Spezzoni di vite anonime

di FanGirlWithK
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Dovevano vedersi alle nove e mezza sotto casa sua.
Non dovevano fare chissà cosa, ma lei voleva compagnia al mercato e lui non aveva nulla da fare.
Fatto sta che erano le dieci meno diedi.
Lei si stava truccando, pensando di non essere abbastanza bella senza tutto quel trucco in faccia.
Lui era appena uscito di casa e stava letteralmente correndo.
Erano le dieci e cinque. 
"Sono quasi arrivato, posso rallentare" pensò il ragazzo, e così fece.
"Questo cazzo di ascensore, perché ci devono sempre essere persone?" dopo aver premuto un altro paio di volte il pulsante dell'ascensore, decise di fare otto piani di scale, correndo come una matta.
Erano le dieci e dieci. 
Lei uscì dalla porta e lui attraversò il cancello, si guardarono da lontano e scoppiarono a ridere.
"Buongiorno" si dissero contemporaneamente appena furono a qualche centimetro di distanza l'uno dall'altro. 
"Ti amo" prese il viso della fidanzata a coppa e le diede un bacio dolce, quasi bambinesco, sulle labbra.
"Anche io, ma devo comprare tantissime cose, quindi andiamo" iniziò a saltellare come una bambina, andando verso la strada, e lui fece una piccola corsa per poterla prendere da dietro, facendo in modo che non potessr toccare terra.
Dopo un piccolo urletto della ragazza, lui la rimise a terra e la fece girare verso di lui, baciandola in un modo più maturo, prendendola per i fianchi e con una lingua più audace.
"Sicura che mi ami?" chiese, a voce bassa, nel momento in cui si staccarono, restando come l'uno a pochi centimetri dalle labbra dell'altra.
"Le tue azioni negli ultimi cinque minuti già mi fanno dire che ti amo, quindi immagina tu quanto amore provi nei tuoi confronti complessivamente" brividi leggeri passarono per la schiena di entrambi: a lei per il semplice contatto fisico, a lui per la leggera nota di malizia nella voce dell'altra e per qualche flashback sfuggente di gesti irripetibili in quel luogo.
"Andiamo" si diedero un ultimo bacio a stampo e si presero per mano. 




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