Scorci di Luglio

di Whiteskull16
(/viewuser.php?uid=792982)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


«Signore, posso farle una domanda?»
La dolce Shizuka, inginocchiata accanto al maestro mentre gli versava il tè, parlò con la sua voce morbida e argentina. Indossava un abito classico da cerimonia del tè, di colore prevalentemente rosa, e i primi raggi arancioni del tramonto le illuminavano due guance rubizze incorniciate da due capelli neri inanellati. 
«Certo, dimmi pure.» rispose lui, accomodante. Prese la tazza di tè e la portò alla bocca.
«Come mai ha scelto di aiutare il signor Tanaka? È un misero contadino, non riuscirà mai a pagarla.» disse lei, ma abbassò lo sguardo accorgendosi di essere stata un po' troppo dura con le parole.
«Shizuka, a cosa credi che servano le mie trappole?»
«A... fermare i malintenzionati.» esclamò incerta la ragazza che aveva poco più di 18 anni.
«Una risposta giusta, ma non è quella corretta.» enigmatico, l'uomo sorseggiò la propria bevanda, donando alla sua interlocutrice una seconda possibilità.
«Per difendere qualcosa?»
«Complimenti.» il maestro sorrise a trentadue denti «La risposta è proprio quella. Difendere qualcosa, o qualcuno a volte. Il signor Tanaka ha una figlia estremamente bella, una che difficilmente si legherebbe a un contadino. La sua pelle ha il colore del riso, il fisico è voluttuoso e il viso dotato di due occhi grandi che ti scrutano dentro l'anima. Benché figlia di un contadino, egli non l'ha mai fatta lavorare nei campi ed è perciò quanto più vicina a una nobildonna di quanto possa esserlo tu o qualsiasi altra ragazza presa a caso nei paraggi.»
«Il signor Tanaka le ha chiesto una trappola per difendere sua figlia dai malintenzionati dopo che di notte si sono intrufolati in casa sua per...» troncò la frase, non avendo il coraggio di continuare.
«Precisamente. Ora, Shizuka: quale credi sia la cosa più importante da piazzare dietro una trappola?»
«Qualcosa di valore, ovviamente.»
«Ma che cosa ha valore?»
«Oro, gioielli, cibo durante un periodo di guerra. Tutto ciò che possa essere utile.»
«E le persone? Non sono forse utili?»
«In che senso?»
«Può il solo oro farti compagnia? Possono i gioielli ridere e piangere con te? Il cibo è buono quando lo mangi da sola, o quando sei con altre persone?»
Shizuka si fermò un attimo a riflettere, poi disse: «Con l'oro posso ottenere tutto ciò che voglio. Posso comprare altri gioielli, e con i gioielli e l'oro posso comprare compagnia e cibo.»
«È dunque felice un uomo circondato di amici comprati e prostitute che banchettano alla sua tavola con sorrisi falsi, mossi solo da intenti mercenari? Chi ritieni più felice, questo ipotetico ricco circondato da niente o il signor Tanaka, questo povero circondato da tutto?»
«Ma il signor Tanaka non ha nulla.» obiettò la ragazza.
«Il signor Tanaka ha una moglie e una figlia che ama e che cerca disperatamente di sfamare ogni giorno. Non v'è oro, gioiello, proprietà terriera che possa rivaleggiare la cena che egli fa dopo un'estenuante giornata di lavoro, chiacchierando e ridendo con la sua consorte e con la sua amabile figlia. Il signor Tanaka è ricco, ricco del bene più prezioso che un uomo possa avere. Pensi che Kichiemon Samizu possa rifiutarsi di costruire un meccanismo che difenda il bene più prezioso del mondo, anche a rischio di non ricevere nulla in cambio?»
«No, non lo farebbe.»
Kichiemon annuì e tornò a bere il suo tè in silenzio, guardando il tramonto assieme a Shizuka.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3925698