Lights and shadows

di Aya88
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Amore illecito
Note dell'autrice
Le tre drabble, incentrate sul paring ItachiSakura, sono rispettivamente ispirate ai prompt seguenti:
1. “Baciala meglio, baciala meglio/Non ha il sapore dell'acqua santa?/Rendi tutto più bagnato, più bagnato/Non ha il sapore dell'acqua santa?”, Holy Water, Madonna 
2. “Quindi cosa stai cercando di farmi?/E' come se non riuscissimo a fermarci, siamo nemici/Ma andiamo d'accordo quando io sono dentro te/Tu sei come una droga/Che mi sta uccidendo/ti isolo interamente/Ma arrivo così in alto quando sono dentro te”, Animals, Maroon 5
3. "Perché se cerchi il Paradiso, tesoro, non lo troverai in me, è sicuro come l'inferno”, Walk Away, The Script





La prima volta che si scontrarono, Itachi fu colpito dallo sguardo innocente, troppo per essere quello di una kunoichi, seppure giovane. Ed erano gli stessi occhi verdi smeraldo a fissarlo quella notte, illuminati da un puro e sincero desiderio.
Come era possibile il suo candore nel loro mondo sporco di sangue?
Si abbassò e si impossessò ancora delle labbra morbide e della bocca calda, continuando l’esplorazione della sua pelle.  
“Vuoi aspettare sempre Sasuke?” sussurrò malizioso nel suo orecchio, in un bieco tentativo di macchiare la sua purezza.
Sakura mugugnò di protesta contro la sua guancia.
“Va’ al diavolo!” sbottò poi genuinamente irritata, sospirando di piacere quando la baciò sul collo.



Al diavolo ci sarebbe andato sicuramente, pensò Itachi, soprattutto se fosse morto all’istante.
D’altronde, poteva essere altrimenti?
Da mesi, spinto da un desiderio irrefrenabile, faceva sesso con una sua nemica, forse ancora innamorata di suo fratello. 
Un crimine sommato ad altri imperdonabili. 
Le mani affusolate erano strette tra i suoi capelli mentre le baciava il seno, il ventre e la calda intimità.
I suoi gemiti di piacere erano una droga da cui non riusciva a disintossicarsi. 

Lo avrebbe ucciso lentamente?
Si chiese immergendosi dentro di lei, poi con le spinte iniziali il raziocinio lo abbandonò.
Come sempre, una cieca passione lo trascinò lontano, troppo in alto per uno come lui. 



Sakura si aggrappò alla schiena di Itachi, le unghie premute a fondo nella sua pelle, man mano che il ritmo lento diventava rapido e irruente.
Inebriata dall’unione dei loro corpi, si domandò dove l’avrebbe condotta tutto quello.
Era una stolta a sperare in un angolo di Paradiso, lontano da futili guerre e fazioni?
Il suo cuore batté più veloce con quella sciocca illusione.
“Ti amo,” sospirò, accorgendosi tardi del peso delle parole.
Il nukenin alzò lo sguardo, puntando gli occhi scuri e magnetici nei suoi.
“Un amore illecito porta solo all’Inferno, Sakura,” mormorò, sepolto l’attimo di incertezza sotto un tono calmo, poi travolse entrambi nel piacere con ultime decise spinte.







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