Le
bestie erano in fermento e la loro corsa dimostrava la loro
giustificata frustrazione,anche se il gruppo era sfuggito alla
trappola ordita da chissà chi restava il fatto che ora
sapevano di
essere esposti e la foresta ora non pareva più
così bella,con i
suoi numerosissimi abeti,la sua natura incontaminata e la nuda
sensazione di nuda libertà che regalava a chiunque ci
passasse
dentro.
Ora
appariva infida e meschina,pronta a tradirli al primo segno di
distrazione,Milziade era di nuovo alla testa del gruppo tornando
così
a svolgere il ruolo di unità sacrificabile in quella squadra
che a
lui non andava tanto a genio,se non altro il sentimento era
reciproco,almeno verso il nano e l'elfo.
Lucilla
invece non gli aveva fatto niente,tranne che assumerlo e averlo
inserito in quella gabbia di matti,gli era stato chiesto di scortarla
fino ad Aegis con la prossima di una somma più che
generosa,se non
fosse che stava cominciando ad avere seri dubbi sulla questione,non
tanto per l'ammontare di denaro che ancora non possedeva,ma per il
fatto che era soltanto mattina e si era già ritrovato a
combattere
contro degli orsi di grandezza anormale,i goblin invece erano il meno
dato che erano troppo stupidi per risultare un problema serio,almeno
finché erano così pochi,per non parlare poi che
la sua Briseide
aveva rischiato l'osso del collo per fare da bersaglio mobile contro
un bestione così grosso,che fosse lui a rischiare la vita in
nome
della sua avidità era un conto,ma mettere in mezzo la sua
cavalla,che l'aveva seguito in mille e più disavventure era
un altra
questione che non andava neanche toccata,se non altro lei risultava
una compagnia migliore di Gordlack,di Nyme di molte altre persone di
sua conoscenza. Il resto del gruppo seguiva il mercenario allo stesso
modo che aveva fatto in precedenza,stessa formazione,nessun
cambiamento,con l'unica eccezione che adesso sapevano di non essere
soli nella foresta e che qualcuno probabilmente stesse spiando le
loro mosse,a parte questo però erano in netto svantaggio
contro
questa minaccia,prima di tutto non sapevano dove fosse,non sapevano
da quanto tempo li stesse spiando,quante erano le forze di cui poteva
far uso e sopratutto,chi accidenti era? Non sapevano niente,tranne il
fatto che molto probabilmente i goblin e gli orsi era stati lasciati
li da lui,visto che l'imboscata,seppur fallita miseramente,era stata
orchestrata nei minimi dettagli,per quanto fosse stata una strategia
piuttosto semplice. La buona notizia però era che presto
avrebbero
oltrepassato i confini della città stato e una volta
all'interno dei
suoi confini sarebbe stati inattaccabili da nemici esterni ai
territori del piccolo governo libero,ma fino a quel momento avrebbero
dovuto attraversare le ultime leghe del loro insicuro tragitto in
territorio imperiale,poi avrebbero avuto tutto il tempo necessario
per riposarsi. Passò una ventina di minuti quando ad un
certo
punto,in mezzo agli alberi e alla vegetazione più incolta e
selvaggia si intravide qualcosa di molto grande in lontananza.
“FERMI.”
Urlò
Milziade facendo segno agli altri di rallentare la loro corsa,ai loro
occhi si presentò una lunga struttura orizzontale la cui
misura in
lunghezza da li non era ben definibile dato l'alto tasso di
vegetazione che copriva la misura per intero,ma per quanto riguardava
l'altezza si poteva intuire che misura almeno 19 piedi e che fosse
fatta interamente di pali di legno l'uno affianco all'altro,come in
una struttura ben ordinata.
“E
un palizzata,forse è un fortino militare,oppure un
villaggio.”,disse
Nym mentre con il suo cavallo si metteva a fianco della sacerdotessa.
“Magari
c'è qualcuno suo interno,possiamo chiedere di farci
passare.”
“Dubito
che c'è ne sia bisogno mia signora,a giudicare dall'aspetto
della
mura e della vegetazione attorno non si direbbe abitata e
comunque,anche se gli abitanti avessero voluto tenerla in un tale
stato di degrado qualcuno ci avrebbe avvistato dall'alto,no,credo che
il posto sia disabitato...o almeno lo spero.”
L'elfo
aveva ragione,considerando la probabile importanza della struttura
sarebbe dovuto essere abitato o per lo meno controllato,ma non era
stati lanciati avvertimenti,n'è tanto meno aveva notato
segni di
vita provenire dalla stessa,per cui non c'era modo di verificare
l'assenza di ostilità se non provando ad avvicinarsi.
“Perfetto,a
questo punto sarebbe meglio controllare se c'è qualcuno,chi
viene
con me?”
“Vengo
io simpaticone,almeno così evitiamo che ti perdi un altra
volta,tanto mi ero stancato di stare sopra il ronzino.”
Disse
il nano mentre scendeva da cavallo,che con un leggero balzo
arrivò a
contatto col suolo con la grazia di una toro in una vetreria,il
rumore della pesante armatura d'acciaio fece così tanto
rumore che
alcuni uccelli nei dintorni volarono via spaventati per il forte
frastuono,non si poteva certo dire che fosse un compagno di viaggio
molto silenzioso.
“La
prossima volta fai ancora più rumore,penso che non ti
abbiano
sentito abbastanza chiaramente.”
Disse
ironicamente Milziade mentre anche lui scendeva da cavallo,lui
ovviamente fece a stento un sussulto quando toccò terra,dato
il
fatto che avesse protezioni di metallo ben più leggere di
quelle del
suo basso e secolare accompagnatore.
“Attenzione,il
signor mi vendo per due soldi a paura di farsi notare,quando hai
finito di fartela sotto fammelo sapere.”
Disse
Gordlack in maniera provocatoria,sul volto di Milziade si fece spazio
un espressione tra il nervoso e lo scocciato,se proprio ci doveva
essere qualcuno che faceva finta di essere simpatico quello doveva
essere solo lui e oltretutto,dato che preferiva avere a che fare con
loro il meno possibile aveva preso la decisione di collaborare,per
quanto non gli piacesse l'idea di avere a che fare con gente come
quella,che piombava nel cuore della notte a salvarlo da una
situazione che a suo dire si sarebbe salvato benissimo anche da
solo,lo aiutano a fare man bassa di un gruppo di imbecilli con un
cappuccio sulla testa,urlando cose di cui lui non importa niente,solo
alla fine per ritrovarsi insieme ad un elfo con la puzza sotto il
naso e fin troppo schizzinoso,una sacerdotessa brava,buona e utile
quanto un secchio bucato durante un incendio e che aveva tirato fuori
il suo nome da chissà quale oracolo ricevuto da un dio con
la quale
non aveva molta confidenza ed infine lui,il nano,un essere
basso,forte quanto basta per spaccare un uomo comune in due ma con le
capacità intellettive di un mattone,insomma,un vero e
proprio nano
da giardino,come lo aveva definito la scorsa sera. Ai suoi occhi
Gordlack sembrava tutto tranne il compagno più adatto per un
controllo all'interno della struttura,ma ormai il danno era fatto,si
era fatto sentire e lui non se ne curava per nulla,appoggiando il
manico del martello su una spalla mentre con una mano teneva sulla
parte più bassa e la testa del maglio sporgeva da
dietro,guardava
dritto di fronte a se con la tranquillità di chi sta facendo
una
passeggiata trasmettendo un aura di benessere e goliardica
tranquillità. Avanzava tranquillo mentre la pesante armatura
continuava a tintinnare e muovere le placche di metallo che coprivano
tutto il suo corpo,quasi a voler mettere alla prova la pazienza del
mercenario.
“Vogliamo
andare?”,rispose Gordlack con fare spavaldo e sicuro di se e
superò
Milziade che poco a poco lo vide dirigersi verso il grande muro di
legno,fissò per un attimo il cielo appena visibile e
sentendo un
moto d'ira salirgli dai più bassi recessi del suo animo
chiuse un
attimo gli occhi e prese un lungo respiro.
“Atena
dammi la pazienza,perché se mi dai la forza rispedisco quel
nano
alla montagna dalla quale e uscito a suon di calci nel
sedere.”
Fattosi
forza di dover sopportare il basso umanoide si avviò anche
lui in
direzione del muro,con la speranza nel cuore di giungere in
città il
prima possibile,così da potersi liberare di loro il prima
possibile,i due guerrieri si mossero verso la grande costruzione e
mentre camminavano notarono qualcosa di sinistro sulle mura del
fortino,quelli che all'inizio parevano segni di bruciature e di usura
del legno in realtà erano in realtà schizzi di
pittura
rudimentale,non aveva mai visto nulla di simile,forme di uomini
stilizzati in una qualche battaglia,uomini che uccidevano altri
uomini,le immagini non erano molto chiare in proposito,però
sembravano rappresentare la presa della fortezza dato l'alto tasso di
scene violente. Ma il particolare più importante e che le
scene
rappresentate sembravano essere state fatte con una pittura
nera,fresca a giudicare dalla lucentezza con la quale risaltava con
quella parte di luce solare che penetrava nel bosco.
“Hai
visto anche tu?”Chiese Milziade con fare serio verso
Gordlack,”la
stessa identica pittura che si trovava sui corpi dei due orsi,mi
sorge spontaneo pensare che questo non sia un semplice caso”.
“Tu
dici? In ogni caso se il bastardo che ci ha mandato quelle bestiacce
si trovasse qui gli spaccherei la faccia senza troppi problemi,un
colpo di questo e vedrai che non si sentirà più
tanto furbo come in
precedenza.”
“Sempre
se riusciamo a trovarlo,sempre se sia qui naturalmente,in ogni caso
dovremmo stare attenti dato che potrebbe non essere solo”.
“Parli
dei Goblin di poco fa?”
“A
parte loro,mi preoccupano di più le bestie,vedi quei segni
sulla
palizzata?”
“Si”,disse
il nano mentre osservava i segni della lotta selvaggia che si era
scatenata in quel luogo,”Sono molti e sparsi un po' ovunque e
la
cosa più incredibile sono i solchi che hanno lasciato,se
riescono
fare questo ad una fila di tronchi immagina cosa possono fare ad un
semplice uomo,senza armatura o altre protezioni in generale.”
“Già,comunque
adesso cerca di fare meno rumore possibile e vedi di coprirmi le
spalle.”
“Continua
con questo atteggiamento e vedrai che le spalle te le dovrai guardare
da solo,sempre che tu abbia gli occhi dietro la testa,arrogante di
un umano avaro senza onore e con l'animo più putrido di una
sgualdrina di una bettola malfamata,frequentata solo da scarafaggi ed
elfi effeminati,nel caso tu dovessi morire mi riprenderei l'anello di
Lucilla senza neanche darti una degna sepoltura,giusto
perché tu lo
sappia”.
“Grazie
per la tenerezza,me né ricorderò come uno dei
nostri momenti
migliori.”
Disse
Milziade mentre chiudeva la conversazione con Gordlack e nel
frattempo tirò fuori la spada corta in attesa di un
probabile
scontro,oltre ad utilizzarla per farsi spazio tra i cespugli,gli
arbusti,le felci e qualsiasi corpo legnoso abbastanza sottile da
poter essere tagliato. Alberi più grandi avevano occupato
buona
parte del margine delle mura difensive,rendendo così
più difficile
il loro percorso,ogni passo presentava loro un ostacolo da superare e
ogni radice rischiava di farli inciampare sul loro tragitto,in
confronto alla corsa di prima li il terreno sembrava più
aspro e
difficile attraversamento,cosa che non avrebbe permesso a cavalli una
buona capacità di spostamento,la cerva invece se la sarebbe
cavata
tranquillamente anche se forse la sua grossa mole gli avrebbe
ostacolato,seppur di poco la grande agilità che prima aveva
dimostrato con tanta facilità durante l'attacco degli orsi.
Con non
poca fatica giunsero di fronte alla palizzata,cosa che aveva
richiesto un certo impegno,ora bisognava soltanto trovare l'entrata
della struttura,il problema era trovarla,quindi decisero di
percorrere il muro e vedere dove conduceva. Camminarono per circa
dieci minuti e ancora non trovavano nessuna traccia di un entrata,una
porta,un cancello o un qualsiasi tipo di accesso che permettesse di
oltrepassare le mura,stavano facendo il giro della intera palizzata e
l'unica cosa che videro erano altri segni di graffi,artigliate e
solchi nel legno,c'era da dire che tutti quei danni erano segno di
aggressione su larga scala verso le stesse mura,come se una
moltitudine di bestie avesse cercato di oltrepassare quella barriera
di solido legno,in un attacco simile ad un assedio,con macchine da
guerra e squadre di demolitori,per quello che sapeva lui sulla guerra
poteva dire che le mura avevano svolto il loro lavoro più
che
decentemente,ma per quanto riguardava i segni e le pitture sulle mura
non ci capiva assolutamente niente,perché mai uan cinta
muraria
avrebbe dovuto essere arricchita con immagini tanto incomprensibili?
Ma in fondo a lui cosa gli importava se non oltrepassare
quell'ostacolo,dato che si trovava sulla loro strada per andare ad
Aegis e bloccava la strada principale per raggiungerla,certamente
avrebbero potuto fare il giro e continuare per la loro strada,se non
fosse che l'area attorno a loro aveva un così alto tasso di
vita
vegetale che per spostarsi in maniera veloce avrebbero dovuto
spostarsi alla stessa velocità con la quale si erano
spostati
durante l'inseguimento da parte degli orsi se non avessero voluto
arrivare nelle terre della città stato prima che fosse
calato il
sole,per non parlare della catena montuosa che divideva la foresta
nella quale si trovavano con i picchi innevati delle montagne
più
infondo.
No,aveva
senso fare un giro così lungo e contorto solo per tentare di
trovare
una scorciatoia che non esisteva,avrebbero dovuto aprirsi la strada
verso l'interno del fortino se volevano andarsene dalle terre
dell'impero il più presto possibile.
Ad
un certo punto,mentre i due continuavano a camminare attorno alla
struttura notarono,tra i segni del conflitto passato e le
rappresentazioni pittoriche uno strano cerchio di pietra inserito nel
legno,aveva una forma tonda e sulla sua superficie vi era inciso una
strano simbolo,un quadrato diviso nel mezzo da una riga,per Milziade
non volle dire niente,come tutto in quella storia nella quale ci si
era infilato dentro,ma sul volto del nano comparve un espressione
sorpresa,guardò la pietra come occhi pieni di
curiosità e
meraviglia,un po' come un bambino che osserva stupefatto un
giocattolo nuovo. Gordlack pose un mano sul corpo estraneo della
palizzata e cominciò a farci scivolare i polpastrelli quasi
la
stesse accarezzando.
“Che
ti prende nano?”,chiese Milziade con tono incuriosito,Il nano
non
si girò e continuò con la sua stranezza.
“Questa
è una runa mio poco caro ed ingenuo umano.”
“A
me sembra un sasso”.
“Sasso?”
Gordlack
a sentire quell'affermazione girò la testa molto lentamente
e
scrutando la figura del guerriero umano come se avesse ricevuto il
peggior insulto immaginabile rivolto verso sua madre,Milziade dal suo
punto di vista Gordlack sembrava guardarlo con sguardo da pazzo,i
suoi occhi parevano volergli lanciare fulmini e incenerirlo sul
posto.
“QUESTO...NON
E....UN SASSOOOOOOOO.”
“Che
ti prende?”
“Questa
e una runa,una pietra utilizzata fin dai tempi dei miei antenati per
custodire la magia donata a tutti i popoli nanici,come segno di
benevolenza da parte degli signori di Asgard, lo stesso Odino si
è
dovuto impiccare all'albero del mondo per apprendere la saggezza che
stava dietro il loro potere,quindi,mi perdonerai se mi sento un
tantino offeso riguardo alla tua mancanza di rispetto verso una tale
sacralità,comunque,vedi questo simbolo di forma
quadrata?”
“Si.”
“Questo
è un simbolo di protezione,l'incisione reca l'immagine di un
portone
stilizzato,quindi se i miei calcoli non sono errati la cosa giusta da
fare e questa.”
Appena
Gordlack finì di parlare mosse un mano verso la pietra e
pigiò con
una piccola dose di forza verso la stessa,una parte dei pali
cominciò
a tremare visibilmente e subito a dopo cominciarono ad affondare nel
terreno aprendo così una breccia all'interno della
fortificazione.
Nel vedere ciò Milziade rimase stupito da
quell'avvenimento,di certo
l'idea di base che si era fatto sulla cosa e che una serie di pali e
scivolata sotto terra e mostrando a loro due un passaggio
segreto,quindi di per se non era una cosa
inimmaginabile,però si non
aspettava di certo di avere a che fare con un simile sistema di
difesa,doveva ammetterlo,quel nano si era dimostrato più
utile di
quello che credeva.
“Bene,dopo
di te.”
Il
nano non se lo fece ripetere due volte e si inoltrò verso
l'interno
della struttura con aria sprezzante e sicura di se,l'umano lo
seguì
a breve,lasciandosi dietro quella grande marmaglia di alberi,un elfo
che a suo dire aveva sempre la puzza sotto il naso e una sacerdotessa
che gli doveva un pagamento più che generoso,sperava che in
caso di
pericolo l'arciere riuscisse a tenerla al sicuro o addio giusto
pagamento per i suoi sforzi. Superata la cinta difensiva i due si
trovarono con loro grossa sorpresa in un grande centro abitato, le
prime cose che riuscirono a intravedere la dentro era una serie di
case,la base delle piccole costruzione aveva una forma circolare,con
la base e i muri fatti di legno mentre il tetto era composto da
fascine di paglia e rametti di legno l'uni legati agli altri in modo
da formare strati di paglia sovrapposti tra di loro a formare un
tetto dalla forma conica con la punta rivolta verso l'alto,agli occhi
del mercenario le abitazioni sembravano avere dei grossi cappelli
appuntiti. Insieme ad esse erano presenti anche delle strade,che
tanto strade non potevano essere definite,erano dei sentieri in terra
battuta che si divincolavano in una maniera più o meno
casuale,con
l'erba che cresceva ai lati delle numerose diramazioni in quello che
si presentava ai due non come quello che doveva essere un fortino
militare di una qualche guarnigione di soldati presso una zona di
confine,ma quello che in realtà era un villaggio situato in
quella
zona impervia e senza buone comunicazioni verso l'esterno,dato la
quasi inaccessibilità a quel luogo,ma la cosa più
strana non era
tanto il posto in se,quanto piuttosto il fatto che non ci fosse anima
viva.
Nessun
segno di civiltà all'infuori delle costruzioni li
presenti,non
c'erano persone che facevano avanti e indietro presi dalle loro
faccende,nessuna madre che richiamava i figli in casa per dirgli che
il pranzo era pronto e appena messo sulla tavola,nessun uomo che
vendeva cianfrusaglie a lato della strada e nessun marmocchio sporco
e con il corpo quasi ridotto all'osso dalla fame che cercasse di
derubarlo,mendicanti,zoticoni,ubriaconi rumorosi o prostitute,niente
di niente,non c'era nessuno,vuoto assoluto.
“Ora
capisco perché nessuno ci ha aggredito nonostante tutto il
rumore
che hai fatto.” Disse Milziade in maniera preoccupata mentre
i suoi
occhi scrutavano ogni minimo dettaglio dell'insediamento
deserto,”Però adesso mi sorge un dubbio atroce
riguardo a questo
posto...”
“Dove
accidenti sono finiti tutti gli abitanti?”
“Già,mi
hai tolto le parole di bocca...sarà meglio dare un occhiata
in
giro,c'è qualcosa che non quadra in tutto questo.”
E
fu così che iniziò l'esplorazione dello strano
borgo,entrarono in
alcune case e videro i loro interni messi completamente a
soqquadro,le zone addette alla cucina erano completamente ricoperte
dalla fuliggine mentre i resti di cibo ormai ammuffiti e immangiabili
emanavano un fetore marcio e nauseabondo,attraente solo per le
mosche,il resto delle altre stanze aveva subito un destino simile,i
mobili sfondati con colpi d'arma,tavoli
rovesciati,ceramiche,terracotte e materiali simili erano sparsi un
po' dappertutto e i numerosi cocci segnavano la violenza con la quale
ci si era scagliati contro,mentre le anche le stanza dedite al riposo
era state distrutte con la stessa identica brutalità. Nelle
tre
abitazioni la scena era sempre la stessa,segni di selvaggia violenza
era stati gratuitamente distribuiti come in una sorta di razzia
brutale e sconsiderata,eppure c'era qualcosa che non quadrava in
quella situazione,se le mura esterne aveva retto così bene
allora
perché all'interno erano presenti solo case in rovina e
disabitate?
Per sicurezza era meglio andare a fondo a questa faccenda.”
Decisero
di inoltrarsi ancora di più nel cuore del
villaggio,più andavano
avanti e più si rendevano conto della grandezza della
distruzione
che era stata portata al suo interno e lo spettacolo che videro non
fece altro che fargli comprendere la grandezza di quella
violenza,raggiunsero un grande spiazzo al centro dell'abitato,era una
sorta di piazza,una grande spazio ricavato dall'incrocio delle vie e
viette che si incrociavano tra di loro in un area molto semplice e
rurale,resti di bancarelle e banconi erano stati spaccati oppure
erano stati bruciati,mentre i carretti,le case e i negozi li vicino
erano stati riempiti di graffi e segni di morsi,molto probabilmente
lasciati dagli stessi che aveva recato danni alla grande palizzata di
legno che circondava il borgo.
Poi
lo videro,il vero orrore si apriva di fronte ai loro occhi,molte ossa
erano sparse per tutta l'area e
disposte
in maniera casuale,teschi,femori,costati e gabbie toraciche erano
sparse dappertutto e non una di quelle parti era più
attaccata ad
uno scheletro intero e nel vedere ciò un sinistro e gelido
brivido
percorse le loro schiena,confermando che almeno loro una colonna
vertebrale c'è l'avevano ancora attaccata al resto del corpo.
Milziade
comprese molto bene la reazione che ebbe Gordlack nel vedere un
così
macabro spettacolo,non era la prima volta che vedeva della ossa
disposte in maniera particolare,quando viaggi per lungo tempo alla
ricerca di un lavoro pagato bene può capitare di vedere
scene
simili,qualche volta gli era capitato di avere a che fare con dei
negromanti,uomini e donne intenti a praticare strani rituali sui
corpi di persone morte da poco,con ancora la carne in buono
stato,tentavano di muovere i corpi e di utilizzarli per gli scopi
più
semplici come servi o aiutanti di qualche tipo,oppure per i compiti
più pericolosi come soldati equipaggiati alla ben meglio
oppure come
guardie del corpo,ma in questo ultimo caso preferivano i cadaveri dei
soldati,che già in vita avevano le membra allenate per il
combattimento e per la loro precedente esperienza con le armi,ma
l'esperienza gli aveva insegnato che solitamente affrontarli era
relativamente semplice dato che pur essendo tornati come non morti
non erano molto furbi e quindi era facile ingannarli,il vero problema
era averci a che fare quando erano in gruppo o addirittura
più di
dieci e chiusi nello stesso identico posto,cosa che a lui era
capitata e che avrebbe preferito non rivivere quell'esperienza.
Eppure
qui non si trattava di quel genere di cose,la disposizione delle ossa
e il loro trattamento era più simile a quella di una bestia
che
mangiava la sua preda,finiva di spolparla e buttava via i resti che
non poteva digerire,si,quello era più l'atteggiamento di un
animale,grosso e molto affamato,ciò confermava la presenza
di bestie
particolarmente grandi nella zona,come quei due orsi di poco fa e i
disegni lasciati sulle palizzate di legno erano delle stesso colore
che gli orsi portavano sulla pelliccia.
Ormai
non c'erano più dubbi,l'attacco subito nella foresta e il
luogo in
cui si trovavano ora erano collegati,forse il misterioso attentatore
alle loro vite c'entrava qualcosa anche con quell'abominevole
scempio.
“Dobbiamo
tornare a informare gli altri due di attraversare questo posto il
prima possibile,prima c'è ne andiamo di qui e meglio
è.” Disse
Milziade con tono seriamente preoccupato.
“Sono
d'accordo con te,questo posto da i brividi,giusto il tempo di
prendere i cavalli e poi c'è ne andiamo,un modo per farli
passare
dalla boscaglia lo troviamo lo stesso.”
Diedero
un ultima occhiata alla piazza del villaggio e tornarono
indietro,disgustati dall'orrido spettacolo che trovarono li,per
quanto entrambi fossero uomini abituati alla morte e al combattimento
una scena simile era decisamente spaventosa,non tanto in se per la
presenza delle numerose ossa presenti sul posto e che di certo
facevano la loro parte nello spaventare chiunque ci potesse posare
gli occhi sopra,ma all'aver immaginato come fosse avvenuto il
tutto,uomini,donne e bambini che venivano dilaniati e fatti a pezzi
da morsi e artigli di creature spinte da chissà quale furia
omicida,mentre le vittime morivano tra dolori e sofferenze
inaudite,se davvero questo osservatore sconosciuto aveva era stato
l'artefice di quell'orrore era meglio che se ne fossero andati e alla
svelta,combatterlo in quello che ormai poteva essere un suo
territorio e cosa ben poco furba da fare,sopratutto se non sapevano
con chi avevano a che fare. Ma proprio quando stavano per tornarsene
alla relativa sicurezza della foresta lo videro,neanche il tempo di
fare il primo passo che subito si sentirono spaesati nel vederlo
li,quella figura inattesa che stava adesso di fronte a loro,ai loro
occhi pareva un uomo alto e snello,con lunghi capelli neri e che
indossava solo un paio di braghe di pelle,con le braccia scoperte,i
piedi nudi e diversi tatuaggi sul petto completamente neri.
“Andate
da qualche parte,pecorelle?”
Disse
il sinistro individuo con tono provocatorio e il sorriso sulle
labbra,i due nel vederlo si sentirono inquietati dallo strano
figuro,all'infuori del malefico sorriso non riuscirono a scorgere
molto del suo viso data la moltitudine di capelli che gli copriva la
parte alta del volto,l'unica reazione logica alla quale riuscirono ad
arrivare fu di quella di stringere più forte la presa sulle
armi.
Tuttavia
non persero il controllo delle loro emozioni e restarono calmi,per
quanto l'arrivo improvviso di quel tipo di certo non migliorava la
sensazione sgradevole che emanava quel luogo,anzi,l'amplificava
notevolmente.
“Non so
chi tu sia amico,ma se pensi di essere stato furbo a voler
tentare di spaventare un nano con un arma in manoi,allora ti avviso
che hai fatto l'errore più grosso della tua vita,razza di
mingherlino tatuato dei miei stivali.”Disse Gordlack mentre
picchiettava su una mano aperta la testa del grosso martello in segno
di minaccia,ma per tutta risposta lo sconosciuto non si
spostò di un
passo,non arretrò e non diede segno di esserti
spaventato,restava
li,continuando a tenere i denti in una smorfia innaturale,quasi
stesse digrignando,come un animale selvaggio.
“Io
dico che siete stati voi due ad aver fatto l'errore più
grosso delle
vostre vite,mentre noi stiamo qui a conoscersi come fanno le persone
civili,i miei numerosi goblin giungeranno a bizzeffe per occuparsi
dell'elfo e della sacerdotessa,o dovrei dire principessa?Ma state
tranquilli,l'arciere lo uccideranno di sicuro,lei invece no,troppo
preziosa per ucciderla,io so per quale motivo si sta dirigendo in
città,dimmi la verità,lei lo ha visto
vero?”
Milziade
girò lo sguardo il nano al suo fianco e vide il volto di
Gordlack
contrarsi in un emozione violenta,la rabbia stava prendendo il
sopravvento sulla sua calma,che già normalmente era molto
poca di
suo,figurarsi poi se alle sue orecchie di nano collerico delle chiare
minacce sulle intenzioni di quel tipo inquietante verso Lucilla,non
ci vedeva più dalla rabbia. La mano si strinse sul manico
della sua
arma come poche volte nella sua vita.
“Non
so di cosa parli.”
“Davvero?
Eppure non mi sembra un caso che la tua principessa abbia una scorta
così piccola,ma ben armata e molto abile,io dico che sai
bene di
cosa sto parlando,potrei chiedervi di consegnarmi la ragazza e aver
salva la vita,ma dato che voi non mi permettereste di toccarla con un
dito e io non vi lascerei andare via sulle vostre gambe,direi che a
questo punto l'unica cosa certa e che io vi uccida il prima possibile
e quando avrò finito con voi,mi occuperò anche di
lei,vedremo
quanto riuscirà resistere dopo una ripassata da parte dei
miei
collaboratori.”
“TE
LA SEI CERCATA BASTARDO.”
A
quel punto Gordlack aveva un rancore in corpo così
incandescente che
la metà bastava ad incendiare tutti gli alberi attorno al
villaggio,se prima lo sconosciuto sembrava semplicemente
irritante,ora invece era diventato meritevole dell'odio di
Gordlack,parlare a quel modo di lei era come attentare alla sua
stessa vita di persona e le sue parole era una chiara profezia sul
male che intendeva farle per i suoi scopi,sapeva benissimo di cosa
stesse parlando l'inquietante e se quel tipo pensava di passarla
liscia dopo le chiare minacce che aveva spudoratamente
dichiarato,allora della sua testa sarebbe rimasto solo un
ricordo,meno di poltiglia sulla quale le mosche si sarebbero
deliziate ben volentieri. Impugnò il martello con entrambe
le mani e
lanciandosi in avanti portò l'arma su un fianco,caricando il
colpo
che scattato da li a poco in un tremendo attacco in grado di far
diventare polvere le ossa del sinistro figuro davanti a lui. Giunto
alla distanza giusta mosse di nuovo il grande maglio,questa volta
diretto alla testa dello sconosciuto,il grande peso
sull'estremità
dell'arma contundente era carica di forza che presto si sarebbe
abbattuta con violenza sul suo obbiettivo,tuttavia il selvaggio
davanti non sembrava preoccupato in alcun modo,anzi,se ne
restò
fermo,perfettamente immobile nonostante la minaccia che gravava su di
lui,come se la cosa non avesse alcuna importanza.
“Sei
lento.”
Disse
lo sconosciuto prima che il colpo lo raggiungesse,la sua schiena si
piegò in maniera innaturale verso un fianco,curvandosi
appena in
tempo per schivare il colpo senza nascondere una certa somiglianza a
quella di un serpente,che si ripiega su stesso per evitare di venire
colpito dalla zampata di un animale più grosso,appena il
colpo andò
a vuoto Gordlack rimase sbilanciato per l'impeto con la quale
cercò
di attaccare il misterioso sconosciuto e trovandosi alla merce del
selvaggio. Ma durante la schivata dello straniero notò una
parte
della fronte i cui capelli avevano scoperto parte del volto mostrando
così un occhio con una riga nera stretta in mezzo ad un
occhio
azzurro,molto somigliante a quello di un serpente,ma la cosa non
sembrava avere importanza sul momento,dato che ormai per colpa del
suo errore di giudizio stava dando le spalle al suo avversario,cosa
che era sempre meglio non fare,grosso errore da parte di Gordlack
puntare tutto sulla forza bruta. A sua volta l'uomo seminudo,ancora
piegato in quella strana posizione,si spinse in avanti con la schiena
e allargò la bocca in maniera innaturale,snudando zanne da
lupo che
prima non si erano fatte notare in tutta la loro
crudeltà,denti
aguzzi come punte di frecce si stavano per muovere verso il collo del
nano,che non potendo reagire poté solo accorgersi in parte
del
contrattacco nemico.
Ma
un nuovo e inaspettato colpo cambiò il risultato dello
scontro,la
lama di una spada ricurva si avventò verso il torace dello
straniero
che con gli stessi riflessi fulminei evitò appena in
tempo,saltando
in aria e atterrando sul tetto di una delle case vicine,in quel salto
più che un serpente sembrava un grillo. Aggrappandosi con le
mani al
tetto di paglia vide il terzo incomodo che era intervenuto nello
scontro,era Milziade che vedendo il nano in difficoltà
decise di
intervenire e dovette ammettere a se stesso che l'altro guerriero
aveva saputo essere leggero e veloce come non mai,nonostante la
corazza,gli schinieri e le altre protezioni di metallo l'umano aveva
compiuto uno scatto a dir poco rapido,ora gli avversari temibili
erano due.
“I
miei complimenti umano,non mi aspettavo un tuo intervento a
salvaguardia del nano,da quello che ho visto voi due non andate molto
d'accordo,perché lo hai salvato?”
“Combattere
in due e meglio che combattere da solo,se lui morisse dovrei
vedermela con te senza neanche sapere come affrontarti,così
invece
ho più probabilità di sopravvivere,anche se
l'idea di salvare
questo zuccone di un nano non mi entusiasta poi molto.”
Dopo
la chiara affermazione del mercenario calò un improvviso
silenzio
mentre Milziade e il loro aggressore si studiavano,non c'era bisogno
di guardare oltre la folta frangia di quel tipo per capire che lo
stava osservando con attenta curiosità,un po' come un
predatore che
osserva un suo simile che non ha mai visto prima.
“Se
e così che volete giocare a me sta bene,ma vi consiglio di
fare
presto se volete tornare indietro a salvare gli altri due,quindi
sbrigatevi a farmi vedere se siete dei cacciatori più capaci
di me.”
A
quel punto il selvaggio aggressore compì un altro balzo in
direzione
delle case precedenti, scomparendo così alla vista dei due
guerrieri. Milziade non riusciva a credere ai propri occhi,era la
prima volta che vedeva una cosa simile,un uomo in grado di fare certe
cose col proprio corpo era sicuramente più vicino all'essere
un
mostro che una persona vera e propria,chi era quello strano tipo e
perché mai voleva così tanto Lucilla? Se c'era
qualcuno che poteva
dargli le risposte che cercava c'è l'aveva accanto a se e
poco priva
aveva rischiato di fare una pessima fine,volse lo sguardo verso
Gordlack che appena ripresosi dal trambusto si voltò verso
Milziade
con aria confusa.
“Allora,questa
storia della principessa cosa sarebbe?”
Chiese
Milziade leggermente irritato.
“Non
era necessario che tu lo sapessi e comunque sei un lama venduta,fai
ciò che fai per una promessa di pagamento strappata con
costrizione,sei qui per denaro,non per lei.”
“Mi
state nascondendo qualcosa,cosa c'è sotto veramente,avanti
parla e
vedi di risparmiare i dettagli inutili.”
“Non
posso farne parola,mi è vietato e comunque prima di dirlo ad
una
canaglia come te preferisco crepare.”
“Davvero?
In questo caso allora appena saremo arrivati in città
avrò una
motivazione in più per chiedere un compenso più
alto,in parte per
gli sforzi che sto facendo per farvi arrivare ad Aegis,in parte per
mantenere il silenzio sul vostro viaggio e infine come mancia per
arrotondare il conto,visto tutto il tempo che ho perso stando con
voi,mi sembra un offerta ragionevole,tu non credi?”
“T-tu
razza di...” Il nano dovette trattenere la rabbia che provava
verso
Milziade,non gli era mai capitato di incontrare qualcuno di
più
avido di quel mercenario,tuttavia doveva riconoscere che il suo
intervento era stato indispensabile per aver salva la dura pellaccia
alla quale era affezionato,quindi fece un bel respiro per scaricare i
nervi e poi si rivolse nuovamente verso il mercenario,ma questa volta
con atteggiamento più calmo e tranquillo,combattere tra di
loro non
sarebbe servito a niente.
“Allora,che
si fa adesso?”
Milziade
aveva notato il cambio d'umore del suo accompagnatore e decise di
assecondarlo,per tanto anche lui si calmò quel tanto che
bastava a
giustificare una riappacificazione temporanea,quel tanto che bastava
per poter ragionare con quello scorbutico nano.
“Per
prima cosa dovremmo restare insieme,ovvio che se ci separassimo lui
n'è approfitterebbe per attaccarci singolarmente,cosa che
sarebbe
meglio evitare,secondo,dobbiamo tenere occhi e orecchie ben
aperti,ora che sappiamo cos'è in grado di fare non dobbiamo
cedere
alle sue provocazioni e n'è tanto meno dare per scontato che
anche
se siamo in due si lascerà accerchiare o tanto meno
ingannare così
velocemente,per non parlare del fatto che sembra conoscere questo
posto,quindi il suo vantaggio su di noi e considerevole e se la
storia dei goblin e vera allora anche il tempo e contro di
noi.”
“Quanti
giri di parole solo per dire che dobbiamo fracassargli le ossa il
più
presto possibile,ma sono d'accordo con te,adesso andiamo prima che ci
prenda di nuovo alla sprovvista.”
E
così facendo i due si misero alla ricerca del
selvaggio,stando alle
parole dell'uomo avevano ben poco tempo prima che molti altri nemici
arrivassero a piombare su gli altri due membri della squadra e
insieme a loro anche Briseide,che era rimasta indietro insieme ad
all'elfo e alla sacerdotessa,Milziade certamente non avrebbe permesso
che la sua giumenta rimanesse invischiata in una situazione nella
quale non sarebbe potuta sopravvivere,senza contare il fatto che la
sua unica speranza di essere pagato consisteva nel proteggere quella
ragazza,ora ne aveva certamente la conferma,quella era decisamente
una pessima giornata da ricordare,sempre se fosse sopravvissuto
ovvio. Tornarono indietro nella direzione in cui si era diretto il
selvaggio,dovettero rimettersi a cercare in mezzo alla case,ai ruderi
ormai disabitati da chissà quanto tempo,se era stato lui ad
attaccare borgo allora aveva avuto tutto il tempo necessario per
preparare un piano per fronteggiare l'intera squadra al completo,dato
che l'attacco degli orsi era fallito allora ne avrebbe tenuto un
altro di riserva,nel caso i due grossi predatori fallissero nel loro
compito,cosa che effettivamente era successo. Ora dovevano
fronteggiare il diretto responsabile di quell'agguato,cosa che si
stava rivelando una situazione ardua e inaspettata. I due si misero
alla ricerca del loro nemico in mezzo alle case,si guardarono attorno
alla ricerca di segni,tracce,indizi di qualunque genere sulla
presenza di quell'essere nei dintorni,ma niente,non un suono,non un
occhiata di sfuggita,o chissà quale strana forma vagamente
umanoide
nei dintorni,nulla,sembrava scomparso,eppure la loro attenzione per
l'ambiente circostante era al massimo delle loro
capacità,era ormai
chiaro che quell'uomo,chiunque sia o qualunque cosa fosse,non era
certo qualcuno da sottovalutare.
“Dove
si è cacciato quella specie di mostro?” Si chiese
il nano a voce
alta.
Milziade
non gli rispose,era troppo concentrato per preoccuparsi delle
irascibilità del suo basso accompagnatore,troppo rumoroso e
fin
troppo suscettibile,certamente era forte e molto capace in
combattimento,ma per quanto riguardava la parte tattica aveva delle
forti lacune che andavano colmate,cosa che Gordlack non faceva nulla
per quale rimediare. Avanzarono verso una stradina laterale che
passava per un altra serie di casupole,si diedero un occhiata attorno
e guardinghi decisero di proseguire per quella via,nel frattempo
Milziade diede un occhiata al cielo e notò che il sole era
quasi nel
suo punto più in alto,ormai doveva essere quasi
mezzodì e il tempo
ormai stringeva,in aggiunta a questa preoccupazione se ne aggiunse un
altra,un suono improvviso si fece udire da una delle case nella
via,sembrava il cigolio di legno vecchio misto a cianfrusaglie che
cadevano a terra,entrambi guardavano nella stessa direzione e si
diressero verso l'entrata della modesta abitazione. La porta era
socchiusa mentre dall'interno della casa non si sentì
più nulla,i
due si guardarono un attimo negli occhi e senza la necessità
di dire
alcun che il nano fece la prima mossa e si lanciò dentro la
casa
dando una forte spallata alla porta già aperta e con il
maglio
tenuto sopra la testa,in attesa di spaccare la testa a quel
dannato,ma appena entrò non vide niente se non l'interno
diroccato,si girò verso Milziade e con un chiaro segno di
rabbia e
confusione,poi tutto ad un tratto una forza inaspettata lo
colpì
dietro la schiena facendolo sollevare a mezz'aria e poi farlo cadere
a terra con la faccia rivolta verso il terreno.
Milziade
lo vide li in piedi sull'uscio di casa con fare rilassato e col suo
irritante digrignare,l'estraneo trasformista era di nuovo con loro e
per li aveva presi di sorpresa per la seconda volta.
“Fammi
vedere quello che sai fare,pecorella.”
Milziade
non se lo fece ripetere due volte e superando il nano steso al suolo
si accinse ad affrontare di persona quella nuova minaccia a colpi di
spada,emise il primo fendente diretto verso il torace nudo
dell'avversario con l'intento di squarciare il centro del tronco con
un colpo di punta,a sua volta il selvaggio piegò di colpo la
schiena
dandosi una spinta di reni invogliando Milziade ad affondare il colpo
in un punto vuoto mentre il suo avversario schivava di lato e
rispondeva al colpo con un rapido movimento della mano destra,tenuta
aperta come se fosse la zampa di un orso e scagliarla verso il viso
del guerriero. Per istinto Milziade parò il colpo di mano
con la
mano libera,intercettandolo con la sua guardia del pugno alzato poco
più avanti del suo volto e bloccandolo col dorso della mano
all'altezza del polso,come un pugile che si difende da un gancio
diretto alla mascella,fu una fortuna che la sua difesa fosse
così
buona dato il fatto che li ci volle un occhiate per capire cosa ci
fosse in quella mano che tanto lo preoccupava,strani artigli neri
erano spuntati al posto delle unghie apparentemente umane che lo
sconosciuto aveva in precedenza,era sottili sporgenze dalle
estremità
affilata erano pronti a squarciargli la faccia e a giudicare dal
contatto diretto con quel mostro doveva ammettere che stava facendo
una certa fatica a contrastarlo.
“Come
sospettavo,sei un umano decisamente interessante,sei troppo forte per
essere un semplice soldato,dimmi,dove si trova il primo frammento del
Demiurgo?
“Non
ho la ben che minima idea di cosa tu stia parlando pazzoide.”
“Bugiardo,sai
benissimo cosa c'è in gioco in questa faccenda,sono ben
informato
riguardo alla fuga della principessa dal santuario del vostro caro e
luminoso Apollo e del manipolo di uomini che la stanno scortando fino
alla città stato di Aegis,se no perché preparare
il nostro incontro
in questo buco di villaggio se non per uccidervi...e a tal
proposito....”
La
mano libera del selvaggio si mosse in direzione torace del guerriero
che sembrava completamente scoperto,vulnerabile al suo prossimo
attacco.
“MUORI”
Anche
sull'altra mano spuntarono all'improvviso degli artigli,che
scattarono fuori dalla carne intenti a voler trapassare la gabbia
toracica di Milziade,quest'ultimo da parte sua ebbe buon occhio e si
accorse del colpo improvviso e fece appena in tempo a sollevare una
gamba e tirare una pedata in pieno ventre allo strano
individuo,allontanandolo da se appena in tempo prima che gli artigli
potessero colpirlo,tuttavia il braccio del selvaggio si era
improvvisamente allungato di almeno un palmo,abbastanza da penetrare
di poco la corazza e graffiare la pelle di Milziade,ma ciò
nonostante adesso era stato spinto dentro la casa,in un area in cui
non si sarebbe più potuto spostare come voleva
poiché adesso anche
lui,seppur dotato di chissà quali stregoneria ad
avvantaggiarlo era
soggetto ad un limite dettato da un un fattore esterno alle sue
abilità,si ritrovava chiuso in uno spazio stretto,cosa che
gli
impediva di saltare e nascondersi come più desiderava.
Milziade
mosse la mano libera verso e se la portò al petto,tastando
con le
dita i graffi lasciati sulla corazza e sulla carne poco sotto di
essa,una sensazione di fastidioso e pizzicante dolore lasciato dai
graffi aperti,le sue non erano ferite gravi,ma se non fosse stato per
la corazza sarebbe andata molto peggio,quella strana creatura dai
tratti bestiali aveva trapassato con una sola mano una corazza di
bronzo,non che fosse impossibile dato che era un metallo malleabile e
piuttosto tenero se confrontato al ferro,ma che comunque offriva una
buona protezione e concedeva una certa agilità nei movimenti
di
gambe e braccia,ma pensare che qualcosa fosse riuscita a passare la
sua difesa lo preoccupava,avrebbe dovuto essere ancora più
cauto
adesso.
“Spiacente,non
ci tengo ancora ad andare negli inferi.”
L'uomo
a torso nudo era steso a terra quando sentì quelle parole
pronunciate con tanta sicurezza in se,l'uomo che avrebbe dovuto
essere vittima delle sue personali capacità stava di fronte
a
lui,ergendosi come un trionfante eroe pieno di se,se fino a quel
momento sul suo volto si era spalancato un chiaro sorriso di scherno
ora invece si capovolse tramutando in una smorfia di rabbia e
rancore,come osava quell'uomo civilizzato prendersi gioco di lui,un
predatore nato,lui che aveva modificato il suo corpo al punto da
poter emulare le migliori capacità di ogni animale che lui
considerava utile per i suoi scopi,lui era il lupo e l'orso,la
vipera e l'aquila,quell'uomo in armatura avrebbe dovuto temerlo e
invece si stava prendendo gioco di lui,la pecora che insultava il
lupo e poi la faceva franca era un affronto contro di lui e contro il
ciclo naturale del mondo....E lui questo non poteva tollerarlo. Il
selvaggio si rialzò in un battibaleno e assunse una
posizione degna
di un vero animale,allargò le braccia mostrando vistosamente
gli
artigli che gli spuntavano da quelle dita tanto umane e nel mentre
snudava i denti,che sembravano alla vista del mercenario zanne vere e
proprie,la sua testa fece un veloce sbattimento del capo che libero
un occhio dalla frangia scura e folta,mostrando a Milziade l'occhio
da serpente.
“Adesso
faccio sul serio spaccone.”
“Ma
tu guarda,stavo per dire la stessa cosa.”
I
due si guardarono ancora una volta,si studiarono un ultima volta
prima di tornare a menare fendenti per la seconda volta,ormai per
Milziade l'unica cosa certa e che da quando aveva lasciato il tempio
di Artemide era andata sempre peggio e non osava immaginare cosa
sarebbe successo se il viaggio fosse stato più lungo. Ma
all'infuori
di ciò quella mattina aveva scoperto altre cose riguardo al
gruppo
alla quale malauguratamente si erano unito,cos'altro gli avevano
nascosto quei tre?
E
poi c'era quella parola che aveva già sentito,Demiurgo,la
stessa che
avevano urlato tutti insieme quei balordi la sera precedente,quello
fino al suo risveglio sembrava una serie di sfortunati eventi ora
cominciava a pensare che la situazione nella quale si era cacciato
era forse qualcosa di molto più complicato di quello che
credeva. Ma
la cosa non aveva importanza in quel momento ora doveva concentrasi
su altro,si mise in posizione di combattimento mentre teneva la spada
vicino al costato e la mano libera vicino al basso ventre,si
fissarono negli occhi e si prepararono al meglio delle loro
capacità.
Il
vero scontro stava per iniziare.
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