Polvere di Stelle

di JeanGenie
(/viewuser.php?uid=1188)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Per un attimo, Jyn Erso si chiede cosa stia succedendo lassù. Se chiude gli occhi immagina astronavi che si affrontano, caccia che frecciano e una serie di dati preziosi che vengono messi in salvo.

Ha bisogno di crederci. Ha bisogno di credere di avere  appena salvato la galassia.
Sorride pensando che forse ha creato un futuro che non potrà vedere. E non le importa. Perché ci sono cose più importanti di lei. Lo ha imparato da suo padre. E lo ha insegnato a Cassian senza neppure rendersene conto.

Non sa riconoscere la gravità delle sue ferite mentre lo sostiene e si incamminano insieme verso la spiaggia. Le sembra di muoversi al rallentatore mentre tutti si agitano, gridano e fuggono terrorizzati intorno  a lei. Non sente più l’odore del fumo acre, il boato delle esplosioni, il pulsare delle ferite, il fastidio delle bruciature sulla pelle, oltre la stoffa lacera dell’uniforme rubata, il dolore delle ossa ammaccate.

Ma sente l’odore di sudore e adrenalina su Cassian. Avverte la sua stanchezza e il  bisogno di riposare.

“Non temere” vorrebbe dirgli. “Presto sarà tutto finito.” Ma tace e accenna un sorriso pensando che quelli sono i primi momenti di quiete che passano insieme. Si chiede dove sia finito il suo cinismo, la corazza che si è costruita addosso, la necessità di tenere il mondo  a distanza. Non c’è più. È scomparsa. Ma resta Cassian. E quello non è nemmeno un vero addio. 

Lei è Polvere di Stelle. Presto lo sarà davvero. E lo porterà con sé per sempre.

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3927879