Il cono

di Hiroshi84
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Anni fa, in un tardo pomeriggio, mentre stavo passeggiando, vidi un cono stradale di colore arancione dalle strisce bianche proprio accanto a una graziosa abitazione dalla porta rosa confetto. Sogghignando, lo raccolsi per portarlo via dal momento che sapevo come sfruttarlo. A tal proposito, essendo stato invitato in un pub per un compleanno, decisi di adattarlo a mo' di cappellino da festa al fine di apparire originale. 
Appena tornai a casa, utilizzai un trapano per ottenere due forellini, uno a destra e uno a sinistra per poi collegare un elastico alle due estremità. Lo provai e notai divertito che calzava a pennello. 
Quella sera non feci scalpore, semmai furore. Mattia, il festeggiato si congratulò entusiasticamente per l'idea così come la maggior parte degli invitati, al punto di trovarmi al centro dell'attenzione e al centro della pista da ballo. Irene, la fidanzata di Federico, un caro amico mio, al contrario mostrò un certo disappunto nei miei confronti. 
«Non capisco come fai con quella minchiata di plastica in testa ad avere tanta considerazione» osservò con un filo d'invidia. 
Le risposi con una linguaccia e, continuai a scatenarmi ballando nonché a ridere e a scherzare con tutti.
A ogni modo, a quel cinesino bicolore rimasi "legato", difatti lo indossai in una mezza dozzina di occasioni. Purtroppo, nell'ultimo party, accadde un episodio vomitevole nel vero senso della parola. In buona sostanza, commisi l'errore di appoggiare il cono sopra una sedia, finché nel giro di pochi minuti, un tizio grosso, grasso e coglione, avendo ingurgitato svariati pezzi di rosticceria siciliana e tracannato birra a gogò, gli venne da vomitare. Come è facile immaginare, il cicciobomba in questione, per limitare il più possibile la figura di merda, afferrò la prima cosa utile che gli capitò tra le mani per passare dal conato al cono per rimetterci dentro. Bleargh!
Uscii dalla festa schifato, abbandonando quello stravagante e improvvisato copricapo. Per consolarmi andai a prendermi un altro cono, gelato però, in un chioschetto vicino la spiaggia di Calderà.




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