Regina di Cuori

di Angel TR
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2. "Non riuscirai mai a battermi"

Calci, pugni, urla. Un caos.
Sebastian, il maggiordomo, assisteva la battaglia e commentava educatamente: «Ottima mossa, signorina Kazama» oppure «Fenomenale, mademoiselle». Ogni tanto, offriva loro dei piccoli rinfreschi per recuperare le energie.
Le mani sudate ormai scivolavano.
Lili ridusse gli occhi a due fessure. «Non riuscirai mai a battermi, camionista!» fu il suo grido di battaglia.
Asuka non poté contenersi e roteò gli occhi. «Partendo dal presupposto che ti ho già battuta nella vita reale, devi davvero applicarti tanto per un videogioco?» sospirò, perdendo la presa sul controller a causa delle mani sudate. «Aspetta, non muoverti, mi asciugo le mani un attimo!» disse.
Sebastian le porse prontamente un asciugamano ricamato che Asuka osservò dubbiosa. Più che una partita ai videogiochi, sembrava stessero gareggiando per le Olimpiadi. Lili non sapeva fare le cose in piccolo.
Siccome le aveva dato le spalle, Asuka si perse il ghigno furbo che aleggiò sulle labbra di Lili.
«KO!» annunciò la voce meccanica del gioco.
Con un risucchio, Asuka si voltò, oltraggiata. «Sei sleale!» l'accusò. Persino in un videogioco, Lili badava al fine e non al mezzo.
Con un sospiro, la bionda pazza appoggiò la schiena al morbido pouf del divano, concedendosi il meritato riposo del guerriero. Afferrò la bevanda energetica che un aitante valletto le offrì su un vassoio d'argento. Lili le rivolse un sorriso pigro, negli occhi balenò una luce pericolosa. «Ma Asuka cara, hai mai visto un torneista concedere una pausa al proprio avversario perché questi aveva le mani sudate?» domandò, miagolante.
Asuka la fissò per un istante, ammutolita. Ogni tanto riteneva necessario un manuale d'istruzioni per esseri umani senzienti che le spiegasse come funzionava il cervello di Lili. «Ma quale torneo? Questo non è il Torneo del Pugno di Ferro…» tentò di controbattere ma la voce si spense quando Lili, un sorrisetto soddisfatto, le sventolò la custodia del videogioco davanti.
"Tekken" campeggiava a grandi lettere sulla copertina.
«Ti ho battuta finalmente, Asuka!» esultò Lili.





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