Broken dreams look like shattered cristals

di Duchessa712
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IX atto

Tommen la raggiunse nei giardini, seduta ad un tavolo di pietra e davanti agli occhi una quantità incredibile di dolci e lei lo accolse a braccia aperte. Le era mancato. Aveva trascorso sempre meno tempo con lui, mentre le mattine erano state assorbite da Lady Margaery e le notti da Cersei, che sembrava odiare con sempre maggior forza la futura nuora.
-Lady Sansa, vuoi giocare con me? -.
Sorrise, sempre cortese, sempre consapevole dello sguardo di tutte quelle spie e genuinamente felice perché al bambino voleva bene per davvero.
Ditocorto, qualche giorno prima, l'aveva avvicinata, subito dopo la rottura del fidanzamento e le aveva proposto una via di fuga che lei non era sicura di voler accettare. Però, l'idea di essere riunita con sua madre, con Robb se non proprio con Arya... Cersei e Tommen morti, i loro corpi annegati nel sangue... No. Non adesso.
-Certo Altezza-, e gli scompiglió i capelli biondi. Una volta non avrebbe osato, ma dopo la promessa fatta a Myrcella, dopo Cersei, dopo le Acque Nere era diventata un po' più sfrontata, soprattutto con quel bambino che era solo, alla mercé di Joffrey e, adesso, di Tywin Lannister, che era tornato e controllava tutto e tutti. Il vecchio Lord le faceva paura soprattutto per leffeto che aveva su Cersei, che viveva nella disperata ricerca della sua approvazione. Qualcosa di buono però lo aveva portato: la rottura del suo fidanzamento, la sua conseguente amicizia con Margaery e qualche attimo di libertà in più.
Camminarono fianco a fianco nei giardini fino a quando incontrarono Ser Loras e un gruppo di altri cavalieri. Le piaceva Ser Loras ma aveva imparato a diffidare della bellezza e anche delle parole altrui. Margaery tesseva le lodi del fratello e di Alto Giardino e la Regina di Spine poteva diventare una buona alleata, ma non le conosceva, non poteva fidarsi. Era lo stesso motivo per cui non aveva seguito il Mastino, per cui era rimasta a subire le angherie di Joffrey, notevolmente diminuite ma sempre presenti. Avrebbe fatto di tutto per allontanarsi ma sposare Loras Tyrell...
-Lady Sansa? -. Tommen le aveva fatto una domanda e lei si era distratta.
-Cosa? -
-Che cosa ti succederà adesso che non sposerà più mio fratello? -
-Non lo so, Altezza, ma sono sicura che il Re prenderà una decisione giusta e buona-. Giocare, sempre. Mentire, costantemente. Fingersi sicura e a proprio agio.
Era ancora una pessima bugiarda, glielo diceva Ditocorto e glielo diceva Cersei, ma stava imparando. Piano, con lentezza, ma ci stava riuscendo. Altrementi, sarebbe morta già da tempo.

Una Regina più giovane, più bella.
Si svegliò di soprassalto, sconvolta da quella profezia che la terrorizza a ogni volta che la risentiva.
Margaery Tyrell.
La futura Regina.
No. Non lo avrebbe permesso.
I Leoni distruggono le Rose, le schiacciano sotto alle zampe.
Si pungono con le loro spine.
Ancora Jaime a fare la parte della ragione che non ascoltava. Jaime che ancora non c'era, disperso ma vivo, trattato chissà come mentre lei dormiva tra lenzuola di seta stretta a Sansa, momenti rubati a suo padre e alla corte.
Scosse la testa e trattenne le lacrime e ingoió i singhiozzi. Si morse le nocche per non urlare. Una donna può piangere ma mai una Regina.
Sarebbe andato tutto bene.
Jaime sarebbe tornato.
I suoi figli sarebbero stati al sicuro.
Avrebbero vinto la guerra.
Sansa sarebbe rimasta con lei.
I Leoni non si piegano davanti alle profezie di una ciarlatana.
Tre figli. D'oro le loro corone. D'oro i loro sudari. Era quello, a terrorizzata, a toglierle il respiro. I suoi bambini innocenti.
No. Doveva dormire. Dormire e smetterla con queste sciocchezze.




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