la bellezza che ci unisce

di la_grifona
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                                                                                                                                                                                                                                                                                             La bellezza che ci unisce. 

Severus Piton era disperso nel nero, nero più totale, non c'erano stelle in quel nero, cominciò a correre alla ceca, senza controllare dove stesse andando, inciampò nel lungo mantello, si toccò il ginocchio, sentì il sangue caldo bagnarli la mano, pensò che quella fosse fosse la morte, si stese per terra, chiuse gli occhi e aspettò che la morte lo venisse a prendere. Semtì il suo cuore battere sempre più lentamente, sospirò pensando che quella era la fine, pronto a lasciare il mondo diede quello che sembrava un ultimo respiro, finché una cerva argentea  non si mise vicino a lui, poggiò la testa sul suo torace

-Lily.-

Severus si alzò e ricominciò a respirare bene, il primo respiro lo fece come uno respira dopo una vasca sott'acqua, guardò la cerva argentea avvicinarsi un pò, l'animale, suo protettore, lo guardò con gli occhi languidi, e.. sorrise!? Piton in quel momento era confuso, la sua logica stava deragliando completamente, come un treno in corsa che imbicca la curva con troppa potenza, un animale sorridere? Ma quando mai. Un momento, quell'animale era Lily, la sua dolce Lily, la Lily che lui aveva sempre amato.

-Lily...- Non sapendo cosa dire Piton abbracciò l'animale, si sentiva meglio, il candore e la purezza che emanava l'aurea argentata della cerva gli asciugava le lagrime, faceva tornare il cuore a un battito naturale, guardò la cerva, pensando per un attimo che era il suo angelo custode, pronto a portarlo con se per sempre. Cominciò a correre, Lily cominciò a saltellare intorno a Piton, sulla superficie scura cominciarono a formarsi dei cerchi, come quelli che si formano quando una foglia si poggia sulla superficie levigata dell'acqua, delle gocce azzurrine e splendenti cominciarono a salire dai cerchi che Lily aveva formato, Lily si mise davanti a Piton, e cominciò a trasformarsi, le zampe posteriori e anteriori diventavano gambe e braccia, indossava un vestito bianco, lucente come il manto del cervo nel quale era tramutata prima, l'abito illuminava il volto di Piton, che piangeva, piangeva di gioia. I lunghi capelli rossi e lisci le ricadevano sulle spalle, il sorriso bianco e perfetto era tutto per Piton, nessun Potter lo avrebbe importunato, o così credeva. Lily teneva un bambino in braccio, aveva i suoi occhi smeraldo, il bambino paffutello fece un sorriso a Piton con gli unici 2 dentini che gli erano spuntati, aveva capelli color ebano e arrufati, a Piton venne subito in mente James, il bullo che l'aveva maltrattato e che aveva sposato Lily, il suo unico grande amore. Il bimbo mise il pugno in bocca e guardò Piton con gli occhi più splendenti che avesse mai visto. Provo a prendere la mano di Lily, non ci riuscì, era come se un vetro li separasse, Piton guardò in alto preoccupato, intravide la scritta che lui temeva "specchio delle Emarb", in quel tempio d'acqua lui vedeva solo un miraggio di Lily, e del bambino.

-Lily, ti prego non mi lasciare, io ti... ti amo.-

A Lily scese una lacrima sul viso, oltrepassò senza difficoltà lo specchio che li divideva, lo prese per mano, Harry, imbraccio alla madre toccò il pendente al collo di Piton, provando a metterlo in bocca. 



Severus Piton si svegliò nel cuore della notte, nella sua stanza decorata con gli stendardi di Serpeverde, aveva il volto rigato dalle lacrime ed era matido di sudore, il lenzuolo gettato dall'altra parte della stanza. La sua mano era attacata a una sbarra di ferro del letto. Decise, prese carta e penna e scrisse

Cara Lily,

Ormai è troppo tardi, e io sono stato stupido a non avertelo detto subito, per me tu sei sempre stata molto più che una compagna di giochi e migliore amica. Tu non sei una Sangue Marcio, sei la strega più brillante che io abbia mai visto nella mia corta e miserabile vita. Il fatto è che sei andata via da me, solo perché io sono stato stupido e ho voluto fare il lecchino dei mangiamorte, solo perché così mi avrebbero protetto da James... Piton guardò il foglio, certo che era proprio difficile mandare giù quel nome ...in parole brevi:

Io ti amo Lily Evans e così sarà per sempre.

Tuo 

Severus.


Chiamò il suo gufo e gli legò il foglietto alla zampa, lo indirizzò a casa Potter; uscito dalla finestrella Piton guardò il gufo allontanarsi, guardò la sveglia sul comodino, la luce illuminava il quadrante, erano le 2.35.

Le 2.35 del 30 ottobre 1981. [1]

[1]= La data vera sarebbe il 31 ottobre, siccome è già scoccata la mezzanotte, ma per farvi capire meglio che importanza ha questa data ho scritto 30 ottobre.



Angolo autrice

Eccomi qua con una nuova storia, sto un pò lottando con me stessa per non piangere, mi piace da morire, anche a voi? Se volete il numero due basterà dirlo sui commenti. Bene, ciao, ciao a tutti

la_grifona. 




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