new page
Cari lettori/ Care lettrici.
Chi vi scrive è Padfoot del gruppo
Marauders.
Chiedo scusa alle tante persone che in
questi anni di attesa hanno aspettato così tanto per leggere ancora le nostre
fan fiction e che hanno chiesto un nostro ritorno.
Purtroppo le condizioni si stanno
riverificando solo adesso e solo perché ce la stiamo mettendo tutta per non
lasciare in tredici chi ci ha appoggiato tanto.
Speriamo che tornare in rete possa ripagare
la nostra assenza…
Speriamo di concludere quanto meno quello
che abbiamo cominciato.
Speriamo di riuscire a inserire anche tutte
quelle che abbiamo scritto prima e durante la nostra assenza dalla rete…o che
magari potranno aggiungersi lungo la strada.
Speriamo di riuscire a ricucire il bel
rapporto che avevamo con chi prima ci commentava o che comunque seguiva le
nostre storie e ci spronava a continuare, a non fermarci…
Non ripartiamo con nessuna
aspettativa.
Anzi…ripartiamo solo a testa china e
chiedendo ancora scusa per la lunga assenza.
Per chi legge per la prima volta una nostra
storia, noi Marauders tutte siamo ben liete di invitarvi alla lettura di questa
e dei nostri altri scritti.
Nel tempo siamo andate a cambiare i nostri
stili di scrittura (speriamo in meglio…).
Giudicherete voi, nuovi lettori, come prima
di voi hanno fatto altri.
Questa che comincio a postare è stata
amichevolmente chiamata CITA – acronimo di “Cause Is The Allow”.
E’ stata citata in un commento inserito
nella ff “Accademia” ed è da collocare prima del “Ballo in Fa Diesis Minore” che
viene, a sua volta, prima di “Accademia”. Si può dire che questo è un unicum
e prevede un lungo prosieguo che abbiamo affinato in questi anni di assenza e
che ora è quasi del tutto pronto per affrontare la vostra lettura e il vostro
giudizio.
Potreste pure leggere prima le altre…o
cominciare da questa e andare con ordine…
A voi la libera scelta.
Spero al più presto anche di tornare a
completare “Accademia”.
Quindi ora mi faccio da parte e vi
accompagno a leggere ciò che successe un anno prima del Ballo in Fa Diesis
Minore.
Vi accompagno nel cuore di chi in questa
storia era contemporaneamente spalla e protagonista.
Vi parlerò di patti imbrogliati e
rispettati.
Vi parlerò di coraggio, tradimenti,
amicizia, amore.
Spero vi piaccia.
Buona Lettura…
P.S. Com’è giusto che sia…questa storia la
dedico alla sua prima lettrice fuori dal gruppo delle Marauders: grazie per
l’appoggio EDVIGE86…e per aver continuato a credere in noi dopo tutto questo
tempo!
Cause Is The Allow – Perchè è questo
il patto
Capitolo 1: My decision
“A che pensi Ron?”
Mi chiede dolcemente Hermione
avvicinandosi a me.
Sono stato quasi un’ora seduto
sull’erba del prato del mio giardino con la schiena poggiata sul tronco di un
grosso albero, mentre guardavo i caldi colori dei raggi del sole sparire
lentamente dietro la collina per dare spazio al tenue pallore della luna.
Non so nemmeno io a cosa ho
pensato a tutto questo tempo.
Ho la testa così vuota e le mille
preoccupazioni che mi hanno assalito qualche ora fa sembrano dissolte
nell’aria.
“A niente.”
Rispondo sincero alla mia amica,
ora seduta al mio fianco.
“Sei sicuro di stare bene?”
Sorrido guardando ancora davanti
a me.
Questa ragazza riesce sempre a
leggermi dentro.
Non riesco ancora a capire come
faccia.
Ma preferisco non
preoccuparla.
“Sto bene, Hermione. Tutto a
posto.”
Lei non risponde: annuisce un po’
e tirando a se le gambe le cinge con le braccia, poggiando il mento sulle
ginocchia.
Sembra non rendersi conto di
quello che tutti stiamo vivendo.
Ma non è così.
Hermione è una persona forte,
anche nel nascondere la sua paura.
Ma quando si incrina la sua dura
maschera si presenta fragile e bisognosa di affetto.
E in questo è unica.
Ogni volta che la vedo piangere
per paura, comincio ad averne anch’io, e la mia determinazione crolla come un
castello di carte.
Se ha paura lei allora c’è
davvero da avere paura di questo mondo e di quello che stiamo vivendo.
“Allora è deciso.” La sua voce
interrompe i miei pensieri. “Partiamo con Harry. Non torneremo ad Hogwarts…”
Sospiro.
“Io vado con lui. Sarebbe meglio
che tu restassi al sicuro ad Hogwarts, ma è inutile chiedertelo, vero?”
Hermione si volta a guardarmi
sorridendo debolmente.
“Nemmeno Hogwarts è un posto
sicuro. Tanto vale poter dare una mano a te e Harry…”
“Ci lasceresti soltanto la pelle
anche tu. E se questo fosse evitabile sarebbe meglio.”
Pensare a queste cose mi fa
male.
Vorrei poter tornare ai vecchi
tempi in cui ci dilettavamo a dare la caccia ai cattivi da bravi bambini,
restando a complottare chiusi in camera consultando mappe e libri e interrogando
la gente come degli agenti segreti in missione speciale.
Sognavamo ad occhi aperti.
E poi…a poco a poco la verità si
è presentata ai nostri occhi.
Non giocavamo più contro un
fantoccio…ma rischiavamo la nostra vita.
Non si trattava più solo dello
spirito di un Voldemort più morto che vivo.
Si trattava della
riorganizzazione della setta più forte e oscura di tutta la storia della
magia.
E noi restavamo dalla parte dei
buoni.
Schierandoci con chi ci
prometteva di risolvere tutto in un batter d’occhio, e che invece ora sembra
addossare tutta la responsabilità ad un ragazzo di diciassette anni.
Con tutto il rispetto e
l’ammirazione che provo per il mio migliore amico…dubito fortemente che nella
battaglia con Voldemort ,che potrebbe avvenire ora o domani come tra venti,
trenta anni , Harry possa uscirne vincitore.
Per ora ha avuto solo molta
fortuna e nervi saldi.
Ma da ora in poi?
Come andrà a finire?
“Ron?”
Mi volto improvvisamente verso
Hermione.
Mi sta guardando un po’
preoccupata, come se percepisse qualcosa che non và in me.
E di certo in me qualcosa non
và.
Nemmeno io avrei mai voluto
arrivare a pensare a queste cose.
“Va tutto bene, Hermione.”
La rassicuro io, ma so di non
sortire nessun effetto con le mie parole.
“Vinceremo. Stanne certo.”
Mi dice con fare rassicurando
guardando anche lei davanti a se.
“Come fai a esserne certa?”
La vedo stringersi nelle spalle e
scuotere un po’ il capo.
“Lo so e basta. Noi ne usciremo
vivi e cominceremo tutto da capo.”
Sospiro e mi passo una mano tra i
capelli.
Per quanto stimi Hermione per la
sua innaturale intelligenza…devo ammettere che qui si sbaglia.
“Questa è una battaglia persa,
Hermione.”
Mi guarda allarmata.
“Non ti fidi?”
“No.”
Rispondo secco.
“Dovresti.” Porta un ciuffo di
capelli dietro l’orecchio in modo adorabile, cosa che mi porta ad arrossire...
“La fiducia e la convinzione di poter vincere danno la carica giusta per
riuscire in tutto. Se sei così pessimista ancor prima di cominciare hai già
perso. E non è da te. Il tuo carattere orgoglioso e impulsivo non si sta
rispecchiando nelle tue parole. E quando le tue parole non rispecchiano la tua
persona vuol dire che c’è qualcosa che non va.”
La guardo stupito.
La sua intuitività mi spaventa a
morte.
Ma lei non dice niente per
qualche istante e mi sorride.
Forse anche lei è pure un po’
arrossita…o questo è quello che vorrei vedere io?
“Vuoi parlarne?”
Mi chiede infine.
Vorrei.
Davvero.
Parlare con qualcuno di quello
che mi sta succedendo per ora è quello di cui ho bisogno.
Ma non posso.
Non ora.
E ne tanto meno con Hermione.
Non con lei.
“Sto bene.”
Le ripeto ancora.
Sembra un po’ delusa, ma poi si
avvicina a me.
“Quando vuoi…quando ne sentirai
il bisogno, Ron…sai dove trovarmi. Va bene?”
Annuisco leggermente
sorridendole.
Lei ricambia il sorriso e mi
poggia timidamente una mano sul braccio, prima di alzarsi e tornare verso casa
mia.
Sono contento che se ne sia
andata.
La sua vicinanza mi innervosisce
sempre.
Non sono ancora sicuro di ciò che
provo per lei, ma visti i tempi che corrono penso non sia questo per pensare
all’amore.
Però…devo ammettere…
Avrei voluto che restasse.
Avei voluto averla ancora vicino
a me.
Ma è meglio così.
Meglio che non lo vedesse.
“Malfoy.”
La figura scura e incappucciata
seduta tra i rami dell’albero scende con una scattante rapidità.
“’Sera Weasley…”
Lo guardo infastidito mentre fa
scivolare indietro il cappuccio del suo mantello nero.
I pallidi capelli biondi ora più
lunghi gli incorniciano il viso, dandogli un look possibilmente più
trasgressivo.
Ma questo mi importa poco.
Continuo a odiarlo e continua a
farmi schifo malgrado tutto.
“Da quanto eri lì?”
“Da prima che tu arrivassi.”
Mi alzo e mi allontano un po’
guardando il lago davanti a me e lanciando contro quella calma superficie un
sasso.
“Avrei giurato che non avresti
sprecato un’occasione perfetta come quella che ti si è presentata, ma
evidentemente tu non ci sai fare proprio con le donne.”
Lo guardo accigliato.
“Di che diavolo stai
parlando?!”
Sbuffa ridacchiando.
“La mezzosangue. Io non ci avrei
pensato due volte e l’avrei fatta subito mia.”
“Non con Hermione. Lei sta fuori,
capito?”
Draco mi si avvicina.
“Uh uh…la proteggi, Weasley? Ti
sei innamorato di lei?”
Ridacchio un po’.
Una risata non mia.
Lancio un altro sasso contro il
lago.
“Sei scemo? Io ho chiuso con
loro.”
Con la coda dell’occhio vedo il
suo sguardo fiammeggiare di emozione.
“Allora hai deciso. Lasci i buoni
e ti unisci a noi!”
Mi volto a guardarlo.
Sono certo che sto facendo la
cosa giusta.
Perdonami Harry.
Perdonami Hermione.
“Portami da lui.”
Continua…
Conto di mettere il prossimo capitolo la
settimana prossima…
Aspetto notizie…e chi già ci seguiva…batta
un colpo!! Grazie per aver letto! E ben ritrovati a tutti!
Padfoot
|