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"Rachel, cos'è un abbraccio?"
A Baam la domanda sorge spontanea, sentendo quella parola strana intarsiata in una storia.
Lei non può che rispondere con una risata: a volte dimentica che quel ragazzino così sveglio non ha mai visto il mondo oltre la sua grotta.
"Che domanda difficile!" ridacchia, mentre a lui si imporpora appena il volto innocente "Come faccio a spiegartelo a parole? É un gesto! Guarda, si fa così."
Baam cerca di capire, così come ha scoperto molti altri fatti del mondo.
È una bizzarra danza di arti, quella che vede: Rachel solleva un braccio e incircola le spalle di lui, che tenta goffamente di fare altrettanto.
L'inizio è complicato, realizza il ragazzino, ci vuole collaborazione. Ma poi è una strada in discesa.
Lei si incastra alla perfezione tra il suo petto e il braccio destro, la testa bionda è comoda sulla sua spalla e gli pare che nulla, tra tutte le cose che ha imparato, sia tanto naturale.
Chiudere i grandi occhi ambra lo aiuta a percepire sensazioni nuove.
Il ritmo dei loro cuori, leggermente sfasati, é la colonna sonora perfetta di un quadro che si dipinge nella sua mente con il caldo respiro di Rachel sulla schiena e il profumo dei suoi capelli.
È tutto talmente giusto che sente un tuffo nel petto, come se avesse compiuto un salto nel vuoto.
"Stai bene, Baam? Possiamo smettere, se vuoi"
"No" sussurra, stringendosi forte al grembiule rosso "È solo che... Che non ho mai abbracciato nessun essere vivente, prima. È una sensazione così bella. Può durare per sempre?"
"Sarebbe complicato" ride ancora lei "ma posso darti un abbraccio tutte le volte che vorrai."
"Davvero?"
"Certo, sempre."
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Un abbraccio ci vorrebbe proprio, in quella bolla di Shinsou.
Non perché il Toro o il test del direttore Hansung lo spaventino, ma solo per ricordarsi perché si trova lì.
Per ancorarsi alla sua ragione, la sua stella.
La prova è quasi terminata, riesce già a vedere la fulgida luce dei piani che scaleranno insieme.
Baam è certo che anche Rachel deve sentire un gran bisogno di stringerlo, si è addirittura sforzata di alzarsi sulle gambe malferme per poterlo fare.
Lui non oppone resistenza.
Perché dovrebbe? Ha sempre amato gli abbracci.
Sente ancora il vuoto, ogni volta che Rachel gli sta vicino. Stavolta però non c'è il suo profumo, nè il suo respiro ad accompagnarlo.
La fanciulla non lo avvicina, anzi, sembra dedicargli l'esatto opposto di un abbraccio.
Ancora una volta, non capisce.
Non ha mai capito tanti concetti, come l'odio e l'invidia, ma non si sarebbe mai aspettato di non capire lei.
La verità é che ciò che non capisce é l'intera dannata Torre e l'effetto che fa alla gente che vuole scalarla.
Non capisce perché Rachel l'abbia abbandonato per quelle stelle che lui fatica anche solo a immaginare.
Non capisce perché ora l'abbia spinto in un oceano da cui è impossibile fare ritorno.
Non capisce il labiale che gli dedica, uccidendolo.
"Mi dispiace, Baam. Tu non proseguirai oltre."
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[Parole: 498]
NDA: Salve a tutti, viaggiatori! Qui Doc a rapporto!
Chi è in qualche gruppo di scrittura con me saprà della fissa atroce che mi ha presa con Tower of God. Combinate un finale di stagione non ancora superato del tutto (nonostante stia proseguendo col webtoon) e una delle meravigliose iniziative de Il Giardino di EFP ed ecco che nasce questo mio ennesimo delirio, stavolta in forma mini per stare nei limiti (ma sempre a pelo).
Per tutta l'estate ho sperato in qualche mattovero nel gruppo che scrivesse di questa bellissima opera, poi ho deciso che in fin dei conti il mattovero potevo benissimo essere io.
Spero di portare altri adepti al ToG-hell, mi serve gente con cui fangirlare ~
Alla prossima 👀❤
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