Scorci di Luglio

di Whiteskull16
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«Io non la volevo.»
Goro girò il viso dall'altra parte, con le braccia incrociate al petto.
«Papà, smettila! Ogni tanto è bello che tu e la mamma passiate un po' di tempo insieme!» protestò Ran, battendo il piede a terra.
Eri assistette alla scena mentre si sistemava sul naso gli occhiali da vista, sulle cui lenti v'era il riverbero delle fiamme del falò vicino a lei. Era calata la sera e ci si stava preparando a cucinare i pesci pescati da Conan e Goro, anche se quelli del detective addormentato non si trovavano in quelle acque e avevano ancora un po' di plastica addosso.
«Tsk!» l'uomo schioccò la lingua contro il palato. «Averla qui mi ha fatto passare tutto il divertimento!»
«Ah sì?» intervenne la ex moglie, con tanto di vena pulsante sulla fronte. «E come avrei disturbato il tuo non fare il bagno, il tuo non prendere il sole, il tuo non giocare? Vuoi forse dirmi che ti ho dato fastidio mentre facevi il cascamorto con qualsiasi essere di sesso femminile sotto i trent'anni che ti passava accanto, o mentre "leggevi" le tue riviste su Yoko Okino?»
Goro strinse i pugni, in procinto di dire qualcosa, ma poi si bloccò grazie all'intervento di Ran.
«Ehm... c-che bel falò, mamma! Certo non è un po' troppo grande?» effettivamente quello davanti a loro non era proprio un fuocherello qualsiasi, ma un vero e proprio mini incendio con fiamme alte due metri.
«Dove ha trovato tutta la legna per questo fuoco?» chiese Conan, sospettoso.
«Legna? Oh, in realtà ce n'è davvero poca lì in mezzo.» Eri sorrise accarezzando la testolina del bambino. «Ti sorprenderebbe sapere quanto bene si sposino combustione e anni di ritagli e riviste!»
Goro trasalì. Avanzò barcollando verso il fuoco ed esulcerato notò che erano stati dati alle fiamme anni e anni di ritagli di giornali, riviste, foto di Yoko Okino. La megera glieli aveva sottratti di nascosto dal suo appartamento.
Il detective si abbandonò a un urlo straziante.




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