ForLeara
★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Soulmates')
Love At First Sight
Sventata una rapina.
Bloccato un traffico di droga.
Impedito che dei ragazzini si facessero male facendo qualche acrobazia strana con lo skateboard.
Beccato qualche accidente da parte di Jameson.
E...
"Ehiii, baby boy! Sai benissimo quanto ami farmi legare da te- per non
parlare di queste ragnatele, sono così morbide al tatto,
è una vera goduria essere legati! ♥ Non è che per
caso, con questi marchingegni, ci fai qualche giochino erot--?"
... bloccava Deadpool da fare qualcosa di troppo illegale e dal parlare troppo a vanvera.
Nonostante avesse appena lanciato una ragnatela sulla bocca dell'altro
ed ora poteva godersi la visione dell'antieroe per eccellenza appeso a
testa in giù, legato come un salame in totale silenzio, si
ritrovò a sospirare dalla frustrazione.
Spiderman, alias Peter Parker, era un uomo di scienza ed era molto
scettico per tutto ciò che riguardava il concetto di 'anima
gemella'.
Insomma, tutti poteva spiegarsi in termini scientifici, tutto aveva una
regola e tutto aveva un perchè, tranne questo concetto astratto,
in cui bastava che fossi spalla contro spalla con un'altra persona,
anche sconosciuta, per far scattare il così detto colpo di
fulmine e- BAM! Innamorato perso di un perfetto sconosciuto.
Peter non ci credeva, non voleva crederci anche perchè, insomma,
aveva avuto tante relazioni importanti nella sua vita, perchè
dovevano valere meno di una cosa che accadeva senza un filo logico e
totalmente a caso?
Eppure, nonostante il suo ripudio, era successo.
Era in metro, nelle vesti del solito sfigato di quartiere, per andare
al Daily Bugle - poteva andare molto più velocemente con le
ragnatele ma, ironicamente parlando, era meno dispendioso comprare un
biglietto della metro, piuttosto che creare altro fluido per ragnatele
- quando, mentre stava uscendo, si scontrò con un altro tizio
che, invece, stava entrando nel vagone.
Fu solo per qualche istante, ma avvertì distintamente una lieve
scossa partire dal suo braccio che si espanse per tutto il corpo,
sentendo poi il cuore battere all'impazzata ed una sensazione di calore
invadergli il petto.
Si voltò istintivamente verso la persona che aveva appena
scontrato - e sembrò che anche l'altro facesse lo stesso -
quando le porte si chiusero e la metro ripartì velocemente.
Mentre cercò di sistemarsi su un angolo poco affollato, sentendo
che tutte quelle emozioni gli stavano facendo girare la testa, con
fatica cercò di alzarsi la giacca, all'altezza del braccio -
fino al gomito, sperando con tutto il cuore che fosse un infarto in
atto quello che stava provando in quel momento ma- no ovviamente,
eccolo lì il nome 'Wade' in bella vista.
Mannaggia alla sua salute invidiabile.
Da allora, non aveva smesso per un solo istante di pensare a questo
Wade e immaginava spesso di stare con lui, di abbracciarlo, baciarlo e
quant'altro... e dire che di quella persona, aveva visto solo vagamente
la felpa rossa e una visiera.
Quello e quel nome.
Si diceva che, leggendo il nome della tua anima gemella sul braccio si
potesse capire tanto dall'altro e, strano a dirsi, sembrava così.
Ad esempio, la scrittura molto infantile con cui era stato scritto e
quella d al contrario, gli facevano quasi pensare a qualcuno dalla
mentalità infantile e, se non fosse che ricordava bene che
l'altro fosse molto più alto e grosso di lui, avrebbe pensato
con orrore che la sua anima gemella fosse un bambino.
Oltre che infantile, aveva come l'impressione che avesse anche qualche
problema di attenzione, visto le sbavature di quel nome e... Oddio,
perchè c'era uno strano schizzo a fine firma?
EW.
Ew all'ennesima potenza.
... Ma perchè diavolo, al solo pensiero, arrossiva come un cretino?
Si ritrovò a sospirare per l'ennesima volta sopra il cornicione
del palazzo, guardandosi per l'ennesima volta il nome sul suo braccio.
Nonostante la ragione gli urlasse di scappare da un individuo simile,
il suo cuore si struggeva sentendo che, nonostante tutti i difetti che
quello potesse avere, era una brava persona e che avesse bisogno di lui
per essere felice.
Certo, chi non vorrebbe uno sconosciuto nella sua vita per-
"Uh-uh, anche tu alle prese con l'anima gemella, Webs??" esclamò
Deadpool alle sue spalle, bloccando immediatamente il flusso dei suoi
pensieri.
"... Tu perchè parli? Non ti avevo tappato la bocca??" rispose con fare stizzito.
"Me lo sono mangiato!" ribattè con orgoglio, causando una faccia
disgustata dell'altro "Comunque, penso si possa dire molto di una
persona che ti schizza in bocca, caro il mio ragnetto sporcaccione.
Coooooomunque, prima che mi 'ragnateli' di nuovo, ho il tuo stesso
problema. Ho trovato da poco la mia anima gemella maaaa non ho idea di
dove si trovi!"
"Cioè?"
"Saaaaai, il nostro incontro è stato degno di qualsiasi
telenovelas." esclamò in tono di voce mieloso "Io e lui. Lui e
me. Ed una metro."
A quelle parole, si voltò di colpo, irrigidendosi all'istante.
"L-La metro-- cosa??"
"Eh sì, è stato improvviso. Lui usciva, io entravo eeee
boomm, chiuso tutto! Oddio, detto così sembra l'inizio di un
porno... Sì, deve essere proprio destino." disse ancora, per poi
divincolarsi per far uscire il braccio da quell'ammasso di ragnatele
appiccicose "Ho il braccio tutto martoriato, quindi è difficile
leggere il nome per bene ma penso si chiami Petar, come lo scopamico di
Heidi, intrigante non trovi? Penso sia una persona super intelligente,
ha una scrittura così elegante... Woooh, piaccio a qualche
secchione, e chi glielo dice al mio me del passato??"
Più Deadpool parlava, più il panico invadeva il povero
Spiderman, che era lì per lì per avere un attacco di
panico.
C'erano anche fin troppe coincidenze.
Insomma, lui è- è- lui?
Andiamo, non era possibile, si sono toccati varie volte e non era successo niente!
... Anche se, effettivamente, il loro 'contatto fisico' era lui che
picchiava l'altro, non c'era mai stato un contatto diretto spalla
contro spalla.
Per non parlare del nome, 'Wade' insomma... insomma... non è un nome così poco comune, no?
Più ripensava a tutto ciò e più la paura che in
realtà fosse davvero Deadpool gli sembrava sempre più
verosimile.
Ma in tutto ciò, si chiedeva, perchè proprio lui?
Lui era il suo fan sfegatato, okay, ma era un mercenario folle con cui
aveva molta difficoltà a starci dietro, figurarsi come fidanzato!
Certo, sapeva essere anche carino e gli comprava spesso del cibo, senza
contare che quando stava tranquillo, pensava che forse - sottolineava
il forse - stava bene in sua compagnia.
... Ma ciò non significava che-
"E sai cosa, spidey?" continuò il canadese, come se nulla fosse
"Non chiedermelo come, eh, ma penso che sia anche un ragazzo molto
dolce e buono. Mmmmmh spero proprio di no, per lui eh, mi sentirei in
colpa a sapere che l'universo l'ha incastrato a forza con uno come me."
A quelle parole, il poco autocontrollo che aveva Spiderman svanì
e, senza alcun preavviso, prese una katana dell'altro - che aveva
lanciato via durante lo scontro precedente - e lo utilizzò per
liberare l'altro.
"Forza, prima che cambi idea." gli intimò "Tiralo fuori."
"... Qui? Davanti a tutti, webs?" esclamò Wade in un sussurro,
con un tono misto a malizia e sorpresa "Beh, se proprio insisti, ma ti
dico che poi per qualche ora qua sopra sarà assai caliente,
tant'è che manco i pompieri potrebbero-"
"Il braccio. Parlo del tuo dannato braccio! Dio...!" lo interruppe subito, con esasperazione.
"D'accordo, d'accordo, ma ti avviso che lo avresti nominato molte volte..."
Come fece come gli era stato detto e gli mostrò il nome Peter
deglutì, liberando con estrema lentezza anche il suo braccio.
In completo silenzio, avvicinò l'arto al suo e, immediatamente,
il nome che appariva trasparente, divenne più leggibile,
prendendo il colore rosso.
Spiderman guardò Deadpool che, a sua volta fece lo stesso: erano
consapevoli di trovarsi faccia a faccia con la propria anima gemella.
"Petar?"
"E' Peter." lo corresse immediatamente "Ma, emh, sì Wade. A quanto pare, beh-"
Si bloccò di colpo e il moro ringraziò di avere la
maschera addosso perchè arrossì fino alle orecchie e,
prepotentemente, tornarono più forti di prima le emozioni
provate quel giorno.
Batticuore, quel senso di stordimento... La voglia di essere abbracciato dall'altro.
Come se gli leggesse il pensiero, Wade gli si avvicinò e, con
cautela, gli sollevò la maschera fino al naso cosa che fece
arrossire di più l'altro.
Sentì le braccia dell'altro contornargli la vita e non oppose
nessuna resistenza, sentendo che poteva letteralmente sciogliersi in
quella presa.
Avrebbe lasciato che l'altro lo baciasse...
... finchè non sentì la presa della mano del canadese su
una delle sue natiche e la magia di quel momento andò a quel
paese.
"... A-ALLORA, METTIAMO SUBITO LE COSE IN CHIARO." esclamò,
mettendogli subito le mani sul petto, allontanandolo "S-Sappi che la
cosa non cambia niente fra noi, okay? N I E N T E. Io- Io- Non
sarò come una delle tue prostitute, hai capito? Non ti basta un
nome del cavolo sul braccio per- per- per per fare... C-Cose, ci siamo
capiti?"
"Uh, Spidey..."
"NON CHE CE NE SARANNO, CHIARO? Ho bisogno dei miei tempi per pensarci e tutto e-"
"Webs?"
"Non che comunque cambierebbe qualcosa! Anche se ti do tutto il tempo
del mondo, io e te fare ... insomma, non mi pare professionale e--"
"PETER!"
"COSA?"
In un battito di ciglia, Wade si alzò la maschera e diede un
leggero bacio sulle labbra dell'eroe, rivolgendogli poi un sorrisetto
soddisfatto.
"Sai, sei davvero carino quando ti agiti e arrossisci per l'imbarazzo.
Mi spiace non aver scoperto questa cosa moooolto prima. Insomma, questo
e la cosa dell'anima gemella, ecco."
Peter passò un lungo istante in silenzio, come analizzando
quello che era appena successo, per poi posare lo sguardo sul viso
dell'altro e...
... Lanciargli addosso una ragnatela, che lo attaccò all'istante al muro.
"Wade Wilson, sei un cretino." esclamò ancora più rosso l'altro, per poi lanciare una ragnatela per andarsene via.
"Cos- E-Ehi Spidey, dove vai? E' stato il bacio? La palpata?? LA COSA
DEL SECCHIONE? ANDIAMO SU, TORNA QUI, FARO' IL BRAVO! PETEY?
PEEETTEEEEYYYYYY!!!"
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