si fermò
ad un angolo, guardò brevemente il compagno e poi
usò lo spiecchietto per osservare il corridorio. largo una
persona e mezza, contava tre porte da un lato, il sinistro, quattro a
destra e una alla fine di fronte. Un'ombra passò da una
delle porte,
fugace ma cèra.
"Prendi il termoscanner,
cè qualcuno".
"Prenderà con
queste mura così antiche e spesse?" estrando l'oggetto, un
quadrato poco meno grande di uno smartphone con una bacchetta
allungabile dietro.
"Certo, dovrebbe"
Ne era sicuro, allo
Chateau funzionava. NOn doveva essere diverso dal tipo di costruzione
dove si trovava, pensò.
Dame lo puntò
e iniziò a osservare la situazione.
"Ci sono delle figure,
vedo che un paio stanno quasi volando..." rise leggermente "deve
esserci una scala, corrono veloci.
"Sanno che siamo qui..."
poggiò un dito all'orecchio "Qui J, Alpha mi confermi che
cè una seconda scala nella zona posteriore dell'ediificio?"
"Alpha, confermo, meno
grande ed elaborata di quella dell'atrio, di servizio, porta ai piani
superiori. Avviso anche che le stanze posteriori presentano
collegamenti tra loro, oltre le porte verso il corridoio."
"Ricevuto" poi si
voltò verso il compagno "scala più piccola,
stanze comunicanti alla fine,n on cè solo il corridoio"
Un urla e delle
imprecazioni si levarono dal fondo.
"non veniva da su.
Cè qualcuno" disse Dame.
"Procediamo"
incitò Jd.
Avanzarono, le prime due
stanze avevano dei cecchini di vedetta, che fecero fuori una con un gas
stordente e una con un colpo secco in testa.
"bel colpo, sei sempre
il migliore cecchino, amico" rise Dame mentre avanzava cauto verso le
altre porte "Quello l'ho sistemato con il gas, non abbiamo neanche
bisogno di chiudere la porta"
Jd si voltò
di nuovo verso l'altro. Avevano una divisa che sembrava pelle ma era un
materiale che Brayden chiamava solo "strafigo" senza mai ricordare il
nome. Guanti speciali e caschi li proteggevano sia per gas e varie
sostante che per restare nascosti. Il casco sembrava un tipo di
maschera
a gas totale con vetri allungati e senza filtro esterno.
Erano interni come l'apparecchiatura di comunicazione. La zona
dell'orecchio presentava una attivazione a pressione
come aveva fatto,
dove sceglieva il canale. Sorrise anche lui al ricordo che Brayden la
prima volta che ebbero quel nuovo casco correva per il dormitorio con
quello indosso e la nuova divisa urlando che gli alieni erano tra loro.
E anche la punizione del Leader, prendere in consegna la sera gli
stivali di tutti e dargli una ripulita. Ancora ricordava le lamentele
dell'amico per la puzza e l'aver finito all'alba. Non erano affatto
pochi eppure era riuscito a pulirli tutti e pure deodorarli in una
notte intera. E dovette pure seguire l'addestramento senza dormire fino
a fine giornata.
"J, qui cè una porta che da verso le altre. Deve essere
comunicante"
Jd si portò verso l'altra e osservò "anche qui".
"Quanto cazzo è grande e collegato questo posto? Siamo in
due, cazzo."
"Lo so, li senti i ragazzi su? Stanno pulendo, nel caso chiederemo
rinforzi."
"Spiegami questa situazione, perchè Noi dovremmo prendere
questi tizi in queste condizioni"
Tuttavia Jd non potè rispondere perchè altre urla
giunsero dal fondo. proseguirono veloci per un'altra serie di porte ma
nessuno.
"Perchè non cè nessuno, cazzo" urlò al
microfno Dame e Jd ringraziò che i caschi isolavano anche
per l'esterno. Stavano giungendo alla scala a sinistra, adesso visibile
che precedeva la porta di fronte. Vedeva anche una libreria a vetri
dopo la scala e prima della porta.
Un colpo
schizzò verso il muro di fianco a Jd e si
accovacciò pronto a sparare.
"Chi siete, parola
d'ordine"
Jd e Dame si voltarono
verso l'altro, anche se di fatto vedevano solo una fisionomia sfocata.
Era
possibile con attenzione vedere vagamente la zona degli occhi ma finiva
lì, ma sapevano di fissarsi negli occhi. La voce proveniva
dalla penultima porta, quella a destra e prima della porta di fronte.
La porta era chiusa mentre quella da dove veniva la voce era aperta,
come le altre.
"PAROLA D'ORDINE!"
"..." i due restarono
fermi.
"So che siete
lì stronzi, e so che ci sono anche sopra. Abbiamo degli
ostaggi, se non volete che muoiano fatevi vedere allontanando le armi.
O spariamo"
"J, che
facciamo, chiamiamo i rinforzi?"
Ma prima di rispondere
all'amico un rumore di scarponi li sorprese alle spalle.
"Cazzo i collegamenti
del..." urlò Dame girandosi e sparando al tizio che stava
mirando.
Jd si spostò
di lato verso la stanza vicina e restò sulla soglia mirando
con l'arma.
"Era solo? Solo Questo?"
sbraitò nel panico Dame.
"D, calma. Respira a
fondo e torna concentrato."
"Cazzo, J. Ci stava alle
spalle. Era dietro! QUanti ce ne sono? In due come facciamo a
controllare tutte le stanze collegate?
Uno scricchiolio e Jd si
voltò, venendo preso in pieno al fianco sinitro e volando
per un metro all'indietro, finendo nel corridoio. Aveva scordato di
controllare la porta comunicante. Dame sparò
come copertura mentre ai suoi piedi l'amico era ancora disteso.
"Uno giù"
urlò ma un altro seguiva e sparò a Jd di nuovo,
questa volta al casco. "Crepa!" urlò Dame eliminando anche
questo.
"J, è tutto
ok? Cazzo, siamo in una trappola. Stai bene?" agitandosi e puntando
intorno a sè in cerca di bersagli.
"Si... credo..."
cercando di rialzarsi.
Tutto taceva, anche se
si sentiva un lieve vocio smepre dal fondo. E rumori.
"ero sicuro di aver
sentito degli spari cazzo, dai J... alzati"
Jd cercò con
difficoltà di rimettersi almeno a sedere, il casco
ticchettava a ogni movimento perchè rotto in un punto con
pezzi penzolanti. Jd sembrava in difficoltà nei movimenti e
Dame si voltò veloce verso di lui.
"Il casco...come hanno
fatto? Di solito resiste a più colpi. Stai bene?"
Jd aveva la parte
sinistra non a pezzi ma quasi, un buco frastagliato metteva a nudo la
mascella, dei fili tenevano come potevano dei pezzi non ancora caduti,
varie crepe colpivano i vetri e parte del casco, ma peggio nei vetri. E
peggio quella che loro chiamavano "divisa" ma che altri avrebbero
chiamato tuta, aveva squarci e brandelli svolazzanti.
"Come diavolo... non
è possibile, di solito non..."
"Sono le Oliver Twist..."
Dame perse
concentrazione e tornò con lo sguardo verso Jd, proiettili
ad Azoturo di piombo e lame, una versione peggiore dei Devastator. Ma
arrivare a fare questi danni al nostro equipaggiamento,
pensò? E se hano queste armi, miragliette e armi non
moderne, come potevano sparare quei distruttori?
Due soggetti giunsero
dalla penultima porta a destra e li puntarono, gridando loro di buttare
di lato le armi e alzare le mani.
"Avanti, stronzi. Anche
con voi come ostaggi riusciremo. Avanti, avanti!"
incitò uno
coperto dall'altro.
I due amici restarono
zitti e fermi, anche se Jd ansimava parecchio e mugolava di dolore.
Un colpo di arma da
fuoco. I membri della cellula si bloccarono rigidi, quello di copertura
si voltò ma tutto taceva. Poi alcuni rumori profondi
"Che succede? Noah! Cosa succede?" urlò quello che li
puntava all'altro.
Dame cercò di
approfittare dello sguardo dell'uomo puntato verso l'altro spaventato,
ma questi tornò a puntare e urlò di fermarsi e
che li voleva vivi per ottenere cosa volevano. Dame dovette allontanare
l'arma, sapeva che non si poteva fare ma pensava prima a Jd.
"Eh, Car..." ma l'uomo
di copertura che si era voltato verso l'altro fece un balzo come se
qualcosa lo spingesse dal centro delle spalle e
finì a terra ai piedi dell'altro. Questi si voltò
ma non vide nessuno. Uno sparo, potente gli risuonava nelle orecchie,
fucile a pallettoni, pensò. Era l'arma di Dominic?
Niente, si voltava con
l'arma puntata per ogni porta, poi un rumore lo riportò con
gli occhi e l'arma verso la porta da cui erano venuti e avevano sparato
all'amico. Fece un passo titubante verso quella direzione, poi un
gemito di Jd lo riportò agli uomini armati e li
osservò. E poi strabuzzò gli occhi, gli divennero
enormi e li rovesciò.
Dame restò
sconvolto dal momento in cui vide quella figura spuntare alle spalle
del tizio. Giungeva non da dove avevano sparato all'altro ma
dalla stanza di fronte. Jd al suo fianco ansimava parecchio e gli
posò un braccio sulla spalla, dame cercò
di richiamarlo e tenendolo stretto con le mani sulle spalle.
"Tutto ok, J?, Ehi..."
Jd voltò come
poteva il corpo e poi la testa verso la figura che giaceva a terra con
occhi così fuori dalle orbite da far paura. Un coltello da
caccia spuntava dalla sua nuca, creando una fontanella che stava
inzuppando il collo. Alzò la testa e vide una persona che
allungava una mano e tirava con forza il coltello, che uscì
con un rumore da far vomitare. Un fucile a canne doppie era rivolto
verso di loro che puntellava il bacino, il piede ancora sulla schiena
del morto per tirare fuori il coltello.
E due occhi grandi e
profondi che li fissavano, una ragazza.
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