A piedi nudi

di Rota
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Note: Avevo voglia di scrivere su di loro, specialmente dopo Meteor Impact, e quindi niente, eccomi qua.
Buona lettura (L)
 



 
 
 
 
L’indice scivola veloce sul tallone, infilandosi tra la pelle accaldata e il tessuto morbido.
Chiaki lo sta chiamando, con voce piena di risate; allora Kanata alza lo sguardo, rispondendo al suo sorriso, inciampa nel nulla e riesce a togliersi anche quella scarpa, rimanendo finalmente a piedi nudi. Cammina veloce verso la parte più bagnata della spiaggia e un’onda si stiracchia fino a toccargli la caviglia, inondarlo e farlo sprofondare un poco.
La sabbia ruvida gli si infila tra le dita, è una strana sensazione per lui, ma perso in tutte quelle novità non si è accorto che Chiaki si è avvicinato e ora tende la mano verso di lui. Un’altra onda bagna entrambi con dolcezza, Kanata lo afferra con la propria mano libera: passeggiano assieme, mentre il sole annega pian piano all’orizzonte nell’oceano.
La scuola e ogni altro problema sono alle loro spalle, sempre più lontani. Non c’è bisogno di una meta per essere felici, solo la salsedine dolciastra e una tranquillità riempita dai versi dei gabbiani che volano in alto.
-È bellissimo…
Chiaki stringe le dita tra le sue, prima di ridere con euforia gentile.
-A quest’ora il mare è tutto per noi! Possiamo rimanere quanto vuoi!
Si volta a guardarlo, mentre ancora parla. La poca luce che rimbalza sulla cresta delle onde sembra giocare con le ombre del suo profilo e rende l’anima nascosta nei suoi occhi ancora più splendente.  Lo tocca con la spalla, lui sobbalza e, rosso d’imbarazzo in viso, ricambia appena dopo.
-Ti va di correre?
Chiaki non aspetta una sua risposta: lo trascina in avanti a gran velocità, per poco Kanata non casca giù nell’acqua salata. Chiaki ride alla sua espressione scocciata, alzando schizzi e spruzzi di schiuma bianca da tutte le parti.
Kanata sente montare la felicità nel petto e poi, poi la lascia andare – in una risata che è uguale alla sua, perché ha la stressa fragranza d’amore.




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