AMNESIA

di pippobaudo_
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AMNESIA
 


PROLOGO
 
Una luce bianca la investì impedendole di distinguere l'ambiente intorno a sé, i suoni le sembravano ovattati, incomprensibili; l'unica cosa certa era il dolore, esteso a tutto il corpo: i muscoli non rispondevano ai suoi comandi, le tempie le pulsavano sempre più, procurandole la nausea, era quasi sicura di vomitare da un momento all'altro.


Improvvisamente, una figura nera le si avvicinò.

'Signora Wallis?' fece questa. 'Riesce a sentirmi?'.



E tutto si fece nero.
 
 
 
§
 

 
Avrebbe dovuto farla fuori come da programma, eppure ogni volta qualcosa andava storto. Ci aveva provato molte volte ormai: la sua figura era così piccola e snella, quasi fragile, che sarebbe bastato fare un po’ di pressione in più sul punto giusto per porre fine a quel calvario, ma i suoi occhi, quei maledetti occhi color cioccolato pieni di ammirazione e amore per lui, e il modo con cui lo chiamava, dolce, quasi un soffio all’orecchio, mandavano i suoi piani in frantumo. Bastava così poco per eliminarla, ma altrettanto poco perché lui facesse dietrofront.
Lasciarla viva? Lo avrebbe fatto, sul serio, ma avrebbe sicuramente continuato a tenere in vita tutto ciò che c’era di più buono e puro in lui, la parte di sé che più odiava in assoluto.
E ciò non gli era consentito. Non se era deciso ad investire il suo tempo in un'attività come quella.
L'unica alternativa possibile era lasciar fare il lavoro sporco agli altri e togliersi dalla lista dei sospettati.




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