Scritto il 3/2015.
Urla, il mio cuore urla. mi stringo la testa fra le mani, in ginocchio.
Chi sono?
Cosa ci faccio qui?
Da dove vengo?
Perché?
Domande sospese dilaniano il mio cuore, perché?
Sono un umano, un contractor, un oggetto, una catena …
distruggo, proteggo, amo, uccido, massacro…
Chi sono?
Le mie orecchie sono sorde alla realtà, non odo le mie grida disperate
Uccidere, distruggere …
Amare, proteggere …
Cosa devo fare?
La pioggia cade, fradici sono i miei vestiti, consumate le mie lacrime.
verde smeraldo, speranza
Rosso fuoco, distruzione
Due facce della stessa medaglia
Urlo, grido, strepito, singhiozzo … disperazione
La memoria ricorda cosa il corpo ha commesso.
Il corpo ricorda cosa la mente ha dimenticato, negato.
Corpi sanguinanti, freddi, immobili ai miei piedi
Quel liquido vermiglio che fino ad ora usciva dalle membra pianificate
Vedo tutto rosso, scarlatto …vedo il loro liquido vitale spargersi a terra
Non faccio niente per fermarlo, non ci provo …rimango immobile.
Fermo ad osservare la morte vermiglia.
Le mie mani stringono qualcosa, è un oggetto, freddo e bagnato.
Mi giro, un altro corpo cade a terra esanime.
Osservo meglio.
È colpa mia, della falce sanguinante nelle mie mani.
ha tagliato le sue membra, martoriandole.
non voglio
Non voglio distruggere
Non voglio uccidere
Aiutatemi, vi prego aiutatemi
La falce squarcia un'altra vittima
Copiose scendono le mie lacrime
Scie rosse segnano le mie gote, gli occhi Rossi chiedono pietà
Il mio corpo non vuole fermarsi, continua a mietere vittime innocenti
Non posso, non voglio! Fermatemi…
“ascolta Oz, mi prometti che quando sarò in pericolo verrai a salvarmi? “
Mi dispiace, non sono riuscito a mantenere la mia promessa.
Perdonami Alice.
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