terremoto
* * *
I personaggi di
questa f.f. non sono una mia invenzione, se lo fossero io vivrei in un castello
in Inghilterra e non in un appartamento in Italia!
* * *
Un vero terremoto
Capitolo 1
Ginny guardava la schiena del
giovane Malfoy, che camminava con passo spedito lungo l’intricato dedalo di
corridoi dei sotterranei di Hogwarts.
Evidentemente per lui erano
familiari, visto che sembrava sapere esattamente dove stava andando. Lei invece
aveva perso l’orientamento già da un pezzo e faticava a stare dietro al
serpeverde, visto che le gambe lunghe del ragazzo gli permettevano delle
falcate ampie, mentre lei doveva praticamente correre per non perderlo di
vista.
Fosse stato un qualsiasi altro
studente di Hogwarts gli avrebbe chiesto gentilmente di rallentare il passo, ma
lui non era certo uno studente qualsiasi e, probabilmente, alla sua richiesta
si sarebbe messo a correre pur di far dispetto alla piccola Weasly.
Così proseguì la
corsa senza lamentarsi, diretta chissà dove…
Intanto Draco,
piuttosto alterato, pensava agli affari suoi, senza curarsi minimamente della
rossa dietro a lui.
Essere prefetto
gli permetteva di fare il prepotente senza troppi problemi, ma il retro della
medaglia era che, quando uno studente veniva punito, toccava a lui
accompagnarlo a destinazione e sorvegliarlo. Una vera seccatura!
Doveva portare
Ginny nel deposito di pozioni, vicino alla vecchia camera del professor Piton,
ma, avendo notato una certa difficoltà della rossa a stargli dietro, aveva
deciso d’allungare un po’ il percorso, così, giusto per sfizio. In pratica
stavano girando in tondo già da almeno mezz’ora!…bastardo lui? Certo che sì!
E poi accadde
l’imprevisto!
Una scossa di
terremoto fece tremare le pareti e le fondamenta dell’antica scuola di magia e,
subito dopo, un’esplosione li lasciò tramortiti sul freddo pavimento.
Quando si
ripresero fu Draco a capire cos’era effettivamente successo.
Il terremoto
doveva essere stato davvero forte ma, mentre Hogwarts era sopravvissuta a
guerre e ad attacchi ben peggiori, il laboratorio pieno di pozioni e di
intrugli pericolosi, (che per fortuna non avevano mai raggiunto), doveva essere saltato letteralmente in aria.
E mentre si
spazzava via di dosso la polvere vide una colonna piegarsi su se stessa.
Istintivamente
si lanciò su Ginny che, ignara del pericolo, era esattamente sotto la linea di
caduta delle grosse pietre.
Fu un miracolo
se non ci lasciò le penne…anzi fu qualcosa di più di un miracolo, visto che a
salvarle la vita fu proprio la prontezza di riflessi di Malfoy.
Ancora ansante
per lo spavento la ragazza guardò il giovane e lo ringraziò sinceramente.
-
fossi in te non ci farei troppo affidamento in futuro.
L’ho fatto solo per istinto. Se ci avessi ragionato su un po’ meglio forse ti
avrei lasciata lì sotto. Un Weasly in meno di cui occuparsi sarebbe stato un
bene per l’umanità!
In un altro
momento, forse, se la sarebbe presa per l’ennesimo commento cattivo, ma questa
volta Ginny non solo non si arrabbiò, anzi, le venne da ridere alla battuta del
biondo.
A suo parere
Draco non essendo abituato a fare gentilezze senza secondi fini, evidentemente,
non era abituato nemmeno a ricevere un ringraziamento sincero. Questo era il
motivo per cui, per togliersi dall’imbarazzo, aveva lanciato il suo dardo
avvelenato, ma Ginny aveva capito e la sua risata fece da antidoto.
In effetti lui
rimase sorpreso dalla risata sincera della ragazza e, a sua volta, gli venne da
sorridere. Un sorriso vero, nato dal cuore e da una strana sensazione che
sentiva a livello dello stomaco.
Guardò la rossa
e allungò una mano per aiutarla ad alzarsi.
-
stammi vicino, ma non farti illusioni: non sei il mio
tipo!
-
Sta tranquillo! Nemmeno tu sei il principe dei miei
sogni…
-
Come? Come? Come? Ehi! Io sono Draco Malfoy! Tutte le
ragazze di Hogwarts vorrebbero stare al mio fianco e tu mi snobbi così
spudoratamente? Sarai punita anche per quest’affronto, Weasly!
Cercò davvero di
restare serio, ma questa volta i suoi occhi, normalmente glaciali, lo
tradirono. Un lampo li aveva illuminati di beffarda ironia.
Draco sapeva prendersi
in giro? Questa sì che era una bella sorpresa! Pensò Ginny tra sé e sé.
Mentre
guardavano i danni provocati dal botto, Ginny vide un’inquietante crepa nel
pavimento che si muoveva sempre più veloce verso la loro direzione…
-
Draco…CORRI!!!
Ancora tenendosi
per mano cominciarono a correre in ogni direzione possibile per non venire
risucchiati da quel baratro che non avrebbe dato loro scampo.
Quando ormai
disperavano di riuscire a trovare salvezza, Draco si infilò in una sorta di
nicchia sul lato del corridoio e, tirando a sé la grifondoro, si rifugiarono in
quell’angusto riparo.
Passato il primo
momento di panico non poterono far altro che constatare che erano rimasti
intrappolati. Il corridoio ormai non esisteva più ed al suo posto c’era una
voragine.
Impugnando le
loro bacchette, provarono a lanciare un incantesimo di aiuto ma, evidentemente,
i miasmi velenosi delle pozioni esplose avevano momentaneamente bloccato ogni
possibilità di utilizzo della magia.
-
cazzo! E adesso come usciamo da qui?!
-
complimenti, Malfoy, il tuo self-control è andato a
farsi un giro?
-
Mia cara Weasly, quando il tuo unico neurone verrà a
farti visita forse capirai che siamo nella merda più totale…o forse
preferiresti che dicessi << oh, perbacco, che brutto pasticcio! Chissà se
qualche animo gentile ci troverà mai in questo minuscolo antro di pietra
>>…
-
Ok…hai ragione! siamo nella…ehm…cacca!
-
Weasly, sei proprio negata! Ma davvero non hai mai
detto parolacce?
-
Non sono il mio linguaggio preferito. A tua differenza
preferisco i fatti alle parole…
-
Benissimo! E allora il tuo neurone cosa ti consiglia di
fare?
-
Intanto mi dice di trovare il modo di farti tacere e
poi sono sicura che verranno a cercarci. A differenza tua ho molti amici, io!
-
E allora aspettiamo i tuoi amici…
Capitolo 2
Per un paio
d’ore (che a loro però sembrarono giorni) non si fece vivo nessuno.
Cominciarono ad innervosirsi e a battibeccare per ogni nonnulla. Alla fine
decisero di fare una tregua, che consisteva nell’ignorarsi nel modo più totale.
Quando la sera venne a far loro
compagnia, Draco notò che Ginny tremava ma la ragazza, testarda come solo un
Weasly sapeva essere, non disse nulla. Avrebbe voluta lasciarla nel suo brodo
(freddo) ma un singulto di galanteria lo portò ad avvicinarsi e ad
abbracciarla, per scaldarla e darle un po’ di conforto.
Se la rossa ne
fu sorpresa non lo diede a vedere, ed accettò di buon grado il tepore che Draco
le trasmetteva.
Il suo profumo
era buono e l’avvolgeva come una coperta calda.
Forse fu la
reazione alla paura di quelle ultime ore, forse fu la gioia di ritrovarsi
ancora vivi, forse fu solo colpa della stanchezza, ma tant’è che i due ragazzi
si addormentarono abbracciati…
…e non sentirono
in lontananza le voci dei professori che li chiamavano.
Dopo qualche ora
si risvegliarono con le ossa scricchiolanti, a causa della posizione
decisamente scomoda, e con un certo languorino.
-
Weasly, non è che per caso hai in tasca un po’
d’insalata di pollo e del succo di zucca?
-
Temo di doverti deludere, Malfoy…però da qualche parte
dovrei avere delle gelatine “tuttigusti +1”! che ne dici? Ci facciamo una
cenetta intima a base di caramelle dal dubbio gusto?
-
Non abbiamo molte alternative…ma se becco quella al
sapore di fegato ti schianto!
E così, un po’
titubanti, mangiarono un paio di caramelle, guardandosi a vicenda per vedere
chi di loro fosse stato più fortunato…o meglio il meno sfortunato nella scelta.
In realtà andò
abbastanza bene ad entrambi e, con ancora in bocca il sapore di gelato alla
vaniglia lei e di liquirizia lui, cominciarono a chiacchierare a ruota libera,
lasciando da parte, almeno per una volta, le loro differenze sociali e
culturali.
Draco aveva
allentato la cravatta verde e argento ed aveva arrotolato le maniche della
camicia.
Fu così che
Ginny vide il marchio nero sul suo avambraccio sinistro.
Fissando quel
disegno disgustoso chiese, quasi sottovoce:
-
perché hai deciso di sposare la sua causa?
Draco, sorpreso
dal tono privo di rimproveri della ragazza, guardò prima gli occhi grandi di
lei, poi il suo braccio ed infine il nulla davanti a lui e solo a quel punto,
con tono sommesso, rispose:
-
non ho sposato la sua causa, ma non sempre si
può scegliere…
-
non capisco…se non volevi diventare un mangiamorte,
perché accettare il marchio?
-
Perché mio padre è ad Azkaban e lui voleva un
Malfoy nel suo esercito…o me o mia madre. Cos’avrei dovuto fare?
A quelle parole
la ragazza non riuscì ad obiettare. Anche lei avrebbe fatto qualunque cosa pur
di salvare i suoi genitori…in fondo Draco non era poi molto diverso da lei.
Amava sua madre come qualunque altro figlio. Era solo nato nella famiglia
sbagliata…chissà…forse un giorno avrebbe potuto fare ciò che gli diceva il suo
cuore, ma per ora doveva seguire una strada tracciata per lui da altri.
Capitolo 3
la notte calò
silenziosa ed i ragazzi si accoccolarono vicini per non sentire il freddo e la
sensazione di abbandono che piano piano si insinuava in loro.
Nessuno dei due
riuscì a prendere sonno. Ognuno seguiva i suoi pensieri più o meno felici.
Fu Ginny a
rompere il silenzio e a dare voce alle sue paure.
-
credi che ci troveranno?
-
A quest’ora avrebbero già dovuto trovare qualche nostra
traccia…
Draco aveva
risposto di getto, senza pensarci troppo su, ma vedendo che la rossa si stava
avvilendo decise di aggiustare un po’ il tiro.
-
sta tranquilla, Weasly! Il tuo Harry non smetterà di
cercarti e quando gli diranno che sei in mia compagnia farà di tutto per venire
a toglierti dalle mie grinfie!
-
Allora staremo qui per mooolto tempo! Io ed Harry
abbiamo rotto.
-
Davvero? Questa sì che una notizia! Quindi sei di nuovo
sulla piazza?
-
Credo che per un po’ me ne starò per i fatti miei. Ne
ho abbastanza di ragazzi che mi considerano solo “la piccola ed ingenua
Ginny”!
-
Ohi ohi! Sento odore di guai! la piccola ed ingenua
Ginny è stanca di fare la brava bambina? Cominci a piacermi, Weasly!
-
Sta zitto, Malfoy!
-
Se vuoi metto una buona parola e ti prendiamo tra noi
serpeverde!
-
In questo momento la cosa non mi dispiacerebbe affatto.
Sono piuttosto stufa di tutto questo buonismo. Perché per una volta non posso
pensare un po’ a me stessa?
-
Cavoli Weasly, mi sto innamorando di te!
-
Smettila di prendermi in giro, Malfoy…sono ad un passo
da una crisi di nervi!
-
Ma io sono sincero!
E prima che lei
potesse ribattere una qualunque cosa, lui la baciò.
Un bacio semplice,
senza pretese, ma pur sempre un gran bel bacio dal più bel ragazzo della
scuola.
Lo stomaco di
Ginny fece una capriola e la ragazza rimase senza parole. Interdetta fissò il
biondino seduto accanto a lei senza saper bene cosa fare.
Lui sorrise,
alzando un sopracciglio come suo solito, le diede un buffetto sulla guancia,
volse lo sguardo avanti a sè e disse:
-
Dio! Quanto vorrei una sigaretta!
-
Una sigaretta? Non sapevo che tu fumassi. Lo sai che il
fumo
-
Sì, sì, lo so! Il fumo uccide, fa male…bla bla bla…ciò
non toglie che in questo momento mi farei volentieri una sigaretta…e te…e non
necessariamente in quest’ordine!
Poi, sorridendo
beffardamente, guardò con la coda dell’occhio la giovane che era visibilmente
arrossita.
-
Malfoy sei un idiota!
-
Sai che novità!
-
Almeno in questa situazione potresti smetterla di
prendermi in giro?
-
E chi ti dice che stessi scherzando?
-
E secondo te dovrei credere che ti sei improvvisamente
innamorato della piccola ed ingenua Ginny?
-
Innamorato non saprei…ma diciamo che apprezzo le tue
grazie!…ed essendo io un ragazzo con certi sani istinti…
-
Tieni i tuoi istinti lontani da me!
-
Peccato, non sai cosa ti perdi!
-
Figurati! Chissà cos’avrai di più di tutti gli altri
ragazzi!
-
In più niente, in meglio tutto!
-
Malfoy stai diventando noioso.Vediamo di cambiare
argomento!
-
Che cosa c’è Weasly? Ti imbarazza parlare di sesso?
-
Non mi imbarazza parlare di sesso, mi imbarazza
parlarne con te!
-
E perché mai? Hai paura che scopra i tuoi segreti più
piccanti?
-
Non preoccuparti Malfoy, non ho nessun segreto…
-
E dovrei credere che tu ed Harry non l’abbiate mai
fatto?
-
Lo so che la cosa ti sconvolge, piccolo furetto,
ma alcune persone hanno dei principi. Io non faccio sesso tanto per farlo…
Rimasero in
silenzio qualche minuto, poi Draco, battendosi la mano sulla fronte in modo
teatrale, se ne uscì con una delle sue:
-
ora ho capito tutto! È questo il motivo per cui tu ed
Harry vi siete lasciati! Lui voleva andare al sodo, tu gli hai risposto picche
e lui ti ha scaricata!…hai capito, San Potter…!
-
Oddio
Malfoy! Sei completamente fuori strada! Credi davvero che una storia
possa finire per un motivo così stupido?
-
Io ne ho mollate diverse per questo motivo…che
divertimento c’è a stare con una che vuole solo parlare?
-
Sai una cosa, Malfoy? Sei disgustoso!
Lui rise di gusto,
mentre lei, piccata, si voltò verso il muro, pur di non doverlo guardare in
faccia.
-
sai una cosa, Weasly? visto che sei girata ne
approfitto per liberare la mia vescica…sono quasi 14 ore che non lo faccio e mi
sembra di scoppiare!
-
Malfoy non puoi dire sul serio!
-
Ginny se non lo faccio esplodo!
-
Ma come puoi farlo? Ci sono anch’io qui!
-
E allora? C’è uno strapiombo di fronte a noi…avrò
terminato prima ancora che tocchi terra! Se proprio ci tieni, per quel che me
ne frega, puoi anche guardare…
-
Oltre che idiota e disgustoso devo anche aggiungere
stupido ed insensibile!
-
Sorvoliamo su “idiota” e “disgustoso”, sullo “stupido”
avrei qualcosa da ridire, ma perché espletare una funzione fisiologica
necessaria mi renderebbe un essere “insensibile”?
-
Uffa! Proprio non ci arrivi? Cosa credi? Anch’io ho
certe necessità ma, sfortunatamente, non ho la possibilità di liberarmi come
fate voi maschietti e di sicuro tu mi farai impazzire!
-
Oh…a dire il vero non ci avevo pensato…però non puoi
incolpare me anche per questo!
-
Sono nervosa, sto per farmela addosso e tu sicuramente
te ne approfitterai per prendermi in giro o farmi qualche stupido scherzo!
-
Probabile…
A quel punto lui
non si fece alcun problema e slacciò la cintura dei pantaloni, senza verificare
se la ragazza stesse guardando o no. Ginny alzò gli occhi al cielo, poi si
voltò per concedergli un po’ di privacy, anche se era piuttosto difficile
ignorare quanto stava accadendo, soprattutto per lei, che avrebbe tanto voluto liberarsi…come
stava fecendo lui.
Quando ebbe terminato
fece un cenno alla rossa che ormai, in preda all’ansia, cominciava a dare segni
di isterismo.
-
avanti, dai! Ti aiuto io…
-
e come faresti, di grazia?
-
Ho sistemato alcuni detriti in modo che formino una
specie di canale di scolo. Tu fa quello che devi, poi li faremo cadere giù nel
baratro.
-
E tu cosa farai nel frattempo?
-
Credo che sarò abbastanza gentiluomo da mettermi di
schiena. Tu però sta attenta, devo ammettere che se finissi di sotto mi
spiacerebbe un po’…
-
Posso fidarmi?
-
Non mi sembra che tu abbia molte alternative…
E così Ginny
finì per seguire il consiglio di Draco e dovette ammettere che la soluzione del
giovane risultò essere efficace.
Visibilmente
imbarazzata cercò di ricomporsi il più in fretta possibile, per poi sedersi,
abbracciandosi le gambe, come se niente fosse accaduto.
Draco dapprima
la guardò ghignando nel suo solito modo, poi però tornò serio e cominciò a
parlare con tono gentile.
-
e allora si può sapere per quale motivo vi siete
lasciati?
-
Non sono affari tuoi!
-
Hai ragione, io non ne so niente dell’amore, come lo
intendi tu…ma se vuoi spiegarmi cosa si prova saprò ascoltarti.
-
E non mi prenderai in giro da qui
a…diciamo…all’eternità?
-
Te lo prometto! E la parola di un Mafoy, lo sai anche
tu, è più sacra di qualsiasi altro giuramento.
Era da tanto che
voleva parlarne con qualcuno, ma ogni volta che ci provava si rendeva conto che
Harry aveva un esercito di ammiratori e non poteva certo parlar male del prescelto…
E così Ginny, cogliendo l’occasione, si sfogò col biondo serpeverde.
-
mi ha lasciata lui. Silente, prima di morire, gli ha
affidato una missione importante e, per quanto mi voglia un gran bene, non
vuole avermi sulla coscienza...o forse dovrei dire tra i piedi…Ha portato con
sé Ron ed Hermione, ma non ha voluto me…
-
Ma che cavolo di discorso è?! Persino io avrei trovato
un modo più carino per scaricare una ragazza!
-
Lui non vuole una compagna, vuole solo qualcuno
che lo aspetti e lo accolga quando rientra a casa, che gli faccia trovare un
pasto caldo e la casa pulita…e soprattutto che non gli dia problemi!
-
Ma non ci sono già gli elfi domestici per questo? La
mia ragazza dovrebbe dedicarsi solo ed esclusivamente a me ed al mio benessere!
-
Vuoi dire che Pansy si dedica a te come una geisha?
-
Pansy non è la mia ragazza.
-
Ma come? Credevo che foste fidanzati e destinati a
sposarvi dopo il diploma.
-
Questa era l’idea dei nostri genitori. Siamo anche
stati insieme per un po’. Ma ormai ci conosciamo troppo bene e da troppo tempo.
Siamo solo amici e spesso ci ritroviamo a dire che, se nessuno di noi due
troverà una persona speciale entro i trent’anni, riprenderemo in esame l’idea
di sposarci…ma fino ad allora è caccia libera per entrambi!
-
E cosa dovrebbe avere di speciale la tua ragazza?
-
Non lo so…ma quando la incontrerò succederà qualcosa che
mi farà capire che lei è quella giusta.
-
E tutte le altre che ti fai?
-
Diventeranno storia vecchia. Vivrò solo per lei…ma
com’è che siamo finiti a parlare di me? Non eri tu quella che doveva aprire il
libro?
-
Evidentemente non sono l’unica ad avere dei problemi di
cuore!
-
Io non ho problemi di cuore!…come potrei averli visto
che il mio cuore è libero da impegni amorosi? Avanti. Adesso tocca a te: cosa
deve avere di speciale il ragazzo di Ginevra Molly Weasly?
-
Wow! Sai il mio nome al completo! Sono onorata!
-
Non tergiversare e rispondi alla domanda.
-
Che cosa deve avere di speciale il mio ragazzo?…Prima
di tutto non deve darmi mai per scontata. Dirmi che ha bisogno d’avermi accanto
in ogni momento. Condividere con me le sue gioie ma anche le sue paure. Farmi
sentire unica…Ma a questo punto credo che siano solo stupidi sogni che non
vedranno mai la luce del giorno…
-
Perché dici così? Credi che non esista un ragazzo in
grado di darti quello che tu desideri?
-
Forse esiste ed è là fuori, da qualche parte…ma noi
siamo intrappolati qui…Draco…Ci troveranno mai?
-
Ginny, vorrei poterti dire che succederà presto, ma non
capisco nemmeno io come mai non si sia visto ancora nessuno. I canali magici
evidentemente sono in tilt, Hogwarts è immensa e questi sotterranei sono
intricatissimi. Di questo passo ci metteranno giorni a trovarci e noi siamo
senz’acqua…non so per quanto tempo ancora potremo resistere…
Capitolo 4
il tempo
sembrava sospeso. I rumori erano ovattati e l’eco delle ultime frasi aleggiava
come un fantasma su di loro.
Ginny, seguendo
un suo pensiero, chiese a Draco:
-
hai dei rimpianti?
-
Tutti ne abbiamo…
-
Qual è il tuo più grande rimpianto?
-
…non essermi fidato di Silente…
-
oh…
-
ed il tuo?
-
…Non aver mai fatto l’amore…
Draco rimase
senza parole, questa proprio non se l’aspettava.
-
Draco, com’è?
-
Scusa?
-
Ho chiesto: com’è? fare l’amore…Cosa si prova?
-
Vuoi davvero che ti parli di questo?
-
Tu lo sai, vero?
-
Bhè…diciamo di sì…
-
E allora? Com’è?
-
…è bello…
-
è bello…
-
…è una sensazione unica. Non saprei a cosa paragonarla…
-
provaci…
-
…hai mai volato come un pazzo sulla scopa?
-
Sì.
-
È così e molto di più! È come andare a folle velocità,
solo che non sai dove stai andando. La mente si stacca completamente dal corpo
e le emozioni si amplificano e ti disorientano.
-
E poi?
-
Poi ti senti come ubriaco di profumi, di sapori e
sensazioni…si rimane completamente inebriati, storditi.
-
Wow…
-
Già…
Restarono in
silenzio per un po’ poi Ginny, arrossendo visibilmente, chiese tutto d’un
fiato:
-
Dracotufarestilamoreconmesetelochiedessi?
-
Cos’hai detto?!?
-
Ho detto…tu…faresti…sì, insomma…se te lo
chiedessi,…io…io non voglio morire senza aver mai…dai! Insomma, hai capito, no?
Draco deglutì a
fatica, poi, allungando una mano per girarle il volto e cercando lo sguardo di
lei, che aveva di proposito guardato ovunque tranne lui, rispose:
-
ne sarei onorato.
-
davvero?
-
Sei una ragazza bellissima e chiunque vorrebbe fare
l’amore con te.
-
Credi che potremmo…
-
Solo se lo desideri davvero.
Draco e Ginny
cominciarono ad avvicinarsi, a cercarsi, a toccarsi con timidezza e pudore.
C’era imbarazzo ma anche molta dolcezza nei loro gesti.
Ginny era
impacciata e Draco avrebbe potuto dirle esattamente cosa fare, ma non voleva
che la sua prima volta si trasformasse in una mera lezione pratica di sesso.
Al contrario,
voleva essere romantico e dare a Ginny tutto il tempo di cui poteva aver
bisogno per capire, assaporare ed apprezzare quello che stavano per fare.
-
Draco…che cosa devo fare?
-
Lo scopriremo insieme.
Disse lui
facendosi sempre più vicino, poi aggiunse.
-
Non avere paura, Ginny, non ti farò male. Aspetterò che
tu sia pronta e se, in un qualunque momento, tu volessi smettere non dovrai
fare altro che dirmelo ed io mi fermerò. Ok?
-
Ok, Draco…
-
Oh…un’altra cosa…solo perché questa è un’occasione
speciale…se ti va di chiamarmi con un altro nome, credo che lo capirei…basta
che non mi chiami Harry!
Ginny sorrise.
Draco stava
tentando d’allentare la tensione e lei gliene fu immensamente grata.
Intanto le loro
labbra s’erano avvicinate per dare vita ad un bacio dolce e sensuale.
Poi Draco
cominciò a baciarle il collo, ad esplorare, annusare, respirare, vivere ogni
centimetro della pelle della ragazza che si stava donando a lui.
Cominciò a
sbottonarle la camicetta per poi accarezzarle dolcemente la curva del seno, nel
frattempo anche lei si lasciò un po’ andare e le sue mani cominciarono a
scivolare sul corpo del ragazzo.
Poi furono tolti
gli altri indumenti e lui fu sopra di lei.
Lentamente e
dolcemente si posizionò in modo da entrare in lei, ma, facendo violenza a se
stesso, che avrebbe voluto farla sua subito, attese che lei fosse pronta ad
accoglierlo.
Passarono
diversi minuti, durante i quali lui l’accarezzò in modo sapiente, e l’attesa fu
ampiamente ripagata, perché quando lui cominciò a spingere lei era
profondamente coinvolta.
Fu come
un’esplosione silenziosa ma intensa. Ginny era in estasi e non provò alcun
dolore.
Draco era dentro
di lei e si muoveva in lei. Lo sentiva ansimare e gemere di piacere.
Il ritmo era
lento e misurato e piano piano lei capì cosa fare. Cominciò a muovere il bacino
andandogli incontro, a stringersi forte a lui, a baciarlo con passione.
Questo fu troppo
per Draco, che aveva cercato di trattenersi il più possibile. Credendo di
impazzire aumentò il ritmo fino a quando non la sentì fremere fra le sue gambe,
fino a quando le dita di lei non lo graffiarono sulla schiena, fino a quando
non la vide mordersi il labbro per non urlare di piacere, fino a quando non la
sentì implorare il suo nome (il suo nome…Draco!) solo a quel
punto si lasciò andare e venne dentro di lei.
Capitolo 5
Che differenza
c’è tra “fare sesso”e “fare l’amore”? Apparentemente nessuna, se non che quando
fai sesso subito dopo l’appagamento fisico vuoi solo fare una doccia,
rivestirti e restare da solo. Quando invece fai l’amore con la persona giusta,
dopo vuoi restare in lei, sentire il suo respiro che va allo stesso ritmo del
tuo, continuare a baciare le sue labbra, stringerla forte a te perché l’idea di
staccarti da lei fa troppo male.
Draco e Ginny
erano innamorati.
Loro non
l’avevano ancora capito, ma i segnali erano chiari.
Finita l’estasi
del momento non riuscirono a staccare le loro labbra. Non riuscirono a smettere
di cercarsi. Non riuscirono a trovare una buona ragione per non rifarlo subito
dopo.
E così si
amarono ancora, senza riserve, senza falsi pudori. Lasciando che per una volta
fossero i gesti e gli sguardi a parlare per loro.
L’alba li
sorprese ancora abbracciati. Stretti in quel contatto così intimo che solo
l’amore ti dona. Draco aprì gli occhi e guardò la sua giovane amante, che
dormiva profondamente rannicchiata a lui.
Le accarezzò il
viso, scostandole una ciocca di capelli, e rimase incantato per diverso tempo,
contemplando il volto di quell’angelo dal nasino impertinente.
Quella notte lei
era diventata donna con lui e, dovette ammettere più a se stesso che ad altri,
anche lui era diventato uomo quella stessa notte.
“Tecnicamente”
la sua prima volta era stata un paio d’anni prima, con una ragazza di poco più
grande di lui, conosciuta in vacanza. Era successo un po’ per gioco ed un po’
per curiosità.
Da allora aveva
avuto diverse storie e parecchie occasioni, ma non si era mai fatto coinvolgere
sentimentalmente.
Ma Ginny era
stata tutta un’altra storia. Lei era diversa. Lei si era donata chiedendo
amore. Chiedendo amore a lui, che non aveva mai amato nessuno. Almeno fino ad
allora…
Quella notte era
stata la prima volta anche per Draco.
La prima volta
che aveva amato davvero.
Baciò le labbra
della rossa, sperando di svegliarla e di parlare un po’ con lei, ma non si
mosse.
Era
profondamente addormentata…troppo profondamente…
Un brivido di
paura percorse la sua schiena. Si chinò su di lei cercando di scuoterla, ma la
ragazza rimase inerme.
No. Non poteva
finire così. Non ora che si erano trovati. Non ora che avrebbe dato la sua vita
per lei. Urlò a squarciagola il suo nome. La baciò. L’accarezzò. La implorò di
svegliarsi. Pianse tutte le sue lacrime fino a sfinimento. Si sentiva impotente
ed inutile.
Lei era lì, tra
le sue braccia, eppure la stava perdendo.
Dovette arrendersi.
La rivestì con
delicatezza, poi si ricompose, appoggiò la schiena alla fredda parete di
mattoni e tenne la ragazza fra le sue braccia, cullandola con amore, come fosse
una bambina, parlandole dolcemente, dicendole tutto quello che non aveva avuto
tempo di confessarle.
Li avrebbero
ritrovati così: avvolti dal sudario della morte, abbracciati per l’eternità.
Capitolo 6
Draco fece uno
strano sogno, nel quale voci lontane gridavano i loro nomi, ed una sensazione
di inquietudine si insinuò in lui.
Facendo un
sforzo incredibile cercò d’aprire gli occhi per dare un senso a quanto stava
provando. Dovevano essere passate parecchie ore perché le luci erano di nuovo
calate.
La stanchezza
gli giocava brutti scherzi, stava per riabbandonarsi al suo delirio quando sentì
ancora quelle voci. Echi lontani eppure…cercò di concentrarsi sul luogo della
loro provenienza e vide delle ombre sfuocate muoversi in lontananza.
Cercò di farsi
sentire, ma la gola secca gli impedì di gridare.
Intanto le ombre
si stavano allontanando.
Doveva trovare
un modo per farsi notare.
Raccolse una
pietra e cominciò a batterla sul pavimento, con ritmo cadenzato, in modo da
attirare l’attenzione.
I professori
scambiarono quei rumori per gli echi dei sotterranei, ma l’udito di Hagrid,
allenato a riconoscere i rumori ed i versi degli animali della foresta
proibita, percepì quello strano suono, troppo strano per non destare la sua
curiosità. Alzò gli occhi e cominciò a scrutare ogni angolo, ogni rientranza,
ogni tana, ogni nido…e li vide. Vide la testa bionda chinata su
una chioma rossa.
Erano immobili,
solo il braccio del giovane continuava a dare colpi secchi, senza sosta.
Il caro
guardiacaccia urlò la sua scoperta e contemporaneamente cominciò a scalare la
parete di fango, terra e detriti. A fatica raggiunse l’antro dove c’erano i
ragazzi. Quando Draco alzò gli occhi e lo vide ebbe solo la forza di dire:
-
Sta morendo, Hagrid,…non farla morire, salvala, ti
prego!
Dopo di che
perse i sensi.
Capitolo 7
Riprese
conoscenza in infermeria.
La prima cosa
che fece fu scendere dal letto per raggiungere quello accanto, dove Ginny
dormiva ancora. Fu un grosso errore perché per poco non finì disteso a terra.
La debolezza era ancora nelle sue ossa, ma riuscì ugualmente ad aggrapparsi
alla sponda del letto ed a mantenere un equilibrio precario. Lentamente si
avvicinò alla ragazza per rassicurasi che stesse bene.
Il volto aveva
ripreso un colorito rosa e le sue caratteristiche lentiggini facevano bella
mostra di sé, allegre come coriandoli di carnevale.
Non poté
trattenere un sorriso ed una lacrima liberatoria, che nessuno ebbe mai modo di
vedere.
Si coricò
accanto a lei e riprese a dormire, stringendo a sé la sua dolcissima ragione di
vita.
Quando Madama
Chips entrò nella stanza per controllare il recupero dei due sopravissuti ebbe
quasi un colpo! Cosa ci faceva Malfoy nel letto della Weasly? Era inaudito!
Stava per
partire con uno dei suoi rimproveri quando, osservandoli più da vicino, si rese
conte che, in fondo, stavano solo dormendo…ed erano estremamente belli
insieme…era un peccato separarli. Facendo finta di niente uscì dalla stanza e,
mormorando un incantesimo di pace, li lasciò tranquilli tra le braccia di
Morfeo.
Per qualche
settimana i due amanti si incontrarono di nascosto da tutto e da tutti, rubando
attimi d’ amore sincero e profondo.
Poi accadde
quello che entrambi temevano più di ogni cosa: la guerra entrò nella loro vita.
Draco fu
costretto a prendere parte al conflitto e Ginny fu costretta a dirgli
addio…senza aver avuto il coraggio di confessargli che aspettava un figlio da
lui.
Capitolo 8
Passarono alcuni
mesi, Draco era entrato a far parte dell’esercito di Lord Voldemort, Ginny
invece aveva lasciato Hogwarts per tornare alla “tana”.
I Weasly erano
nel mirino dei mangiamorte e Artur e Molly avevano opportunamente deciso di
portarla in un luogo più sicuro.
I genitori
avevano accolto la figlia a braccia aperte, anche se la giovane, dopo aver
detto loro d’essere in dolce attesa, non aveva voluto confessare il nome del
padre del bambino.
Col tempo tutti
si erano convinti che fosse Harry e che lei non avesse voluto dirgli niente per
non intralciare la sua missione.
Una mattina
Artur, che era nel suo ufficio al ministero, ricevette una visita inaspettata:
dal camino comparve una figura avvolta da un mantello nero e col viso coperto
da una maschera d’argento. Non ebbe il tempo di dare l’allarme che il
mangiamorte gli mise una mano sulla bocca e gli fece cenno di non fiatare.
Poi si tolse la
maschera.
-
Draco Malfoy?
-
Signor Weasly, non ho molto tempo: lei e la sua
famiglia siete in pericolo…
-
Cosa?
-
Stasera verrete attaccati da un gruppo di mangiamorte
capitanati da me. Fate in modo di non essere in casa, così la missione fallirà
senza spargimento di sangue.
-
Per quale motivo dovrei crederti?
-
Ho le mie ragioni.
-
Certo, come no…Tu vieni qui ed io dovrei crederti sulla
parola…credere ad un mangiamorte…
-
Non sto scherzando! Venendo qui anch’io rischio la
pelle!
-
Non ti credo, è sicuramente una trappola…AUROR!
Gridò l’uomo.
Draco scosse la
testa, consapevole che era stato un tentativo perso in partenza, ma aveva
dovuto provarci.
-
vada al diavolo, signor Weasly! Ma non dica che non
l’avevo avvisata!
E con queste
poche parole scomparve nello stesso modo con cui era arrivato, prima che gli
auror riuscissero a fermarlo.
Artur parlò
dell’accaduto con alcuni membri dell’ordine e quella stessa sera venne
organizzato un incontro. Per non spaventare sua moglie e sua figlia non disse
loro niente, convinto nel profondo che il vero obiettivo dei mangiamorte fosse
quello di allontanarlo dal suo ufficio ed avere strada libera ai documenti
riservati che li riguardavano.
Ma, puntuale
come aveva promesso, Draco, con un seguito di mangiamorte, si presentò in casa
Weasly.
Molly fece in
tempo a nascondere Ginny in un armadio, dopo di che rimase a guardare quella
manciata di uomini che metteva a soqquadro la sua casa, incapace di tenere loro
testa, ma decisa a combattere fino alla fine.
-
la donna non ci interessa. Andiamo via.
Ordinò Draco. Ma
uno dei suoi non era d’accordo.
-
portiamola al nostro signore, sono sicuro che ci
ringrazierà!
-
Mc Near, come devo dirtelo? L’obiettivo è far fuori il
vecchio Weasly, di lei non ce ne facciamo niente. È solo una patetica
stracciona. Andiamocene.
-
Capo, forse non lo sai, ma l’oscuro signore ha sentito
delle voci su di te…
-
Che genere di voci?
-
Che non hai il fegato di far fuori nessuno. In fondo
anche Silente l’ha dovuto sistemare Piton! Per cui se non lo farai tu ci dovrò
pensare io!
-
Sono tutte cazzate. Lo dici solo per poter entrare
nella schiera dei prescelti. Sai cosa ti dico? Va in cucina a farti un panino,
a lei ci penso io.
E così, mentre
percorreva il breve corridoio, Mc Near vide Draco girarsi verso la camera da
letto, puntare la bacchetta e dire, con voce atona << Avada Kedavra! >> ed un lampo verde illuminò la misera
stanzetta.
Non un gemito,
non un grido.
Il biondo si
fece strada tra il caos per raggiungere la porta quando Mc Near disse:
-
ehi, ma dove diavolo è il corpo della donna?
-
Ma che stai dicendo? Non perdere tempo, dobbiamo
andarcene subito!
-
Dico sul serio! Qui non c’è…
-
Mc Near, perché non chiudi quella bocca? Avanti usciamo
da qui!
-
Ma capo, ti dico che qui c’è qualcosa che non quadra…
A quel punto
Draco capì che non c’era più nulla da fare. Si voltò verso il mangiamorte e disse:
-
perché devi sempre ficcare il naso in cose che non ti
riguardano?
E senza
aspettare una risposta gli lanciò contro uno schiantesimo, quindi si
smaterializzò.
Capitolo 9
Solo a quel
punto Ginny si sentì abbastanza al sicuro da poter uscire dal suo nascondiglio.
A stento s’era
trattenuta dal gridare il nome di Draco.
Era vivo e
questo, già di per sé, era rassicurante, ed aveva salvato la vita di sua madre.
Quando le aveva
puntato la bacchetta contro le aveva fatto cenno di nascondersi e poi aveva
lanciato l’ avada kedavra contro al nulla.
Lui forse non
era propriamente dalla loro parte, ma di certo non era dalla parte di
Voldemort.
Calde lacrime cominciarono a
scorrerle sul viso, mentre Molly, ancora scossa dallo scampato pericolo, le
accarezzava la testa con dolcezza.
Chiamarono
immediatamente Artur e gli altri uomini del ministero che, in pochi secondi,
furono accanto a loro ed arrestarono il mangiamorte che, ancora stordito,
occupava il corridoio della tana.
Le due donne
raccontarono quanto era successo e solo in quel momento Artur capì che Draco,
quella mattina, aveva detto la verità.
Si era tradito
per salvare loro.
Per quale
motivo, poi? I Malfoy ed i Weasly si odiavano ormai da anni, perché il rampollo
di Lucius aveva deciso di cambiare le carte in tavola? Era forse tutto un bluff
per entrare all’interno della resistenza e spiarli?
In preda a
questi dubbi decise di spedire Ginny a “villa conchiglia”, la casa di suo
figlio Bill, in modo che la ragazza potesse riprendersi e poi, insieme a Molly,
tornò al quartier generale, per poter fare il punto della situazione e provare
a capire dove stava la verità.
Capitolo 10
Nel frattempo
Draco, che si era rifugiato a casa di Blaise, capì d’avere le ore contate. Il
marchio nero, infatti, pulsava come non mai. Voldemort era arrabbiato, la
missione era fallita miseramente e lui voleva vendetta…
Scrisse alcune parole su un
semplice foglietto che ripiegò e si mise in tasca, dopodiché si smaterializzò
per ricomparire nei pressi della tana dove, opportunamente nascosto, aveva
potuto ascoltare le voci all’interno e scoprire dove era stata portata Ginny.
Tornò ad
avvolgersi nel suo elegante mantello e poco dopo fece il suo ingresso a casa di
Bill e Fleur giusto in tempo per sentire il maggiore dei fratelli Weasly che
imprecava contro i mangiamorte.
-
dov’è Ginny?
-
Come diavolo hai fatto a venire qui?
-
Non ho tempo da perdere, dimmi subito dov’è Ginny!
Nel sentire
quella voce la ragazza uscì dalla cucina, in cui era in compagnia di Fleur, e
si fece vedere da Draco.
Lui, sorridendo,
fece un passo verso la rossa, poi si bloccò, notando il rigonfiamento del
ventre.
Capì che se Lord
Voldemort avesse scoperto che c’era un erede Malfoy in arrivo avrebbe fatto di
tutto pur di ucciderlo, anche uccidere la madre che lo portava in grembo, se
necessario.
Capì che per lui
non c’era alcuna possibilità di salvezza.
Capì che l’unica
cosa buona che poteva fare era sparire per sempre dalla vita di Ginny.
Ricordi indissolubili, troppo intensi da dirsi
Dimentica
quello che è stato, comunque non ritornerà.
Dimentica le
mie parole, perdonami, non sempre c’è un lieto fine.
Dimentica il
mio amore e forse anche il dolore passerà
Ovunque io
sarò, mi resterà qualcosa di te…
Forse solo
attimi ma…eterni.
Era una
storia in bilico, un sentimento così forte
Che non vuoi
lasciare andare e che in fondo sai anche tu che mai ti lascerà.
Dimentica
l’amore, fallo tu anche per me,
perché io non
saprò mai dimenticare te.
(da Dimentica
di Raf)
Ma lui non
poteva solo “sparire”…era un Malfoy ed i Malfoy, si sa, anche quando escono di
scena, lo fanno in modo teatrale.
Alzò un
sopracciglio e, con tono beffardo, cominciò ad apostrofare Ginny.
-
Vedo che ti sei data da fare, piccola stracciona!
-
Draco! Ma che cosa stai dicendo?
-
Sai chi è il padre o hai dovuto lanciare i dadi per
decidere?
-
Perché dici così?
-
Come? Vuoi farmi credere che il padre sono io?
-
Draco…perché sei così crudele?
-
Bhè…effettivamente potrei anche esserlo, visto che ti
ho scopata anch’io! Certo dovevo essere ubriaco!
Ginny piangeva e
non capiva. Era umiliata, ferita e non sapeva cosa fare.
Bill, invece,
non ci pensò due volte, non perse tempo nemmeno per prendere la bacchetta, e si
avventò sul biondo serpeverde colpendolo al viso con un dritto perfetto!
Draco finì a
terra ed invece che difendersi continuò a deridere la ragazza.
-
cazzo Bill, fa male!
-
E questo è ancora niente…
-
Che colpa ne ho io se tua sorella è una cagna in
calore?
-
Sei un verme schifoso!
-
Dovevi sentire come guaiva mentre me la facevo!
-
Chiudi quella lurida boccaccia, bastardo!
E continuò così
per diversi minuti, in cui Draco le prese di santa ragione mentre Bill,
accecato dalla furia, continuava a colpirlo sempre più violentemente.
Ginny tentò
inutilmente di fermare quel massacro ma solo l’arrivo di Artur e Molly riuscì a
fermare il fratello della giovane.
Draco era una
maschera di sangue, a stento si potevano riconoscere i suoi nobili lineamenti.
Ginny si chinò
su di lui e, senza saper bene cosa dire, attese che lui riaprisse gli occhi.
Draco,
letteralmente distrutto, riuscì a fatica a guardare la giovane donna, con
grande sforzo tirò fuori il foglietto che aveva messo in tasca poco prima e lo
allungò a Ginny.
-
Tieni. È l’elenco dei mangiamorte. Ci sono i nomi di
tutti quelli coinvolti in questa stupida guerra.
-
Perché l’hai fatto? Perché sei voluto arrivare a
questo?
-
Perché per me è la fine. Perché Voldemort ha scoperto
il mio inganno. Perché oggi è proprio un bel giorno per morire…Ed io preferisco
morire per mano di tuo fratello che con l’ “avada kedavra” di uno psicopatico!
-
Draco non dire così, possiamo cercare un posto dove
nasconderci, lontano da qui…
-
E far crescere nostro figlio in esilio e nella paura?
Con Voldemort che farà di tutto per ucciderlo…o peggio, uccidere te? No…abbi
cura di lui e parlagli di me. Digli che suo padre ha cercato di fare tutto
quello che era in suo potere per garantirgli un futuro migliore.
-
Draco, ti prego, non lasciarmi!
-
Ginny… da quando…da quel giorno… le altre sono storia
vecchia…
-
Draco…ti amo!
Un sorriso amaro
si trasformò in una smorfia di dolore e gli occhi grigi si chiusero, mentre una
lacrima bagnava il viso pallido del giovane.
Bill era senza
parole.
Continuava a
guardare la sorella che stringeva fra le sue esili braccia Draco Malfoy, lo
stesso Draco Malfoy che per anni aveva insultato lei e la sua famiglia…non ci
capiva più niente.
Solo Artur, dopo
essersi ripreso dallo choc di scoprire chi era il padre del bambino di Ginny,
riuscì a fare luce sugli ultimi eventi.
Draco era
diventato mangiamorte solo per salvare sua madre. E solo per salvare Ginny e
tutti loro aveva tradito tu sai chi. Aveva pagato un prezzo molto alto
per dare a suo figlio la possibilità di una vita migliore. Era un eroe.
E con le lacrime
agli occhi, incapace di aggiungere altro, lasciò la stanza.
L’unica che fino
a quel momento non aveva detto una parola era stata Molly, ma davanti a quella
scena decise di prendere in pugno la situazione:
-
Si può sapere che cosa stiamo aspettando? Avanti Bill
dammi una mano a portarlo di sopra. Questo ragazzo mi ha salvato la vita, ora sta
a me fare qualcosa per lui!
Facendosi
aiutare dal figlio, lo portò nella camera da letto, dopodiché cominciò a
medicarlo con pozioni, creme, magia ed anche una qualche preghiera sussurrata a
mezza voce.
Le sue
condizioni erano allo stremo ma, a volte, anche un alito di vita può riprendere
forza se alimentato dal vento giusto.
Fu così che
cinque sere dopo, mentre la famiglia cenava silenziosamente, Draco comparve
sulla soglia della cucina e, come se fosse la cosa più normale del mondo,
chiese:
-
pensate di lasciarmi qualcosa? Avrei un po’ fame!
-
DRACO!
Un coro di voci
improvvisamente animate fece eco al rumore delle sedie che cadevano per terra
ed una specie di onda anomala si apprestò a travolgerlo.
Per fortuna
s’era tenuto stretto allo stipite della porta, sennò sarebbe finito di certo
steso lungo per terra.
Ginny, piangendo
di gioia, gli si buttò al collo e lui, incurante degli sguardi attoniti, si
incollò alle labbra della giovane dandole il più dolce, il più lungo, il più
appassionato ed il più sospirato bacio d’amore!
Solo dopo
diverso tempo, continuando a tenere stretta la ragazza, alzò lo sguardo sugli
altri presenti, i quali, a loro volta, si avvicinarono per aggiornarlo sugli
eventi.
L’elenco che
aveva dato loro aveva permesso agli auror di catturare un bel po’ di
mangiamorte ed ora la guerra stava prendendo una piega nuova.
Non erano ancora
fuori pericolo, ma di sicuro in questo momento l’esercito di Voldemort aveva
subito un duro colpo.
Bill, che voleva
scusarsi con Draco per il pestaggio, si avvicinò a lui, ma il biondo fece un
passo indietro ed esclamò:
-
ehi, ehi, resta ad almeno un metro di distanza da me!
L’ultima volta che ti sei avvicinato ci ho quasi lasciato la pelle!
-
Che cosa? guarda che sei stato tu a provocarmi! Te le
sei meritate tutte!
-
Ok, te lo concedo…forse ho un po’ esagerato…
-
Forse? Un po’?
-
E va bene…comunque se ti dovesse andar male col tuo
lavoro potresti sempre darti al pugilato! Mi hai rotto ossa che non sapevo
nemmeno d’avere!!!
I due si
fronteggiarono ancora per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere e con una
stretta di mano venne consolidata la pace tra di loro.
Dopo cena Draco
e Ginny si appartarono in veranda per poter restare un po’ da soli.
Draco teneva
stretto a sé la sua amata e, contemporaneamente, accarezzava la pancia che
faceva da culla a suo figlio.
-
perché non mi hai detto che aspettavamo un figlio?
-
Non so…ho avuto paura…
-
Ne sono felice, sai…
-
Davvero? Anche se ti sei fatto incastrare da una
Weasly?
-
Tu incastrare me? Guarda che sono stato io a fregare
te!
-
Credo che a questo punto non faccia alcuna differenza.
Avremo un bambino!
-
Ginny, promettimi solo una cosa: niente capelli rossi!
Sarebbe insopportabile per me un Malfoy coi capelli rossi!!!
-
Non credo d’aver mai avuto la possibilità di poter
scegliere, ma ormai prenderemo quel che viene!
-
Non puoi dirmi così! Guarda, potrei farmene una ragione
ed accettarlo anche coi capelli rosa dei Black, come Tonks, ma assolutamente
non rossi!
-
Un Malfoy coi capelli rosa? Oddio che orrore!!!
E continuarono
così, a sognare del loro futuro, senza mettere in conto il presente.
Quando, più
tardi, Ginny salì al piano di sopra per prepararsi per la notte, Draco venne
avvicinato da Artur, che chiese di potergli parlare.
-
so che quello che sto per dirti non ti piacerà, ma se
lo faccio è solo perché sono preoccupato per Ginny…
-
mi dica…
-
Draco, tu devi assolutamente allontanarti da qui. Non
credere che io voglia separarti da lei, ma sei in pericolo e purtroppo questo
mette in pericolo anche Ginny.
-
non posso lasciarla…Non ora che l’ho ritrovata! Non ora
che avremo un bambino!
-
Draco, è inutile che te lo dica, lo sai anche tu: tu
sai chi non fa prigionieri!
Draco capiva
esattamente cosa doveva aver spinto Artur a dire così.
Stava per
diventare padre e, anche se il suo bambino non era ancora venuto al mondo,
sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo.
Guardò il signor
Weasly dritto negli occhi.
-
domattina all’alba andrò via. A Ginny non dirò
nulla…farebbe di tutto per impedirmelo…
-
grazie, Draco. Faremo in modo di mantenere un contatto
e non appena tutto questo sarà finito, ti accoglieremo a braccia aperte!
Draco non
aggiunse altro, fece per allontanarsi poi si fermò, tornò sui suoi passi e
aggiunse:
-
Solo una cosa: dica a Bill che per questa notte la sua
camera da letto è mia. Partirò, lo prometto, ma non prima d’aver fatto l’amore
con lei un’ultima volta!
E senza
aspettare una risposta (che tanto non sarebbe mai arrivata, visto che Artur era
rimasto basito) si recò al piano di sopra.
Amò Ginny con
tutto sé stesso, dopodiché lasciò che lei si addormentasse serena, ignara del
fatto che lui l’indomani non sarebbe stato al suo fianco.
Capitolo 11
Quando le prime
luci dell’alba fecero capolino all’orizzonte, Draco si preparò.
Fece tutto con
calma e compostezza. Nulla doveva essere lasciato al caso.
Si tolse la
catenina d’oro, che da sempre teneva al collo, e la legò al collo di Ginny.
Posò un bacio
delicato sulle sue labbra, dopodiché scese silenziosamente le scale.
Al piano di
sotto trovò ad attenderlo Artur e Bill.
-
siete qui per accertarvi che me vada? Vi ho dato la mia
parola e, per quanto per voi sia un insulto, per me è sacra.
-
Non essere in collera con noi. Siamo qui solo per
salutarti ed augurarti buona fortuna. Non sei un ladro che deve scappare di
nascosto. Per quanto in questo momento ti sembri una cosa insopportabile, stai
facendo la cosa giusta.
-
Sarà anche la cosa giusta da fare, ma non per questo è
più facile…
-
Facci avere tue notizie.
-
Lo farò…e voi abbiate cura di Ginny e del bambino. Non
vi perdonerò mai se dovesse capitare loro qualcosa.
-
Lo faremo, puoi starne certo.
Ormai non c’era
più nulla da dire.
Draco prese il
suo mantello e nel silenzio quasi sacro di quel momento un rumore
impercettibile lo portò ad alzare gli occhi verso le scale…e la vide.
Ginny era in
piedi, davanti a tutti loro, ma il suo sguardo era fisso su Draco. Non una
parola uscì dalle sue labbra pallide e tirate.
Lui si limitò a sorriderle con sguardo triste,
strizzò l’occhio in quel modo speciale riservato a lei e, avvolgendosi nel
mantello, pronunciò la formula per smaterializzarsi.
Simultaneamente
Ginny ebbe la prontezza di riflessi di fare un balzo in avanti ed artigliare un
lembo del mantello di Draco…e si ritrovò in pigiama in un vicolo di Londra, con
Draco che la guardava tra lo sconcertato e lo stupito.
-
Ginny! non puoi venire con me!
-
E secondo te dovrei restarmene a casa a fare la calza?
Ma dico! Ti sei rincretinito del tutto? Partire così, senza dirmi niente, senza
salutarmi, senza decidere con me, senza…senza…
Poi cominciò a
piangere. La rabbia, la tristezza ed il senso d’abbandono erano i sentimenti
che in quel momento la stavano travolgendo e lui non potè fare altro che
abbracciarla forte per consolarla.
Poi ripronunciò
l’incantesimo di smaterializzazione per ricomparire nel salotto di casa Weasly,
dove Artur e Bill erano rimasti in trepida attesa, incapaci di fare alcunché.
-
Ginny, ascoltami. Devo andarmene, non c’è altra
soluzione. Sono ricercato dagli auror e dai mangiamorte. Tutto il mondo magico
mi vorrebbe vedere ad Azkaban, non posso restare qui.
-
Lo so…ma…
-
Niente “ma” amore. Tornerò, non credere di poterti
liberare di me!
-
Draco…ti ricordi quello che ti ho confidato il giorno
del terremoto? Non abbandonarmi…non trattarmi da bambina…non deludermi anche
tu.
-
Ginny, sai che mai e poi mai vorrei deluderti, ma non
posso fare diversamente.
-
Sì che puoi.
-
E come?
-
Puoi portami con te...
-
Ginny…amore…
La volontà di
Draco stava vacillando.
Guardava Ginny
che lo implorava di non lasciarla, poi volse lo sguardo verso Artur e Bill.
In un modo o
nell’altro avrebbe deluso qualcuno…e prese la sua decisione.
-
Artur, ci ho provato davvero, ma io non sono un nobile
grifondoro, sono il peggiore dei serpeverde! Avrò cura di lei, glielo prometto!
E senza
indugiare ulteriormente l’avvolse col suo mantello scomparve con lei.
Si ritrovarono
per la seconda volta nel vicolo di pochi istanti prima, ma questa volta Ginny
era stretta fra le sue braccia e non si era mai sentito più felice in vita sua.
-
viaggeremo con i mezzi babbani per non lasciare tracce
del nostro passaggio, ma prima forse dovremo comprare un paio di vestiti per
te. Per quanto sia grazioso, non puoi andare in giro in pigiama!
-
Farò tutto quello che mi dirai!…sai, per un momento ho
avuto davvero paura che tu mi lasciassi dai miei…
-
Per un momento l’ho pensato davvero…ma ora non ha più
importanza!
-
Ti amo!
-
Anch’io! E se prima ero ricercato da Voldemort e dagli
auror, ora devo scappare anche da tuo fratello! Se mi prende questa volta la
pelle non la porto a casa! E ora muoviamoci! Ci attende un lungo viaggio!
-
Dove siamo diretti?
-
Non te lo dico! Così impari a ficcare il tuo bel nasino
nei miei affari e a mandare all’aria il mio nobile piano di fuga!
Dopo un paio di
compere presero la metropolitana per raggiungere la stazione e lì salirono su
un treno che li avrebbe portati fuori città.
Intorno a loro
le vecchie mura di Londra lasciarono posto alla verde campagna, fino a quando
raggiunsero il canale della Manica.
Ginny s’era
addormentata e Draco lasciò che la ragazza sognasse tranquilla tra le sua
braccia.
Quando
raggiunsero la loro fermata, Draco la svegliò pizzicandole il naso.
-
ehi, dormigliona! Siamo arrivati, dobbiamo scendere!
-
Mmmh…dove siamo?
-
Tu che dici?
Ginny non
riconobbe il luogo, ma la prima cosa che percepì furono i dialoghi delle
persone intorno a lei.
-
Francese? Francia? Siamo in Francia?!?
-
Ebbene sì! Bonjour, madamoiselle!
-
Oh, per Merlino! Ho sempre sognato di visitare la
Francia!
-
Ottimo! Perché probabilmente resteremo qui per diverso
tempo. Blaise mi ha offerto ospitalità nel suo appartamento parigino. Non
potremo usare la magia, per cui abiteremo lì come semplici babbani ed ogni
tanto lui ci terrà informati su quello che accade a Londra.
-
E tu volevi venire qui senza di me? Se lo avessi
scoperto avresti avuto vita breve!
-
Com’è che qualunque cosa io faccia, buona o cattiva che
sia, finisco col ricevere minacce di
morte? Comincia ad essere un po’ seccante, la cosa…
Proseguirono il
viaggio e quando raggiunsero la loro destinazione Ginny era al settimo cielo.
L’appartamento
era arredato in stile moderno, semplice e funzionale.
La zona giorno
era formata da un open space con soggiorno e cucina, un ampio terrazzo ed uno
studio, mentre la zona notte comprendeva due camere matrimoniali.
Draco lo
conosceva come le sue tasche, visto che insieme al cugino ci passava almeno un
mese tutte le estati, ma la ragazza guardò ogni angolo, studiò ogni particolare
e ne rimase conquistata.
Per essere una
forma d’esilio era più simile ad una vacanza, ma certe sere la nostalgia di
casa ed il non sapere se stavano tutti bene le faceva rimpiangere la sua
piccola e calda casetta di Londra.
Capitolo 12
Per non destare
alcun tipo di sospetto furono costretti a non usare la magia e questo, più per
Draco che per Ginny, fu abbastanza duro.
Draco era
abituato ad essere servito e riverito ed il doversi arrangiare per tutto fu
piuttosto complicato, ma Ginny riuscì ad organizzare la casa come una brava
mogliettina.
Andavano a fare
la spesa, passeggiavano lungo la Senna, visitavano musei e gallerie d’arte.
Piano piano si
abituarono a vivere come babbani e, tutto sommato, se la cavarono egregiamente.
Fecero anche
amicizia con un vicino di casa, simpatico e irriverente.
Era un
americano, precisamente del Montana, che vestiva sempre con jeans, stivali con
la punta e cappello da cow-boy. Si chiamava Terence, nome che lui odiava, e di
conseguenza soprannominato Terry.
Draco lo
chiamava “Yankey”, per via del suo spiccato slang americano, e Terry, per par
condicio, chiamava Draco “British”.
Divennero amici
e spesso capitava in casa loro senza un particolare motivo, se non quello di
fare due chiacchiere davanti ad una birra per raccontare delle sue innumerevoli
fidanzate.
Un pomeriggio,
di ritorno dal supermercato, Draco inavvertitamente lasciò che la porta di casa
si chiudesse alle sue spalle, con chiavi e cellulare all’interno. Ginny in quel
momento era fuori, per cui, dandosi del cretino, fu costretto ad attendere il
suo ritorno seduto sulle scale del pianerottolo.
Quando la
ragazza salì la rampa delle scale e lo vide lì, avvilito, con una birra in
mano, provò un moto di tenerezza infinita.
Gli si sedette
accanto e attese che lui parlasse.
-
lo sai che stai insieme ad un idiota?
-
Solo per un piccolo incidente da nulla?
-
Se solo avessi potuto usare la magia…
-
Ma non possiamo!
-
Non è corretto. Sono io quello in esilio. Sono io
quello che non può usarla. Tu potresti in qualsiasi momento prenderti su e
tornare nel mondo magico…francamente non ho ancora capito perché hai voluto
rinunciare a tutto per venire via con me…
-
Perché la magia che io amo di più è la tua!
-
Di cosa parli? Che magia?
-
Quella dell’amore! È la magia più forte di tutte e
finchè tu mi amerai io non avrò bisogno d’altro!
-
Ginny sei una sciocca piccola romantica!
Draco si
avvicinò alla giovane donna con l’intenzione di baciarla dolcemente, quando
questa, molto poco romanticamente, chiese:
-
Draco, mi hai comprato la coca cola?
-
Cosa?
-
È importante! L’hai presa?
-
Bhè…sì. È lì, dentro ad uno di quei sacchetti…ma Ginny…
Ma la ragazza,
dopo questo repentino cambio d’argomento, stava frugando come una matta tra le
sporte, finchè non trovò la famosa bottiglietta sinuosa.
Svitò il tappo
di plastica con molta attenzione, mentre Draco sempre più confuso, (era forse
una voglia improvvisa dovuta alla gravidanza?) la guardava senza capire. Dopo
di che si voltò verso il biondo e disse, arrossendo visibilmente:
-
Draco Lucius Malfoy…mi vuoi sposare?
E simbolicamente
gli diede l’anello, che altro non era che la piccola ghiera rossa del tappo
della bottiglia.
Draco era senza
parole, tra il divertito ed il commosso, prese in mano il cerchietto di
plastica, lo rigirò tra le dita con molta attenzione, dopo di che guardò la sua
dolcissima e tutta matta ragione di vita e rispose:
-
Ginevra Molly Weasly…sì! Voglio sposarti!
E si infilò
all’anulare il prezioso pegno d’amore!
Ginny gli si
buttò al collo dalla felicità e lui rispose con altrettanto calore.
Senza
preoccuparsi più di nulla i due ragazzi riuscirono in un qualche modo ad
entrare in casa e rintanarsi nella camera da letto.
Poco dopo,
Terry, salendo le scale, vide le sporte abbandonate sul pianerottolo, la porta
aperta, la borsa di Ginny per terra. Pensò subito che fosse accaduto qualcosa
di brutto e chiamando a gran voce entrò in casa fino a sorprendere i due amanti
ancora sotto le lenzuola.
-
ma si può sapere che vi è preso? Credevo vi fosse
successo qualcosa! Che foste stati aggrediti da uno psicopatico!
-
Perché lo credevi?
-
Ma scusa, Draco, c’è tutta la casa sotto sopra e voi ve
ne state qui a fare sesso!
-
La tua è solo invidia perché io ho una bella fidanzata
e tu no!
-
Ma senti che dice questo qui! io mi faccio venire un
colpo preoccupandomi e tu mi sfotti! British, sei proprio un bastardo!
-
Senti Yankey, perché già che ormai sei qui non ti rendi
utile e porti dentro la spesa? Io sarei piuttosto impegnato con lei…
-
Cosa? ti devo pure fare da valletto? Tu sei fuori!
E lasciò la
stanza.
Pochi minuti
dopo lo sentirono mentre portava le sporte in casa e subito dopo
un’imprecazione tuonò per tutta la casa:
-
Ma cazzarola!!!!! Chi è quel deficiente che lascia in
giro le bottiglie di coca cola aperte!?!?!
Capitolo 13
Si sposarono una
fresca mattina di primavera, con un tiepido sole che prometteva giorni felici.
I giorni
diventarono mesi e presto fu tempo per Ginny di dare alla luce l’erede Malfoy.
Era una bel
pomeriggio d’estate quando la rossa si recò nello studio dove Draco aveva preso
l’abitudine di recarsi per studiare e, come se parlasse del tempo, disse:
-
amore, ti andrebbe di portarmi a fare un giro?
-
Certo! Dove vuoi andare?
-
Non saprei…che ne dici del reparto maternità
dell’ospedale?!
-
Ginny, perché il reparto mater…COSA???
-
Draco, non c’è assolutamente motivo d’allarmarsi!
-
Cosa vuol dire che non c’è motivo? Ginny! stai per
avere il bambino?!
-
Draco, sono millenni che le donne partoriscono bambini…
-
Sì, ma è la prima volta che una donna partorisce mio
figlio!
E senza
attendere altre obiezioni da parte della ragazza, si precipitò a prendere
l’auto dal box (un’ Aston Martin Vanquish…Blaise era un fan di James
Bond) e a tutta velocità raggiunsero l’ospedale.
Ginny partorì
una splendida bambina dagli occhi chiari come quelli del padre e dai capelli
inequivocabilmente rossi come quelli della madre.
Draco se ne
innamorò a prima vista e, nonostante tutto quello che aveva detto circa ad un
Malfoy coi capelli rossi, mai nemmeno per un istante desiderò che fosse
diversa.
Passarono un
paio di mesi, in cui la nuova famiglia si dovette barcamenare tra poppate,
pannolini e notti insonni, ma la gioia di vedere crescere il loro angioletto
sano e felice li ricompensava ampiamente di ogni sacrificio.
Una sera, mentre
guardavano ammirati la loro bimba che dormiva tranquilla al centro del lettone,
un gufo dalle piume marroni planò al centro della stanza, poi si avvicinò a
Draco in modo che potesse prendere la pergamena che recava con se.
L’uomo la
srotolò con attenzione, poi il foglio si animò e prese a parlare con la voce di
Blaise:
-
Draco, ho importanti notizie per te!
Lord Voldemort è stato ucciso e sono iniziati i processi contro tutti
i suoi seguaci.
Devi presentarti al ministero tra una settimana.
Il signor Weasly ha già testimoniato in tuo favore. Ha detto che hai
combattuto con tutte le tue forze, con tutti i mezzi che avevi a disposizione e
che solo grazie alla tua astuzia hai saputo ingannare l’oscuro signore, per non
parlare della lista dei mangiamorte che hai dato all’ordine della fenice,
quella è il tuo passaporto per la libertà!
Vedrai, cugino, anche questa volta te la caverai!
Per quanto riguarda i tuoi, tua madre è stata
assolta. L’ha difesa e scagionata niente meno che Harry Potter in persona. A
quanto pare lei gli ha salvato la vita.
Per tuo padre le cose invece non sono altrettanto rosee. Attualmente è
detenuto ad Azkaban.
Il processo è già fissato per la prossima luna nuova. Dubito che
qualcuno potrà fare qualcosa per lui.
Per quanto riguarda gli altri sarà meglio parlarne al vostro rientro.
Sono troppe le cose da raccontare e se scrivessi tutto in questa
lettera il mio gufo non riuscirebbe a recapitartela.
Mi raccomando, non mancare all’appuntamento!
Ciao cuginastro! Ti aspettiamo
A quel punto la
pergamena si ripiegò su se stessa e volò sul comodino di Draco.
Il biondo
guardava Ginny senza sapere cosa dire o aggiungere a ciò che avevano appena
sentito.
La ragazza, dal
canto suo, era emozionata. Presto sarebbero tornati a casa e avrebbero potuto
cominciare una nuova vita, liberi di scegliere dove stare.
La guerra era
finita. Ora era tempo di ricostruire il mondo magico.
In pochi giorni
fecero i bagagli e, non senza un pizzico di nostalgia, lasciarono
l’appartamento parigino per tornare nella nebbiosa ma sempre cara Londra.
Draco avrebbe
voluto salutare Terry, ma non sapendo bene come spiegare la situazione, si
limitò a lasciargli un biglietto con la promessa di tornare a trovarlo.
I coniugi Malfoy
avevano appuntamento alla Tana per la sera seguente, ma Ginny non stava più
nella pelle, così Draco, sempre disponibile per natura a fare entrate
spettacolari, assecondò il desiderio della moglie e viaggiarono tutta notte per
potersi presentare di prima mattina.
Ginny entrò in
casa come se fosse stata via solo un paio di giorni (e non 14 mesi) e chiamò a
gran voce la sua mamma!
Molly spuntò
dalla cucina, con le mani avvolte in un canovaccio, e rimase per qualche
istante a fissare la giovane donna di fronte a lei. Aveva sempre pensato che
sua figlia fosse bella, anzi bellissima, ma ritrovarsela davanti dopo tanto
tempo, radiosa come solo l’amore ti rende, fu per lei un colpo al cuore.
L’abbracciò
quanto più forte riuscì, incurante delle lacrime che bagnavano la spalla della
figlia.
Rimasero per
lungo tempo strette l’una all’altra, senza dire nulla. In fondo non c’era
bisogno di dire quello che provavano…lo sentivano entrambe.
Poi Draco si
avvicinò alla suocera e, con voce ferma ed un sorriso a stento trattenuto,
disse:
-
credo sia il caso di passare alle presentazioni
ufficiali: Annie, questa è nonna Molly! Molly, questo piccolo diavoletto è
Annie, la tua nipotina!
Molly non riuscì
a trattenere un grido di gioia e stupore. L’esserino più bello e paffuto del
mondo la stava studiando con malcelata curiosità.
Riprese a
piangere come una fontana, tanto che Draco si chiese quante lacrime poteva
ancora contenere quella donna dal cuore grande e generoso!
Poi, quasi con
soggezione, prese in braccio il fagottino rosa e lo riempì di baci, complimenti
e d’amore incondizionato come solo una nonna può fare.
Draco e Ginny si
strinsero in un abbraccio, osservando emozionati le due “donne” che avevano di
fronte. Sembravano uscite da un quadro di Matisse o da un’opera di Verdi.
Solo dopo
parecchi minuti, Draco si azzardò a dire che forse era tempo di andare a
trovare nonna Narcissa e Molly, con sguardo afflitto, restituì l’angioletto a
suo padre.
Pochi istanti
dopo Draco e Ginny comparvero a Malfoy
Manor, dove una stanca ma pur sempre bellissima Narcissa Black in Malfoy
viveva in assoluta solitudine.
Draco, sentendo
l’odore familiare di casa sua, per un momento tornò indietro nel tempo col
pensiero, a quando quella casa era il suo regno, quando era il padrone del
mondo, quando dava ordini a destra e a manca con assoluta superbia, poi volse
lo sguardo alla sua bambina ed a sua moglie: erano loro la sua famiglia, ora, e
mai per nessun motivo al mondo avrebbe fatto cambio.
Quasi in
silenzio, per non spaventarla, entrò nel salone dove sua madre amava rifugiarsi
per suonare il bellissimo pianoforte a coda e, con passo elegante, si posizionò
in modo che la donna potesse vederlo.
La musica
malinconica che stava suonando si interruppe di colpo e gli occhi color zaffiro
rimasero aperti dallo stupore nel vedere il suo bellissimo figlio sano e salvo
davanti a lei.
-
Draco…
Sussurrò. Non
riuscì ad aggiungere null’altro in quanto si precipitò verso di lui per accoglierlo fra le sue braccia e
stringerlo forte al cuore.
Draco si lasciò
avvolgere dal calore e dal profumo materno poi fece cenno a Ginny d’avvicinarsi
e lasciò che Narcissa facesse conoscenza della nipotina.
Anche per lei,
ma non ci sarebbe bisogno di dirlo, fu
amore a prima vista.
-
una bambina? I Malfoy da generazioni hanno solo figli
maschi, e tu hai avuto una bambina? Oh, Draco! Tuo padre ci rimarrà male, ma io
trovo che sia splendida!
-
Vorrà dire che io e mia moglie ci impegneremo di più la
prossima volta!
-
Tua moglie…ti ho lasciato che eri un ragazzo succube di
un mondo che non sentivi tuo ed ora ti ritrovo marito di una donna meravigliosa
e padre di una bimba semplicemente fantastica. Che dirti, figlio mio? Sono
orgogliosa di te. Molto orgogliosa!
Dopodiché Draco
e Ginny tornarono alla tana, dove Molly aveva già chiamato a rapporto tutti i
Weasly.
Draco rimase a
guardare quell’esercito di persone che si muovevano eccitate intorno a Ginny e
ad Annie (intorno a sua moglie e a sua figlia…gli faceva ancora uno
strano effetto pensare a loro in questi termini), ma tra tutte quelle teste
rosse due si distinguevano in modo particolare: la prima era caratterizzata dai
riccioli castani della “so tutto io” Grenger…avrebbe dovuto imparare a
chiamarla Hermione, se voleva restare sposato con Ginny, l’altra era costituita
da una massa ribelle di capelli neri, inconfondibili quasi quanto gli occhiali
tondi del loro proprietario: il bambino sopravissuto, il salvatore del mondo
magico, l’eroe indiscusso…San Potter. Con tutto l’impegno del mondo non sarebbe
mai riuscito a farselo andare a genio! Poteva solo sperare che Ginny gli
perdonasse la sua debolezza…lui non poteva non odiare Potter!!!
Mentre faceva
queste riflessioni Harry si voltò per guardarlo e gli fece cenno di seguirlo in
giardino.
Quando i due
rivali si ritrovarono uno di fronte all’altro il primo a prendere la parola fu
Harry.
-
devo ammettere la sconfitta. Hai conquistato il suo
cuore.
-
Eri tu quello con la mano vincente ma hai preferito
giocare in difesa. Le mie carte erano pessime, potevo solo fare buon viso a
cattivo gioco, e così ho bluffato.
-
Quando sono tornato a cercarla e mi hanno detto che era
andata via con te, mi sono sentito morire. Avevo vinto contro Voldemort eppure
avevo perso la persona più importante…
-
Non pretenderai mica le mie scuse, vero?
-
No. E comunque non servirebbero ad alleviare il mio
dolore. Una cosa però me la devi: abbi cura di lei. Non farla soffrire. Non
tradirla mai. Non fare il mio errore…
-
Non ho bisogno dei tuoi consigli. Farò di tutto per
renderla felice e non perché me l’hai chiesto tu ma perché è l’unica cosa che
m’importi davvero. Ed ora, anche se starei volentieri a parlare con te,
credo che tornerò dentro da mia moglie!
E così dicendo
rientrò, lasciando Harry, solo e sconsolato, sotto il portico della veranda.
Capitolo 14
il giorno del
processo Draco era nervoso. Come gli aveva detto Blaise aveva molte frecce al
suo arco, ma il marchio nero, che ormai era solo un brutto tatuaggio sbiadito
sul suo avambraccio, gli sembrava che quella mattina pesasse come il piombo.
Quando si
presentò al cospetto dei giudici non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo non
avrebbe mai immaginato di ritrovarsi davanti Terence, il suo amico del Montana!
-
ehi, Yankey! Cosa diavolo ci fai tu qua?
-
Credevi davvero che il ministero ti lasciasse libero di
girare per l’Europa senza un minimo di sorveglianza?
-
Quindi tu avevi il compito di tenermi d’occhio? Di cosa
avevano paura? Che facessi del male a Ginny?!?
-
Malfoy, per essere un ragazzo piuttosto intelligente
ora parli come un idiota! Non avevamo paura di te, ma per te!
-
Per me?
-
Certo! Dopo il tuo tradimento, Voldemort era più
preoccupato a far fuori te che Harry! Quel giorno che ho trovato la porta
aperta e tutte le cose per aria ho temuto davvero d’essere arrivato troppo
tardi…e invece tu ti stavi rotolando tra le lenzuola!!! Ti avrei ammazzato io!
E grazie anche
alla testimonianza di Terry tutte le accuse mosse a Draco furono prosciolte.
Epilogo
Sei anni dopo…
-
Ginny, sei pronta?
-
Quasi! I bambini?
-
Sono già in macchina, con mia madre.
-
Draco, puoi venire un secondo? Si è incastrata la lampo
del vestito!
-
Arrivo…
Draco entrò
nella loro camera e guardò sua moglie in lotta con la chiusura del suo abito da
cerimonia. Era semplicemente splendida.
-
lascia fare a me.
Cominciò ad
armeggiare con la lampo. Riuscì a disincastrarla con fare esperto (con tre figli
piccoli capitava almeno due volte al giorno di dover disincastrare qualcosa,
che fosse la lampo di un golfino o un dito in una crepa!). Poi restò un attimo
incantato a guardare la figura che tanto amava riflessa nello specchio e
l’abbracciò.
-
perché non lasciamo andare avanti i bambini con la
nonna e noi prendiamo la mia auto?
-
So perché dici così…vuoi che tutti ammirino la tua Porche
nuova di zecca, eh?
-
Veramente il motivo è un altro…
E mentre
depositava un bacio sensuale sul collo della rossa, con destrezza abbassò di
nuovo la cerniera del vestito.
-
Draco, arriveremo in ritardo…
-
Non con la mia Porsche!
-
Sei tremendo!
In un batter
d’occhio l’uomo mandò un messaggio all’autista, dicendo che poteva partire
senza aspettarli. Dopo di che si dedicò completamente alla donna che, da tempo
ormai, gli aveva fatto scoprire il vero senso della vita.
* * *
arrivarono in
chiesa giusto pochi istanti prima della sposa.
Hermione li
guardò con un cipiglio, loro sorrisero con finta aria innocente e si
posizionarono nei posti a loro assegnati.
-
é mai possibile che voi due siate sempre in ritardo?
-
Scusa, ma ho avuto un problema col vestito…
-
Sì certo! E come mai Draco ha del rossetto sul
colletto? E tu Ginny, guardati! Hai un succhiotto sul collo! Sistemati i
capelli in modo che non si veda!
Ginny guardò
Draco e mimò con le labbra << ma dovevi proprio mordermi il collo?
>> e lui rispose con sguardo ammiccante << è il marchio Malfoy!
>>.
Poi non ci fu
tempo per altri commenti, perché la musica dell’organo coprì ogni possibile
suono e la sposa entrò in chiesa, al braccio di suo padre.
Harry guardò la
donna che stava per diventare sua moglie e d’incanto capì che era esattamente
questo ciò che voleva, ciò per cui aveva combattuto per tutta la vita.
Contemporaneamente
Luna dovette trattenersi dal mettersi a correre per andare incontro al suo
sposo. Lo amava e si sentiva amata con tutto il cuore!
Tutti gli
sguardi erano per la sposa. Tutti tranne quello di Draco, che guardava i visi
dei suoi tre splendidi bambini (la rossa Annie ed i due biondissimi gemelli,
Daniel ed Alice).
Guardò Hermione,
ormai prossima al parto del suo primo figlio, che si teneva appoggiata al
braccio di suo marito Ron.
Artur e Molly
Weasly, i suoi suoceri, che amavano incondizionatamente ciascuno di loro, come
se fossero tutti figli loro.
E poi Bill,
Charlie, George, Percy con le rispettive mogli e fidanzate.
Sua madre,
sempre bellissima, sempre impeccabile, che, dopo la condanna morte di Lucius,
aveva ritrovato una nuova ragione di vita nei nipotini.
Non c’erano Fred
e nemmeno Lupin e Tonks. La guerra li aveva portati via senza concedere loro un
briciolo di pietà.
Quando gli sposi
si scambiarono la promessa, Draco incrociò gli occhi di Ginny, e toccò
istintivamente la collana di platino che circondava il suo collo. Quella che
aveva fin da bambino era diventata di Ginevra il giorno in cui fuggirono
insieme, mentre lui aveva trasformato la ghiera rossa di una bottiglia di
bibita babbana, nel ciondolo che ora accarezzava teneramente con due dita.
Quante cose
erano successe negli ultimi anni…
Ripensò a
quando, per la prima volta, ebbe modo di scoprire chi era davvero Ginny.
Se quel giorno
Piton non l’avesse messa in punizione…
Se Draco non
avesse deciso di allungare il percorso per raggiungere il laboratorio…
Se Hagrid non
avesse sentito il suo debole richiamo…
Se Ginny non
l’avesse amato incondizionatamente…
Se…se…
Era inutile
elencare tutte le variabili che lo avevano portato a conquistare il cuore di
Ginny.
Forse era
scritto nel destino che doveva andare così, forse il destino lo costruiamo noi
senza rendercene davvero conto o forse era stata colpa solo della fortuna e di
una provvidenziale scossa di terremoto.
|