Change-Il cambiamento

di marila96
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E così le gemelle partirono in compagnia dei loro ragazzi per un viaggio incredibile che le avrebbe portate alla scoperta del mondo. Partendo dall’esercito di terracotta e percorrendo la grande muraglia in China, proseguendo poi, dopo un meritato riposo in Thailandia, verso l’Australia e l’Africa per ammirare le fantastiche specie animali, fino a tornare in America. Qui dopo aver attraversato Argentina, Brasile, Cuba e Messico fanno ritorno a Los Angeles.
Adesso, a distanza di qualche settimana dal loro ritorno a casa, si trovano davanti ad una nuova sfida. Devono, infatti, salutare i rispettivi ragazzi diretti al Collage.

30/08/’99: Sara
Sono le 9 del mattino e sono qui, all’aeroporto, davanti all’enorme tabellone dei voli. Sono riuscita a prendere la patente in tempi record perché volevo essere io ad accompagnare Ian che in questo momento mi tiene stretta la mano anche se non riesce a farmi sentire meglio. Grazie al nostro viaggio insieme abbiamo passato gli ultimi 3 mesi praticamente sempre insieme e adesso doverci separare è davvero dura. Lui ha promesso di tornare per tutte le feste e ogni altra volta che gli sarà possibile e anche io gli ho detto che andrò a trovarlo, ma questo non rende meno doloroso questo momento.
«Andrà tutto bene vedrai!» mi dice Ian facendomi voltare in modo che i nostri sguardi si incontrino.
«Come puoi esserne sicuro? E se incontrassi un’altra ragazza? Una bella ragazza bionda dell’Upper East Side? Come posso io competere con una ragazza del collage?» dico tutto d’un fiato.
Ian mi guarda sorridendo e facendomi irritare ancora di più.
«Si può sapere che hai da ridere?» chiedo dandogli una leggera spinta.
«Niente! Sei carina quando fai la gelosa» risponde.
«Ah ora te la faccio vedere io la carina» dico provando a tirargli un’altra spinta, ma lui è più veloce di me e mi blocca il braccio.
«Andrà tutto bene!» ripete abbracciandomi «Non dovrai competere proprio con nessuno perché non ho intenzione di trovare un’altra ragazza mi va bene quella che ho già»
«Ah, ti va bene?»
«Hai capito che intendo»
«Sì» rispondo incrociando le braccia dietro il suo collo «Mi dispiace per la mia reazione, ma voi ragazzi dite tutti così e poi non siamo mai stati così tanto lontano»
«Tranquilla, io ti amo e nessuna bella ragazza dell’Upper East Side potrà cambiarlo»
«D’accordo» faccio appena in tempo a dire prima che venga chiamato il suo volo.
«Devo andare» dice prima di baciarmi.
Cerco di assaporarmi ogni momento, la morbidezza delle sue labbra, il contatto delle nostre lingue e le sue braccia che mi stringono, fino a che non ci stacchiamo senza fiato.
«Ti chiamo quando arrivo okay?» mi dice.
«Okay» dico. Poi si avvia verso il gate. Sta per scomparire tra la folla quando lo chiamo urlando:
«Ian?»
Si volta subito. Gli corro incontro saltandogli in braccio e lo bacio di nuovo.
«Ti amo anch’io. Sempre e per sempre» gli dico.
«Sempre e per sempre» risponde.

30/8/1999: Marina
Sono le 10 di mattina e mia sorella è appena rientra dall’aeroporto dopo aver accompagnato Ian.
Io sto finendo di prepararmi perché tra dieci minuti arriva Zac a prendermi per andare insieme al campus del college.
«Marina, Zac è arrivato» mi urla mamma.
«Scendo subito»!
«Ehi amore pronta per andare?» mi chiede Zac.
«Sì»
«Allora sei sicura di tornare con l’autobus?»
«Per la milionesima volta sì sono sicura, ora andiamo» rispondo mentre ci avviamo alla sua macchina.
«D’accordo. Comunque non ho capito perché non hai preso anche te la patente come tua sorella»
«Perché volevo fare le cose più con calma»
«Sì, in effetti hai ragione. A proposito di tua sorella come sta? Ho visto che è già tornata dall’aeroporto»
«Sì, è già a casa, sta abbastanza bene dai, sicuramente non sarà facile per loro stare separati, soprattutto dopo che sono stati sempre insieme per tre mesi, ma sono sicura che riusciranno a farcela»
«Lo credo anch’io, ne hanno passate troppe per mandare tutto all’aria per la distanza»
«Eh già e sono convinta che si vedranno più loro di noi» dico sarcastica.
«Non è vero amore perché ho intenzione di tornare tutti i weekend per stare con te» mi dice sorridente.
«Bene, vorrà dire che aspetterò i weekend con trepidazione»
Per il resto del viaggio ascoltiamo la musica, il suo college pur essendo a Los Angeles dista quasi un’ora di macchina da casa, per questo potremo vederci solo i fine settimana e durante le feste.
Arrivati al campus Zac parcheggia la macchina e scendiamo.
Dopo aver visto il suo dormitorio e averlo aiutato a sistemare un po' le sue cose gli dico triste:
«È arrivata l’ora di salutarci»
«Già, mi mancherai durante la settimana, ma nei weekend recupereremo il tempo perso»
«Hai perfettamente ragione, non vedo l’ora che sia venerdì sera» dico avvolgendo le braccia intorno al suo collo.
Zac mi cinge la vita e avvicina la sua bocca alle mia, appena le labbra si toccano chiede l’acceso e io non esito un momento facendo incontrare così le nostre lingue che iniziano a “danzare” insieme. Dopo un po’ ci stacchiamo per riprendere fiato, ma rimaniamo sempre abbracciati.
«Mi mancherai, ti amo»
«Ti amo anch’io mia principessa»
«Era tanto che non mi chiamavi così» sorrido io.
«Hai ragione, ricordati che ti amavo, ti amo e ti amerò sempre»
«Sempre» dico staccandomi da lui per dargli modo di recuperare gli ultimi bagagli e dirigersi al dormitorio.
«Ci vediamo venerdì» gli urlo mentre mi dirigo alla fermata degli autobus per tornare a casa.

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I progetti fatti insieme sono molti, ma le cose andranno davvero come avevano immaginato? Quale delle due coppie verrà messa alla prova più duramente? Sara e Ian separati da lunghe ore di volo e da un passato di cuori infranti di quest’ultimo? Oppure gli amorevoli Marina e Zac rimasti entrambi a Los Angeles?

Spazio Autrici: 
Eccoci arrivati alla fine, le domande in sospeso sono molte e noi ve ne facciamo un'altra, vi piacerebbe un sequel?
 




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