Lunga notte

di Rota
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Note: La seconda ficcina per la seconda vincitrice (L)
Buona lettura anche qui uu/ (L)
 
 



 
 
La sua bocca sapeva di lucidalabbra alla fragola, e la sua pelle aveva un retrogusto di cipria chiara ma, nonostante questo, Mika continuò a baciarla su tutta la superficie del suo viso, ripetendole quanto fosse bella tra uno schiocco e l’altro.
La spinse contro il lavandino con un movimento dell’anca, forse senza rendersene davvero conto. Arashi, per sostenere il peso di lui e anche quell’impeto dolce, cercò una base d’appoggio con la mano – e nel farlo urtò alcuni barattoli e flaconi, che rotolarono nel lavello chiaro con un rumore di vetro strofinato. Mika la sollevò per la gamba e lei completò il gesto, sedendosi sul mobile e aprendo le gambe per fargli spazio oltre che ampliare la superficie di contatto tra i loro corpi.
Le loro mani continuarono a toccarsi, a prendersi e afferrarsi. Nel bel mezzo della notte, c’era una sola luce accesa in quel bagno, sopra il grande specchio dove di solito Arashi si truccava, e fu sufficiente perché Mika la vedesse sorridere quando si decise ad aprire gli occhi dai colori diversi. Quella sua momentanea meraviglia lo rese immobile, completamente inerme all’attacco di Arashi: lei alzò le mani al suo capo e immerse le proprie dita tra i suoi capelli soffici, tirandoglieli appena indietro. Ridacchiando, lo baciò anche sulla fronte, in un gesto tenero che esprimeva intimità profonda.
Mika arrossì e l’abbracciò di slancio, per poi soffocare altre sue risate con l’ennesimo bacio.
Arashi cli chiuse le gambe e le cosce calde attorno alla vita prima di infilare una mano sotto la sua maglietta – sarebbe stata una lunga notte.
 




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