高木の日 // Takagi no hi // Il giorno di Takagi

di Sian
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高木の日
Takagi no hi
Il giorno di Takagi


Cena
明日 // Ashita // Domani


Ogni sera di ritorno dall'asilo si metteva ai fornelli per cucinare dei piatti deliziosi.

In tutti quegli anni aveva provato ad insegnare a Miwako a cucinare, ma lei non aveva avuto la costanza nell'esercitarsi almeno negli stessi piatti.
Sorrideva ogni volta mentre tagliava qualche verdura, ripensando a Miwako che teneva in mano il coltello come se dovesse far fuori qualche criminale anziché la verdura.

I loro bambini a quell'ora erano già a casa, erano ormai già grandi e responsabili per poter restare a casa da soli.
Seiko sapeva inoltre di dover studiare almeno fino all'ora di cena, mentre Jinpei era ancora troppo piccolo per capirlo.
Miwako sarebbe tornata a minuti, sperava non fosse troppo stanca dalla giornata in centrale per aiutare Jinpei a fare i compiti.

Sentì aprire la porta di casa. La cena era quasi pronta.
Si affacciò al corridoio, salutando la sua bellissima moglie con un bacio.

«Com'é andata la giornata in centrale?» Si era ripromesso di passare a salutare tutti i suoi ex colleghi un giorno.

Anche i bambini corsero, avrebbero voluto ascoltare l'intera giornata della mamma, e sapere quanti criminali aveva catturato.
Avevano un interesse particolare nel lavoro della madre, ma sapevano che fosse molto impegnativo e stancante.
Si ricordavano infatti di tutte quelle volte che avevano dormito a casa solamente con il loro papà, perché a suo dire a volte di notte la mamma era impegnata a tener d'occhio qualche criminale.

Con tutte quelle scuse per ascoltare il racconto della mamma, Jinpei non iniziò i compiti, mentre Seiko non li finì.

Erano seduti tutti a tavola per la cena.
Scosse la testa in segno di disapprovazione, ma come biasimarli: come poter fare i compiti quando c'era un racconto poliziesco da ascoltare?
Li avrebbe aiutati dopo cena, assieme a Miwako.

Jinpei, individuata la verdura che non gli piaceva, nonostante fosse tagliata piccolissima, iniziò a scartarla tutta lasciandola sul bordo del piatto.
L'aveva notato, ma non riuscì a rimproverarlo poiché la madre intervenne prontamente.
Miwako gli ordinò di mangiare tutto e gli elencò diverse ragioni, alcune anche un po' troppo fantasiose, che alla fine convinsero il bimbo.

Sorrise. Era davvero felice e perlomeno poteva dimenticare tutti i suoi mostri che si trascinava dietro.





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