Fior di labbra e silenzio

di Valerie
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Fior di Labbra e Silenzio
 
 
-Vuoi che ti prepari qualcosa? – gli chiese Tifa vedendolo entrare dalla porta d’ingresso del bar.

Glielo chiese senza soffermarsi troppo a guardarlo, mentre metteva a posto i bicchieri puliti sulla mensola accanto alle bottiglie.

-I bambini? – chiese lui, evitando di risponderle.

-Sono a letto- disse semplicemente la ragazza.

Cloud posò i suoi occhi chiari su di lei, ancora di spalle, intenta ad ordinare le ultime cose.

La prima volta che gli aveva preparato un cocktail si trovavano a Midgar, al Settimo cielo. Lui, Jesse, Wedge, Biggs e Barret erano da poco rientrati dalla prima missione di Avalanche e lui aveva appena scoperto che non avrebbe visto tanto presto i soldi pattuiti per l’incarico.

Così, Tifa aveva cercato di rabbonirlo con qualcosa di forte.

Gli aveva preparato un Cosmo Canyon.

In un bicchiere dal fondo spesso aveva fatto scivolare la bevanda rossastra mixata nello shaker e glielo aveva posto di fronte, lui lo aveva afferrato fra le dita, lo aveva alzato a mezz’aria e aveva sentenziato un ‘magnifico’, guardando attraverso il liquido trasparente.

In realtà era lei ad essere magnifica.

Eppure, non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo chiaramente. Se avesse ripercorso i ricordi della sua vita, avrebbe potuto notare che non c’era stata una sua scelta in cui lei non fosse stata contemplata.

La decisione di partire, entrare in SOLDIER, essere più forte, vendicarsi di Sephiroth, allontanarsi dal Settimo Cielo dopo aver contratto il Geostigma.

Tutto era stato fatto da lui con l’intento di proteggerla e, quando si era reso conto di non esserne capace, era scappato.
Non avrebbe sofferto ancora a causa sua, non più.

Lei, al contempo, lo aveva sempre rispettato, non lo aveva mai inseguito nei suoi deliri di fuga.
Avrebbe semplicemente voluto stargli a fianco, se solo lui glielo avesse permesso.

La verità, aveva capito col tempo, è che lei non aveva bisogno di essere protetta da nessuno.
Tifa bastava a sé stessa.

Quanto si era vergognato al suo rientro a Nibelhim di farsi vedere da lei con addosso la semplice uniforme da fanteria della Shinra?

Lui che si era arruolato solo per sentirsi degno di starle accanto.

Quanti sentimenti aveva taciuto? Quanti ne continuava a tacere?

L’aveva salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Era grazie a lei se era riuscito a ricostruire la sua memoria, la sua identità.

Nel lungo periodo in cui non ricordava chi fosse realmente, solo una cosa non era mai mutata in lui: il ricordo della promessa che le aveva fatto.

Sarebbe tornato sempre per lei.

Voleva rimanere per lei.

-Un Cosmo Canyon- le chiese d’un tratto, attirando la sua attenzione.
Tifa si girò lentamente verso di lui.

-Vuoi che ti prepari un Cosmo Canyon? – gli chiese per conferma guardandolo dritto negli occhi.

-Sì- le rispose deciso sostenendo il suo sguardo.

La vide alzarsi in punta di piedi per prendere un paio di bottiglie sullo scaffale più in alto e poi allungarsi verso destra per afferrare lo shaker.

Mixò i due alcolici per qualche minuto, per poi versare il contenuto dal vivace color rosso dentro un bicchiere dal fondo spesso.

-Ecco qua- sentenziò, poggiando il bicchiere sul bancone e facendolo scivolare fino a lui.

Avanzò poi di qualche passo, quel tanto che bastava per posizionarsi di fronte al ragazzo.

Cloud alzò il bicchiere facendo roteare il cocktail al suo interno, continuando a guardare, attraverso il liquido trasparente, la figura della ragazza che aveva di fronte.

-Meravigliosa- disse portando il bicchiere alle labbra, senza smettere mai di osservarla.

Tifa abbassò il capo imbarazzata, portando repentinamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

In un tempo brevissimo, Cloud poggiò il bicchiere ormai vuoto sul bancone e la raggiunse.
Quando fu ormai vicinissimo, Tifa alzò lo sguardo su di lui.

I suoi occhi azzurri erano due pozze d’acqua profondissime. Quasi le sembrò di annegarci dentro.

-Tifa…- lo sentì sussurrare il suo nome e poi più nulla.

Tutto quello che volle dirle - i sentimenti taciuti, la gratitudine, la paura, l’amore, la speranza - era lì.

Tutto si tramutò in un delicato bacio a fior di labbra...e silenzio.
 
 

 

 
 
 
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