Capitolo 1 Visite inattese
Erano le 14.25 a casa Dursley faceva molto caldo l'aria era quai
inrespirabile, a causa dell'alto tasso di umidità, Harry era steso sul
suo letto immerso in uno strano dormiveglia sembrava quasi svenuto la stanza
era cosparsa di libri e di indumenti tutti stropicciati alcuni dei quali
emanavano anche qualche cattivo odore; la casa era molto silenziosa i sui zii e
suo cugino erano andati a passare la giornata afosa al nuovo parco acquatico
poco fuori Londra ma Harry con loro sommo soglievo non era voluto andare; era molto cambiato al
ritorno dalle vacanze, piu silenzioso e evasivo,
passava moltissimo tempo solo chiuso in camera nonostante il caldo a volte non
mangiava neanche, tutto questo preoccupava non poco zio Vernon
e zia Petunia memori delle minacce che alcuni membri dell'Ordine avevano
rivolto loro fuori King Cross ma tutto sommato pareva
che nessuno si fosse fatto vivo, il motivo era semplice Harry
aveva scritto regolarmente ai suoi amici di star bene e questo li aveva salvati,
anche se il vero motivo per cui aveva tenuto segreto il suo malessere non
c'entrava affatto con la salute dei suoi zii, era molto piu
egoistico; semplicemente non voleva maghi tra i piedi se in tutto questo c'era
un pregio era che i sui zii ignorassero gli avvenimenti dell'anno scolastico
appena trascorso per cui non fecero domande.
Assorto nei suoi pensieri Harry ebbe un piccolo sussulto gli sembro di udire una voce poi
il suo sangue si raggelò udiva
veramente quella vocina subito comprese
che non era una voce che proveniva dall'esterno ma veniva da dentro la sua
testa per un attimo penso che quella voce fosse un'altra intrusione nella sua
mente di Lord Voldemort ma non poteva essere cosi' si era esercitato moltissimo in Occlumanzia
aveva chiesto ai suoi amici di inviagli
alcuni libri sull'argomento si voltò di scatto a guardare una pila di libri
inarco il sopracciglio e pensò che Hermione avvesse svaligiato l'intera sezione proibita della
biblioteca di Hogworts, si raggelò di nuovo la vocina
tornava a parlare ma questa volta le parole non erano piu
un suono quasi indistinto:
“Cosa stai facendo ti arrendi
invece di lottare non me lo sarei mai aspettato da te”, disse la voce
“Io non mi sono arreso ma non so
cosa fare” rispose Harry con l'orgoglio ferito
“Allora impegnati e fagli vedere che buon sangue non mente”
disse calma la voce dentro di lui, che nel frattempo aveva assunto un tono
caldo ma allo stasso tempo rigoroso;
“Ma cosa posso fare non sono in
grado di batterlo non ho il potere e le conoscenze per farlo” disse Harry che si sorprese quasi a piagnocolare
quelle parole.
“Sciocco non ti sei ancora reso conto di avere più potere di
chiunque altro devi solo avere il coraggio di usarlo!” tuonò la voce
palesemente irritata e aggiunse
“per quanto riguarda le conoscenze provvederemo”.
In quel preciso istante il rumore delle mille serrature, che
zio Vernon aveva messo alla porta di
ingresso della casa dopo l'attacco dei Dissennatori,
fece risvegliare Harry da quello strano sogno erano i
Dursley che rincasavano chiaccherando
allegramente la porta si richiuse alle
loro spalle Harry la sentì sbattere, non ebbe il
tempo di tirarsi su che il faccione di suo cugino Duddley
apparve sulla soglia della sua stanza; era talmente arrossato dal sole che
sembrava una gigantesca lampadina
trattenne appena un risata, Duddly lo guardò e
bofonchiò
“peccato sei ancora qui, per un attimo abbiamo sperato che
te fossi andato” sospirò
e si allontanò, visibilmente deluso, verso la sua stanza.
L'ora di cena era passata Harry era
sceso solo per una decina di minuti aveva mangiato appena qualcosina
per far tacere il suo stomaco ed era scappato di nuovo
nella solitudine della sua stanza, si era di nuovo immerso in quella specie di
dormiveglia il silenzio nella casa era rotto solo dalla TV di Duddley, quando un forte Crack come un colpo di pistola
ruppe il silenzio, Harry
balzo in piedi bacchetta alla mano sapeva bene cos'era quel rumore qualcuno si
era materializzato nel salotto, scese le scale cercando di non fare rumore,
notò come stranamente i suoi zii non avevano urlato ne si erano sentiti cosa
assai strana per loro che non erano abituati a veder materializzare i maghi, si
avvicinò alla porta socchiusa del salotto e riconobbe dei bisbigli e alcuni
fruscii indistinti, si accorse che tra le voci che bisbigliavano c'erano
sicuramente quelle di suo zio e sua zia ma l'altra voce lo incuriosiva era
sicuro che fosse una voce familiare;
“ma chi è?” si domandò, aveva praticamente
l'orecchio incollato alla porta quando dalla stanza la voce familiare disse
“non c'è alcun motivo di origliare dietro la porta puoi
entrare, Harry” apri la porta
e riconobbe immediatamente l'ospite era il Preside della scuola di stregoneria
e magia di Hogwards Albus
Silente. |