ForBro
★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Flower Shop Au')
A Strange Customer
Più Dimitri faceva quel lavoro e più si rendeva conto di
quanto lui, con lavori del genere, non ci azzeccava molto.
Non era per niente portato a lavori delicati come quelli - soprattutto
per la sua forza incontrollabile - ed era abbastanza sicuro che se non
avesse avuto l'aiuto e il sostegno di Dedue, il suo negozio di fiori
avrebbe chiuso in pochissimo tempo.
Nonostante tutto però, quel posto aveva anche dei lati positivi.
Innanzitutto, il prendersi cura di quel negozio lo aiutava a
concentrare le sue energie in qualcosa di positivo - cosa assai utile
se si pensava che avesse tanta rabbia repressa che non poteva e non voleva scaricare.
Un'altra cosa, invece, era l'arrivo di una cliente o, meglio dire, una 'quasi' cliente.
Aveva notato questa ragazza dai capelli e occhi blu, dall'età
indecifrabile che spesso entrava nel negozio, guardava con sguardo
minuzioso ogni singolo fiore, per poi andarsene senza comprare nulla
come se nulla fosse.
Inizialmente non ci aveva fatto caso più di tanto ma visto che
lei continuava ad entrare nel negozio sempre più spesso senza
mai comprare nulla, aveva in qualche modo attirato l'attenzione del
biondo.
Da principio si era chiesto se fosse dovuto a qualche mancanza nel suo
negozio di fiori - che cercasse qualcosa di più esotico o
qualche colore in particolare? - ma, col passare del tempo, si era
sorpreso a notare e a chiedersi sempre più cose sull'altra come
ad esempio, visto che la vedeva spesso in tailleur giacca e gonna nera,
si chiedeva se fosse una qualche sorta di insegnante trasferita da poco
nel quartiere, visto che non l'aveva mai vista prima di allora.
Una cosa che però, più di tutti, aveva fatto caso era il suo viso.
Poteva sembrare superficiale detto così, ma c'era un buon motivo.
La prima impressione che aveva avuto su quella donna era che sembrasse
una persona parecchio fredda e rigida, i suoi occhi sembravano non
riflettere nulla di fronte a sè ma, col passare del tempo,
notò tanti piccoli particolari, come la delicatezza con cui
sfiorava le piantine, le lievi modifiche che assumeva la sua
espressione che facevano intendere quando fosse corrucciata e triste e
pensò immediatamente come si fosse completamente sbagliato su
quella misteriosa cliente.
'E' fatta caro mio, sei innamorato!'
gli aveva detto con una pacca sulla spalla il suo amico Sylvain, una
volta che andarono a bere, lasciandolo abbastanza di stucco, come se
avesse rivelato una verità a lui sconosciuto.
Forse aveva esagerato parlando di amore ma era anche vero che l'altra non gli era per niente indifferente.
Da allora era caduto completamente nel panico, visto che non aveva la
più pallida idea di cosa fare in questi casi e il commento di
Felix, un altro suo amico, che gli diceva che 'Non oso immaginare come un cinghiale come te possa combinare in una situazione del genere'.
Doveva ammettere che, per quanto amasse la schiettezza, in questo tipo di situazione non era granchè d'aiuto.
Sapeva benissimo di non essere adatto a questo genere di situazioni,
senza contare che non fosse un gran chiacchierone, però-
A ridestarlo dai suoi pensieri, il suono della campanellina attaccata
alla porta, segno che un nuovo cliente era entrato nel negozio.
Sembrava un segno del destino, ma era arrivata lei, proprio nel momento in cui lì dentro non c'era nessuno.
Forse avrebbe potuto approfittare così magari, con nessuno intorno, sarebbe stato più tranquillo di parlarle.
"Mi scusi." mormorò Dimitri, con un sorriso cordiale "Posso chiederle di cosa ha bisogno?"
A quel punto, la ragazza si voltò e lo guardò dritto
negli occhi, facendo quasi arrossire il biondo: aveva un espressione
più profonda e decisa di quanto immaginasse.
"Sì." disse lei, con fare pacato "Ho bisogno di un fiore."
Improvvisamente, calò il gelo fra loro e Dimitri si accorse con
un certo sconforto che non fosse l'unico bravo con le parole.
Quasi si era pentito di non aver accettato lezioni di 'rimorchio' da Sylvain.
"Sì, avevo intuito." riprovò di nuovo, mantenendo il sorriso "Chiedevo cosa volesse nello specifico."
"Oh."
La ragazza spostò lo sguardo su alcuni fiori, assumendo un'espressione indecifrabile, per poi scrollare le braccia.
"Il problema è che non so quale scegliere."
A quel punto, Dimitri ebbe un'illuminazione.
Spesso la gente dei fiori gli chiedeva le cose più disparate -
chi gli chiedeva quali piante avessero bisogno di poca cura, quali
piante fossero adatte agli appartamenti e così via - ma c'era
anche una branca di persone che invece gli chiedevano cose come il
significato dei fiori, quale fosse più utile per una
dichiarazione d'amore e, altre ancora, qualche pianta che lo
rappresentasse in qualche modo.
"Venga, le faccio vedere." disse a quel punto il biondo, posando una
mano sul braccio dell'altra, portandola a vedere alcune piante.
La mollò nel momento in cui arrivarono in un punto dove c'era uno stupendo fiore di colore rosa.
"Penso che sarebbe adatto a lei il rododendro." esclamò, in tono
soddisfatto "Ha vari significati fra cui l'eleganza, la virtù e
la bellezza, per questo ho pensato a lei. Per quanto riguarda il suo
trattamento, la pianta-"
"Un momento," lo interruppe la ragazza " penso mi abbia fraintesa.
Volevo... visitare la tomba di mia madre e non sapevo quale fiore ci
sarebbe stato meglio."
In quel momento, il povero fioraio sbiancò, rendendosi conto della figura barbina appena fatta.
"Mi- sono davvero mortificata, signorina. Devo- l'ho fraintesa."
balbettò, irrigidendosi di colpo, guardandosi poi in giro
"A-Allora, per un cimitero l'ideale è-"
"In verità, mi ha reso molto felice."
A quelle parole, Dimitri la guardò con fare interrogativo e la ragazza continuò.
"Non ho mai conosciuto mia madre. Ma, a volte, mio padre mi parlava di
lei. Mi ha raccontato che, per dichiararsi, le ha scelto attentamente
un fiore, sapendo quanto le piacessero... ed ha scelto proprio questi,
visto che sapeva che avessero un bel significato e venivano usati per
le prima dichiarazioni d'amore."
Si fermò per un istante di raccontare e il biondo si accorse che stava sorridendo.
Avrebbe voluto vederle quel sorriso per sempre.
"A quanto pare, per quanto le fece piacere, mia madre rise di cuore. A
quanto pare, hanno anche un altro significato, visto che sono piante
tossiche. Ma penso lei lo sappia meglio di me."
Ovviamente, il fioraio preso a far colpo con la ragazza, aveva
assolutamente dimenticato questo piccolo dettaglio e si ritrovò
semplicemente ad annuire.
Beh, era ormai appurato che non sapesse per niente parlare con una del gentil sesso.
Con un enorme sospiro, si precipitò a fare un mazzo di
crisantemi e ciclamini, porgendoglieli per poi notare che l'altra
avesse in mano una piantina di rododendro.
"Signorina, non c'è bisogno. Non deve aver compassione di me, io-"
"No, va bene così." disse semplicemente, porgendogliela per
passarla alla cassa "Voglio tenerla come ricordo di oggi. Mi ha fatto
piacere ricordarmi di questo dettaglio di mia madre."
Dimitri si intenerì a quelle parole, capendo piuttosto bene le parole dell'altra.
"D'accordo, però gliela pago io. E' il minimo per la mia figuraccia."
"La ringrazio, signor.."
Si bloccò per guardare il cartellino dell'altro.
"...Dimitri."
"Può darmi del tu." disse con un sorriso sincero, felice di sentire il suo nome provenire dalle labbra dell'altra.
"Va bene, allora dammi anche tu del tu. Sono Byleth, comunque."
Come Dimitri le porse i fiori, per puro caso, le loro mani si toccarono
e, non seppe dire per quanto tempo, i due si fissarono per un lungo
istante: si rese conto della cosa solo quando sentì gli occhi
farsi secchi.
"Io- Scusami." borbottò, distogliendo per un istante lo sguardo per l'imbarazzo "Allora, ci vediamo Byleth."
La ragazza annuì, prendendo il tutto, per poi dirigersi verso la
porta, causando l'ennesimo sospiro nel biondo: chissà quando
l'avrebbe rivista...
Come se l'altra gli avesse letto nel pensiero, si bloccò, posando lo sguardo su di lui.
"Tornerò presto."annunciò, con un sorriso "Vorrei scegliere anche io un fiore per te, Dimitri."
Come se ne andò, Dimitri ripensò all'intera situazione e, soprattutto, alle ultime parole della ragazza.
Inutile dire che Dedue, come tornò da una commissione,
trovò il suo capo, rannicchiato sotto il bancone, completamente
rosso da testa a piedi.
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