The Dark Side Of The Moon

di MackenziePhoenix94
(/viewuser.php?uid=960789)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


1974, 28 dicembre.



 
Una principessa profondamente addormentata in attesa di essere risvegliata dal bacio del vero amore: era quella l’immagine che il corpo composto di Ginger evocava nella mente di Jennifer.

Non sembrava essersene andata per sempre, sembrava solo profondamente e serenamente addormentata; tutto il dolore e tutta la sofferenza che l’avevano accompagnata negli ultimi dodici mesi erano scomparsi dal suo viso, sostituiti da un’espressione di pace e tranquillità che non apparteneva a quel mondo e che era l’unico particolare ad infrangere l’illusione di un momentaneo sonno profondo, che prima o poi sarebbe stato spezzato.

Le avevano coperto la corta zazzera con una bellissima parrucca di lunghi, e veri, capelli rossi che ricordavano molto la sua folta chioma di un tempo, l’avevano truccata come il giorno del suo matrimonio e l’avevano vestita con il lungo abito color cipria, dalle maniche a sbuffo, che aveva indossato quattro anni prima alla festa di primavera che Rick e Juliette avevano organizzato nel giardino di casa loro.

Rick era entrato per pochi istanti nella camera ardente: gli era bastato lanciare uno sguardo al corpo della sua migliore amica per crollare definitivamente; aveva avuto un mezzo mancamento e Juliette, Nick e Lindy lo avevano portato all’esterno, sorreggendolo, cercando di placare il suo pianto e tentando inutilmente di calmarlo a parole.
Pamela era seduta vicino alla bara bianca, chiusa nel proprio personale e profondo lutto materno, e continuava a rigirarsi un fazzoletto tra le mani, tirando su col naso da dietro la tendina nera che scendeva dal cappello a testa larga che indossava, e che le nascondeva la parte alta del viso.

Roger era un pallido e silenzioso fantasma che si era rintanato a fissare il vuoto in un angolo, con le spalle contro un muro; era vestito completamente di nero, l’unico tocco di colore era dato dal viso bianco e tirato.

David era appena fuori la camera ardente insieme a Keith e Demi, che teneva in braccio, ed anche lui era pallido e silenzioso: anche se la sua storia con Ginger era finita da un pezzo, ed ora stava insieme a Virginia, lei restava comunque la ragazza di cui si era innamorato quattro anni prima, la ragazza che aveva sposato e con cui aveva avuto un bellissimo bambino dai capelli biondi e dagli occhi azzurri in cui si rivedeva in modo impressionante.

Virginia era rimasta a casa; la giovane aveva preferito non presentarsi per non creare scompiglio in una giornata così difficile e delicata.

Jennifer era stretta tra le braccia di Danny, che provava inutilmente a consolarla, mormorandole parole dolci ed accarezzandole i lunghi capelli neri che aveva raccolto in una treccia vaporosa; non riusciva a distaccare gli occhi dal corpo della sorella maggiore e non riusciva a capacitarsi di quello che stava accadendo.

La sua mente non riusciva a rielaborare il lutto, e passò l’intera funzione sentendosi sospesa all’interno di una enorme bolla di sapone: vedeva tutti gli altri, leggeva la disperazione sui loro volti, sentiva il pianto di Rick mischiarsi e confondersi a quello di Pamela, a quello di Juliette ed a quello di Lindy, vedeva la bara bianca, che era stata sigillata per sempre, ricoperta di rose rosa, ma tutto le sembrava lontano anni luce da lei, distaccato completamente dalla realtà.

Ritornò con i piedi per terra, con un doloroso pugno allo stomaco che le mozzò il fiato in gola, quando, al cimitero, poco prima di procedere con la sistemazione della bara bianca all’interno della profonda fossa, vide Keith staccarsi dalla presa di Pamela, avvicinarsi ad essa e posare tra i fiori freschi il suo adorato riccio George.

Il peluche da cui non si separava mai.

Alla vista di quella scena, Jennifer scoppiò nel pianto disperato che fino a quel momento aveva trattenuto; buttò le braccia attorno al collo di Danny e nascose il viso contro la sua spalla sinistra.

E ora?

Che cosa avrebbe fatto ora?
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3919199