La Dominatrice di Demoni

di Sleepesleep
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Il sole stava tramontando, risplendeva come oro lucido, l'oscurità stava per inghiottire il mondo, lei era già in piedi, con dita sicure disegnava simboli non umani su piccoli fogli di carta, i suoi talismani l'avrebbero protetta. Quando furono pronti li mise nella sua sacca, solo uno rimane al di fuori con cautela lei lo posiziono dentro il vestito a livello del cuore, sperava che quelle protezioni bastassero. Con passo veloce scese dalle scale, giunse in cucina e chiese gentile "Elsa hai fatto ciò che ti ho chiesto?". La donna gli porse un cestino caldo e disse "Ho fatto come desiderava Signorina, ecco le focacce calde". Lei annuì a vuoto e si incammino verso l'uscita di casa, prima però di uscire apri il cestino e sorrise assaporando il dolce profumo. Senza esitazione si incammino nella foresta, una voce la richiamo "Non vorrai combattere da sola". Lei roteo gli occhi e disse "Decalion, nelle condizioni in cui sono non posso richiamare altri demoni". Lui fece una smorfia mostrando i denti affilati non umani ma non ribatte. Lei finalmente giunse a destinazione e saluto "Salve, cacciatori". I due alzarono la testa sorpresi, Sebastian gli corse in contro e disse "Signorina Charlotte" e aggiunse "Non dovrebbe essere qui è pericoloso". Lei alzò il braccio destro porgendogli il cestino e disse "Sono venuta a vedere come state e ho anche portato un po' si cibo". Jonathan sorrise alla vista e si avvicinò a lei "Lei è una dea, Signorina" ribatte mentre infilo la mano nel cestino per prendere una focaccia. Sebastian però la rimproverò "È troppo pericolo stare qui, Signorina, l'oscurità è la casa dei demoni quando scende essi raggiungono la massima potenza". Aida abbasso lo sguardo fingendosi dispiaciuta e disse "Mi dispiace, volevo essere utile". Lui le sorrise e raccolse una focaccia. Jonathan ne prese un 'altra e disse entusiasta "Sono davvero morbide". Aida sorrise e attese, Jonathan infatti fu il primo ad accusare i sintomi, barcollo perdendo l' equilibrio e svenne, Sebastian non ebbe modo di accorgersi di quello che stava accadendo poiché anche a lui tocco la stessa sorte. Aida fece le spallucce e disse "Sono felice che i maschi siano ancora dei completi idioti, quando vedono un bel volto abbassano ogni loro difesa". Decalion apparve al suo fianco lanciandogli un occhiata eloquente. Lei raccolse i suoi talismani e li posiziono sulla fronte di entrambi i cavalieri. Poi apri la piccola sacchetta che teneva legata al collo e estrasse una foglia di peonia, posizionando sotto la lingua. Era pronta a combattere, con velocità posiziono intorno a lei due talismani uno a nord, l'altro al sud. Poi estrasse il suo fido coltellino, era stata un impresa trovare un coltello che somigliava vagamente al suo, si taglio il palmo è lascio che il sangue sporcasse prima il sud e poi il nord. Il rituale era pronto, senti il freddo entrare nelle sue ossa stava funzionando, Aida con l'esperienza aveva imparato una cosa fondamentale, per uccidere un demone c'era bisogno di un'altro demone o del suo potere demoniaco, entrambe le opzioni era considerati sacrilegio tra i cacciatori umani. Non che a lei importasse attualmente, un tempo si, ma ora era troppo vecchia per tutto questo. Senti l'odore tipico di zolfo riempire l'aria, il demone era lì, una massa informe scura con denti aguzzi, lei lo osservo per nulla colpita, aveva già incontrato un Coven nella sua vita anche più di uno. Lui ruggi "Mi hai richiamato tu insulsa umana" e aggiunse ridacchiando "Ti divorerò sprovveduta". Aida lo guardo gelida, strinse i denti e sussurro "Trasdution". Il fuoco avvolse la sua mano sinistra, lei lo dominò e lo lascio entrare in lei, ben preso il suo corpo fu avvolto dal fuoco. "Che diamine sei?" sbraito il demone visibilmente confuso. Decalion apparve al suo fianco annoiato e disse "Per una volta potevi lasciare fare a me da solo". Aida rise cristallina e concentro ogni sua energia nel combattimento, una raffica di palle di gioco colpirono il demone che non sembro neanche venir scalfito da esse, Decalion affondo nella massa oscura la mano cercando di estrarre il nucleo vitale inutilmente, lui lo prese dal collo e lo scaravento poco più in là. Lei iniziò attacco senza dagli tregua, inserì nella sua massa informe uno dei suoi talismani, lui provo a colpirà ma lei fu più veloce riuscendo a schivare. Quando atterrò una fitta alla gamba, la fece inginocchiare, dannazione quel corpo non era il suo, doveva andarci piano. Decalion si lancio contro il mostro scaraventandolo poco più in là, le sue fiamme era diventate di un rosso quasi chiaro, puro significava che i suoi poteri stavano crescendo. Aida si rialzo traballante, l'unico modo per uccidere un demone era colpire il suo nucleo vitale, il vero problema del Coven e che poteva modificarne la posizione a suo piacimento, questo metteva in crisi molti cacciatori ma non lei. Aida sospirò e riprese il suo attacco, se solo Germen fosse con lei, il suo potere demoniaco sarebbe stato utile in questo combattimento anche se Decalion era molto più abile nel combattimento ma le sue fiamme non sembravano scalfirlo minimamente. Dannazione, doveva semplicemente attenersi al piano e probabilmente sarebbe riuscita ad uccidere quel enorme demone. Con voce sicura disse "Fuoco". Il talismano all'interno del demone cominciò a bruciare, indebolendo. Qualcosa però la costrinse a bloccare il suo attacco e a richiamare Decalion, avrebbe riconosciuto quella presenza ovunque, non importava quanto tempo fosse basato, lui era lì. Lei si allontanò velocemente correndo verso i due cacciatori, il demone tento di inseguirla ma una lama affilata gli taglio parte della sua gamba destra, un uomo con i capelli scuri e un sorriso beffardo inizio ad affrontarlo. Lei giunse dai cacciatori e tolse i talismani nascondendosi dentro la sua veste giusto in tempo. Un urlo distorto di dolore riempi la foresta, il demone era morto. Lei si morse il labbro frustata. I due cacciatori si svegliarono esausti, lei sorridendo gli disse "Sono così felice che stiate bene, ero così spaventata quando il demone vi ha colpito". I due annuirono a vuoto ancora confusi. Dei passi risuonarono alle loro spalle, lei non si volto non ne ebbe bisogno, quei passi, quel profumo, quella abilità potevano solo appartenere all'uomo che dieci anni fa l'aveva uccisa...

 





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