高木の日 // Takagi no hi // Il giorno di Takagi

di Sian
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高木の日
Takagi no hi
Il giorno di Takagi


Risveglio
今日 // Kyou // Oggi


Ogni mattina si chiedeva perché dovesse per forza abbandonare le coperte. La vita fuori, a volte, era così dannatamente difficile.
Quella mattina, come tutte le altre, sarebbe restato volentieri a rigirarsi nel letto, a coccolarsi tra le coperte.

E invece no. Quella dannata sveglia non voleva saperne di smettere di suonare.

E per convincersi ad alzarsi dal letto l'aveva posizionata lontana dal comodino. Sembrava funzionare ogni mattina: o sarebbe diventato sordo per il chiasso della sveglia e avrebbe subito l'ira dei suoi vicini di casa, o sarebbe stato costretto ad alzarsi per spegnerla.

Era in piedi, l'aveva raggiunta anche quella mattina, la sveglia. Si girò ad osservare ancora il letto: le coperte abbandonate, la penombra della stanza causata dalle luce solare molto intensa nonostante le tende fossero tirate.
Sospirò e allontanò in qualche modo l'idea di ributtarsi sul letto.

Ormai, era in piedi. Aprì le tende illuminando la stanza; inesorabilmente la sua giornata era iniziata. Sperava soltanto che potesse essere una buona giornata, lontano da tutti quei pensieri negativi.
Ma sapeva che sarebbe stato impossibile.

Si stiracchiò la schiena, allungando l'addome e le spalle indolenzite, proseguendo la sua routine mattutina verso la doccia. Quest'ultima doveva essere il momento spensierato per iniziare al meglio la giornata, occupandosi di studiare l'acustica della stanza cantando.
Ma non per lui.

Lo shampoo gli finiva sempre negli occhi.

«Maledizione!» Si sfregò gli occhi lasciando che l'acqua gli scivolasse lungo la schiena, sperando gli portasse via certi pensieri.

Quel momento passato sotto la doccia era pieno di insicurezze, domande. Si osservava allo specchio e abbozzava un sorriso.
Quando avrebbe imparato a non tenersi tutto dentro, dannazione?

Ma per lo meno, gli incubi notturni che si trascinava dietro dall'infanzia, sembravano essere finiti, dimenticati in qualche angolo della sua mente, lasciando però spazio a tali incertezze;
sicuro che i suoi mostri l'avrebbero inseguito anche oggi.





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