Come Catullo e Lesbia

di Deienira
(/viewuser.php?uid=1101024)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Povero Catullo, basta con le illusioni:
se muore, credimi, ogni cosa è perduta.
Una fiammata di gioia i tuoi giorni
quando correvi dove lei, l'anima tua voleva,
amata come amata non sarà nessuna:
nascevano allora tutti i giochi d'amore
che tu volevi e lei non si negava.
Una fiammata di gioia quei giorni.
Ora non vuole piu: e tu, coraggio, non volere,
non inseguirla, come un miserabile, se fugge,
ma con tutta la tua volontà resisti, non cedere.
Addio, anima mia. Catullo non cede più,
non verrà a cercarti, non ti vorrà per forza:
ma tu soffrirai di non essere desiderata.
Guardati, dunque: cosa può darti la vita?
Chi ti vorrà? a chi sembrerai bella?
chi amerai? da chi sarai amata?
E chi bacerai? a chi morderai le labbra?
Ma tu, Catullo, resisti, non cedere.

 

 

E' tornato.

Mi hai abbandonato per correre da lui.

Tutte le mie speranze sono distrutte, disciolte in questo lago che ci conosce fin dall'infanzia.

E ho nuotato seguendo la scia di impostori solo per comprendere come fosse fingere.

Fingere di essere un semplice uomo che non soffre nel vedere la donna amata struggersi ogni giorno di più per un altro.

E ti giuro che non vi erano sogni nel laghetto, ma soltanto dei mostri...

...e quei mostri erano i miei unici amici.

Il mio cuore si sgretola definitivamente e mi implora di andare avanti.

Di non soffrire.

La mia mente confusa, invece, mi riporta al mio primo giorno a villa Jarjayes.

Mi hai trovato alla deriva del mare, ma da lì fu subito automatico e telepatico sentire come se mi conoscessi da sempre.

Ora però no.

Non la sento più quella sensazione.

Il conte di Fersen mi ha allontanato dalla tua vita.

Tu glielo hai permesso.

La luce che vedo ora brillare in te ne è la conferma.

Ma la luce dei tuoi occhi è appena stata sprecata. 

E per te alla fine non ci saranno angeli a sorreggerti.

Non ci sarò io, il tuo custode, pronto a sostenerti.

Questo mi dice la testa.

Mi prega di lasciarti andare.

Ma il cuore non ne ha le forze.

E negli abissi delle acque, attenderò.




Angolo Autrice

Indovinate chi è tornata? Devo dire che questa lunga vacanza ci voleva proprio!
Torniamo alla storia: credo abbiate notato anche voi come questo capitolo sia piuttosto diverso dai precedenti. Ho voluto sperimentare mettendo parallelismi qua e là per non intaccare ancora una volta l'evento in sé. Non ho voluto descrivere ciò che André vede, ma fare un vero e proprio viaggio introspettivo un poco poetico. In fondo il nostro attendente e la poesia io li vedo un po' come pappa e ciccia!
Mi sarebbe piaciuto narrare un altro episodio prima dell'avvento di Fersen, ma sfortunatamente non ho trovato il carme ideale e, piuttosto di far male, ho deciso di sorvolare.
Bene, vi lascio!
Spero vi piaccia come piace a me...per la prima volta mi sento soddisfatta!

Un abbraccio,
Deienira


 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3928162