L’onore del Conte di Nichelino
Gerard ed io siamo seduti ad un tavolo del
bordello più lussuoso di Parigi, attendiamo che arrivi il Conte di Nichelino,
intanto vediamo avvicinarsi due bellissime donne, una rossa e l'altra mora.
Indossano abiti costosi, sono ben truccate e soprattutto profumate.
“Ehi Alain … Alain! Si può sapere cosa ti
prende?”
“Prendere cosa amico?”
“Mi sembri un ebete. Forse non sei mai entrato
in un bordello?”
“Di lusso Mai. Gerard, si vede che questo è un
locale di lusso, le signorine sono sobrie e sensuali, senza essere volgari.
Giocano con i loro clienti, li seducono, si fanno inseguire e corteggiare prima
di concludere. Tutte cose che nei locali che frequentiamo abitualmente non accadono.”
“Vorrai dire che frequentavamo!”
“Si … che frequentavamo …”
“Alain guarda! Credo che quelle donne siano
qui per te! Ih ih …”
“Per me?! Gerard, credo che tu abbia problemi
di vista, sono due, quindi una è per me e l’altra è per te. Umm .. che strazio
stasera!”
“A cosa alludi? Ih ih
…”
“Non fare lo stupido e vedi di aiutarmi a
mandarle via, non voglio problemi con mia moglie e soprattutto con me stesso.
Povero me!”
“Ma siamo qui per lavoro amico, e poi i tempi
dei sollazzi sono passati da un pezzo, ora siamo due uomini che hanno messo la
testa a posto ! Ih ih … anche se qualcuno è stato
messo forzatamente in astinenza! Ih ih … ”
“Non prendermi in giro e vedi di aiutarmi. Ho
già un mucchio di problemi e non ne voglio altri!”
“Marilù, io scelgo
quello più alto e magro a te lascio il tarchiato.”
“Sei sempre la solita! Comunque non importa,
ciò che contaè che abbiano grana a sufficienza …
anche se ne dubito visto gli abiti che indossano.”
“Hai ragione, credo che siano servitori
arricchiti, però mai dire mai, chissà! Su, andiamo!”
Con passo leggiadro e sorriso ammiccante, Marilù ed io ci avviciniamo ai due, mi avvicino all’uomo
più aitante, lo guardo negli occhi dico: “Buona sera Monsieur, posso offrirvi
qualcosa?”
“Coff … coff … nulla … nulla grazie!”
“Ma come nulla?! Forse non siete a conoscenza
del posto in cui vi trovate? Forse credete di essere venuti in una chiesa?”
“Ah ahah … Questa
si, che è bella! Madame, oltre ad essere bella siete anche incredibilmente
spiritosa!”
“E non Vi piacciono le donne spiritose? … Ma
non lo sapete che quelle come me sanno mettere allegriaad
un uomo …….. anche in un letto?”
“Coff … coff … immagino Madame … ma vedete, in questo momento io
proprio non me la sento.”
La rossa mi accarezza con tocco delicato le
spalle e sussurra: "Oh Monsieur sapeste che voglia che ho di giacere con
un gentiluomo come Voi! Che ne direste di accontentarmi?"
"Oh...ehm..." sento delle goccioline
di sudore scendere dalle tempie. L'occhio cade sulla scollatura del vestito ed
una parte di me reagisce d'istinto.Accidenti, devo
resistere, assolutamente!
"Ecco....no. Grazie ma no" dico poco
convinto, temo che sarà una serata davvero difficile.
Capisco che il punto debole di quest'uomo è il
mio decoltè e glielo metto in faccia e, leccandogli
il lobo, continuo: "Ne siete davvero sicuro Monsieur? Io dico che avete
una gran voglia di possedermi!"
Sento la voce sensuale della signorina, il suo
profumo dolce, la sua pelle esposta, non ce la farò …. Accidenti a me!
"Oh...ehm....io." faccio un respiro,
devo pensare ad altro. Si....al Comandante che ci allenerà....no....non va
bene. Il comandante è una gran bella donna ….
Pensare a lei non funziona. E poi ….. beato Andrè, che non è stato messo a
stecchetto!! Uhm … a chi enso? Al Generale!! Si,
meglio.
"No Madame. Non mi serve....nulla"
“Ma come? Forse non Vi sentite bene? … Avete
la febbre?” dico con tono ironico mentre appoggio la mia fronte con quella dell’uomo.
Sussurro appena: “Co cosa fate … io sono un …
uomo sposato …”
“Ma io non sono gelosa…”
“Oh Signore che situazione, possibile che non
abbia un attimo di pace!”
L'altra donna posa le sue labbra su quelle di
Gerard e sussurra: "Monsieur ... avete voglia di divertirvi, non è
vero?"
“No......no. Grazie. Per ..... certe .....
cose ..... no. Io ho una ..... moglie. Bella, dolce, sensuale. No."
rispondo un poco a fatica, con il respiro affannato.
Mi abbasso un poco in modo che la faccia
dell'uomo affoghi nel mio decoltè e ribatto: "Se
davvero aveste una donna per fare certe cose ... non sareste qui! … Monsieur, forse non vi piaccio?"
"Sono qui .... per .... lavoro. Madame vi
prego. Il mio padrone non gradirebbe!"
"Appunto, siete qui per lavoro ...
lasciatemi fare il mio lavoro, vedrete che ne rimarrete soddisfatto!"
“No....non posso. Il mio lavoro mi obbliga a
non potere. Siate comprensiva …"
"A non potere cosa? " dico sedendomi
accanto all'uomo.
"Uhm...ecco...non posso.....intrattenermi
con voi …"
"Sig ... e va bene! ... Ma almeno mi
offrite qualcosa da bere?"
“Certo. Questo credo di poterlo fare."
"Perfetto!" guardo il garzone e
l'invito ad avvicinarsi.
"Ecco a voi Signori!! Lascio la bottiglia,
è la migliore della casa!"
Vedo Alain sgranare gli occhi, guarda
l'etichetta, ribatte: "No no ... questo vino è troppo costoso. Garzone,
portaci qualcosa che costi molto ma molto meno!"
Gerard sussurra: “Ma cosa dici Alain?!! Ma ti
rendi conto in quale posto ci troviamo?”
“Certo che lo so ma non è cosa per noi! Certo
che qui si trattano davvero bene, questi nobili debosciati, sprecano così i
nostri soldi! Noi sudiamo e fatichiamo, mentre loro si sollazzano!! Accidenti
….. beh …. Non tutti i nobili, devo ammetterlo, i Jarjayes sono una famiglia
davvero ….. a modo …. Strana ma a modo.
La donna che è accanto a me mi guarda con
indignazione e ribatte: “Mousuer, sarà come dite ma è
grazie ai nobili devosciati che riusciamo a tirare
avanti. E poi non credo che sia ne il luogo e tanto
meno il momento di parlaredi politica.”
“Emm … si, avete ragione Madame! Comunque questo vino è costoso
per le mie tasche, voglio qualcosa che costi di meno!”
“Di meno? Quanto di meno?!!!"
“Madame, di sicuro in un osteria con il costo
di questa bottiglia potrei comprare l’intera cantina!”
“Ohhh Ma …Mousuer volete capire che
Voi non siete in un osteria!?”
“Si lo so …”
“Suvvia non comportatevi da clienti taccagni!Eppure siete ben vestiti, certo ho inteso che non
siete dei nobili, ma almeno borghesi benestanti!
"Madame, questa bottiglia costa quanto il mio salario
di un mese. Vi prego, non guardarmi in questo modo."
“Allora questo non è posto per voi!"
"Il mio amico ve l'ha già detto: siamo
qui per conto dei nostri padroni ..."
Gerard ribatte: "Suvvia Alain, il
Comandante ci ha dato un mucchio di denaro, cosa aspetti? Perché fai tutte
queste storie! ... Madame, e sia ... degusteremo questo vino prelibato." E
speriamo che la generalessa non si arrabbi per l’uso che facciamo del suo
denaro, ma queste due non ci lasciano scelta!
“Ecco....così va meglio!!! E ditemi.....chi è
il vostro padrone?!!"
"Il Conte Jarjayes ..."
"Uhm......Jarjayes....no....non mi pare
che sia un cliente!! Ma magari viene sotto falso nome!!! Descrivetemelo!"
"Uhm....ecco. il Signor Conte è......
Alain, com'è?!! Aiutami!"
"E' inutile che ve lo descrivo, tanto
sono sicurissimo che il mio padrone non è un frequentatori di bordelli."
“Ma come vi permettete? Questo non è un bordello
ma una casa di intrattenimento per gente rispettabile!”
“Ops .. scusate ma
vedete, noi non siamo abituati a frequentare posti così altolocati.”
“Dunque … deduco che siate frequentatori di
infime bettole!”
“Non più Madame, ormai siamo uomini sposati…”
“Ah ahah … Suvvia!
Voi non siete forse un uomo di mondo?”
“Certo ma …”
“Niente ma! La maggior parte dei nostri
clienti sono tutti uomini annoiati dalle loro donne.”
“Immagino!”
“Però, non cambiamo argomento, voglio proprio saperecom'è questo vostro conte!"
"Ehi un momento Marlene! Questo cafone ha
additato la nostra casa come "Bordello", ma come osate?
Questa è una locanda di lusso, per clienti
selezionati!! Ed ora chiedete scusa e diteci com'è questo conte!”
Guardo stranito Alain e sussurro: "Amico,
credevo che tutte le case fossero bordelli ma ... Madame se vi ho offesa, vi chiedo
umilmente scusa."
"Ecco...meglio! Ed ora forza!
Parlate!"
"Ecco ... io ... Ehi Alain pensaci tu e
poi io non so se parlare del vecchio padrone o del giovane!"
La rossa ribatte: "Ma del giovane!!!
Vogliamo sapere prima del giovane!! I giovani sono più.....interessanti."
"Vero, ma i vecchi pagano di più ih ihih .... anche per non fare sapere che non funzionano."
"Ah ahah ...
questa poi! Ah ahah ... Ehi Gerard hai sentito? Tra
qualche anno non funzionerai più! Ah ahah ... "
“Pensa per te Alain, che sei a stecchetto.
Pensa se poi, dopo tutta questa astinenza, tu non dovessi più funzionare!! Ciao
ciao a ton petit Alain! Come direbbe la Marchesa!! Ah ahahah!"
"Ehi ehiehi ...
ma si può sapere cosa diavoli dici? Ti proibisco di scherzare su una cosa tanto
seria, capito?!"
"Adieu petit Alain!!
Ah ahahah!!" Sto
ridendo quando vedo attraversare le tende da una figura alta, snella, molto
simile a Madame Anna. Senza dubbio è il fratello.
Divento serio e guardo il mio amico Alain.
"Guarda. È lui!" dico indicando l’uomo
che è appena entrato. Si toglie la mantella, la passa ad una signorina che è
subito accorsa, e si sistema su un divanetto.
"Si, si finalmente il nostro uomo è
arrivato."
"Quello? Aspettavate quello?!!"
“Si, lui."
"È qui da due giorni. Un buon cliente. Ed
anche piacevole!"
Alain ribatte: "Dite davvero? Su avanti
Madame raccontate i particolari, sapete io sono un uomo molto curioso!"
“Ah no! Questa casa è nota per la
riservatezza! Da me non saprete nulla!!!"
"Umm .. e se vi facessimo guadagnare un
bel poco di grana?"
“No. La padrona è tassativa su questo!"
"Uhmm ...
capisco! Mesdames portereste del vino a quell'uomo?
Magari in camera e poi ... siete in due magari saprete come farlo
stancare."
"Questo è sicuro!! Ma credo che Monsieur
abbia già fatto la sua scelta. Di lui si occuperà Monique! Quella ragazza
bionda, snella, che gli sta andando incontro.”
Vediamo una ragazza giovane, bionda, con dei
lunghi capelli lasciati liberi, raggiungere leggera il nostro Conte. Ha indosso
un bell’abito verde, scollato ma non eccessivo. Gli si avvicina, si siede a suo
fianco ed inizia uno strano gioco, sembra quasi un corteggiamento.
"Capito! Gerard, credo che sia meglio
parlare con la padrona. Su, avanti amico, alzati da quella poltrona!"
"Ma Alain, la padrona è al corrente di
tutto! Forse stare in questo posto ti ha fatto andare fuori di testa? Su su Alain, sei mesi passano in fretta, vedrai che quando
nascerà tuo figlio avrai dimenticato le tue sofferenze!"
“Aaaahhh....povero
me!!! Gerard!!! Io ho bisogno di mia moglie!!!"
"Si,si ma
adesso pensiamo al Conte di Nichelino." dico facendo strada.
"Bene. Aspetta Alain. Guarda la
tenutaria....gli sta portando da bere ed anche un'altra ragazza!!! Stiamo a
vedere!!"
"Bene ... forse è meglio sederci in un
angolo e stare a vedere cosa succede."
Annette sussurra all’amica: “Marilù, non facciamoci scappare quei due broccoloni, cerchiamo di farli bere, dobbiamo spillare loro
più soldi possibili!”
“Si, andiamo da loro.” Dico accomodandoci
nell’angolo prescelto dei due avventori. “Annette, ormai abbiamo deciso che
questi saranno le nostre prede per la serata.
“Alain, quelle donne non ci danno tregua …”
“Gerard, quelle due vogliono le nostre
monete!”
“Ah ahah … Alain,
certo che sei un intenditore! Ah ahah ..”
“Gerard, quelle due voglio bere? Bene,
ordineremo un’altra bottiglia, le facciamo ubriacare così ci lasceranno in
pace.”
“Tu credi amico? Secondo me quelle due sono
abituate a bere e non si ubriacano tanto facilmente!”
“Signori, ma perché ci avete lasciate sole?
Forse non vi piace la nostra compagnia?”
Alain ribatte: “Certo che si.
Se lo desiderate, fateci compagnia…”
“Si, ma davanti a un bel bicchiere di vino.”
“Certo… ” non finisco di parlare che arriva
nuovamente il garzone per portarci in un vassoio un’altra bottiglia di vino con
quattro calici.
Il garzone ci versa il liquido rosso e dice: “Ecco
a voi Signori … buona degustazione!”
“Emm .. Grazie!”
Annette dice: “Su … Signori beviamo …”
Gerard sussurra: “No, basta così, non
possiamo, come vi abbiamo già spiegato
siamo qui per lavoro, non per divertirci. Guarda Alain!”
“Si … si … perfetto!
… Se continua così sarà ubriaco fradicio e il nostro Cardinale sarà salvo.”
La padrona ci guarda, ci strizza l’occhio in
segno di comprensione e chiama alcune altre ragazze, tutte giovani e belle.
Alcune ragazze circondano il conte di
Nichelino, gli versano da bere, lo accerchiano, mentre altri avventori si
avvicinano per richiamare alcune ragazze. Uno di loro protesta: "Ehi
donzelle, ma cosa succede? Perché riservate tutte le attenzioni a quell'uomo? Ci
siamo anche noi!"
“Ci dispiace....ma abbiamo disposizioni
precise!"
"Ehi ehi ... ma
che storia è questa?"
Un secondo continua: "Siamo qui per
divertirci, non per guardare quel gradasso!"
“Ehi Signori. Si vede che queste signorine
preferiscono me!"
Sentiamo la discussione tra il conte ed altri
avventori, lo vediamo alzare un calice colmo di vino rosso, in segno di sfida
nei confronti degli altri uomini.
"Ehi sbruffone di un italiano ma lo sai
che sei un nostro ospite? Torta nel tuo paese, qui non vogliamo gli stranieri
arroganti!"
"Ma non lo sapete che noi italiani
abbiamo un che in più?!! In tutti i sensi......ih ih
…"
Guardo il mio compagno di fianco e ribatto:
"EhiJacques ma hai sentito questo dannato
sbruffone?!"
“Ah...lesitaliens!!
Questo vuole una sonora lezione!!! Perché in quanto a dotazione....noi
francesi....."
Alain ed io siamo in disparte, assistiamo alla
discussione, sussurro: "Amico, ancora una parola e qui ci scappa il morto
..."
“Gerard ma se continuano così rischiamo di
essere coinvolti in una rissa!"
“Cerchiamo di restare in disparte. Ma dobbiamo
assicurarci che il nostro amico sia fuori gioco! Così il nostro Cardinale sarà salvo.
Certo dovremo poi dare qualche spiegazione al comandante, ma pazienza.”
Marilù ribatte: “E’ la seconda volta che nominate
questo Cardinale, ditemi è forse un vizioso anche lui?”
“No no … ma cosa dite?!”
“Suvvia Signori raccontateci del Cardinale! …
Sapete, tra i miei clienti ce n’è uno ed è un uomo molto esigente, forse è
lui!”
“Assolutamente no, Madame! Il nostro Cardinale
è un uomo per bene.”
“Ah beh .. se lo dite voi!”
“Alain guarda che tipo è il fratello della Marchesa!”
“Vedo, vedo! … Non c’è dubbio: è un vizioso. E
poi si permette di fare la morale al Conte Armand!”
Vediamo l'italiano bere con gusto, un
bicchiere dopo l'altro mentre bacia una ragazza, accarezza un'altra. Intanto
una terza inizia a sfilargli i vestiti.
"Vedete francesi....loro preferiscono
me!!! … Evidentemente ho una marcia in più dei loro clienti francesi … hic …
hic … accidenti quanto ho bevuto, mi gira tutto intorno …. Umm … significa che
vi farò divertire ad una ad una … sig … sig …”
Uno dei clienti sussurra all’altro: “Hai
sentito? Questo italiano merita davvero una sonora lezione.”
“E noi siamo qui per questo. Adesso vedrà cosa
sono capaci di fare i francesi!”
Vediamo due degli ospiti della casa avventarsi
sul nostro sorvegliato quando uno di loro gli tira un pugno in pieno viso.
Cado dalla sedia, mi sanguina il labbro,
digrigno: "Ehi tu ... maledetto francese, si può sapere cosa diavolo vuoi
da me? Forse se invidioso perché le donne preferiscono me e non te?!”
Mi alzo in tutta fretta e mi avvento sul mio
aggressore, gli tiro un pugno dopo l'altro, in breve tempo la casa viene messa
a soqquadro, volano le poltrone, le sedie e anche i tavoli. Sento le grida
della padrona: "MA SIETE MATTI? STATE DISTRUGGENDO IL MIO LOCALE!
SMETTETELA IMMEDIATAMENTE!"
La padrona del locale è disperata dice a un
servitore: "Charles, mi stanno distruggendo tutto, corri a chiamare le
guardie!"
"Subito Madame!!! Corro!"
Vedo uscire il mio collaboratore,
all'improvviso mi sfiora una sedia e finisce davanti ai miei piedi, urlo:
"MALEDETTI! QUESTA SEDIA E' COSTOSSIMA! EQUIVALE A BEN TRE PRESTAZIONI!
AHHHH ...." vedo distruggere una poltroncina.
"Gerard....meglio stare defilati!! Non
vorrei che il comandante si arrabbiasse con noi!"
"Hai ragione Alain!"
La rossa dice:” Immagino che voi due sapevate
tutto!”
“Tutto cosa?”
“Che sarebbe scoppiata la rissa.”
“Ma cosa dite Madame! Vi pare che lo
sapessimo? E poi non credevo che anche in posti simili accadessero queste cose!
Non è forse un locale per gente per bene? Ih ih …”
“C’è poco da ridere Monsieur. Sappiate che da
quando lavoro qui, non è mai successo nulla di simile. E’ solo colpa vostra se
è accaduto.”
“Ma cosa dite? Noi volevamo solamente che quel
.. Conte si ubriacasse, tutto qui.”
“Ma lo avete sentito? E’ stato offensivo con i
nostri clienti, ha detto che … che …”
“Che cosa?”domando
con tono curioso.
“Che è più dotato dei francesi!”
“Ih ih … Beh …
questo è da vedersi! Ih ih ….”
Rido mentre mi sfiora una poltroncina di
striscio.
Gerard ribatte: “Ehi Alain, possibile che anche
in quest’angolo siamo in pericolo, cosa facciamo?”
“Alzati imbecille e nascondiamoci dietro
quella colonna.”
Una delle ragazze ribatte: “Ehi Voi due …
aspettate! Anche noi vogliamo starcene fuori!”
“Su, belle Mesdames,
unitevi a due gentiluomini quali siamo! Ih ih …”
“Monsieur Alain, si può sapere come riuscite a
scherzare in un momento simile?”
“Non lo so Madame, ma è meglio per tutti
stemperare la situazione!”
Corro in strada, Madame miha
mandato a cercare i soldati quando vedo una pattuglia a cavallo, corro,
raggiungo il loro Comandante, mi metto davanti al suo cavallo e con affanno
dico: “Colonnello, Vi prego, venite con i vostri uomini… paff
… paff …”
“Cosa succede?”
“E’ scoppiata una rissa presso la casa di
Madame Roxanne, stanno distruggendo il locale.
PRESTO!”
Mi volto verso i miei soldati e ordino:
“Soldati della Guardia, presto andiamo a sedare il disordine presso la casa di
Madame Roxanne”
In coro: “Agli ordini Colonnello D’Agout!”
Lanciamo i cavalli al galoppo fino a
raggiungere il bordello, scendiamo da cavallo, stiamo per entrare quando sento
uno dei soldati dire al compagno: “Accidenti che posto! … Marc ci sei mai stato
in un posto simile?!”
“Ma sei matto? Ma se ci pagano nemmeno per mangiare,
figurarsi venire in un posto simile!”
D’Agout con tono
severo richiama all’ordine i due soldati e dice: “Ma cosa fate?!! Siete qui per
sedare i disordini non per apprezzare questo posto. SOLDATI ENTRIAMO E
RIPRISTINIAMO L’ORDINE!”
“SISSIGNORE!”
Andrè ed io percorriamo l'ultimo vicolo prima
di entrare nella casa quado vediamo i soldati della guardia fare irruzione nel
locale. “Accidenti, chissà cosa starà succedendo.” allungo un poco il passo,
agendo d’istinto, ma mi rendo conto che la mia pancia mi impedisce di essere
veloce, continuo: “André ma cosa sta succedendo?"
“Non lo so Oscar. Ma .... per favore, resta in
disparte!!"
"André ma io ..." mi guardo il
ventre e sussurro: "Credo che tu abbia ragione! André rimarrò qui ma tu
vai a vedere cosa sta succedendo!"
"Si. Mi raccomando...resta qui e avvolgiti
bene nel mantello!!!" Dico guardando Oscar negli occhi. Sarebbe capace di
accorrere subito, la conosco bene io. Le poso un piccola
carezza sul viso, come a convincermi che Oscar questa volta resterà a guardare.
"Si, si ..." sussurro mentre mi stringo
alla cappa.
Vedo il Conte Nichelino accerchiato ormai è in
balia di molti, un colpo dopo l'altro e stramazza al suolo, quando vedo entrare
il Colonnello D’Agout e dico: "Gerard guarda!
Sono arrivati nostri amici!"
“Meglio!!! Così evitiamo di rimanere
coinvolti!"
Marilù ribatte stupita: “E così siete dei soldati?!”
“Chi .. noi? No no … Beh… lo siamo stati ma
adesso lavoriamo presso i Conti Jarjayes!”
“Ohhh Beh … adesso
capisco perché non potete permettervi una coma me!”
Guardo dritto negli occhi la donna e ribatto
severo: “Madame, come avrete appurato ho
un mucchio di monete, se vi avessi desiderata sareste stata mia, ma io
voglio SOLO mia moglie, mi sono spiegato?”
“Si .. si … vi siete
spiegato!”
“Bene, spero che non torniate più sull’argomento.”
Gerard ribatte divertito: “Alain sei rimasto
il soldataccio rozzo di sempre, un vero cafone, sai
come distinguerti. Un poco di modi con una dama non guasterebbero mica.”
“Gerard, ti prego non esasperarmi anche tu, lo
sai che non sto attraversando un bel periodo.”
“Ih ih .. Lo so
amico, lo so.”
“Visto che lo sai, sta zitto e vediamo cosa
succede!”
“Cosa vuoi che succeda?! Testa di legno li
metterà tutti dentro!”
Il Colonnello D’Agout,
con tono severo, ordina: "Soldati, dobbiamo sedare il disordine,
arrestiamo tutti!"
“Sissignore!!!" Rispondono tutti in coro
Il Comandante in capo, D’Agout,
si fa largo tra gli assalitori e dice a gran voce: "Ma cosa sta
succedendo?"
"Ah …. bene …. una guardia ..ihc
...hic …. io sono il conte Maurizio Vincenzo Alberto di Nichelino. Ih … hic …
aiutante di camera ...hic ….hic … uomo di fiducia hic …. e questi … bifolchi mi
hanno aggredito ih ...hic hic … solo perché ho detto
che noi italiani a letto siamo migliori di voi francesi … hic … ma perché gira tutto? Gira … e state
fermo!! Non muovetevi così!!"
Guardo quest’uomo, ubriaco fradicio, con
indosso abiti di ottima fattura ma sbottonati, in parte strappati, e rispondo
deciso: "Se Voi siete un conte io sono il re di Francia! SOLDATI,
arrestate quest'uomo!"
"No!! Hic hic!!
Io no!!!...Forse … hic … volete arrestarmi perché sono il più dotato di tutti? Hic … se è così arrestate i francesi … lasciatemi libero per
la causa … hic …"
Due dei soldati si avvicinano, lo prendono sotto
braccio e lo trascinano via. D’Agout continua:
"Soldati, arrestateli tutti! Ripulite immediatamente questo posto, li
voglio tutti dentro!"
"Gerard ,.... meglio farci riconoscere o
qui finiamo in un guaio!! Amico mio, non vorrei mai che il colonnello D’Agout mi faccia pagare ora tutti i piccoli guai che ho
commesso in passato.”
“Hai ragione Alain … meglio farci avanti, ci
manca solo che finiamo tra gli arrestati!”
Uno dei soldati ribatte: "Colonnello,
dobbiamo arrestare anche la donna che dirige questo posto con tutte le sue
dame?"
“Ma cosa dici?!! Se così fosse dovremmo
chiudere tutti i bordelli di Parigi!”
Il Conte Nichelino, tra un singhiozzo e
l’altro, ribatte: “Sig … no no … almeno lasciatene aperto uno solo per me … hic
…”
Il soldato che porta via il Conte ribatte al
compagno: “E questo sarebbe un aristocratico? Bah… non è certo meglio di noi
altri!”
“Carl, se fosse per me lo sbatterei in cella
di isolamento e getterei le chiavi nella Senna.”
“Ben detto amico!”
“Hic .. hic … Si … ma hic … a patto che in
cella ci sia vino a fiumi e almenooo cinque donne!
Hic … hic…”
“Taci ubriacone!” dico portandolo fuori il
bordello.
Alcuni soldati che trascinando gli uomini dalle camere domandano:
"Colonnello, abbiamo trovato altri mandrilli rinchiusi nelle stanze, cosa
ne facciamo di questi?"
"Prendete le generalità e lasciateli
stare! Uhm …. alcuni sono piuttosto noti ……"
André entra nella casa e dice:"Colonnello!
Buonasera!" dico entrando, per fortuna che c'è lui al comando del
drappello. Forse dovrei fare entrare anche Oscar.
Uno dei clienti con voce tremante dice:
"Vi prego D’Agout, mettete a tacere ogni cosa
altrimenti mia moglie me la farà pagare molto cara!"
"State tranquillo, qui siamo tra
gentiluomini!" finisco la frase quando sento la voce del marito del
Comandante. “Ma cosa ci fate qui Capitano Grandèer?!”
"Oscar ed io abbiamo visto entrare i
soldati e ci siamo chiesti cosa fosse
successo ..."
"E dov'è ora il Comandante?!!!"
domando preoccupato, se non sache il marito è qui …
potrebbe succedere un grosso grossogrosso guaio,
povero ragazzo!
"E' qua fuori..."
“Quindi sa che siete qui?!!" domando
perplesso, facendo comunque un sospiro di sollievo. Se Madame sa e Andrè è
ancora intero, allora forse non è arrabbiata. Certo che questi due sono proprio
strani!
"Si Colonnello!"
“Ma ….. uff …. mi farete diventare matto!! Ma
Capitano! Questo non è un posto adatto al Comandante!! Portatela in
caserma!!" dico quasi urlando. Ma è mai possibile che quella donna non possa
comportarsi come tale, almeno ora che è sposata ed in dolce attesa?
"Si si ma prima
ditemi cosa succede?"
"Una rissa. Quel tizio laggiù, quello
ubriaco e sanguinante, ha scatenato una rissa. Ora lo chiudiamo in carcere e lo
lasciamo lì un paio di giorni, sempre se il comandante è d'accordo!"
"Oscar?! Si, si Colonnello! Anzi, posso
chiedervi una cortesia?"
“Ma certo, ditemi pure Capitano!"
"Ecco ... mia moglie sarebbe ben felice
se teneste quell'uomo in isolamento per almeno tre settimane per poi essere
rimpatriato nel suo paese."
“Tre settimane? Uhm … per una rissa è tanto,
lo sapete anche voi. Ma se si tratta di un ordine firmato dal Comandante …. io
non posso fare altro che obbedire!"
Finisco la frase quando vedo entrare proprio
il Comandante, con la sua pancetta. Santo cielo, già è uno scandalo che una
donna entri in certi posti, nelle sue condizioni poi!! Prima o poi dovrò fare
due parole con suo padre, con tutto il rispetto ma il Comandante potrebbe
essere mia figlia, ed io una figlia in questo posto non ce la manderei, per
nulla al mondo!
"Colonnello D'Agout!
Arrestate quest'uomo, voglio che finisca in isolamento ed infine venga eslulso dal suolo francese!"
"Sissignore!!! Subito! Voi però … ecco ….
tornate in caserma, per cortesia! Io … mi sentirei più tranquillo, Signore."
dico imbarazzato.
"Ormai ho portato a termine la mia
missione quindi tornerò a palazzo Jarjayes…”
André ribatte: "Oscar … è tardi …. forse
è meglio restare in caserma. Le strade di Parigi non sono sicure di
notte!"
D’Agout ribatte:
"Comandante, il Capitano Grandièr ha ragione,
Parigi è diventata molto pericolosa, i ribelli si radunano per le vie e
assalgono le carrozze, soprattutto le vetture dei nobili”
Guardo il colonnello D'Agout
e poi mio marito, mi vedo costretta a cedere, anche se a malincuore.Certe
volte ho come l’impressione che il mio secondo voglia difendermi, o
proteggermi. Possibile che non abbia ancora capito che so badare a me stessa?
Accidenti! Io sono Oscar François de Jarjayes! Non sono di certo una
donnicciola qualunque!
“E sia, passeremo la notte in caserma. Ma dove
sono finiti Alain e Gerard?!! Dovranno restare anche loro!"
"Comandante Oscar, siamo qui ... dietro
la colonna. Sapete, ci siamo nascosti, almeno questa volta non volevamo essere
coinvolti in una rissa!"
Vedo avanzare i nostri amici, mentre si fanno
spazio tra i soldati e gli avventori. Certo che questo posto è ridotto
parecchio male.
“Alain, Gerard, liquidate la proprietaria di
questo posto e poi tornate in caserma!"
"Agli ordini Comandante! Gerard andiamo
dalla Madame della casa!"
“Subito!"
"Andrè, torniamo in caserma, credo che
domani sarà una giornata faticosa ed io ….. scusami, ma sono un poco
stanca" dico le ultime parole in un sussurro, vergognandomi di questa mia
debolezza.
"Credo che sia la cosa migliore da fare.
Meglio andare!"
“Si …. Colonnello, portate tutti in caserma,
domani ci occuperemo di loro. Vogliate scusarmi ma preferisco rientrare."
dico decisa ma con una punta di imbarazzo.
Vedo il comandante visibilmente stanca ed un
poco imbarazzata, povera ragazza, non vuole cedere ma prima o poi dovrà capire
che necessita di riposo e tranquillità.
"Certo Comandante, volete che faccia
chiamare una vettura di piazza per raggiungere la caserma? E Vi faccio
accompagnare da un alcuni soldati."
"Vi ringrazio Colonnello!"
"Michele, Louis e Matthieu,
scortate il Comandante in caserma! Veloci!"
"Agli ordini Colonnello!"
“Vieni Oscar, dammi il braccio e usciamo."
dico porgendole il braccio.
"Grazie Colonnello, grazie ragazzi!"
"Buon riposo Comandante!"
"Grazie!" rispondo un poco
imbarazzata, mentre vedo fuori una vettura di piazza già pronta per noi.
Andrè mi apre lo sportello e mi accomodo sul
piccolo sedile, poi sale e si sistema difronte a me. I tre soldati ci
accompagnano e fanno cenno al postiglione di procedere.
Gerard ed io ci avviciniamo alla proprietaria
della casa, tiro fuori le monete e le poso sul banco.
"Ecco qua Madame, tenete! E grazie per la
Vostra gentile collaborazione."
"Oh …. beh ….. sono molti soldi. Con
questi sistemerò i danni e ci guadagno ancora parecchio. Tornate quando volete,
in fondo siete dei buoni clienti. Ma ditemi, chi è il vostro padrone?"
"Il nostro padrone? E' il biondino che è
appena uscito da qui..."
“Quello? Quello sarebbe un uomo?!! Ah ahahah ah!!!!"
"Ihihih ...
Già! Ah ahah ... Non è forse un uomo affascinante? Ih
ih ...."
“Affasciante ….. più che altro direi strano.
Ma siete davvero sicuri che sia un uomo?!"
"Ne dubitate Madame?"
“Ma …. un poco in effetti!"
"Forse dubitate anche del suo
accompagnatore?"
“Uhm …. in effetti il moro …. quello sa
davvero di maschio!! Ma il biondino proprio no."
Mi avvicino alla donna e sussurro: "Vi
faccio una confessione Madame ..."
“Ditemi ….. ditemi …."
"Il moro indubbiamente è un vero maschio
però ... se la intende con il biondino! Ih ih
...."
"COSA?!!! Non ci credo!!! Non è
possibile!!"
"Come no! Invece si.
Anzi, quei due sono innamoratissimi, non si lasciano un solo momento, vivono
l'uno per l'altro."
"No ….. ma …. allora il biondino non è
quello che vuole sembrare!!"
"Cioè?! Secondo Voi madame, cosa vorrebbe
sembrare?"
"Vorrebbe sembrare un uomo, ma uomo non
è!"
"Esatto! Non lo è! Ah ahahah
…"
“Ah ah ah … già come ho fatto ad non accorgermene immediatamente!
Però debbo ammettere che in tanti anni di lavoro non ho mai visto una cosa
simile. Certo di nobilastri strani e pervertiti ne ho
avuti ma da qui a vedere una donna vestita da uomo … beh .. è davvero insolito!
Comunque ringraziate la Vostra padrona e per qualsiasi cosa sono qui a Vostra
completa disposizione!”
Marilù ribatte: “Impossibile Madame! Credo che non
vedremo mai più questi gentiluomoni.”
“E perché?”
“Sono uomini sposatissimi e soprattutto fedellissimi!”
“Ahhh beh… fortuna
che uomini come Voi sono in via di estinzione altrimenti tutti i bordelli di
Parigi avrebbero chiuso da un pezzo! Ah ahahah …”
“Ah ahahah ….”
Ridono Gerard e Alain. Quest’ultimo dice: “Mie bellissime dame, togliamo il
disturbo … Vi auguriamo una buona serata!”
“Buona serata anche a Voi Monsieurr!”
Siamo arrivati in caserma, senza nessun
incidente. Andrè scende dalla vettura e mi porge la mano. Scendo un poco
impacciata e guardo i miei soldati.
"Bene, potete andare a riposare se avete
finito il turno.”
Facciamo il saluto militare e sbattendo i
tacchi, rispondiamo in coro: "Agli ordini Comandante!"
"Vieni Oscar, entriamo. Ci sistemiamo
nella stanza attigua al tuo ufficio, va bene?"
"Si ... certo!"
“Dobbiamo trovare una sistemazione anche Alain
e Gerard …."
"Potrebbero sempre dormire nella
camerata, infondo le loro brande sono ancora libere."
"Credo che ne saranno contenti. Su, ora
entriamo e accendo il caminetto, così ti scaldi!"
"Grazie André!"
Entriamo nell'ufficio di Oscar, le prendo la
mantella e la appoggio sulla poltroncina, faccio lo stesso con la mia.
Poi mi inginocchio davanti al caminetto e
ravvivo un poco il fuoco, mentre Oscar resta ferma, al centro della stanza,
come sospesa. Chissà a cosa starà mai pensando!
Vado nella stanza attigua, sistemo anche qui
il caminetto e preparo il letto. In effetti è un poco piccolo per due persone,
ma pazienza, dormirò su una poltrona pur di non lasciare sola Oscar!
Finalmente la nostra stanza è calda e pronta,
vedo entrare Oscar, la aiuto a sedersi e le sfilo piano gli stivali, lei con la
sua pancetta fa ormai fatica a toglierli da sola. Mentre sfilo lo stivale poso
una carezza sulla sua gamba, sui suoi piedini.
Quanto è bella, se solo non fosse così stanca,
che fatica resistere a questa dolce tentazione.
La vedo sfilarsi la giacca e lanciarla su una
poltroncina, poi si allenta in nodo della camicia e sfila il gilet.
“Andrè, vieni qui con me, staremo stretti ma
tanto noi dormiamo sempre abbracciati!”
“Oscar …. Non vorrei farti del male …. A te o
alla nostra creatura”
“Vieni …. E non fare storie, io ho bisogno di
te!”
Sento
la voce dolce e bassa di Oscar, mentre mi fa segno con la mano battendo sul
piccolo materasso. Non posso di certo resistere al suo richiamo, mi avvicino,
la stringo un poco a me e poso le mie labbra sulle sue, mentre la sento
lasciarsi andare fino a sdraiarsi con la testa sul cuscino.
Sento le sue mani affondare nei miei capelli,
mentre poso tanti piccoli baci sul suo viso.
“Oscar … io …. Vorrei … ma non so … se anche
tu ….”
“Io …. .si Andrè ….si, anche io ….. ti amo
Andrè”
La voce di Oscar è un sussurro, la sento
accaldate, stretta a me. Inizio piano a sfilarle gli abiti, la ammiro nella sua
bellezza, la sua pelle candida, le sue labbra rosa e le gote un poco arrossate.
La mia Oscar, sempre un poco imbarazzata. Poi sfilo anche i miei abiti e torno
da lei, accarezzandola piano e baciando tutta la sua pelle.
La stringo forte a me e mi perdo in lei, con
dolcezza e lentezza, cercando di farla stare bene, senza farla affaticare
troppo.
Versailles
Sono pronta per prendere parte al ballo di
corte, mi reco negli appartamenti di Antonietta, busso.
"Uff...e chi sarà adesso?!!!
Avanti!!!"
"Antoniè si
pronta?"
"Si si .... un
attimo che mi sistemano l'acconciatura!! Che fatica essere la Regina di
Francia!!!"dico ammirandomi nello specchio, mentre vedo l’immagine di mia
sorella che si sta avvicinando con passo deciso e aria minacciosa.
"Ohhh Ma chi
non vurrebbe (vorrebbe) regnare cumma
a te!” (come te)
"Sarà....ma io preferirei essere una
donna qualsiasi, libera di amare, correre, cavalcare! Invece devo sottostare a questo stupido protocollo!!! Almeno
lasciatemi sfogare con vestiti e acconciature!!"
"Antoniè ma tu
non puoi sperperare in questo modo il denaro pubblico. Ma lo sai che il tuo
paese tra attraversando un brutto momento?"
"Certo certo.
Ma io cosa posso fare?!! Lo sai che non posso usare le stesse scarpe due volte?
E neppure i vestiti?!!"
"Antoniè ma tu
sii scema davvero?!!! Ma cosa credi che io indosso unabito
solo una volta? Eh no mia cara! Questo..." dico gesticolando le gonne."
L'ho indossato ad un ricevimento a Vienna e un altro a Napoli, e poi hai la brutta abitudine di concedere favori e
cariche a chiunque e questo non va bene!"
"A no!! Questo proprio non te lo lascio
passare! Io non concedo nulla!! Io aiuto solo degli amici!"
"Si certo! Tu aiuti tutti tranne che il
tuo popolo! Antoniè, TU non sai amministrare."
dico puntandole l'indice. " Ahhh Ma per fortuna
ca ci sto io . Sono qui in missione…”
“Missione! Ma cosa dici?” domando preoccupata
mentre il coiffeur sistema le ultime piumette sulla mia capigliatura. Un tocco
di profumo ed è fatta. Voilà, sono uno splendore!
“Allontanerò dalla tua persona tutti i parassiti
che ti circondano, a cominciare quella Polignac. A
proposito ho saputo che è tornata!"
"Cosa?!! Tu tu....
la mia amica Jolande non la tocchi!! Chiaro?!!! Lei è
l'unica che mi comprende!"rispondo decisa,
voltandomi a guardare negli occhi mia sorella. Con questa acconciatura sembro
molto più alta di lei!
"Umm ... vedrai mia cara sorellina, sarà
lei stessa a lasciare la corte non appena le parlerò! Ih ih
... Vedremo quanto ti è davvero amica!"
"Carolina!! Non puoi farmi una cosa
simile!!" stringo i pugni, in un gesto di rabbia composta.
"Ohhh ma non
sarò certo io a farla allontanare da te! Vedrai che deciderà da sola."
"Carolina no!!! Io resterei da sola!!! No
no no …" sbatto i piedi a terra, urlo, mi arrabbio!
"Allora tu non vuoi n'amica sincera!
Antonietta nu sei sola, hai i tuoi figli, chille
povero cornuto di Gigino e poi ce stàlu ... svedese
ca mò ti ha pure giurato fedeltà! Si può sapere
cos'altro vu truvanno? (vuoi) E se soffri di
solitudine pigliati nu cane e tienalille cu tè!
(tienilo con te) Antoniè l'amicizia nun s'accatte (non si compra), l'amicizia è nu sentimento benigno,
disinteressato ca nasce da indo
core." (che nasce da dentro il cuore) Ha capito Antoniè?!!"
"Carolina!!! Un cane!! Io non posso avere
un cane come quando eravamo a Vienna. Non posso dormire stringendo un cane.. e
neppure un gatto! Qui è tutto difficile!!! E Jolande
è per me una distrazione. Organizza feste, balli, giochi!!"
"Se TU vuje nu
cane, nisciuno(vuoi un cane, nessuno) te lo deve
impedire di avere, capito? Antonièaccà si tu ca cumanne(qui sei tu a comandare), non il protocollo."
“Ti prego Carolina, parla francese non
napoletano. Faccio davvero fatica a capirti!”
“E vabbuonò.”
"Carolina …… qui non è come a Vienna. Qui
comanda il protocollo. E per la Regina non sono previsti cani. E nonostante io
sia la Regina …. non posso fare proprio nulla. Nulla, capisci!!Le zie di mio
marito mi sorvegliano, e madame Etiquette controlla
che tutto si svolga secondo regole ben precise!"
"Antoniè ... se
sei arrivata a questo punto è soltanto colpa tua! Cosa credi ca io non ho avuto
i tuoi stessi problemi? Mi sono ribellata alle regole e non mi sono fatta sottomettere
da nisciuno( nessuno). Io sono la regina delle due
Sicilie e tu si la regina di Francia e come tale devi
farti rispettare, capito? E adesso andiamo! Dobbiamo fare un poco di pulizia in
questo posto, dobbiamo liberarla dai parassiti!"
"Parassiti?!!! Carolina, ma cosa
dici!!" dico spalancando gli occhi, mia sorella inizia a farmi paura!Inizio a pensare che stia impazzendo, forse è troppo
tempo che non vede il suo amante?!!
"Si, hai sentito buono( bene). Parassiti
e sfruttatori! Cosa credi che nel mio regno non ci siano? Certo che ci sono e
il più temibile je chillo pourc (quel porco) di
Ferdinando! Se solo si occupasse del suo regno come si occupa della cucina,
avremmo un mucchio di problemi in meno."
“Ecco Carolina, vedi che anche tu hai dei
problemi nel tuo regno? In fondo, tutti i Regni hanno i loro guai! Ed io mi
ritrovo con le casse dissestate dal Re Sole, oltre un secolo fa! E poi il nonno
di mio marito non ha di certo posto rimedio, anzi. Io mi limito a fare ciò che
posso. E la guerra in America non ha di certo aiutato le nostre finanze. Vedi,
è tutta colpa di Luigi XIV e degli inglesi se la Francia è alla
bancarotta!"
"Antoniè e nu
dare solo e soltanto la colpa ai tuoi predecessori, anche tu hai dato una mano
al tracollo finanziario della Francia."
"Io?!!! Ma no ….. cosa ho mai fatto
Carolina?!!" dico un poco sgomenta. “Io ho cercato di dare sollievo alle
persone a me più care, ho cercato di alleviare la loro solitudine, non potendo
fare altrettanto per me.”
"Ma ti rendi conto di quello che dici?!!
E come se non bastasse, tutte le sere
hai dato i balli a corte! E che dire dei tuoi armadi stracolmi di abiti che
nemmeno li avrai indossati tutti?!! E
poi, il gioco d'azzardo che tra l'altro nel tuo regno è proibito! Dimmi Antoniè quanto denaro pubblico è finito in modo
ingiustificato nelle tasche di quella Polignac?"
"Carolina, cosa c'entra ora Jolande?!! Sembra che per te lei sia la fonte di tutti i
guai della Francia! Basta, andiamo. Ti dimostrerò che hai torto!" dico
decisa uscendo dalla stanza, tutta impettita nel mio abito nuovo, tempestato di
gemme preziose, piume e fiori. Con la testa alta, dritta, per reggere meglio
l'acconciatura che mi sono fatta preparare.
"Si si ... ora
vedremo chi delle due ha ragione! ... Ma vedi come ti sii cumbinata!"
(sei combinata), sembri nu spaventapasseri!”
“Non ti piace forse il mio vestito? Qui alla
reggia bisogna abbigliarsi in modo ricercato! Solo al mio petit Trianon posso
indossare abiti più comodi. Anzi, sai cosa ti dico? Domani ti ci porto e
restiamo lì qualche giorno!"
"Non potresti che farmi cosa gradita, a cussj (così) chiacchieriamo nu poco!"
“Benissimo! Vedrai le mie caprette, il mio
orto, i miei fiori!!! Sono certa che ti piacerà!!! Ma ricordati, solo abiti
semplici, da contadine!!"
"Non è un problema sorella cara, anzi,
così finalmente ti vedrò vestita in maniera più sobria!" dico percorrendo
il corridoio in compagnia di mia sorella.Vedo
svolazzare le piume sulla sua testa mentre lascia una scia di profumo e petali
di rosa al suo passaggio. Chissà quanto le sarà costato questo abito! E tutti i
gioielli che indossa!!! Una pazza, ecco cos’è!
Raggiugiamo il salone delle feste, entro
decisa seguita da mia sorella e da tutte le mie numerose dame di compagnia.
“Ma quante dame di corte che tieni? Ma dimmi,
almeno conosci i loro nomi?”
“Nomi?! Di alcune di loro non ricordo neppure il nome!”
rispondo con leggerezza. “ Non posso di
certo conoscere tutte le dame che hanno, purtroppo, accesso ai miei
appartamenti.”
“Lo immaginavo! Ma dimmi, Madame Jarjayes,
anche lei è una tua dama di compagnia?”
“Si, si … invero è l’unica che mi manca
davvero! … Madame Jarjayes è una donna a
modo, dolce e comprensiva. Ma capisco che ora sia occupata dalle sue figlie,
soprattutto da Oscar. Come vorrei avere anche io mia madre al mio fianco!”
"Antoniè,
madame Oscar prende parte ai balli di corte?"
“Uhm …. quando era a comando delle Guardie
Reali sempre. Ma da quando ha voluto lasciare l'incarico …. quasi mai. è venuta
solo qualche volta, su mio espresso invito. Perché questa domanda?!"
"Immaginavo! ... Beh ... perché è una
delle poche persone sincere che ti circonda. Comunque a do sta( dov'è) la Polignac?"
“Uff ….. Sei proprio fissata Carolina!!
Eccola, è quella splendida dama con l'abito azzurrino, che ci sta venendo
incontro!"
Scruto severamente la donna, aspetto che ci
avvicini, sussurro: "Umm .. ha un viso angelico ... sono sicura che ti sia
fatta influenzare da quel suo bel faccino! … A noi due Contessa di Polignac!"
"Carolina, vedi di comportarti come si
deve!!" dico impettita e fiera.
"E tu non devi dimenticare di essere la
regina di tutti, non solo di pochi!"
“Carolina, in questo momento IO sono anche la
TUA di Regina! Vedi di non dimenticarlo! Umpf!"
"Ed io sono TUA sorella maggiore! Quindi
non me scuccià!" (non mi scocciare)
Che despota di sorella che ho, penso tra me e
me, mentre la cara Jolande si avvicina, mi fa un
inchino ed io mi illumino. Jolande è così dolce,
sorridente.
"Buonasera Contessa, mi fa piacere
incontrarvi!"
"Buona sera Maestà!"
"Carolina, ti presento la mia amica, Jolande de Polignac!"
Guardo dritto negli occhi la donna che mi
sorride, rispondo: "E a cussj (così) voi siete
una delle dame di compagnia di mia sorella!"
“Si Maestà, ho questo onore!"
"Umm ... si ... ovvio! Spero che la Vostra
amicizia nei confronti di mia sorella sia sincera quanto la sua!"
“Certo Maestà, di questo non dovete dubitare!
Per me è un onore essere considerata un'amica da Sua Maestà la Regina di
Francia!"
"Mi fa piacere Contessa! ... Vedete, a
breve tante cose cambieranno e voi ne farete parte." guardo mia sorella e
dico: "Antonietta, Giggino ti sta aspettando,
intanto io mi intratterrò con Madame de Polignac."
"Ma …. Carolina …. Luigi non mi aspetta
mai. Lui sta sempre seduto a guardare gli altri che si divertono! Io non
intendo fare tappezzeria, sappilo!!" rispondo un poco scocciata. “Ci manca solo che mia sorella pretenda che
io passi la serata seduta sul trono accanto a Luigi!”
"E invece ti aspetta, e tu ci andrai! Va va!”
"Vado … ma non da Luigi!! Vedo che sta
entrando Hans ….. a dopo Carolina!"
"Antonietta!!! Ma cosa fai? Vuoi
diventare argomento di conversazione? Se proprio ti annoia la compagnia di Giggino, almeno trattieniti con le dame di corte ma con lu svedese proprio no."
"E invece si!
Io sono la Regina, ed io decido!" dico allontanandomi da mia sorella per
raggiungere Hans. Ho proprio voglia di ballare!
"Ohh ma è
proprio na squilibrata! E Voi Madame che razza di
amica siete se non le suggerite di tutelarsi? Perché Voi lo sapete quanto me de
lu svedese e di Antonietta!"
“Certo che lo so Maestà. Ma la Vostra povera
sorella avrà pure diritto ad un poco di distrazione e di affetto."
"Ohhh Ma non è
possibile! Voi la incoraggiate?! Ma che razza di amica siete?"
"Un’amica sincera Maestà!"
"Una "amica sincera" non
asseconda le follie della regina pur di ingraziarsela per ottenere i suoi
favori!"
"Ma Maestà, cosa state dicendo? Io sono
davvero sincera con la nostra Regina! Sincera e disinteressata!"
"Ah ma davvero? Perdonatemi Madame de Polignac ma dovrete dimostrare il Vostro
disinteresse."
“Uhm … e come Maestà?!"
"Da questo momento le Vostre entrate
finanziarie si ridurranno di almeno tre quarti."
"Cosa?!!! E perché mai?!!"
"Come perché? Una vera amica non chiede,
non pretende, e soprattutto non si lamenta!" dico con tono sarcastico.
"Forse non Vi basta l'ospitalità che Vi offre mia sorella?"
"L'ospitalità? Maestà, guardate che per
avere un appartamento a Versailles si paga! Non è certo gratuita la permanenza
qui. E poi, con tutte le feste che ci sono, si spende tantissimo in abiti e
gioielli. Tutti soldi che ovviamente vanno nelle tasche della borghesia, che si
arricchisce a discapito di noi poveri nobili!"
"Ohhh ma
davvero?! Ah ahah ... Immagino che per Voi è un vero
e proprio sacrificio, vero Madame?"
“Uhm …. non Vi comprendo Maestà!!"
"Certo! Forse la rendita che Vi elargisce
mia sorella per la Vostra famiglia non è sufficiente? Ma no, cosa dico? Voi
siete un'amica sincera e quindi volete fare qualcosa per la Vostra migliore
amica ..."
“La rendita, come Voi la chiamate, è il giusto
compenso per la carica che mio marito occupa! Non è una rendita, è uno
stipendio!!"
"Comprendo comprendo!
Appunto perché lo stipendio di Vostro marito non è sufficientemente
ricompensato, dovrà occuparsi di un'altra carica. Sapete, in questo momento il
regno non può permettersi di stipendiare con quella "miseria" Vostro
marito, meglio che quel posto rimanga vacante e Voi non avrete di cui lamentarvi!
... Infondo siete la migliore amica della Regina di Francia quindi
comprenderete le difficoltà che mia sorella sta attraversando!"
"Ma …. cosa state dicendo? Mio marito è
un uomo preparato, adatto al ruolo che ricopre!!" ribatto fiera e decisa,
mentre sento vacillare le mie finanze.
"Deduco ne fate una questione di interesse
non di amicizia!"
"Qui non si tratta né di interesse né di
amicizia. Mio marito lavora per lo Stato ed è giusto che venga
ricompensato!"
"UèPolignac! Ma
avite capito ca mia sorella non può mantenere ne Voi e nemmeno la Vostra
famiglia?! Se siete na amica sincera come avete detto
poc'anzi, non Vi soffermereste allo stipendio di Vostro marito. Restereste
accanto alla Regina di Francia disinteressatamente."
"Certo, ma per restare accanto alla
Regina di Francia ci vuole la stoffa!!! spero che abbiate compreso
Maestà!"
"Certo, non sono mica na
scema! Ma se non Vi accontenterete della stoffa che Vi sarà elargito dal
prossimo mese, potete anche fare i bagagli e lasciare Versailles. Sapete, mia
sorella ormai ha già deciso."
"Cosa?!! Non è possibile!!! Non Vi
credo!!! Sua Maestà non può avere fatto una cosa del genere!!"
"E invece Sua Maestà ha già dato le
dovute disposizioni! ... Ma Voi non dovreste preoccuparvi, infondo siete
un'amica sincera! ..... Con permesso Madame ... vado da lu
Svedese, desidero anch'io fare nu ballo con lui!" dico allontanandomi
lentamente. Decido di passare davanti alle dame di compagnia di Antonietta,
quelle che hanno sparlato di me, le farò inchinare così tanto al mio passaggio
che le voglio vedere a terra.
Una delle dame di compagnia della regina dice
alle altre: "Guardate! Si avvicina la sorella di Sua Maestà! Oh mio Dio!
Adesso saremo costrette a rimanere inchinate fin tanto che non si sarà allontanata
di ... cinquanta passi? Sono cinquanta vero?"
"Si si …
cinquanta …. povere noi, proprio stasera che mi fa male il ginocchio più del
solito!!!”
“Quella donna è un vero supplizio ….. e se
scappassimo?!!"
"Impossibile, ci sta guardando con aria
di sfida ..."
"E noi facciamo una bella e rapida
ritirata!" dico facendo qualche passo in dietro, nel tentativo di
allontanarmi da quella despota napoletana. Ah, la nostra Regina è tanto buona,
dolce e tranquilla. La sorella invece …. Una vera tiranna! Una despota.
Poveretto il marito, cosa deve sopportare!
Mi avvicino rapita e le richiamo all'ordine:
"Uè ma dove credete di andare? Inginocchiatevi
al passaggio della Regina delle due Sicilie!"
"Si … certo …. subito!" uff …. che
donna impossibile!!! Speriamo che parta presto, prestissimo!!
Cammino con molta lentezza, mi soffermo, le
guardo, sorrido.
Borbotto tra i denti alla mia amica: “Ma
quando si decide di allontanarsi di altri due passi?”
“Vedrete Linnette,
quella zoticona attenderà prima che cadiamo …”
“No no … non voglio che tutti ci deridano per
colpa di quella cafona …”
“Meglio rassegnarci, non vedi come ci guarda?
Lo sta facendo apposta …”
“Maledetta!”
Osservo divertita le pettegole, mi rendo conto
che non riescono più a stare sulle ginocchia, sorrido, aspetto finché non le
vedo cadere, sorrido soddisfatta, sussurro: “Bene, adesso finalmente posso
andare dallo Svedese!” poi lo sguardo va all’innamorato di mia sorella, danzano
mentre Giggino si annoia sulla sua poltrona. Dopo
andrò da lui ma adesso ho urgenza di parlare con lu Svedese.
Mia sorella è senza ritegno, dovrebbe occuparsi di più del marito!
"Hans …. guardate, mia sorella ci sta
osservando. Temo che voglia separarci!" dico sottovoce tra un volteggio e
l’altro. Mia sorella sta diventando un vero supplizio! È peggio del conte De
Merci! Un vero incubo!
"Antonietta mia cara! Credo che Vostra
sorella abbia ragione, non possiamo continuare a danzare per tutta la sera
sotto lo sguardo di tutti! ... Antonietta, lasciatemi dire che stasera siete
bellissima! Ohhh che farei per avervi tutta per
me!"
Sento le parole dolci del mio Hans, mi
scaldano il cuore.
"Hans ….. come vorrei potervi frequentare
alla luce del sole. Ah … se solo non fossi la Regina!"
"Maestà lo desidero anch'io ma non è
possibile!"
Carolina si avvicina e dice: "Scusami Antoniè se ti disturbo ma anch'io desidero ballare con lu svedese, permetti vero?"
Eccola è arrivata, che scocciatrice che è mia
sorella! Mai che mi lasci stare tranquilla! Sempre a sorvegliarmi e spiarmi!
"Carolina!!! Uff … ma non hai nulla di
meglio da fare? Vai a tenere compagnia a Luigi, su su
….."
"Da Giggino ci
andrò non appena avrò danzato con questo bell'imbusto. Piuttosto, va a fare
compagnia a chillo (quello) povero cristo di tuo marito. Ma non lo vedi che
aria annoiata che ha? Forse a corte si fanno troppe feste, dovresti dimezzarle nu
poco!"
“Ma …. Carolina!!! Ma insomma!!! Non fai altro
che giudicarmi e darmi ordini. Qui la Regina sono io!" dico un poco
scocciata, devo scoprire qualche pettegolezzo su mia sorella, magari potrebbe
tornarmi utile!
"Antoniè non
posso fare nu ballo con lu svedese? Non te lo mangio
mica! ... Avanti, fila via e lasciami danzare!" dico invitando lu pourc dello svedese.
“Maestà, è per me un vero onore poter danzare
con Voi!" dico invitandola tra le mie braccia mentre la mia Antonietta si
allontana.
"Peccato che non posso dire la stessa
cosa di voi! Comunque, svedese approfittiamo di questo momento perché debbo
parlarvi."
"Ditemi Maestà!" Rispondo iniziando
a volteggiare.
"Vuje ... ehm
... Voi, immagino che sappiate che la mia povera sorella è soggiogata dai modi
di quella arrivista della Polignac, vero?"
"Maestà .... non piace neppure a me la Polignac! Ma Antonietta è così felice ……. che non ho il
coraggio di dirle nulla." Rispondo sincero. La vota della regina è già
così difficile che io non ho il cuore di darle dei dispiaceri!
Arresto il passo, guardo dritto negli occhi lu svedese e ribatto: "Uè ma
state scherzando? E a cussj ca vulite
bene a chilla pazza?"
"Maestà....Vi prego, parlate francese,
tedesco, inglese....ma non napoletano!
"A già! Comunque, dicevo ... e così che
volete bene a quella sciocca di mia sorella? Ma Voi state scherzando o cosa?!! Svedè, mi dovete aiutare ad allontanare la Polignac da mia sorella."
"Ehm....e come Maestà?!!" domando
con voce ferma, suadente e carezzevole, ma sono in realtà preoccupato, curioso
e preoccupatp.
"Vedete, ho già messo in atto il mio
piano, l’ho già ... come dire ... spaventata quell'opportunista, le ho detto
che suo marito lascerà l'incarico per averne un altro minore, ovviamente deciso
da Antonietta. Ed è qui che Voi ... Svedese verrete in mio aiuto..."
“In Vostro aiuto? E come?!!!" domando con
un leggero tono allarmato.
"Dovete convincere ad Antonietta di
rimuovere lu Conte di Pognac
dal suo attuale incarico. Avite (avete) capito o no?"
"Si si .... ho
capito. Ma con quale argomentazione?!!"
Tra una giravolta ed un'altra rispondo:
"Possibile che non lo sappiate? Eppure dicono di Voi che siete un gran
amatore! ... Oppure sono solo dicerie?"
"Non comprendo .... davvero non
comprendo!"
"Uè Svedè siete tonto o facite(fate) finto?"
"Maestà!! Siate chiara!"
"Ohhhh ...
Allora si tonto! Svedè al vostro prossimo
appuntamento d'amore con quella sventata di mia sorella, la dovete convincere
anche se dovrete ricattarla sentimentalmente, adesso Vi è chiaro? Però dovete
cominciare ad accennarlo da stasera. A proposito a quanto il vostro prossimo
incontro?"
"Maestà!!! Ma cosa dite?!! Io non potrei
mai ricattare la donna che amo!!! Mai!!!" rispondo davvero scioccato dalla
richiesta di questa donna, ma è davvero strana, assurda, folle. Secondo me, non
ha mai amato, di quell’amore totalizzante, puro ed infinito. Di quel sentimento
che ti riempie e ti basta, da solo.
"Svedé allora
site davvero scemo come Antonietta?! Se non l'avete ancora capito, mia sorella
ha molti nemici a corte, basta poco che le capiti un guaio. E poi riconosco ca
quella sprovveduta ha davvero speso cifre esorbitanti per quella opportunista
... beh ... da quello che so, non solo per lei. Quindi da questo momento Vi
nomino consigliere della regina più sciocca di tutta l'Europa. Mi sono
spiegata? Avete capito? Spero che non vi offendiate per essere stata così
diretta."
"No no .... parlerò con Antonietta. Ma
sappiate che non Vi prometto nulla.”
"Cosa!!! Svedè
allora non avete capito nulla?! Voi dovete convincerla e avete tutto il potere
per farlo. E nu ci pighiamme per fessi ca je a cussì! … Emm ... traduco, non
prendiamoci in giro perché è così: voi avete il potere di far rinsavire quella
stupida. Svedè, lu destino
della Francia è nelle Vostre mani, qualsiasi cosa accadrà a mia sorella, Vi
riterrò responsabile. Mi sono spiegata? Avete capito? Su su
non fate quella faccia ca non siete poi tanto stupido!.... Oh ma lo sapete che
ballate davvero bene? … Bene, dal Vostro sguardo comprendo che avete capito ...
mi fa davvero piacere! Però non mi avete ancora risposto...."
"A quale domanda?!"
"Ohhh Svedè! Ma site davvero nu tardone! Vi ho chiesto a quando
il Vostro prossimo incontro d'amore con mia sorella?!!"
"Maestà! Con tutto il rispetto ... ma
questo proprio non Vi riguarda!"
"E invece si
che mi riguarda! Voglio che Antonietta sistemi quanto prima quella donna! E poi
non preoccupatevi, non verrò certo a spiarvi, non sono mica lu
Generale! Ah ahah ..."
Tiro su gli occhi e penso: povero me! E povera
Antonietta!!! E poi cosa c'entra il generale? Quale generale?!!
"Uhmmm capisco
la Vostra espressione: Vi state chiedendo chi è lu
Generale di cui vi ho parlato, non è vero?!"
"Ecco...in effetti...."
"Sono una dama a modo, quindi non Ve lo
dirò."
"Ed io sono un gentiluomo"
"Se lo dite Voi!"
"Certo Maestà!!!"
“Mi fa piacere, quindi vuol dire che mi
aiuterete a mettere a posto un bel po’ di cose!"
“Speriamo bene, Maestà!”
“Bene, appena avremo finito di danzare questo
orribile motivo, andrò a fare na bella chiacchierata
con mio cognato Gigino. Ummm … però che strano…”
“Cosa Maestà?”
“Avere due cognati …. Voi e Giggino … Ohhh solo mia sorella
poteva fare questi pasticci!”
“Ma io sono stato scelto da sua Maestà, anzi,
ci siamo scelti, l’altro invece … è diventato Vostro cognato per le ragioni di
stato.”
“Umm … pure questo è vero! Beh …. Meglio non
pensarci, anche a me è toccato la stessa sorte, mi hanno fatto sposare lu pourc delle due Sicilie …
pazienza! ”
La Scala di Milano
Oscar:“Oh ma dove siamo?”
André:“Oscar, siamo alla
Scala di Milano, siamo in un teatro.”
Maria Antonietta:“Teatro avete detto?
Oh ma è magnifico! Io ho una certa predilezione per i teatri! Sapete, ne ho
fatto costruire anch’io uno e sono una delle attrici!”
Terry:“Si, si Maestà,
conosco la Vostra passione per la recitazione.”
Maria
Antonietta:““Oh Hans, mi piacerebbe esibirmi con te alla
Scala di Milano!”
Fersen:“Ma Antonietta!”
Maria Antonietta:““Per fovere
Hans .. non negatemi questa gioia!”
Fersen:“Vi prego Maestà, non guardatemi in questo
modo, lo sapete che non sono capace di negarvi nulla!”
Carolina:“Si, nemmeno lu lietto! (letto)
Fersen:“Ma Imperatrice!”
Maria
Antonietta:““Carolina cosa dici?”
Carolina:“Dico che il tuo
regno sta andando vacillando e tu piensi (pensi) a lu teatro e a recitare con lu
svedese?! Ma tu si proprio pazza!”
Maria Antonietta:“Ti prego Carolina, almeno
nel siparietto sii meno severa con me!”
Carolina:“E va buono (bene)
tanto non sarò io a cambiare la storia!”
Maria
Antonietta:““Quale storia? Non capisco?!”
Carolina:“Lassè
sta!”(lascia stare)
Maria
Antonietta:““Oh Hans dunque mi accontenterete?”
Fersen:“Sono ai Vostri ordini Maestà!”
Maria
Antonietta:“Perfetto! Ci esibiremo alla conclusione del
siparietto. Hans, desidero recitare con voi il dramma di Shakespear:
Romeo e Giulietta.”
Fersen:“Come volete Antonietta.”
Carolina:“Uè
ma certo ca si n’uccello del mal’augurio! Ma dico, con tutte le opere che ci
sono da interpretare dovevi scegliere la più tragica?”
Maria
Antonietta:“Carolina, l’hai detto anche tu che la mia
storia nessuno potrebbe cambiarla, almeno muoio felice accanto al mio Hans ..”
Fersen:“Oh Maestà!”
Terry:“Ohhh E basta con questi discorsi
tristi! Aizram …”
Aizram:“Dimmi Terry…”
Terry: “ “Su, avanti, sei tu la nostra guida turistica, comincia a
darci delle delucidazioni riguardo questo posto!”
Aizram:“Posto?!! Ma l’hai
visto?”
Terry: “ “Certo che l’ho visto!”
Aizram :“E lo chiami posto?”
Terry: “ “Come altro dovrei definirlo? Non è forse un posto come un
altro?”
Generale: “Madame! Questa è un’opera d’arte e Voi lo definite posto?”
Terry: “ “Generale, per me un’opera d’arte vale un’altra. So perfettamente
che la MIA Italia è il posto più bello del mondo e che VOI francesi ve lo
sognate di avere monumenti simili!”
Carolina: “Brava Madame! E ve lo dice anche l’imperatrice delle due
Sicilie! Non a caso casa mia è la Reggia di Caserta: la Reggia più bella d’Europa!”
Maria Antonietta:“Ma Carolina, e … e … Versailles?”
Carolina:““Mia cara Antonietta, per tua informazione Versailles è stata
costruita su modello della mia reggia , quindi non può reggere assolutamente lu confronto.”
Maria Antonietta:“Oh Carolina vuoi avere sempre l’ultima parola!”
Carolina:““E JammeAntoniè! E accussì (così) e basta! Arpia continuate!”
Aizram :“Grazie Maesta!
Dunque dicevo …. La storia della Scala di Milano inizia nel
1776 quando un incendio distrusse il Regio Ducal
Teatro, ospitato nel cortile di Palazzo Reale. Un decreto dell’imperatrice
Maria Teresa d’Austria affidò a Giuseppe Piermarini l’incarico di costruirne
uno nuovo.
Maria Antonietta:“Mia Madre!”
Aizram :“Si Vostra madre, la
grande Imperatrice d’Austria.”
Maria Antonietta:“Non lo sapevo …”
Carolina:““Io invece lo sapevo. Antoniè se tu
pensassi nu poco meno alle feste, ai pettegolezzi di corte e a lu svedese, saresti a conoscenza di ciò che ti succede intorno.”
Maria
Antonietta: “Carolina, avevi promesso di non
rimproverarmi!”
Carolina:““Si, vero! E vabbuò (bene) cercherò
davvero di trattenere la mia lingua.”
Aizram: “Posso continuare?”
Carolina:“Prego!”
Aizram :“Bene! …. ll Teatro alla Scala. Venne costruito in 2 anni e
l'inaugurazione avvenne il 3 agosto 1778. Quando iniziò la costruzione, dalle
fondamenta emerse l’immagine di un mimo dell’antica Roma, Pilade. Fu
considerato di buon auspicio. |
Il Teatro alla Scala, per tutti semplicemente La Scala, è
nato da un incendio. Fino al 26 febbraio del 1776, il teatro dei milanesi era
il Regio Ducale, che si trovava più o meno dove oggi è Palazzo Reale. Quando fu
distrutto, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria decise di farne edificare uno
nuovo sull’area della chiesa trecentesca di Santa Maria della Scala , così
chiamata in onore di Regina della Scala, moglie di Bernabò
Visconti . Nel 1778 l’architetto Giuseppe Piermarini portò a
termine il teatro che fu inaugurato il 3 agosto con un’opera di Antonio
Salieri, L’Europa riconosciuta.
Marie-Henri Beyle Stendhal rimase a bocca aperta per essersi
trovato di fronte, scrisse, «al più bel teatro del mondo, quello che dà il
massimo godimento musicale. È impossibile immaginare nulla di più grande, più
solenne e nuovo». Come lo scrittore francese, anche noi oggi siamo indotti a
considerare la Scala immutabile nel tempo. Ma le cose non stanno proprio così.
Il teatro di Milano ha cambiato varie volte pelle, come un gigante della
cultura che si è adattato alle epoche. Cedendo anche alle frivolezze.
Se vi fossimo entrati fra il 1778 e il 1786, avremmo trovato
addirittura milanesi alle prese con il gioco d’azzardo.”
Maria
Antonietta:“Cosa c’è? Perché tutte Voi lettrici
guardate me?”
Lupen:“Ehmm ..
niente è che..”
Agrifoglio:“Forse perché a tutte noi
è venuto in mente l’episodio di quando la Contessa di Polignac
vi ha istigata a giocare d’azzardo perdendo cifre da capogiro.”
Maria
Antonietta:“Ehmm ..”
Carolina:“COSA!! Antonietta tu sii na sproveduta! A vabbuono che nel
capitolo appena pubblicato ho messo al suo posto quella specie di amica che ti
ritrovi!”
Tutti:“Brava Carolina!”
Carolina: “Grazie! Prego, continuate Madamigella!”
Aizram:“Dunque dicevo ...
Anche quando si svolgevano gli spettacoli, che vedevano impegnati famosi
soprani e contralti castrati, si giocava nei palchi e nei retropalchi, tra il
fumo aspro dei sigari e qualche imprecazione favorita dall’alcool.
I palchi avevano proprietari e affittuari che facevano quello
che volevano: si potevano scegliere anche arredi e ornamenti, ciascuno doveva
provvedere in proprio al riscaldamento e all’illuminazione a olio. C’erano
anche botteghe e un affollato ristorante. Sul palco e in platea si svolgevano
riunioni mondane, danze e spettacoli leggeri. Si potevano tenere anche
chiassose feste. Era, insomma, un centro cittadino aperto, anche se quasi
esclusivamente destinato all’aristocrazia e alla borghesia.
Pensate che tra la metà dell’ottocento e gli inizi del novecento
e oltre, alla Scala di Milano si sono esibiti dei grandi maestri come Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Giacomo
Puccini e Arturo Toscanini, Maria Callas ed Herbert von Karajan e tanti altri
personaggi.
Terry:“Bene adesso direi di accomodarci così possiamo parlare in
tutta tranquillità.”
Aizram:“Andiamo!”
Terry:“Eccoci tutti seduti, allora intanto che Maria Antonietta e Fersen
si preparano per entrare in scena chi vuole cominciare a parlare?”
Monica:“Io!”
Generale: “Madame Monica!”
Monica:“Generale, Madame e tutti
Voi buona sera!”
Tutti: “Buona sera!”
Lupen: “Autrici, ci avete portato in un posto molto bello!”
Aizram: “Si, vero! Terry ed io abbiamo deciso che faremo un giro
turistico per tutti i teatri più belli d’Italia.”
Terry:“Il prossimo sarà il
Petruzzelli di Bari.”
Mazia:“Magnifico! Che bella
idea!”
Carolina:“Oh già mi immagino
Antonietta cimentarsi con lu svedese. Poveri noi!”
Aizram:“Umm .. Beh, sarebbe l’occasione per conoscere un poco di
opere teatrali …”
Terry:“Magari Shakespear. L’Otello.
Aizram: “Ma Terry! Quelle sono tragedie!”
Terry:“Oh suvvia Aizram, non sono forse
famose in tutto il mondo?”
Aizram: “Si .. però, avrei preferito qualcosa di più allegro.”
Terry:“Ma non ti basta
“Avventura” per divertirti?”
Generale:“Su Su Arpie .. litigate! Ih ih ..”
Aizram: “Vi piacerebbe vero? Invece no.”
Generale:“Arg..”
Monica:“Ora basta! Voglio
conferire con il Generale.”
Elektra:“Anch’io!”
Agrifoglio:“Anch’io!”
Generale:“Sono qui, prego cominciate!”
Monica:“Cominciamo dal mini racconto
che le Autrici hanno pubblicato.
Generale, povero André ...da adolescente in erba lo avete proprio
impaurito a mille.”
Generale:“Madame, in veste di
padre ho dovuto farlo anche se qualche anno dopo io stesso ho caldeggiato la
loro unione. Comunque come ho ribadito più volte, dove l'avrebbe trovato mia
figlia un altro uomo così... così ... accondiscendente? Mister maglietta
appiccicata è l'uomo perfetto! Ih ih ...
Katia:
“Però povero André, tutta colpa di Nanny..”
Nanny:““Mia Madame?! Si
può sapere cosa avrei fatto?”
Katia:“Nanny hai messo la pulce nell’orecchio del Generale!”
Nanny: “Madame, ho detto semplicemente la verità.
André non può continuare a tagliare i vestiti alla mia Oscar. Lei è una
femmina!! Sono stata chiara?!”
Katia:“Il Generale però poteva evitare di minacciarlo.”
Tina:
“Che carina la storia, molto dolce, ma anche divertente. Il generale è sempre
lo stesso, già a quell'epoca manifestava squilibri mentali! Ih ih … Ops … pardon signor generale,
ma ho notato che ce n’è voluto di tempo per farle capire la reale situazione,
povera Nanny!! Poi, minacciare a quel modo il piccolo
André...... Zac … ma le pare equilibrato?!?!?”
Generale:“ “Ma perché nessuno mi comprende? Io dovevo
tutelare l’integrità morale di mia figlia, mi sono spiegato?!!”
Australia: “Meglio
che stai zitto vecchio scimunito!”
Generale:“Arg … la Gattaccia!”
Simona:
“Generale! Ammetto che la Vostra decisione abbia aperto ad Oscar un mondo
altrimenti sconosciuto alle donne dell'epoca (istruzione, matematica, uso delle
armi, equitazione.....) ma dovete convenire con me che la confusione derivata
dalla Vostra scelta è stata enorme! Per citare la cara Nanny,
non sapeva se essere una donna o un uomo!”
Generale: “Facile! Uomo! Il mio erede!!! Il mio
orgoglio!!! Aaahhh.... perfetta!
Mazia:
“Ho letto il piccolo racconto che avete pubblicato, complimenti ragazze, come
al solito ci donate sempre racconti meravigliosi. Grazie di cuore!”
Generale: “Ma cosa dite Madame!! Piuttosto ringraziate
me che sono la loro fonte d'ispirazione.”
Manuela:
“Sì ma sei lei fa zac... chi glieli dà i nipoti, poi?”
Generale: “Ma Madame, il mio è stato un momento! E poi
Vi pare che faccia cose del genere? Io sono uomo giusto, non potrei mai privare
… emm … avete capito …. A qualcuno, dovevo solo farmi
rispettare da un mocciosetto, tutto qui.”
Terry: “Rispettare?
Ma se André non ha fatto nulla!”
Generale: “Perché io l’ho sempre sorvegliato,
altrimenti …”
Katia:
“Povero André tutta colpa di Nanny. Generale però
potevate evitare di minacciarlo.”
Generale: “Madame! Io non minaccio....avviso solo.”
Aizram: “Terry,
c’è poco da fare, vuole sempre l’ultima parola.”
Terry:
“Già!”
Elektra:
“Ho letto il nuovo capitolo, quanto siete testone Generale con Oscar, con sta
storia e farle credere ce è un maschio. Nanny avrebbe
dovuto prendervi a mestolate in testa quando eravate piccolo, magari vi
arrivava un po' di sale in zucca.”
Generale: “Tigre ma cosa dite? Io sono un uomo morigerato.”
Elektra: “Si,
certo … come no!”
Simona:
“Che belle le storie di loro due ragazzini! Però Generale che disastro avete
combinato con Oscar!”
Generale: “Ma quale disastro Madame! Anche Voi
concordate con le altre dame? Non ci posso credere!”
Vittoria: “Che bella la storia!”
Manuela:
“Io sono scoppiata a ridere e non riuscivo più a fermarmi quando il generale
vuol fare bella mostra di sé! O mamma! Per fortuna che l’ha capita dopo! Molto
carino questo racconto e tanto tenero... come sempre brave!”
Autrici:
“Gazie …”
Generale: “Il merito è solo mio Madame, visto che ho
cresciuto mio figlio come un maschio. Comunque vi ringrazio!”
Manuela: “Sì, ma anche voi volete tenere il paraocchi
certe volte! Come non potevate pensare che Oscar, una volta cresciuta, non
sarebbe sbocciata! Eh... date retta alla vostra governante ogni tanto! Povero
André, già da piccolo dover tenere a bada se stesso, perché quella peste di
Oscar non capisce! Ah, dura la vita mio caro!”
Generale: “Oh Madame, sapeste quanti problemi! E
pensare che a breve mia figlia diventerà una vera donna... Ed io che volevo che
fosse un uomo! Ma non importa, ciò che conta è che mi dia l'erede!”
Mazia:
“Terry, Aizram siete
magnifiche e delle grandi super donne!”
Autrici: “Ohhh …”
Generale: “Ma quali super donne?! Madame e Madamigella
si sono coalizzate per rendermi la vita impossibile.”
Mazia: “
Povero mio generale!”
Manuela: “Siete sempre molto pragmatico, mio caro
Generale!”
Generale: “Madame, diciamo che voglio assicurarmi la
discesa.”
Aizram: “La
discesa? Agli inferi?”
Generale: “Madamigella non fate la spiritosa! Oh avuto
un lapsus, volevo dire “discendenza.”
Daniela: “È credibile che un colloquio del genere sia
avvenuto tra André e il generale, infatti André è stato buono buono fino all'episodio 28…”
Generale: “Già...infatti in quell'episodio mio genero è
stato poco galante con mia figlia. Ma dico!! Nessuno gli ha insegnato come
corteggiare e farsi amare da una donna?!Ahhh debbo
sempre occuparmi di tutto! Ma lui non era autorizzato a corteggiarla...”
Daniela:
“Non ne capisco il motivo?!”
Generale: “Andrè è L'uomo migliore del mondo. E’ solo
che non ha avuto tatto con mia figlia.”
Oscar: “André.
Fortuna che mio padre dice almeno una cosa di sensato.”
André: “Oscar,
sappiamo come è fatto, è inutile arrabbiarsi.”
Perla: “Anch’io voglio dire la
mia. Pscar, André da bambini eravate due pesti, una
ne pensate e cento ne avete fatto.”
André: “Tra noi due la
pestifera era mia moglie, io mi limitavo a starle accanto per proteggerla…”
Oscar: “André, ma cosa dici!!”
Generale: “Calma, calma figliola, pensa a mio nipote!”
Cleo Rozenfeld: “Terry, l'arpietta è fortunata:
può leggere in anticipo cosa succede ai nostri "sfortunati"
personaggi.”
Autrici: “Ih ih ih
…”
Generale: “Già … non bastava l’Arpia madre adesso ci si mette anche l’Arpietta. Coff … coff … Voi qui?! A proposito Madame, dov’è quell’angelo di
Vostra figlia?”
Luna: “Sono qui Generale,
desiderate?”
Generale: “Coff … nulla, nulla! Tutto bene
Madamigella?”
Luna: “Ottimamente Generale, e
Voi?”
Generale: “Potrebbe andare meglio se le Arpie mi concedessero un poco
di tregua.”
Luna: “Ma lo sapete che non è
possibile?!”
Generale: “Lo so, lo so!”
Cleo Rozelfeld: Adesso ci mancava anche il fratello di Anna. Comunque è
facile intuire che l'ex cardinale con l'aiuto della famiglia riuscirà a
rispedire in Italia il conte Nicolino.
Lupen:
“Generale
!!!! Non avete un attimo di pace!!! Ci mancava solo il conte di Nichelino!!!
Rispeditelo subito a casa prima che possa nuocere alla sorella e al povero
Armand, ormai tifo per loro e voglio vederli sposati.
Generale: “Si, ma mia figlia sistemerà la faccenda.”
Lupen:
“Certo che
un duello non è una passeggiata,specialmente per un
ex cardinale,speriamo che il Conte cada in coma
etilico fra le braccia di qualche donnina!”
D’Agout: “Ih ih … Si in carcere!! Così gli
passerà la sbronza! Se tutti i nobiluomini fossero così! Ahhh
Ma a lui ci penserò io!”
Agrifoglio: “Ma da dove è spuntato fuori questo nuovo personaggio?”
Generale: “Dalla piuma delle Arpie!”
Agrifoglio: “ E' appena arrivato e ha già litigato con tutti! Dovrebbe
proprio scontrarsi con la Regina di Napoli, con la zia Badessa, con la vecchia
pazza, con Maribeau o, al limite, anche con i
cagnolini. Devo dire che c'è soltanto l'imbarazzo della scelta. Anzi, dovrebbe
arrivare Giosuele che di lavoro ce n'è molto per lui!”
Gesuele: “ARRIVO, ARRIVO ANDALE ANDALE…
CARICA ….. CONTEEEE NICHELINO ADESSO VI INCORNOOOO…”
Nichelino: “AHHHHH NOOOOOO AIUTOOOOO…”
Tutti: “Ah ah
ah ah ….”
Generale: “Madame siete una donna davvero pericolosa! Ogni qualvolta
che invocate il caprone, è qui ad esaudire il Vostro desiderio! Ih ih …”
Agrifoglio: “Non Vi fa piacere?”
Generale: “Certo! Almeno nel siparietto quel millantatore non darà
fastidio!”
Manuela: “Eh... ci mancava... povera Anna! Chissà cosa
succederà adesso?!”
Anna: “Madame,
come avrete inteso, Oscar vorrebbe far ubriacare mio fratello affinché non
uccida il mio Armand, speriamo bene. Oh madame, il mio Armand sa impugnare il
rosario non la spada. Sniff ... sniff…”
Generale: “Cosa accadrà?!! Beh .... forse un duello
.... o forse no. Mia figlia sta studiando la situazione per evitare uno
spargimento di sangue ..... Vedremo!”
Manuela:
“Beh su, mi pare di ricordare che comunque non se la cavasse poi male nemmeno
con la spada... non sarà come Oscar, o André o il Generale, ma almeno sa
difendersi... vediamo un po' cosa gli combineranno le autrici.”
Elektra:
“Non bastava la cornacchia di vostra zia con il suo PENTITEVI, ora c'è pure
l'indemoniato fratello di Anna.
Generale: “Il conte Nichelino imparerà a sue spese che
non si offende impunemente uno Jarjayes… ih ih …”
Manuela: “Se ne è convinto lei! Ma io le consiglio una
bella vacanza dopo il matrimonio di Armand e Anna,oppure
costruisca un nuovo casino,immacolato di cui SOLO lei
ha le chiavi…”
Generale: “Ohhh per carità!
Suor Clotilde: “PENTITEVI, PENTITEVI TUTTI!”
Terry:
“Uff … Aizram fa tornare il caprone.”
Aizram: “Si,
eccolo ….”
Gesuele: “CARICAAAAA….”
Suor Clotilde: “AIUTOOOO …. ARPIEEEEE …. PENTITEVI!!!!”
Aizram: “E
così ci siamo liberate anche di lei!”
Australia: “Maaa!! Vi rendere
conto che ho piu chances io di battere il
pidocchioso, spocchioso, borioso e altamente odioso Maurizio tirando .. a spaduccia di Armanduccio?? Ehm,
senza offesa Armand ma.. la verità è la
verità, no?”
Armand: “Beh
da ragazzino ho preso qualche lezione … poi mi sono misurato con mia nipote e
…. Certo che sono in un mare di guai, speriamo bene!”
Australia: “ Primo sangue, Secondo sangue... bleah!! Baaaaah!!! Pensate a quanto darete da lavorare alle
cameriere di palazzo Jarjayes... con tutto sto spargimento di sangue ihihih!!”
Anna: “Oh
Armand … Armand!”
Armand: “Calmati
Anna, pensa al nostro bambino!”
Anna: “Non
ci riesco Armand … non ci riesco…”
Australia: “ No no... a questo punto mi sarebbe piaciuta l’idea di vedere
André.... piegare l’arrogante di sto Conte di Nichelino! Tze'!!
Oltre ad essersi comportato come un cafone.. ha pure altamente offesa la nostra
Oscarina! Ma stiamo scherzando?? Grrrr senza parlare
poi di come si riferisce alla dolce Anna e ai suoi 1.5figli!!”
Oscar: “Madamigella,
il Conte Nichelino ha sfidato lo zio, non André!”
Perla: “Suvvia
Oscar, sei così fiscale!”
Oscar: “Madamigella,
con tutto il rispetto ma non potete capire, visto che non appartenete al mio
tempo.”
Elektra:
Bravo Carletto, sei vero Jarjayes. Con i tuoi calci, sistemi tutti.”
Australia: “Si!! Che bello vedere la famiglia unita per
proteggerla! E la scena dolcissima di Carletto col suo papà…”
Carlo:
“Madame, io ho il dovere di difendere la mia famiglia. Nessuno deve osare ad
importunare mio padre e mia madre, altrimenti dovrà vedersela con me!”
Elektra:
“Ma che bravo che sei! … André, usa sempre il tuo grado e titolo. Anche se sei
stato adottato, ormai sei un nobile anche tu. Nessuno deve più trattarti male,
con superiorità. Tu eri già nobile d'animo, che vale molto di un di un titolo.”
Alain: “Oh
Madame, le Vostre parole mi commuovono, grazie!”
Elektra:
“Emm … scusami André ma debbo conversare in privato
con il tuo amico Alain…”
Alain: “Prego
Elektra …”
Elektra:
“Alain …”
Alain: “Elektra, sono qui, volete dirmi qualcosa?”
Elektra:
“ Quanto mi fai ridere, quando parli delle tette di Oscar, che sono diventate
enormi, però non farti sentire ne da lei, ne da André, altrimenti "i
tuoi gioielli di famiglia " faranno un brutta fine!”
Alain: “Ih
ih ih … ma io non glielo
dico mica ad André o al Comandante! Non ho alcuna intenzione di passare a
miglior vita, desidero conoscere mio figlio. Però la Generalessa ha tirato
fuori proprio un bel paio di tette! Ih ih ….”
Elektra:
“Ah ah ah …. Ovvio, è
incinta!”
Laura:
“Noooo pure il cognato o' puorc
...ma Generale ma.. ma.. ma...mai na gioia?! Che poi,da ottimo stratega avete insegnato benissimo a vostra figlia,se poi aggiungiamo che ha la marcia in più di essere
donna,avete il meglio del meglio.”
Generale: “Oh Madame Madame!!!
Povero me! Ahhhh ma è tutta colpa delle Arpie se la
mia famiglia non ha un attimo di pace.”
Laura:
“Non me ne voglia Generale,ma io sto scalpitando per
sapere come prosegue e poi,finalmente ,non avete
sbraitato contro i due poveri sposini...ihihih non
avrà sembrato loro vero ihihih…”
Generale: “Madame, come saprete le Arpie si sono
dedicate a una nuova "one", hanno deciso di narrare l'ennesima
marachella di Oscar e Andrè, infatti ci hanno catapultati nel 1766, quindi
"Avventura " è stata pubblicata con leggero ritardo.
Laura:
“Eh si! Ahimé... ci hanno
lasciati così... a sospirare, speriamo che tutta si risolva senza spargimento
di sangue, altrimenti per la marchesa saranno guai.”
Generale: “Dannazione a quelle due Arpie.”
Laura:
“Generale,le storie delle due arpie mi fanno tanta
compagnia, mi diverte sapere come vivevate,i vostri
usi ,le sue strategie da grande stratega qual è, ma io le consiglio di calmarsi
o le sue coronarie ne risentiranno,poi fa zaaac e addio nipote.”
Generale: “Madame, spero che stiate scherzando?! Sono
un generale che pretende la sua discendenza e poi io sono calmo, calmissimo...
più di così!”
Australia: “Eheh vecchiaccio,
sei insopportabile ma devo darti atto che la famiglia è importante per te, meno
male!!”
Generale: “Certo che lo è, Gattaccia! E poi invero non
mi aspettavo un complimento da parte Vostra…”
Australia: “Accontentati, questo e l
unico complimento che ti farò mai! Ahaha!
Pensavo na cosa, vecchio scimunito: magari la pom pom o Armandina potrebbero ..
andar bene all idiota di Maurizio? Li vedrei
accoppiati molto bene ihihi. Non credo potrebbero mai
fare quello che la cornacchia fuori di testa ha fatto.. ahah
ah …”
Generale:
“Umm … però … che idea! Debbo riconoscere che mi avete dato un ottimo
suggerimento!”
Australia: “ E rilassati: il tuo .. stallone da
riproduzione nessuno lo tocca! Ihihijo…”
Generale: “Ovvio! André si deve concentrare
esclusivamente su mia figlia, altrimenti sono guai!”
Australia: “Jo, ho da diti
delle cose…”
Joséphine: Dite Madamigella!”
Australia: “Tesoro, non spaventare troppo Charles... che se si
stressa... ci saranno ripercussioni pure su... petit Charles!! Suuuu, tranquilla! Nessuno fara
nulla, te lo assicuro. O meglio, vero arpie?? Verooooo??!
Su, riassicuriamo la nostra Jo flagello di dio!!”
Autrici: “Ah ah ah …”
Joséphine: “Le
vedete Madamigella? Con quelle due, c’è poco da essere tranquilli.”
Australia: “Umm … hai ragione! … Oscar riguardo te,
riconosco che sei degna figlia di quel
rompipalle ma bravo stratega di tuo padre!! E .. poi comunque diciamola tutta.
Il mio tesoruccio che salva la giornata, organizza la trappola.., che uomo, che
ingegno... ahhhh, se non fossi già sposato, moltooooo sposato con la tua Sabrina e .. con un
primogenito in arrivo... chissà tesoruccio! Chissa! Ihihihih…”
Alain: “Beh
… le cose sono andate in questo modo perché le nostre Arpie hanno deciso così,
comunque sappiate che per me sarebbe stato un onore se ….”
Sabrina: “SE?!!!! ALAIN!! MA COME OSI?! …NANNY,
PRESTAMI IL TUO MATTARELLO!”
Nanny: “Ecco
… tieni cara, e mi raccomando, picchia duro, dai una bella lezione a tuo
marito!”
Sabrina: “ALAIN ORA TI FACCIO VEDERE IO!”
Alain: “No
no Sabrina …”
Australia: “SABRINAAA LASCIA IL MIO TESORUCCIO!!!”
Sabrina: “VOI TACETE!!! …. ALAIN VIENI QUIII!”
Alain: “AIUTOOOO …”
Aizram: “Ah ah ah …. Terry, Alain e Sabrina sono scappati!”
Terry: “Ah
ah … Aizram, Alain è
scappato ma Sabrina lo insegue! Ah ah …”
Australia: “Oh no, povero tesoruccio!”
Generale: “E’ stata tutta colpa Vostra Gattaccia!”
Australia: “Zut! Scimunito!
Vabbè nel prossimo siparietto vedrò cosa è successo al mio povero
tesoruccio!... Arpie, non vedo l’ora che la trappola funzioni! Sto disgraziato
di un fetente di Maurizio.. rimpiangerà lui di aver mai messo piede a Parigi!! Ahaha. Oh, quasi dimenticavo, Armand! Non è ..che nel siparietto tu riesca a passare un secondo da
solo con la tua amata.. mannaggia a ste Arpieeeeee!!!
Ma che altro vogliono? Farti arrivare esaurito al matrimonio? Sai na cosa, per me ... mhhh… non e
che ti impediranno di avere la "prima notte di nozze"? Sai, cattive
come sono ihihih…”
Armand: “Sig
… temo che possa accadere di tutto!”
Generale: “Ih ih … Caro
fratello puoi sempre recitare il rosario, magari lassù qualcuno ti ascolta! Ah ah ah …”
Armand: “AUGUSTIN!!!”
Australia: “ Arpie Arpie, so
che in fondo in fondo, moltooooooo in fondo siete
buone... lascio tutto nelle vostre mani!!! Ihih…”
Aizram: “Ovvio!”
Tutti: “Ah
ah ah ah
ah …”