Una rosa tutta spine

di Mari Lace
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Una rosa tutta spine

 

«Mi chiamo Kaito Kuroba, e tu?» si presenta, porgendole una rosa.

 

Non ha mai rimpianto la sua scelta, non si pente di chi è diventato.

Kid è l’ultimo legame che ha con suo padre, l’esile filo che lo guiderà ai suoi assassini. Inoltre, assumerne i panni è dannatamente divertente.

Eppure ora non ha alcuna voglia di ridere. Si è lasciato assorbire dalla sete di verità e rivincita al punto da scordare tutto il resto, è diventato cieco alle priorità di un tempo.

Non si è reso conto di essersi ricoperto di spine ben più nocive di quelle delle rose che tanto si diverte a donare.

Kid è una rosa tutta spine che ferisce chi ama.

Aoko ha smesso di sorridere: regalarle un fiore non basta più.

 

«Per favore, Kaito» mormora un giorno, la testa bassa e le gote rigate di lacrime. «Sconfiggi Kid. Per me».

Kaito la osserva muto, incapace di esaudire il suo unico desiderio.

 

Il sorriso di Aoko è l’unica cosa che non avrebbe mai voluto rubare.





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