Rubaiyyàt

di Fiore di Giada
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Il bene e il male insiti nella umana natura,
la gioia e il dolore che sono nel fissato Destino,
non li attribuire alla volta celeste, ché nella via del
senno
la volta celeste è mille volte più impotente di te.


Il fuoco si leva alto nel cielo e illumina l'ambiente d'oro e sangue.
Tenaci, le fiamme attaccano, assediano e consumano le strutture.
Rashid è a terra, inerte.
A stento, respira.
Il crepitio delle fiamme echeggia nella sua mente provata.
Il fuoco soffoca i suoi polmoni.
Chiude gli occhi, stanco.
Perché combattere ancora?
Ha ucciso Fang, lo sa.
Ne è felice.
Quel bastardo ha meritato la sua sorte.
Eppure, non è felice.
Non ha salvato la sua amica e il senso di colpa morde la sua anima.
Come una belva bramosa, si nutre dei suoi rimorsi.
Solleva lo sguardo, poi crolla sul pavimento, esausto.
Eppure, in quegli ultimi momenti, una breve consapevolezza illumina la sua mente provata.
Allah non esiste.
E' una divinità fasulla.
E il cielo nulla può contro un Fato crudele.




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