Il libro capovolto

di Hiroshi84
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«Non farlo!» esclama sussurrando il bibliotecario.
«Non...?» domando stupito senza finire la frase e rimettendo il cellulare in tasca.
«Non tenere il libro aperto e capovolto. È meglio usare un segnalibro.»
«Perché?»
«Perché ti possono cascare tante di quelle cose...»
«Tipo, cosa?»
«Nel peggiore dei casi, i personaggi.»
E pensare che il signor Solmi lo conosco da vent'anni, non l'avrei mai ritenuto capace di simili bislaccherie.
Mi alzo dal tavolo di studio e sforzandomi di non apparire a disagio, davanti al tizio compilo un modulo sul quale richiedo di prendere in prestito l'opera letteraria che stavo iniziando a leggere, con l'impegno di riportarla a fine mese.
Una volta rincasato, mi siedo sulla mia adorata sedia a dondolo, pronto a divorare in santa pace uno dei capisaldi della letteratura russa: Il dottor Živago.
Riprendo da dove avevo interrotto, ovvero dal primo capitolo.
Ma che diavolo è? La narrazione appare sfasata e dalle righe... fuori dalle righe. Secondo me il traduttore si è cimentato a tradurre alla cazzo di cane, tra l'altro il protagonista stranamente latita, infatti a metà romanzo non è ancora entrato in scena. Vado comunque avanti.
Sono arrivato all'ultima pagina: nessuna traccia del dottor Živago. Chiudo il volume assai deluso, notando con angoscia che è sparito il titolo. Cribbio, prevedo che la biblioteca esigerà un risarcimento.




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