Just a little smile

di evelyn80
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Regali imparziali


 

 

Los Angeles, 23 luglio 2020

 

Danny raggiunse l'ingresso del Beverly Center correndo come un forsennato – per quanto glielo consentisse la sua veneranda età – facendo lo slalom tra i passanti sul marciapiede. Terry gli aveva dato appuntamento lì per le 09:05, ma lui non aveva sentito arrivare il messaggio, il giorno prima, e lo aveva visto solamente quella mattina quando si era alzato dal letto. E solo perché sua moglie Linda gli aveva sbattuto il cellulare in faccia dicendogli che aveva un SMS in arrivo.
L'amico lo aspettava davanti alle porte scorrevoli del centro commerciale, le braccia incrociate appoggiate sul ventre prominente.
«Eccomi... arrivo...», ansimò l'anziano batterista, fermandosi con una scivolata e appoggiando le mani sulle cosce per riprendere fiato. «Sono in ritardo?».
Terry alzò lo sguardo e indicò l'enorme orologio digitale appeso sopra le loro teste, e che segnava le 09:08.
«Di tre minuti», rispose, con voce cavernosa.
«Scusami», riprese Danny dopo aver preso una lunga boccata d'aria, «ma non avevo visto il messaggio, ieri».
Il chitarrista si infervorò. «Non avevi visto il messaggio? Ma se hai sempre il telefono in mano! Non fai altro che spippolare! Semmai, l'unico che potrebbe usare una scusa del genere sono io!», concluse tirando fuori dalla tasca il suo vecchio cellulare Samsung dallo schermo incrinato e tenuto insieme da diversi giri di nastro isolante nero.
Danny si scusò ancora e Terry, dopo un'ultima occhiataccia all'amico, sciolse le braccia e gli mollò un paio di pacche sulle spalle.
«Sei perdonato, in fondo non hai tardato troppo... e forse io avrei fatto di peggio. Andiamo, adesso, Omega ci aspetta!».
I due uomini varcarono l'ingresso del centro commerciale e imboccarono la scala mobile, diretti al migliore negozio di orologi del vasto complesso. Robert aveva telefonato al chitarrista il giorno prima e lo aveva incaricato di andare a comprare il regalo di compleanno per Jimmy, che il 20 di agosto avrebbe compiuto 73 anni.
«Perché proprio noi?», chiese Danny mentre prendeva lo slancio per saltare proprio al centro del gradino. «Non poteva andarci lui a comprare il regalo?».
«No, perché lui e Peter stamattina presto partivano per una vacanza di venti giorni alle Hawaii», rispose Terry, afferrando al volo l'amico e impedendogli di cadere. Invece di centrare il gradino, infatti, il batterista aveva preso proprio l'intersezione tra due segmenti e, quando la scala aveva iniziato a piegarsi durante la salita, aveva inesorabilmente perso l'equilibrio.
«E Lee e Walt?», chiese ancora Danny, raddrizzandosi e afferrando strettamente il corrimano.
«Trombetta in bocca è impegnato nel suo studio privato a registrare nuove canzoni natalizie», rispose il chitarrista in tono cupo, forse ricordando di quando aveva dovuto vestirsi da Babbo Natale nell'ottobre dell'anno precedente, «e Wally è il compagno di Jimmy, idiota! Lui il regalo glielo farà per conto suo, no?».
«Già... già...», mormorò distrattamente il batterista, intento a prepararsi a scendere dalla scala mobile. Il salto plastico che credeva di fare si rivelò un mezzo disastro, e ancora una volta fu l'amico a salvarlo dalla caduta.
Il negozio di orologi Omega era proprio di fronte a loro, e i due uomini vi entrarono con passo deciso. Robert aveva lasciato a Terry carta bianca in merito alla scelta del regalo, e il chitarrista aveva pensato che il regalo migliore per Jimmy fosse proprio un orologio. Magari con una bella dedica incisa sulla cassa.
Muovendosi come un elefante in un negozio di cristallerie, Terry si avvicinò al bancone e chiese di vedere alcuni degli ultimi modelli. Danny gli si accostò, sistemandosi gli occhiali sul naso per leggere meglio i prezzi.
«Cazzo... ma hai visto quanto costano?», sibilò all'amico dopo che il commesso ebbe posto loro davanti alcuni degli orologi da uomo più belli che erano in esposizione, strizzando gli occhi davanti ai cartellini.
«Beh, il denaro non dovrebbe mica essere un problema», replicò il chitarrista. «Abbiamo guadagnato talmente tanto in più di cinquant'anni di carriera!».
«Non è questo il punto!», sbottò Danny intimandogli con le mani di abbassare la voce. «Ma se spendiamo così tanti soldi faremo disparità con i regali!».
Terry aggrottò le folte sopracciglia grigie. «Perché?».
Il batterista si sbatté la mano sulla faccia. «Ma come perché... A Walter abbiamo regalato un pigiama di flanella, e a te un nuovo kit per l'uncinetto!».
«Ah... già, è vero...».
«Abbiamo speso una cazzata per voi due», continuò Danny. «Non possiamo pagare più di mille bigliettoni a testa per Jimmy, mentre per il vostro regalo abbiamo speso sì e no cinque dollari!».
Il chitarrista annuì gravemente. «Hai ragione», ammise, per poi chiedere al commesso se potesse fargli vedere qualcosa di più economico.
Ma anche l'orologio più scarso del negozio costava comunque sempre troppo per poter essere imparziali, così i due amici ringraziarono l'addetto, che li salutò con fare scocciato, e uscirono dal negozio.
«Allora cosa potremmo comprargli?», chiese Terry guardandosi attorno, scrutando le varie vetrine che li circondavano. «Io ero partito a colpo sicuro».
Danny lo imitò, e si bloccò con un ghigno davanti a un'edicola. «Io credo di saperlo...».
Il chitarrista seguì lo sguardo dell'amico e si lasciò sfuggire un sorrisetto.
«Aggiudicato!», rispose.

 

 

Prompt n° 19 - “Non avevi visto il messaggio? Ma se hai sempre il telefono in mano!”

 

Spazio autrice:

Innanzi tutto devo ringraziare Kim Winternight – a cui dedico questa scemenza – per avermi aiutato a procurarmi un prompt (come se quello della challenge non fosse già abbastanza XD). Le ho chiesto di lanciare uno dei dadi di Tiger ed è uscito fuori il quadrante di un orologio che segnava le 09:05. Ecco perché Terry ha dato appuntamento a Danny proprio alle 09:05; ed ecco perché il chitarrista decide di andare a comprare proprio un orologio come regalo per James.
In realtà il centro commerciale apre alle 11:00, ma io mi sono presa questa licenza.
Il Beverly Center è uno dei centri commerciali più famosi e importanti di Los Angeles, al cui interno si trova appunto uno dei tanti negozi di orologi “Omega”. Orologi piuttosto costosi che i nostri “vecchietti” (Terry ha 74 anni e Danny 72) decidono di non comprare non tanto per mancanza di soldi, perché dopo 53 anni di royalties i dollari non gli mancano di certo (e tanti sono davvero gli anni di attività dei Chicago), ma per non creare disparità con gli altri regali da quattro soldi già acquistati per i compleanni precedenti, e che non avevo mai rivelato. Quindi ora sappiamo anche cosa hanno ricevuto Terry e Walter di regalo XD.
E cosa avranno comprato all'edicola? Lo scopriremo solo in occasione del compleanno di Jimmy, ovviamente, quindi portate pazienza!
Altre piccole precisazioni: Terry chiama Lee “Trombetta in bocca” sia perché è un trombettista, sia perché, forse memore della sua assurda richiesta di farlo vestire da Babbo Natale a ottobre, come abbiamo visto nel capitolo di questa raccolta che si intitola “Mai provocare Babbo Natale”, ce l'ha ancora un po' con lui. La frase in questione, “Trombetta in bocca”, fa parte di una gag molto esilarante del film “Totò a colori”, con protagonista appunto l'inimitabile Principe De Curtis.
Poi, faccio chiamare Walter “Wally” da Terry perché sulla biografia non ufficiale di James Pankow che ho appena finito di leggere questo è il nomignolo utilizzato per riferirsi a lui.
E, dulcis in fundo, la foto a inizio capitolo rappresenta appunto il Beverly Center.
Spero di avervi strappato una risata!





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