Una medicina per il Cuore

di WhiteDespair
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Fa freddo, eppure, ti abbraccia.

Non vedi niente, eppure, ti guida.

Non la senti parlare, eppure, ti sussurra.

-Ce la farò, dottore?-

-Finché ci sarò io, farò in modo che ce la facciate tutti-

Ricordi distanti che riafforano come cicatrici che si riaprono.

Voci sconosciute di cuori distanti che si richiamano e risuonano senza dover parlare, senza davvero dover dire nulla.

-Loro?Loro ce la faranno?-

-Si, sono sicuro che i discepoli del Maestro Ezakichiel sapranno potreggerci-

Una volta la odiavi, eppure, ora ti sorregge, ti da forza, ti consente di muovere le labbra, gli anulari.

-Cosa sono quelle...Ombre-

-Nulla di cui tu debba preoccuparti. Quando usciremo da qui, quando saremmo fuori da questo posto, mi raccomando, segui la luce.-

-Lo farò, L...-

Un nome tagliato via dalla tua memoria, un vuoto, un buco nero che si fa sempre più grande e ingordo, un abisso che, anziché richiudersi, continua a mangiare e a consumare, facendo sparire, in pochi attimi, qualsiasi barlume distante della tua personalità.

Chi sei?Dove ti trovi?Che ore sono?Da quanto sei via?.

Nessuna risposta, solo oscurità.

Li senti in lontananza?No, non parlo dei cinguettii degli uccelli, neanche dei ronzii delle cicale, ma di suoni ben più forti, ben più impetuosi: i rintocchi pesanti delle campane.

Hai esalato il tuo ultimo respiro tanto tempo fa, ed ora, riprenderai a respirare sotto una nuova forma, sotto una nuova identità, sotto nuove vesti.
Le senti le campane?Ti stanno chiamando, ti stanno svegliando, è ora di tornare a respirare L...




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