Forse, un giorno, chissà

di NightshadeS
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30 Marzo
 
Era il tardo pomeriggio di una limpida giornata primaverile quando un taxi si fermò davanti allo studio del Dr Tofu Ono. Ne scese una ragazza dai capelli lunghi, con gli occhiali da sole nonostante il tramonto fosse ormai cominciato. Si sgranchì le gambe e le braccia e si avvicinò al cancello, confrontando il numero civico con il foglietto che teneva in mano.
“Sembra che ce l’abbiamo fatta ad arrivare, alla fine! Sareste così gentile da iniziare a scaricare i miei bagagli mentre avverto della mia presenza?”

“Naturalmente, signorina…” rispose cortesemente il tassista, guardando con occhio preoccupato la mole di bauli e valigie accatastate sul suo povero mezzo.
La ragazza attraversò il giardino e bussò alla porta dello studio. Le aprì un panda gigante recante una scopa in una mano e un cartello con su scritto «Avete un appuntamento? »  nell’altra. Un refolo di vento le scompigliò i capelli mentre rimase pietrificata con la mano alzata cercando di dare un senso alla situazione. Dopo pochi secondi si riebbe, si lasciò andare ad una risata, prese un pennarello dalla borsa e scrisse in fondo al cartello «No, ma possiamo uscire quando vuoi: adoro i panda giganti!» . Il panda ridacchiò e le fece cenno di accomodarsi.

“Ehi, ma tutte queste valigie in mezzo alla strada? Se non le togliete non riuscirà a passare nessuno!” le gridò dietro il tassista

“Oh Kijo, siete già arrivata? Vedo che avete già conosciuto il mio tuttofare Genma Saotome” la salutò il Dr Tofu ammiccando al panda “Non temere, ti daremo una mano noi coi baga…” il dottore si bloccò di colpo vedendo la quantità di casse, valigie e zaini davanti al suo cancello. Anche il panda bofonchiò un “Bb-bb!” di sconcerto.

Grattandosi lentamente la nuca Ono Tofu commentò
“Per la miseria, fanciulla! Capisco che dovete rimanere per un anno, ma qui c’è roba per almeno due o tre persone…”

“Lo so Dottore…è che una ragazza ha molte necessità, capite…e poi un sacco di spazio è preso dai miei kit per le preparazioni: tra libri, ingredienti, cristalleria, serve un mucchio di posto!” replicò Kijo, unendo ritmicamente gli indici assieme

“Bene, bene! Sono certo che questo scambio di conoscenze ci farà benissimo!” si rallegrò Tofu, portando sottobraccio due valigie pesantissime

“Bb-Bb!” mormorò il panda che si era caricato un baule sulla schiena e camminava a quattro zampe.

“È usanza comune avere dei panda come aiutanti, qui in Giappone?” domandò curiosa Kijo

“Beh, non proprio…diciamo che il Signor Saotome è un aiutante d’eccezione! Comunque adesso è il momento che vada a casa, l’orario di lavoro è finito” spiegò Tofu mentre accompagnava Kijo in una stanza al primo piano

“Arrivederci Signor Saotome! Spero di vedervi presto!” lo salutò con la mano Kijo

«Domani non sono di turno. Buona serata!» rispose il panda col solito cartello di legno, poi prese a trotterellare verso l’uscita.

“Chi lo ha addestrato a scrivere quei cartelli? È davvero incredibile!” sorrise Kijo

“L’ho conosciuto già così” rispose Tofu, poi continuò, improvvisamente in imbarazzo “Bene, vi lascio iniziare a organizzare le vostre cose, poi se vorrete raggiungermi per cena, tra un’oretta pensavo di riscaldare un piatto che mi ha ppportato la sssisignorina Ka-Kasumi Tendo”

Kijo non ci dette molto peso, lì per lì “Grazie infinite. Se siete d’accordo vorrei fare un bagno prima di cena”

“Ma certo, la stanza da bagno è in fondo al corridoio”.

Poco dopo, mentre Tofu in cucina imbastiva la cena, dal piano di sopra udì un urlo veramente poco femminile e aggraziato. “Forse dovevo avvertirla che ci vuole un po’ prima che arrivi l’acqua calda…” pensò tra sé distrattamente, facendo spallucce.
 
 
 
“Buonasera signor Genma, vi porto la solita teiera d’acqua calda?” lo accolse Kasumi sorridendo

«Grazie!»  estrasse il cartello il panda.

“Io non capisco perché Ranma e Genma debbano continuare a vivere da noi a scrocco, adesso che Akane sarà via per un anno” argomentò Nabiki, scendendo le scale, mentre Kasumi in equilibrio su un panchetto versava la teiera sulla testa del panda. “Mantenerli ci costa migliaia di Yen, dato che nessuno di loro produce reddito, e neppure la scusa di far rafforzare il rapporto tra i due fidanzati funziona più in questo caso, vi pare? Inoltre le spese per mantenere Akane dall’altra parte del mondo hanno un peso notevole sul nostro bilancio” continuò la sorella di mezzo, calcolatrice alla mano

“Soun, caro amico, mica vorrai dar retta alle farneticazioni di tua figlia, vero?” ribatté preoccupato Genma passando un braccio dietro le spalle del padrone di casa “E poi il povero Ranma è così triste adesso che la sua fidanzata è lontana, non vorrai negargli il conforto di una famiglia e di un tetto sopra la testa…”

Soun si portò l’avambraccio davanti agli occhi e cominciò a piangere copiosamente, gridando “La mia bambinaaaaa, così lontanaaa! Come farò?”

“Su papà! Non fare così! Ricorda che è un grande onore che abbiano scelto Akane per far parte di quel progetto di scambio…e poi sono sicura che sa badare a se stessa e si divertirà un mondo, in Italia!” cercò di rassicurarlo Kasumi, dandogli pacche affettuose sulla spalla “E tu, Nabiki, non fare questi discorsi…ormai sono di famiglia! Dove dovrebbero andare? Preparatevi per la cena piuttosto, a momenti metto in tavola!”

“Yu-uuuuuh, si mangia!” esclamò Ranma correndo dalla palestra alla sala da pranzo, con entusiasmo

“Il ritratto dell’afflizione…” mormorò tra sé Nabiki, inginocchiandosi al suo posto e prendendo la ciotola di riso porta dalla sorella

“Parlando d’altro…è arrivata la nuova assistente del Dottor Tofu, oggi allo studio. È molto carina anche se, beh, un po’ particolare” raccontò Genma

“Cosa intendi per particolare? Ci manca solo di conoscere un’altra pazza scatenata, in questo circo?” s’informò Nabiki
Per tutta risposta Genma tirò fuori il cartello con la risposta di Kijo

“Ahahah ma è molto simpatica!” sorrise Kasumi

“Solo a te possono far ridere queste battute, sorella…”

“Beh, un’allusione un filo sconveniente per una ragazza che ha appena conosciuto un uomo, vi pare?” obiettò Soun grattandosi un sopracciglio

“Ad essere sincero ero sotto forma di panda…tuttavia un’altra cosa strana è che aveva un sacco di bagagli”

“Tutte le femmine si portano dietro un sacco di valigie, quando viaggiano. Sei tu che sei abituato a trasportare una tenda e una pentola!” obiettò Ranma, continuando a mangiare

“Figlio degenere! Osi dir male del tuo povero padre che ti ha insegnato il valore dell’essenzialità?” si alzò Genma

“Altro che essenzialità! Viaggiando al tuo seguito ho dovuto fare a meno anche dell’indispensabile!” si alzò Ranma

“Suvvia, adesso non litigate per un motivo così stupi-” cominciò a dire Tendo, ma i due erano già a fare a botte nel laghetto della carpa

“Sarebbe carino invitarli a cena, domani sera, non trovate? La ragazza nuova e il dottor Tofu” propose Kasumi “Chissà come sarà spaesata, poverina…”




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