Regina di Cuori

di Angel TR
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4."Sei una pessima insegnante!"


Un sottile sopracciglio di Asuka Kazama formò un arco perfetto e le sue labbra si strinsero in un'adorabile smorfia.
L'allieva, il mento poggiato sulla mano, trattenne a stento un sospiro. Adorava quando metteva il broncio e si innervosiva! E, siccome era terribilmente facile per lei farla andare su tutte le furie, nessuno avrebbe potuto rimproverarla se la provocava un po', vero? Insomma, chiunque avrebbe fatto lo stesso davanti a un'occasione ghiotta come quella.
Asuka bacchettò stizzita con l'indice sul foglio scribacchiato e proruppe: «Ma allora sei davvero un'oca bionda! Quante volte ti ho spiegato che il kanji per kasumi è diverso da quello per kazumi!? Il tuo unico neurone si è per caso impiccato?»
Lili dovette mordersi la lingua per non scoppiare a ridere. Si sforzò di assumere un'espressione offesa: corrugò le sopracciglia, mise il broncio e batté addirittura una mano sul tavolo. Una recitazione da Oscar. «Non è colpa mia se sei una pessima insegnante! Grazie a chi sai dire "Lili è la mia dea" in francese, eh? E in quanto tempo te l'ho insegnato? Niente, un minuto!» si lamentò.
Non ebbe nemmeno bisogno di modulare troppo la voce: era una maestra di cintura nera nella Suprema Arte della Lagna. Nessuno avrebbe potuto distinguere il falso dal vero: a un battito delle sue lunghe ciglia e al suono della sua voce offesa, tutti si chinavano e obbedivano. Probabilmente perché la sua Mastercard avrebbe potuto comprarseli così come stavano ma Lili preferiva credere che fosse grazie alle sue splendide doti di attrice.
Asuka si ritrasse e piazzò le mani sui fianchi. «"Lili è la mia dea"!? Quando mai mi hai insegnato questo!? Avevi detto che significava "Lili è monegasca"!» sbottò, indignata, rendendosi conto di essere stata ingannata.
Ops. Si era data la zappa sui piedi.
Lili si portò una mano davanti alla bocca, ostentando stupore, e sbarrò gli occhi; ma non poté evitare che un risolino scappasse dalle labbra. «Ma davvero? Ti ho detto così? Ah, Asuka, devi scusarmi!» cominciò, ridacchiando.
Asuka non se la stava bevendo: ridusse gli occhi a due fessure.
Lili le scoccò un'occhiata maliziosa. «È che sono una pessima insegnante» concluse.





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