Horror vacui

di arabel993
(/viewuser.php?uid=237561)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Horror vacui.

Schermo bianco. Il cursore lampeggia, aspetta, soppesa il tempo che manca al momento in cui poggerai le dita sulla tastiera e farai scorrervi i pensieri.
Nero su bianco.
Schermo bianco. Il cursore è lì, ti mette fretta, ticchetta come la lancetta di un orologio, è impaziente. La fronte si corruga, gli occhi scorrono sul bianco della facciata in cerca di qualche suggerimento, un aiuto esterno che improvvisamente potrebbe scendere dal cielo.
Schermo bianco.
La mente era piena, una sovrabbondanza di pensieri, storie, frasi; un vortice senza fine, lo avresti giurato persino di fronte a Dio.
Ma ora il cursore lampeggia e, davanti a te, si beffa del tuo timore.
Sei nudo di fronte alla platea, il pubblico sghignazza.
I pensieri sono scappati, fuggiti, la mente è vuota e gli occhi sgranati.
Fa paura prendere per i capelli ciò che c’è nella testa, che la infesta e non ti lascia dormire. La mente ora è vuota, come una villa abbandonata tra le campagne. I mobili venduti, i muri spogli, le assi che cigolano sotto il peso dei fantasmi che si nascondono alla luce del giorno; si fanno però sentire quando le torce di pochi impavidi illuminano i suoi soffitti desiderando scoprire i segreti di quella sinistra ma affascinante dimora.

Horror vacui.

I fantasmi sono andati via.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3930010