Poi cento, poi ancora mille, poi di nuovo cento

di padme83
(/viewuser.php?uid=116620)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


~ 26 agosto ~
 
 
 

 
Nella luce
opaca
di un cero
la sua schiena
bianca (non più)
è la porta
verso un altrove
che già conosci
 

L’amore
con lui
è anelito
 nitidezza di sguardi
 abbandono feroce
(c’è una lacrima fra le sue vertebre)
 

Ti fa male
(male, male, male)
il distacco
muori, se ti allontani
 

Stille di dolore
come dardi acuminati
trafiggono il petto
 

(e le braccia
e le gambe
e tutto – là dove il suo corpo
si è fuso al tuo)
 

Sei ancora racchiuso
– smarrito, disciolto –
dentro un Tempio inviolato,
rivestito di miele e sale – il suo ventre è l’Altare
 

Ci sono cento – mille? Infiniti?
morsi
sulla sua pelle
 

Uno
per ogni volta
che ha invocato
il tuo nome
 


 
 
{Words Count: 115}
 

 
 
 
 
 
Nota:

Sarebbe stato come far passare il compleanno dei bambini senza nemmeno far loro gli auguri. Per cui…
 
Buon compleanno, Albus – mio blu, mio amore, mio tutto.
 
Questa è solo per noi due.
 
La raccolta finisce qui. Spero che abbia potuto lasciarvi qualcosa.

Soundtrack: Franco Piersanti, Riflessioni (Il commissario Montalbano OST).

Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà questa raccolta in una delle liste messe a disposizione da EFP.

Grazie a chi lo ha già fatto.
 
Col cuore,

 
padme


 
 
 
 


 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3930426