Chapter 12
Chapter 12
Presente
"Seriamente sono giunte fin qui?" si sbalordì Jd, restando a
bocca aperta.
"Si, una di loro è arrivata fin qui per dirmi che sono un
fastidio
e volevano addittura far qualcosa per fermarmi. Ci crederesti?"
Kianta era in piedi nel piccolo ufficio, con le braccia conserte e nera
di rabbia. Jd era appoggiato con la schiena allo stipite della porta,
chiusa, ed era ancora inebetito dalla situazione.
"Ma possono farlo?"
"No, ovvio. Il loro dovere sarebbe solamente quello di
studiare il
tempo, i loro giochini magici, di vedere il futuro o scoprire le cose
con spiriti ... boh, io non ci credo, e tutta la questione della
religione, del tempo inteso come..."
"Si questo lo so, anche io ritenevo il dovere relativo al tempo, ma
portarsi a funzioni che..."
"Ascolta..." lo fermò lei seria "loro devono solo occuparsi
di
religione e cose magiche che piacciono tanto a Milan e Dorde. Punto.
Invece hanno iniziato ad agire di testa loro su tutto, con la loro
posizione troppo accettata dagli uomini. Infatti senza problemi
prendono un AirOl o ottengono
facilmente qualsiasi passaggio ovunque e fanno quel che vogliono. E non
deve più accadere. Inoltre con la scusa del loro tipo di
incarico, come Colei che invita che mi ha gentilmente raggiunto qui, si
prendno la briga di interferire con tutto ciò che facciamo,
senza neanche sapere nulla del nostro lavoro. Questa stessa
che
invita, dovrebbe solamente occuparsi di aiutare nelle scelte, invitare
verso la giusta strada, consigliare e tutte queste cose... invece lei
ha inteso che può andare dove vuole a
invitare
e consigliare la gente verso la nostra causa o anche verso la vostra
religione. Senza nessuna autorizzazione, così come una certa
Musa che punisce insieme alle altre, si porta alcuni uomini dove
vogliono andare e agiscono negativamente su persone che non sono state
diciamo corrette con noi. Il caso di Ravenswood lo conosci, no?"
"Aspetta, sono state loro? Ma quelli sono rimasti in ospedale..."
"Esatto!
"Ma Milan..."
"Quando ne abbiamo parlato non ne era affatto felice, considerando che
loro sono gestite da Dorde. Anche gli uomini che obbediscono loro,
senza
pensare che dovrebbero chiedere prima a noi. Ma il peggio
è
che si avventurano ovunque, recandosi da questa e quella persona per
decidere e agire, come se fosse lecito. E la cosa deve finire, loro si
occupano solo delle menate psicologico-religione. E se continuano non
mi faccio problemi anche contro Dorde e Milan, eliminandole."
"Avendole scelte loro, direi che dovresti prima parlarne per
sapere cosa fare e comportarti, ma effettivamente non sapevo che in
quel caso cèrano loro. In quei giorni ero nella
repubblica
cinese, ho saputo da Alaric e Lubo la questione, ma non nei
particolari. Anche io sapevo che non si occupavano di politca,
reclutamento vario... e far del male alle persone poi, senza
sapere se Milan volesse o meno. Le cose stanno andando troppo oltre, in
effetti..."
"Non permetto azioni di testa oltre alla necessità in nessun
nostro uomo, quelle stronze... non devono più
permettersi di
andare
da ragazzini e bambini e portarseli via, quando siamo stati incaricati
di recuperarli da genitori divisi, questioni familiari,
tenerli in
luoghi sicuro se di famiglie particolari e altri fattori. Queste
gentili ragazze hanno avuto la brillante idea, un tot di volte, di
andarsene dove volevano a rompere a noi le scatole, agendo
perchè
hanno avuto quella visione, hanno avvertito quello, hanno sentito
quello
spirito del cavolo che parla loro e quindi sanno che fare... BASTA! O
partono in gruppo lontano dallo Chateau e ordiniamo agli uomini di
finirla con questa pagliacciata e di fare quello che dicono, oppure
agirà da sola. Questa
storia della religione è sbagliata, come le altre. Ruota
del tempo legata a semina e riproduzioni e altre, va bene... diciamo
che ci sta! Ma
si
sta andando oltre e poi non mi si dica che esagero, perchè
quelle donne agiscono esattamente come quei cavolo di preti, rabbini,
imam e cavolate varie. E la storia dell'umanità se ne ha
avute
di
disgrazie e stermini insensati per la religione. Una cosa è
credere in ciò che è legato alla natura, un'altra
agire per spiriti,
visioni e stronzate varie. Te lo sto dicendo
perchè
vorrei che voi veterani foste d'accordo con me per parlarne a Milan e
farla finita"
"Ok, però non puoi togliere la religione e basta, alla gente
serve..."
"A chi chiedi perchè agisce in un certo modo anche se non
è corretto verso gli altri, quindi giudicando e agendo
negativamente per cosa dicono le parole di un libro, cosa rispondono?
. Questa
indifferenza è peggio di uno
schiaffo, di uno
sputo, di tutto ciò che ti ferisce. Mi dirai, ma
ci sono
stanti nella storia casi di governi assurdi e totalitari che hanno
fatto lo stesso e la gente li ha seguiti. Concordo, è vero
ma
pensaci. Una cosa è trovarti, se non accetti volontariamente
questo schifo, in un momento in cui prende il potere un pazzo o un
gruppo di folli e devasta tutto per odio e rabbia, un'altra vedere un
testo e sentire un gruppo di tizi che riportano parole di
un'entità straordinaria ma non si sente, vede,
percepisce
o altro, che dice di odiare, scacciare, opprimere e altro schifo altre
persone, perchè a lui non piace, non vuole, non tollera e
altro... quale è davvero peggiore? Quelli che non accettano
ideologie malsane per non dire altro e agiscono alla lucein un modo,
ma
si oppongono nell'ombra, oppure gente che accetta di buon grado gente
che dice di parlare per qualcosa
che
è collerico, vendicativo, che punisce quelli che
lui
stesso dice di creare e giudica per qualcosa che lui stesso ha dato.
Una cosa è insegnare ai bambini o ragazzi come agire
correttamente in determinate situazioni, un'altra
è tirare
pietre alla gente e sputargli addosso perchè ritenuti fuori
natura, ripeto fuori natura, sbagliati, peccatori, gentaglia e via
dicendo, per un testo scritto quattrocento anni dopo una
determinata
storia, mixando cose prese da altre religioni. E' corretto?
Quale
è davvero peggio? Un gruppo di stronzi si possono far cadere
e
picchiare a sangue, ma gente assatanata che crede che qualcosa debba
farci nascere ma trattare come pupazzetti come in the Sims, no. E sta
accadendo la stessa cosa da noi. No. E' impensabile vedete gente che
dice di essere credete, a volte raramente praticante, che pretende
che tutti rispettino
le
obbligazioni apprese da preticelli, che seguono testi
rielaborati da
concetti medievali, formulati da credenze dell'età del
ferro, mescolate a racconti orali primitivi di gente arcaica e misogena
che
credeva in cose adatte al loro tempo. Non da usare come catene per
tutti e in società moderne e che si definiscono civili. Mi
spiace dirlo ma molte culture e società passate per certe
cose, erano più civili e corrette di quelle che hanno
oppresso.
Ogni
persona è diversa, educare è una cosa, creare
gente
lobotomizzata e ignorante è devastante per quello che deve
esser
el'essere umano. QUindi basta religioni che governano la vita reale di
una persona. Decidi per conto tuo, ma è come la
gente che
cerchiamo di fermare, lo stesso, che senso ha allora?"
"Quel che hai detto è vero, hai ragione e lo dico io che
seguo
solo la Ruota e non altro. Ma sai benissimo che non tutti
siamo
uguali, vogliono credere che esista anche altro e cè
possibilità oltre il materiale. Lo sai che ci sono persone
che
in periodi brutti o che non vedono come buoni per vari motivi, si
avvicinano alla fede e stanno meglio?"
"Oh se lo so, ma vedi... loro non stanno bene perchè
cè
qualche cosa magica e spirituale che discende e li cura o salva o
altro. Semplicemente pensano come le cure palliative, per
vedere chi
finge di essere malato con un placebo, che le cose sono migliori. ma
Perchè? Perchè si convincono che cè
qualcuno che
al loro posto fa questo, quello, angeli, santi e tanti unicorni che li
osservano e proteggono. Ma le cose cambiano davvero? No, come vediamo
quando agiamo noi stessi. QUindi, di che parliamo? L'autoconvincimento
è una cosa, consapevolezza che bisogna usare la propria
forza, i
momenti giusti e buoni, che cè altro che la speranza che
scenda
una mano divina a risolvere tutti i problemi. Non cè, ma la
reatà si. Se tu fai una sorta di censimento dei fedeli, e
non
lo dico io, la maggior parte di questi sono gente non semplice, ma
vuota nel cervello. Per loro tutto è fare quello che la
società e religione dicono. Stop. Se qualcosa va contro
quello
che gli hanno inculcato è sbagliato. Tutto si risolve con
preghiere e fede. Se fosse stato così, tanto
dolore nel mondo
per
secoli non ci sarebbe stato. Ma la gente vuota va avanti e fa cose,
contro gli altri. Credere che cè un piano superiore dove
esistono varie cose che guardano e risolvono, tu devi stare a pregare
e basta no nva bene. Loro non lavorano al posto tuo, non provano
sentimenti che
dovresti provare ma nascondi, non ti portano il pane a casa
ne i
soldi per sentirti vivo. Ne altra cosa. E' una positività
che
loro generano dentro, non altro. Sarò stronza e mi
odieranno, ma
quando va detto, va detto" sbuffando.
Jd rise e si avvicinò alla scrivania, guardandola divertito.
Lei lo fissò accigliata e perplessa.
"Ho già sentito queste frasi, ecco perchè rido.
Ti
dò ragione, anche io credo che è tremendo far
soffrire
gli altri per fede rispetto alle altre opzioni. Diverso è
che
un altro essere umano malato di mente riesce a far diventare vero il
suo problema contro gli altri. O quando per una
divinità
si fanno cose terribili e inimmaginabili. Ricordo ancora quelle lezioni
che hai fatto fare dove Emlien mostrava... ci credi che a volte ho
ancora gli incubi? Quello che facevano contro la gente
perchè
ritenuti contro natura o contro dio è spaventoso. Come quel
rito
maia o azteco con il cuore ancora funzionante. Ma queste erano
civiltà che non sapevano neanche cosa fosse il sole, quindi
da
un certo punto lo capisco. Ma è stato... tragicomico
quell'episodio in romania a cavallo, là ancora
sono
mezzo
nella natura e mezzo nel progresso quindi usano i cavalli, in cui
cèrano gli uomini
che
ti scambiavano per ragazzo e tutte le donne che ti guardavano
così male da volerti svitare la testa per colpa degli abiti.
Le
donne che indossano abiti che là sono per uomini. E' stata
un'esperienza... non so neanche descriverla ma per la religione,
là così forte, tu eri contro natura per loro.
Certo,
eravamo in una zona distante dalle grandi città, ma ammetto
di
esser rimasto basito e sconvolto un simile atteggiamento. Per loro il
tuo modo di essere, vestire, pettinarti e trattare le persone era
esclusivo degli uomini. Le donne non ne hanno voluto sapere, tranne
qualcuna giovane, di parlarti o avvicinarsi. Ed è stato
triste,
solo per l'abbigliamento. Eppure, anche se di solito
è il
contrario, gli uomini alla fine ti hanno accettata e considerata.
Strano ma interessante..."
"Si, perchè mi avevano definitivamente considerata un
maschio.
La loro scusa era che capita in alcune zone, come anche in
luoghi slavi, romania e vicinanza, che un'antica legge permetta ad una
donna di diventare uomo sotto la legge e con l'accettazione di un certo
numero di uomini. Essendo zone ancora definitive antiche, si seguono
ancora certe leggi, per questo io ero come una
Vergine
Giurata. Hai presente? Bene. Ho chiesto più volte agli
uomini
come alle donne, qualche spiegazione maggiore del
perchè le
donne
non possono vestire come me..." indicandosi con le mani "e mi
hanno risposto che esiste una legge millenaria. UOmo e donna, due cose
diverse, due ruoli diversi, due comportamenti e vestiari diversi. Molte
ragazze però non erano dello stesso parare, e spero che in
luoghi più rurali come quelli non vi siano ancora tra alcuni
anni, ma esistono. Ecco perchè spero che Milan riesca a
cambiare
le cose ovunque. "
"Anche adesso in molte società avanzate accade. Conoscevo
una
persona che era sempre rimproverata perchè portava i
pantaloni e
magliette. Amava le camicie ma disdegnav ale gonne perchè le
piacevano ma non erano adatte a lei. Chiudeva un occhio a gonne di
jeans scure ma indossava sempre pantaloni. E veniva sempre rimproverata
da piccola come da adulta perchè poco femminile. Le dicevano
anche che nessuno la guardava e l'avrebbe voluta se non attirava i
maschi... e tanto altro. Storia lunga... " voltandosi per cambiare
discorso e non guardarla "ma il punto è che si possono
considerare come primitivi un gruppo sociale ma sappiamo tutti che in
verità anche nelle parti avanzate cè ancora tanto
pensiero simile. Anche le Muse o Figlie e le Fanciulle
vestono con abiti e non..."
"Lo so!" tagliò corto lei "ecco perchè non voglio
farne
parte. Una cosa è che far contento Milan e seguire
quello
che è il rito, la festa, un determinato dress code, un'altra
è che mi si giudichi solo per gli abiti che indosso. E le
stesse
donne, come tante altre cose, sono le prime a far ogni cosa negativa
perchè tu ti pieghi. Siamo esseri umani eppure ci
comportiamo
come bestie..."
"Già, lo diceva anche quella persona" diventando triste
"ecco
perchè noi tutti seguiamo Milan. Molti di noi per l'aspetto,
come ci mostriamo , siamo
visti negativamente come fossimo pericolosi..."
"le cose non cambiano da sole. Lo sa la storia umana. Ma è
degradante vedere volti disgustati e giudicanti perchè dei
libri
dicono che si è divisi il soli due gruppi, devono essere in
und
eterminato modo altrimenti sono sbagliati. E poi, la cosa che mi fa
ridere, è che questi concetti portano ad amanti che si
mostrano
ed appaiono così feminili secondo i canoni, da
essere cercate
da
uomini che no nsi fanno problemi a pestare sotto le scarpe promesse e
giuramenti solo perchè gli sale l'ingrifo perchè
quella
donna mostra cosa piace a loro, mentre magari la moglie no. Le amanti
guarda caso chi e cosa sono? Sono la versione desiderata dagli uomini,
che siano gente che si è sposata per obblighi sociali o
anche
chi ama un ideale di donna... la moglie per varie cose cambia
giustamnete
col tempo e vuole ancorarsi con il suo ideale di amore e sesso. Chi lo
presenta? Soggetti femminili che utilizzano tutto ciò che
è la mentalità passata solo buttandosi su cosa
ama l'uomo
in generale. Il Sesso. Tra madri all'antica, tra religione, tra
matrimoni
per essere visti socialmente e figliare, tra altro le donne non
accettano di dare se non come obbligo. Perchè di fatto non
è la persona per loro, non vogliono, non hanno interesse in
ciò, così tra l'occhio e la voglia, ecco
perchè
esistono le amanti. Si, anche il pizzico di senso di avventura di
qualcosa di proibito... ma hanno fatto unpromessa, hanno stipulato un
giuramento, ancora di più, a quel dio che dicono
grande e bla
bla. E quindi, di che cosa parliamo? Se ci pensi la donna ha basato
sempre il suo modo di porsi, vestirsi, essere in base ai desideri
dell'uomo, in quella società dove esistono non due
soggetti
con attributi sessuali diversisolo ma persone. No,
cè un individuo maschile che può tutto e un
soggetto
femminile che serve l'altro, è un soggetto inferiore, il suo
compito principale oltre essere servile è essere
un'incubatrice
con le gambe, essere e presentarsi come gli uomini vogliono
che
siano. E donne sottomettono altre donne in tutto questo.
Perchè?
Perchè babbuini rincoglionitisolo millenni
fa, hanno deciso che
cè un essere maschile che può tutto, che l'uomo
deriva da
esso mentre la donna dall'uomo. QUindi cè una catena di
sottomissione e deficienti figli o conoscenti di babbuini, hanno
partorito questa cagata come fossero animali, mantenendo tutto per
millenni fino ad oggi. E nessuno, tranne quelli che poi erano zittiti
dai cretini, hanno cercato di cambiare le cose. Per chi? per seguire
mentalità arcaiche di malati mentali. Per chi?
Perchè
girava voce, ma erano dette da altri uomini, che le cose stavano
così perchè dette da un dio che va contro anche
la natura
stessa. Come i passi dove gli animali sono stati creati per servire
l'uomo, che la donna deve essere quel che sappiamo e tanto altro che fa
venire i brividi. Ma la gente li segue e questo fa male dentro.
Veramente. E non deve accadere che da nostri lavori si riporti a queste
cose per una religione data in mano a oche mentecatte. Questo
è... punto"
"parlerò a Milan e con i ragazzi, ammetto che anche io non
sono
molto d'accordo con tutto questo. Loro dovrebbero occuparsi di altre
cose, non recarsi da certi soggetti, parlargli a nome di Milan o del
gruppo e agire come cani sciolti. Essere vicino alla Natura
è
una cosa, effettivamente, mischiare religione con la vita vera in
tutto, supera il limite massimo. Tranquilla, risolviamo"
"Lo spero... "
"Ci sono novità per spostare gli ospiti?"
"Ancora non lo sai? I primi gruppi che il governo stesso aveva evacuato
da un centro urbano parecchio colpito, nascondevano in seno tre
soggetti che hanno agito dall'interno. Inutile dirti di... PUMM"
mimando
un'esplosione con le mani "dolore, sangue, devastazione. NOn eccessivo,
solo due locali come i nostri danneggiati e alcuni feriti e morti.
Fortunatamente hanno agito in un momento particolare, senza saperlo, in
cui vi erano dei controlli sanitari in un'altra zona, quindi altra
struttura a pochi metri, e questi erano rientrati dallo spazio
all'aperto incui passavano alcune orelibere. Si erano portati
all'esterno sotto gli abiti l'oggetto, non avendo controllato i loro
bagagli, e appena rientrati come loro piani, hanno attivato.
Ma
non sapevano he erano in un gruppo successivo per un controllo
improvviso per strani casi di malessere, e si son ritrovati
ad andarsene
nei loro campi elisi facendo pochi danni, effettivamente. Ma hanno
dovuto ricostruire, andare a controllare ogni persona ospitata in quei
giorni, perquisire le loro persone e quel che è stato
possibile
trovare dei bagagli. Insomma, la questione è molto grave.
Per
come ne parliamo noi, sembrano cretini con qualche petardo e qualche
schiamazzo per le strade, ma non è così. Era
cominciata
allo stesso modo nei paesi arabi anni fa. E ora stanno migrando qui per
quello in cui credono. Anche questo, sempre legato a quanto detto,
è giusto? QUindi cerchiamo di fermare da prima quello che
finirà come ciò che già conosciamo..."
Comparve di colpo Helias come una macchia d'inchiostro strisciata
nell'aria, finchè non prese forma un paio di passi dopo,
come se si componesse camminando. Kianta restò a fissare il
completamento della forma, seppur di pochi istanti, poggiandosi con le
mani al'indietro sullo schienale di una sedia, di fronte la scrivania,
gambe incrociate. Helias, tramite le telecamere presenti nella
stanza, squadrò i due presenti, muovendo il muso
come se guardasse veramente loro, ed esordì con tono serio.
"Madre, Jd, perdonatemi ma ho un messaggio dallo Chateau"
"Dì..."
"Si, madre... Jakart ha avvisato che sono giunte delle persone allo
Chateu chiedendo un incontro con il Leader. Dopo varie pretese per
farsi ricevere senza aver proferito parola sulla motivazione, il Leader
ha accettato l'incontro, dopo conosciuto le generalità. Sono
rimasti nel salotto ricevimenti per mezz'ora, dopo il Leader ha
annunciato di assentarsi per un certo periodo e che sarebbe tornato
presto. Jakart ha però detto che, dopo aver ordinato di
lasciarlo solo con gli ospiti, è uscito e inteso che sarebbe
andato da solo. E, da sue parole, quegli individui sembravano loschi,
le loro azioni parevano come intimidatorie sul Leader. Ma questi ha
tranquillizzato ed è andato con loro, abbandonando lo
Chateau senza istruzioni. Jakart ha inteso avvertirti per precauzione,
non avendo avuto informazioni maggiori per il tracciamento di quelle
persone..."
"non hai detto che erano state identificate?"
"Hanno lasciato delle generalità che il Leader pare abbia
riconosciuto. Secondo Jakart, che si è scritto i loro nomi
come gli son sembrati detti, sono Gheburim, crede, e Anacim. Il terzo
pare Marbas. Sono giunti su una Maserati
Levante Nera con inserti cromati e sono usciti con il leader. Aveva i
finestrini oscurati, quindi sa di questo particolare perchè
era uno delle ombre di oggi e gli è stato accanto fino
all'auto. Poi ha sciolto l'incarico, indicando di restare in attesa per
il suo ritorno..."
"Cazzo..." sbotto Kianta buttando la test a indietro adirata, restando
sempre con le spalle verso la scrivania, con le braccia a poggiarsi
sulla sedia dietro.
"Cosa... se lo fa sempre. Non..."
"Jd, andiamo... non essere come Gask. Già dai nomi si
capisce che persone... uff..." sospirò chiudendo gli occhi
"maledetti esoterici. Ecco perchè li odio. Ha di nuovo
ascoltato quella gente ed è andato con loro per
chissà che rituale o altro. Sono stanca di questo.
Nell'ultimo periodo è peggiorato, perchè secondo
quale motodo di scrutamento di astri e
futuro, ci sono momenti specifici per fare le cose. Che tristezza... "
scuotendo la testa con una faccia quasi schifata "non capisco
perchè gli piaccia questo, che non si attegga più
ai metodi classici e normali..."
"Aspetta, intendi quella setta o come si chiama, che lui
frequenta? da cui ha preso con Dorde l'aspetto mistico delle fanciulle
e Figlie? Ma non aveva..:"
"NO! Non ha mai smesso. La questione di Wartburg secondo te, chi
gliel'ha messa nella zucca? Accidenti..." sbottò,
incrociando le braccia e camminando nello stretto corridoietto tra gli
armadietti e la scrivania "Non sono mai riuscita a fargli
levare questo vizio di legare tutto a queste stronzate. Già
mi fanno incavolare quelli che vanno da maghi e cartomanti per sapere
ogni pelo di quello che devono decidere, fare, pensare. E perdono tutto
per avere, secondo loro, uno scorcio veritiero sul futuro e ogni
aspetto della loro vita, per poi piangere se incantesimi e malie non
funzionano e hanno perso sacchi si grana... che gente! Ma Milan? Una
persona con il suo carisma,
saggezza,
intelligenza, e... una persona così completa come
lui non può cadere in queste cose, sopratutto se ha uno
scopo così grande. E io che mi preoccupavo per le gallinelle
che gli svolazzavano intorno e la contessina..."
"A me non sembra molto cambiato. Forse intendi fare qualcosa? La setta,
intendo"
"per prima cosa devo sistemare la Figlie, loro sono una spina nel
fianco..."
"No...! Per favore, evita... cosa hai intenzione di fare? Eliminarle?"
"In verità mi era passata per la testa l'idea di far giocare
su di loro un orso, o magari un leone di montagna incazzoso, o..."
ossevando in alto co gli occhi come se stesse pensando a un elenco
già fatto.
"Kianta..." sussurrò lui preoccupato.
"E che sarà mai... tutti desiderano abbracciare gli orsi,
no?" sorridendo birbamente "scherzavo, avevo pensato veramente a
furetti addestrati alla caccia, ma di Figlie..." sorridendo a 32 denti.
Poi tornò seria "sto già escogitando qualcosa, ma
non ti agitare, niente di troppo truculento. Ma devono imparare..."
fissandolo in un certo modo e Jd comprese. Si portò le mani
tra i capelli come tirarseli indietro e alla fine scosse la testa. Non
cèra altro modo.
Dopo alcuni istanti di silenzio, Jd continuò come se
trovasse opprimente l'assenza di dialogo.
"Ci sarai questa sera? I ragazzi vogliono fare un falò di
viaggio e sembra si stiano preparando."
"Si, mi avevano chiesto l'autorizzazione, e ho concesso visto che
ancora molti gestori sono turbati da quanto accaduto. Ma lo avevo
intuito quando hanno portato i ventagli nelle cucine. Da quando li
hanno fatti fare dal fabbro non mancano mai e... sono felici. Che
sarà mai un coso di ferro che sembra un rastrello, ma senza
denti ricurvi per cucinare cibi salati o dolci sul fuoco? Si
divertono a cucinare, fare festa... Quello che mi fa preoccupare
è che intendono farlo all'interno del corpo della Torre.
Sarà sicuro attrezzare un vero falò nella zona
centrale, visto che gli ospiti sono stati parecchio vivaci?"
"Vivaci? A me sembravano l'incarnazione di Attila... secondo loro farlo
all'interno farà in modo anche agli
ospiti passino il tempo e divertirsi. Ci saremo noi comunque,
ormai è una tradizione per i nostri, gli ospiti vedranno
solo un pò... di folclore dello Chateau. Non penso sia un
male"
"Se lo di ci tu..."
"Ascolta, prova a cercare Milan e capire la situazione. Così
decideremo con gli altri il da farsi. Io vado a controllare i ragazzi
per il falò che stanno preparando, per iniziare
tra qualche ora. Per il resto, ci veranno nuove idee e magari con un
buon vino frizzante a metodo Charmat, parleremo meglio. Il tuo
preferito" facendole l'occhiolino.
"Mh..."
"A cosa pensi adesso? La tua testa ruota così velocemente
che certe volte non so quale balzo hai fatto per impegnarti di nuovo in
qualcosa..."
"pensavo a Milan, alla questione di quella gente e a quest' epoca
dell'ostentazione del nulla. Ho scoperto che oltre gruppi di mamme
pazze, antivaccinisti, terrapiattisti, gente col cervello andato per le
diete vegane o fruttarianiane, che usano social e azioni
eclatanti per apparire e avere i 5 minuti canonici, e gente che agisce
in modo allucinante pur di essere conosciuto, mettendo a rischio anche
figli o se stessi. A volte è stato assurdo quel che ho visto
e letto e sono preoccupata. Ma cè un boom nuovamente di
credenti in pratiche magiche e affini. Quel gruppo che Milan
supporta... pare abbia nuovi adepti ogni giorno, che devono o
abbandonare le famiglie oppure portarle con loro sotto l'ala di...
perchè la gente non riesce a essere completa e ricca da
invece, aver bisogno di riempire i vuoti mentali e di vita con fandonie
di gruppi e sette, che promettono cose? Voglio dire... Milan stesso! E'
acculturato a un livello superiore alla media, è un ottimo
militare stratega e amministrativo, ha capacità sociali e
politiche e... " stringendo le labbra creando una linea, con
un'espressone incerta e confusa "a volte sembra quasi essere due
individui diversi..."
"Si, Gask mi ha detto la tua teoria." poi vedendosi fissare con occhi
stupefatti e le labbra come se pronunciassero una U continuò
"sai, siamo amici... parliamo molto come fate voi due, e mi
ha detto che iniziava ad avere dubbi. Nati dopo una discussione con te.
Ha detto che per te Milan sembrava avere come una dualità
contrapposta. Mi ha esternato concetti con frasi così ben
strutturate e ricche che non sembrava più lui. Non ti
chiederò cosa è accaduto, ma è
cambiato. E tanto..."
Lei restò a fissarlo un istante sorpresa, poi pian piano
iniziò a sorridere con calore, guardando un qualche punto
che vedeva lei, oltre il materiale. La sua espressione si
addolcì, i suoi occhi sembravano brillare come se volessero
piangere, dando un senso di affetto e calore per cosa stava pensando.
Jd si trattenne qualche momento vedendola, mentre il suo
volto si scaldava di qualcosa, una cosa insolita, restando fissa a
guardare ciò che vedeva solo lei. E continuò.
"Chiaramente anche lui è cambiato. Solo che Milan, al
contrario, è cambiato peggiorando. Anche io con gli anni
passati insieme, prima del tuo arrivo, lo sapevo interessato
a certe cose ma restava con i piedi per terra. Ora.. lo vedo ancora
più preso dalla cosa, in tutto e totalmente. Tutto quello
che hanno isituito racchiuso nella religione antica... a volte la cosa
mi puzzava. Un pò come la sua idea di creare le Fanciulle di
Dorde come rappresentazioni della ruota dell'anno, celando invece delle
guardie del corpo personali altamente qualificate. Ma quella incinta...
questa cosa sta peggiorando. E le fanciulle che sovrintendono i vari
periodi in quel modo... è raccapricciante e mistico allo
stesso tempo. Ma sono guardie del corpo che, con la scusa della ruota,
accompagnano Milan e Dorde ovunque. E quello che mi hai raccontanto...
cosa facciamo, Kianta?"
"Tu hai mai visto Dorde?"
Jd sussultò di sopresa, voltandosi totalmente verso di lei,
staccandosi dalla parete dove si era sistemato. Fece un passo tentando
di formulare una risposta, ma nulla.
"Jd, come hai detto e Gask ti ha riferito, Milan mi sembra sempre come
due persone diverse. Un giorno agisce e dice una cosa un altro o anche
il giorno dopo appare come sorpreso, come non riconoscendo cosa dico,
come se avesse un'altra personalità. Io non ho mai visto o
parlato con Dorde, mi si risponde sempre che verrà il
giorno... E se non esistesse?"
"ANdiamo... mi è capitato di far parte del gruppo
amministrativo prima del tuo arrivo e lui era presente..."
"Quindi lo ha visto? Gli hai parlato?"
"Visto no... lui..." incerto,grattandosi il mento "lui era dietro
qualcosa o in un'altra stanza e interveniva e dava ordini mentre
discutevamo. La voce era diversa, Milan mi ha detto che..."
"Non voglio sapere cosa ha detto MIlan. Da quando sono qui ho ricevuto
da lui messaggi e ordini, mai vocali, e non mi è permesso
incontralo. E parlando con Gask neanche a lui è mai
accaduto. E se sia Milan a..."
"Calmati. A far cosa, fingere che esista? Inventarsi le cose? Milan era
con me in quelle riunioni, vicino o di fronte e la voce di Dorde veniva
da altri punti..."
"Poteva essere lui a farla e non lo vedevi, esistono dei ventroloqui
bravissimi. Ci sono anche persone con doppia perosnalità che
sanno switchare da una all'altra.. o.. non lo. La cosa mi ha sempre
puzzato di strano..."
"Vuoi farmi credere che sei sicura sia come quegli artisti ocn le
marionette? No, non credo. Sono certo che esista, che davvero gli ho
parlato... non pensare a questo ora. Concentriamoci su così
più importanti e pericolose...
"Parliamone in seguito, avesso dobbiamo occuparci degli ospiti come
degli uomini. I nostri non devono mai scoprire nulla, ok? Se alcuni
hanno dei vuoti da seguire la religione e le Figlie così
tanto, da lasciarle fare cosa vogliono senza reali
autorizzazioni, che accadrebbe se Milan... Se..."
Jd strinse il suo braccio con dolcezza con una mano e le
sussurrò calmo "parliamone con calma ma troviamo una
soluzione. Dopo che mi hai fatto leggere i libri dell'ancella, mi
è venuta la pelle d'oca al sol pensiero di una
società del genere, oppressa dalla religione. Non in quel
modo, non a noi. So che odi i paesi con costituzioni laiche che invece
ostentano funzioni religiose per tutti, infastidendo tutte le persone
che non credono, seguono, considerano la religione principale a
discapito di funzioni di stato per tutti. Ma troviamo una soluzione..."
Kianta scosse la testa in segno di assenso e rimase silenziosa. Lo vide
salutarla e uscire, senza però chiudere la porta, che venne
aperta da Gask, perplesso in viso. Lei sorrise calorosamente al nuovo
arrivato, ricambiata, e si sentì chiedere cosa non andasse.
Ma silenzio.
Le disse di mettersi comodi e si sistemarono contro il muro
di fronte la porta, dietro la scrivania, schiena sul muro, sguardo di
fronte, a parlare. Come facevano sempre. Lui le pose di nuovo le
domande, vedendola tentennante, e aspettò. Ma Kianta
poggiò la testa sulla parte e iniziò a pensare,
occhi chiusu. Si sentì il pollice della mano sinistra
stretto dalla mano più grande di lui, sorrise e
voltò gli occhi nella sua direzione. Lo vide girarsi e
poggiare la nuca sul suo petto, come altre volte, rilassato. Lei gli
cinse il collo con le braccia, poggiando il mento sulla fronte,
silenziosi e calmi. Le sussurrò di non pensare al negativo,
e nel caso parlarne per stare melgio. Lei, dopo un momento incerto,
dove stava per dire qualcosa ma si fermò, si
liberò degli spettri che la opprimevano, anche quelli non
ancora raccontanti, e sperò che le desse buoni consigli, o
comunque idee.
Due ore dopo
Dorde si voltò verso la porta, restando ad osservare e poi
controllò il suo phonvlet. Era nascosto da una
sorta di
separè o Paravento in legno e seta creato e
dipinto dagli
uomini
dello Chalet, per dare una sorta di intimità se
vi era
più
di un presente. Ma quella funzione nel suo caso serviva per restare
celato.
Alzò lo sguardo di fronte a
sè, ispirando profondamente chiudendo gli occhi. Il luogo in
cui
si trovava era sempre di ispirazione per lui ed era felice di averne
voluto la sua costruzione, dopo che Lei pose idee per vari ambiti.
Grande all'incirca come un campo da calcio, presentava mura
create in pietra rettangolare chiara, intervallate in orizzontale da
cornici decorate e vari settori che ricordavano una chiesa.
Il nucleo principale era un locale rettangolare adibito a
Riflettorio e terminava i una una sorta abside
dal particolare coronamento a gola, ed intorno
vi erano cappelle in
successione
per tutta la lunghezza maggiore, creando delle nicchie piene rotonde,
piene di iscrizioni. Ogni
parte
alle cappelle si apriva per mezzo di un arco ribassato. Vi
erano sezioni rettangolari aggiunte verso l'esterno, sezionate in sei o
sette loculi o cappelle, divise da uno stretto corridoio a una persona
che collegava i settori nuovi con ivecchi.
Una vecchia sezione era sotto il livello del suolo, definita
“cripta” o nartece,
riservata alle
Fiamme e il Leader. Il nartece era raggiunbile da
una porta
in ferro squisitamente elaborata, tramite chiave che
conservavano solo
due persone. Per tutti gli altri dello Chateau che visitavano quel
luogo, era ignoto cosa contenesse. Sapevano solo che lo spazio era
profondo, decorato e alto metri.
Gli spigoli del muro esterno avevano un elemento decorativo staccabile
e
collocabile per nuovi ampliamenti. Sulla sinistra del muro perimetrale,
una grossa
pietra squadrata e una colonna incisa con dei motivi vegetali.
La Casa delle Lapidi, una costruzione interamente decorata da lapidi
realizzate dai loro artigiani, esperti nell’arte
della
scultura in pietra, era un luogo non definibile sacro ma di
meditazione. Le lapidi marmoree, non funerarie, portavano incise
delle epigrafi
scritte in varie lingue, recanti messaggi profondi
o
spirituali,morali, che esortavano a
riflettere sul vero senso della vita e sul valore del trascendente,
dalla nascita alla morte. Incitamenti o messaggi dall' inquietante al
liberatorio, che nulla avevano a che fare la
religione, anche
se
apparentemente poteva sembrare. Tutte le iscrizioni a parte
il
messaggio inciso, erano quadrati o rettangoli con frasi
racchiuse
da cornici riccamente intarsiate.
In tutte le pareti, interne ed esterne, erano inglobate lapidi o
epigrafi, decorate con simboli geometrici, strani e vegetali
che arricchievano questi marmi, le cornici dividevano in
parti orizzontali le pareti.
Era stato costruito solo con le mura e si era chiesto agli uomini che
man mano aumentavano, per chi imparava e mostrava abilità in
quel mestiere, di donare a chi visitava da fuori l'edificio, ma anche
chi lo usava per meditare e cercare una risposta per determinati giorni
o momenti, di lasciare qualcosa di profondo e particolare per tutti. E
ognuno creava a proprio gusto e abilità
ogni avviso, consiglio, avvertimento, esortazione, monito, rimprovero,
ammonizione, insegnamento, o qualunque frase e considerazione si
volesse dare. Quaunque uomo dello Chateau poteva andare dal Comandante
o Leader e chiedere di porre una iscrizione determinata, scrivendola o
declamandola e indicando decori o altro per il lavoro finale. Era
possibile anche chiedere direttamente agli scalpellini e marmisti, ma
di solito chiedevano un parere a loro due e la posizione migliore.
Quel luogo era rischiarato giorno e notte, vista la poca presenza di
finestre a feritoria in alto, da torce a fuoco e un sistema
di
illuminazione dato da un particolare piccolo corridoio incassato nei
muri, che fungeva anche da decoro, che prevedeva delle
scanalure scavate
nel muro rettangolare, che seguivano tutta la forma
dell'edificio anche
nelle nicchie o cappelle e, riempito da elementi infiammabili. Si
attivava con un meccanismo azionabile entrando, accendendo in
successione tutta questa fascia coperta da decoro, illuminando
maggiormente oltre le torce gli ambienti, con fiamme calde e danzanti.
il fuoco a parete durava quanta sostanza vi era, ricaricabile
dall'esterno o dall'interno con meccanismi appositi.
In quel momento tutto il corpo centrale interno come il primo livello
aggiunto esterno, che era diventato parte dell'edificio, erano
pieni di lapidi da cima a fondo. Le lapidi esterne erano, dopo la prima
aggiunta di un nuovo livello destro e sinistro, collegate a una sorta
di muro creato appositamente, che sistemavano contro la
parete esterna
del nuovo livello e facilmente staccabile per i successivi.
Anche le cappelle erano piene, quelle del primo livello, mentre molte
del secondo, recentissimo, presentavano qua e là qualche
lapide. E
ogni epigrafe era aggiunta non in successione ma in luoghi che
sipiravano in quel momento.
Lui si trovava nel fondo del corpo centrale, non era andato nel Nartece
e
continuava a guardarsi alle spalle. Poi la discussione che
aspettava giunse. Le figure avanzarono.
"Buongiorno, Dorde. E' un piacere parlarti"
"Rhoda, voglio delle spiegazioni per oggi. Qualè la tua
argomentazione?"
"Per cosa devo dare spiegazioni?"
"Seria, Rhoda? Quest'oggi ti sei recata in una Torre, usato anche come
Punto di raccolta d'emergenza, per parlare con vostra sorella Diandra.
Queale autorizzazione hai avuto per prendere un AirOl, che
doveva
recarsi da programma, per parlarle? E con quale potere tu e le altre
avete giudicato un'altra sorella come inadatta per liberarvene?
Indicami le motivazioni!"
"Caro Dorde, sorella Diandra non è solo una
Sorella, ma
anche la governante, di fatto, dello Chateau. E' anche una tua
Fanciulla e..."
"So bene che ruoli ha, ma siamo stati io e Milan e decidere chi e per
cosa fosse idonea. Io, la Fiamma cinerea, e il Leader. Nessuno dovrebbe
mettere in discussione questo e la sua presenza. E' chiaro il concetto?"
"Perdonami, o Fonte. Non volevo andare contro la Fiamma Cerulea. Ma la
Matrice, la Fiamma femminile appunto, va in conflitto con le altre
posizioni. Noi stesse non ne abbiamo altre..."
"Mi state forse dicendo che la vostra ira deriva da invidia o simili? O
che la Matrice non è in grado di assolvere ai vari doveri?"
Dorde era nascosto dal Paravento, il viso verso quello che pareva
l'abside di una chiesa, semicircolare che prendeva luce da tre monofore
a
metà altezza. Lo slancio era dato da due
portanti
sorrenti un arco a tutto sesto che incorniciavano l'abisde e la
svettavano
verso l'altro. Davano un aspetto più alto alla
costruzione.
Le donne, tre ma solo una parlava, erano ferme poco dopo l'entrata, a
guardare il paravento. Non accadeva mai che Dorde si
mostrasse, ma
alcune persone potevano comunque parlargli come in quel caso.
"No, o Fonte, non lo faremmo mai" rigida e seria, mentre le altre la
guardano in un modo strano "Tuttavia ella è Comandante e
Governante dello Chateau, Fiamma, Fanciulla e
FIglia. E..."
"Ripeto nuovamente, forse il flebile eco di questo luogo vi ha fatto
smarrire le mie parole. Quale importanza hanno per voi le sue Funzioni?
Scelte da me e dal Leader? Per mia decisione, scelta, volere. Se
continuerete con questo atteggiamento dovrò decidere come
sistemare la cosa. Avete fatto u n buon lavoro, ne ero
contento, eppure avete mal interpretato di proposito di vostri Doveri,
sforando i limiti. Dovete finire qui i vostri asti. Se lei vuole
abbandonare la Sorellanza, è una questione tra me, Milan e
lei. Devo ripetere tutto di nuovo? Perchè tanto accanimento
su
quali..."
"Perdonami o Fiamma..." si intromise di colpo e con affanno
colei
che invoca, Luned "sono qui per richiedere a te e al Leader
di
udire la nostra voce e comprendere le nostre parole. Ella non
può essere così tanti..."
"Luned!" sbottò lui, facendole sussultare "vuoi usare la tua
posizione contro di me? Quale parte delle mie parole non hai compreso?
Nessuno deve permettersi di giudicare, decidere e agire contro colei
che è sorella Diandra. Mai!"
"Ti prego, rispondi a questa domanda. Merita quelle
Funzioni?" chiese colei che punisce, Ressona.
"Ressona, Ressona... ancora osate sapere e intromettervi in cose che
non vi interessano. Non vi competono. E tu, colei che punisce, una di
coloro che hanno osato avventurarsi là
Fuori e
agire contro persone con cui stavo trattando. Ho lasciato in sospeso il
Giudizio e tutto il resto, ma ora state peggiorando la vostra
posizione. Le vostre Funzioni sono inerenti l'antica
religione e
i seguaci. Null'altro. E chi vi ha permesso di utilizzare i
mezzi
dell'organizzazione impunemente, senza autorizzazioni ne
altro? E come
vi siete permesse di andare alla TOrre, affermando che avevate le
autorizzazioni, per attaccare un'altra sorella che è anche a
voi
superiore? Chi tra me e il leader vi ha confermato lo spostamento,
utilizzo di mezzi non destinati a voi e attacco alla Fiamma?"
Le tre rimasero mute, un silenzio nervoso e rabbioso, rotto bruscamente
proprio da Dorde. Che da dietro il paravento e nascosto, ma
visibile
tramite l'ombra creata dalla luce che si gettava dalle monofore, si
muoveva e parlava. Potevano vedere questa forma scura ma non altro ed
era pericoloso, sapevano, tentare di vederlo.
"Non deve mai più accadere qualcosa di simile. Ogni vostra
azione deve essere accordata da me. Ogni decisione, ogni
volontà, ogni azione... tutto. Che non accada mai
più,
ragazze, perchè voi siete importanti ma non a tal punto da
essere intoccabili. Ci sarà sempre nel mondo qualcuno che
può sostituirvi,
ma ci sono persone che non possono avere
surrogazione.
Avete compreso?"
"Cosa cè di così speciale in quella ragazza?"
chiese tagliente Ressona, acida e rabbiosa
Milan rallentò i movimenti, non si capiva se era di spalle o
meno ma lo videro, tramite l'ombra, voltarsi e agirare una mano. Poi si
avvicinò al paravento e rispose deciso e iroso, alzando il
tono
"Tu non vali la metà della ragazza che lei è...
ne tu, ne
Rhoda, ne nessuna altra. Non esiste surrogazione per chi è
come
lei,
per nessuna nel mondo, rispetto a voi che potete essere scambiate con
un'altra, con le vostre abilità o doni. NOn avete
altro oltre
quel Dono del Padre, eppure vi permettete di contraddire la Fiamma
Cinerea e il Leader, contro la Fiamma Celurea, che riveste
anche altre
Funzioni. Se è così per mia..."
"NO, o Fonte. Abbiamo compreso. Non tenteremo più
atti al
di fuori delle nostre competenze. Stia certo. Possiamo
tornare ai
cromlech, per la riunione sul giro della Ruota dell'anno e altre
Funzioni?"
"Rhoda, ultimo avvertimento. Pensate davvero che apparire
così
servili celi quel che pensate? SOno in grado di notare le cose e le
vostre risposte rivelano la verità. Ancora uno sbaglio e
finirete altrove, sostituendovi con qualcuno con abilità
simili, che aderisce all'antica religione e si astiene da superare il
limite.
Chi crea problemi, va fuori come si
dice di norma. E non dirò più nulla. E, ultima
cosa,
accadrà lo stesso agli uomini, chiunque di essi
proverà a
rifare quel che è accaduto. Voi non prendere più
mezzi
militari per spostarvi, richiederete le mie vere autorizzazioni,
chiederete la possibilità di agire per qualsiasi cosa...
tutto
deve passare sotto le mie volontà. Ora andate..."
DOpo aver sentito le porte in legno attese ancora, ma una voce lo fece
uscire nal paravento.
"Che dire, possiamo sperare che non si mettano più in
mezzo..."
Milan apparve dalle scale che portavano al Nartece, chiavi in mano del
cancelletto e sguardo divertito.
"Milan... mi spiace averti mandato laggiù di corsa
nonostante fossi appena tornato dal Cinecolo per incontrarli. Comunque,
non cè niente da ridere, sono serio. Si sono
permesse di
andare da persone con cui trattiamo per affari e affiliazioneCinecolo
per
invitarle o pressarle. E' grave quel che hanno fatto, quel che
è
accaduto in quegli episodi e mi spiace per loro, concordo con Kianta.
E' impensabile che figure come le loroCinecolo solo legate a al gestire
la
Ruota e la religione, debbano interessarsi di elementi non inerenti.
Napoleone stesso si lamentava della figure di preti, vescovi e
cardinali che parlavano di un altro piano, spirituale, ma toccavano
come le loro mani come pazzi tutto ciò che era legato al
materiale, anche verso politica, istruzione e altre situazioni che non
dovevano rientrarvi..."
"Vedo che Kianta ti ha fatto cambiare idea"
"Non ho cambiato idea, fratellino. Diciamo solo che una mente matura
è capace di essere elastica e aperta. Dalle idee e appunti
che
mi hai passatoCinecolo che aveva preparatoCinecolo ho capito che deve
esserci un
divario su molte cose tra quel che tutti chiamiamo religione e tutto
ciò che non vi compete. Ecco perchè ho
ridimensionato
molte cose, ma ho anche erroneamente lasciato che quelle ragazze
sapessero le mie considerazioni su molti aspetti dei riti. Ma non
accadrà più. Dobbiamo credere solo in noi, Milan,
e
Kianta e i nostri amici del Cinecolo. Nessun altro..."
"E Gask"
"Gask è un ottimo soggetto ma non l'ho ancora inquadrato
bene. Ultimamente è parecchio strano"
"Dorde, anche tu sei dell'idea che meriti di stare con noi. Anche per
la sua compatibilità e capacità. Puoi pensarla
come vuoi,
ma per me è come un fratello. Ce la intendiamo e andiamo a
braccio in tutto. Può non piacerti, ma voglio anche lui nel
cerchio."
"Come vuoi, potremmo non essere fratelli affiatati e unitiCinecolo da
essere
una cosa sola come prima, ma ricordati chi è il fratello di
primo sangue e chi di secondo. Abbiamo lottato e costruito
tutto
questo insieme, cambieremo questo mondo insieme e termineremo tutto
insieme. Ma come ho detto, in questo periodo lui sembra... cambiato!"
"Cambiato in che modo, non mi sembra..."
"Tu sei parecchio impegnato e preso da tutti i membri delle antiche
case reali che stai portando al tuo fianco. Capisco che sei sempre
stato affascinato da re e principi, il potere nel sangue di
governare...
ma non è nel nostro caso, nel nostro mondoCinecolo e non
credo che
il
giorno che riusciremo, saranno ancora così felici di stare
dalla
nostra parte. Posto per governanti, sovrani, membri di sangue
blu
e simili sono aboliti"
"Si, lo so, come la rivoluzione francese. TUtti fratelli, tutti
cittadini, tutti..."
"Esatto. La differenza nelle società è data dalla
posizione che rende la gente intoccabile pr famiglia illustre, soldi,
malaffari. La società vuole dislivelli e strati tra la
gente.
Va avanti chi riesce a prendere una buona posizione, eliminando gli
altri. Questo mai più. Come dice Kianta è
impensabile
che un
lavoro importante come spazzino e Gestore stradale come
esempio, debba essere visto
come infamante e vergonoso. La gente che si pensa migliore di altri, ma
non
immagina cosa sarebbe la bella società e i loro comodi
civili, senza chi si occupa di determinati lavori. Sono vitali,
importanti, da
non surclassare, perchè permettono a molti servizi
e
comodità che tanto amano, di esistere. Mai un
ringraziamento,
un
comportamento gentile per queste persone che svolgono un lavoro
difficoltoso
per molte cose e vitale. Meglio considerare scopo di vita un cantante,
un attore, uno streamer e fa video in generale che siano
intrattenimento senza altro, un calciatore o sport che comunque sono un
passatempo da seguire. Non un qualcosa di vitale importanza nella
propria vita e salute. la gente dimentica facilmente certe cose, come
la qualità di vita con strade sporche, piene di spazzatura e
germi prima delle figure che invece dovremmo ringraziare e sono pagate
poco. Uno svago, un passatempo dagli impegni della vita sono
invece osannati. Come ho potuto vedere anche con Kianta, le cose sono
andate oltre il
concetto di divertimento nei tempi liberi. Professioni come insegnanti,
studiosi, scienziati e via dicendo sono derisi, non considerati,
contestanti anche. E la cosa terrificante
è che quasi ogni società divide le persone in
meritevoli
e altre in fastidio, basandosi su idiozie. E le seconde sono
considerate come le mosche.
Antipatiche, inferiori, che non valgono e non meritano nulla, quando
sono persone. Che siano senzatetto, extracomunitari, orfani o
persone
che scappano dalla vita che li faceva soffrire, per un luogo
giusto. Ma
non è così. E parlo delle persone normali, non i
furfanti
che meritano ben altro che considerazione. per questo dobbiamo essere
pronti alla rivoluzione ovunque..."
"Lo so, ci sono anche io nel progetto, ricordi? Anche io voglio tutto
ciò, anche io voglio che chiunque abbia una vita meritevole
non
importa l'origine, cosa e chi è, come è e
viva, come dice
sempre Kianta, là dove deve essere. Solo mi sembra... tutto
va a
rilento, o sbaglio?"
"Non esiste, fratellino, un tempo giusto e corretto per far avvenire
qualcosa del genere. Ogni cosa al suo tempo, come dice lei, tutto
scorre con la corrente. Andrà come deve andare, senza
fretta,
senza pressioni. Le cose graduali sono le migliori. Ricordatelo"
" E con loro, quindi, cosa facciamo? Se permettiamo alle Figlie di
agire come vogliono, anche altri..."
"Esatto! Solo quattro persone possono, non gli altri. Ma per una
questione di svolgimento delle situazioni. Esattamente come le persone
che contestano medici, vaccini, studi, professionisti con teorie
campate per aria o spiegate all'acqua di rose, che buttano nel fango
secoli di evoluzione di arti e medicina, e... Se tutti ci
immischiassimo senza motivo o con parole sbagliate in tutti i campi
sarebbe il caos. Chi sa fare il suo lavoro, lo faccia, lasciando a chi
sa fare un altro il suo. Come allo Chateau. Con il suo arrivo
tutti hanno iniziato a sentirsi adeguati, ascoltati, considerati.
Hanno trovato il loro posto, il loro lavoro, abilità,
capacità, gruppo di amici... come mai prima. Kianta
è stata una cosa positiva. Ammetto che non credevo possibile
migliorare il regime militare, non
è accaduto qualche fatto increscioso dagli
uomini come poteva accadere prima del suo arrivo e ne sono compiaciuto.
Tutto sono contenti e tranquilli.
Ecco perchè noi siamo diversi dalle altre compagnie militari
e
paramilitari. Perchè loro sono con noi, non e solo
per i
soldi,
ma qualcosa di più. E unisce di più. Ma con le
Muse ad
agire oltre il loro limite è possibile che gli altri pensino
che forse anche a loro è permesso far cosa
vogliono.
Ormai gli uomini si sono abituati a venire da te e Kianta per qualsiasi
cosa, segno di comunicazione, fiducia e desiderio di ascolto per una
risoluazione. E sono più felici, quindi accettano volentieri
ordini e lavori assegnati. Se scopriamo ulteriori errori, finiranno
altrove, non più allo Chateau. In qualche Torre per altre
mansioni, che sia da esempio. Mettere dei paletti è
importanti, come le leggi. Senza siamo peggio degli animali"
"Capito... Ma possiamo fidarci di tutte e otto? Io temo che possano
commettere..."
"Ho dato un ultimatum e sanno bene cosa accade a chi sbaglia. E sanno
qual è il destino di chi si mette contro Kianta. Non
commetteranno ulteriori infrazioni. Adesso vado di sotto, voglio star
solo. Ci vediamo, fratellino..."
"SI, Dorde. Io devo recarmi in ufficio. Il Conte vuole presentarmi
altre
persone interessate... a stasera..."
Si salutarono e Milan si voltò a guadare le lapidi,
chiedendosi dove stesse andando Milan, dopo aver raggiunto l'auto. Gli
venne un lampo di quacosa e controllò le ultime aggiunte
nelle cappelle nuove. Poi, si ritrovò
all'esterno anche lui, colto da un venticello parecchio freddo e
pungente, e
osservò le Figlie andarsene in lontananza seguendo il
cammino delle scale. Esattamente tre come all'epoca,
adirate come quella volta, insofferenti verso Kianta. Come quel giorno.
Alzò gli occhi al cielo batuffoloso, come diceva
Kianta, che
le
ricordavano sempre zucchero filato, nonostnate in quell'istante fosse
propenso a una bella nevicata. Almeno era quello che ci si aspettava.
Spostò lo sguardo verso il basso, verso la scalinata e la
pendenza, e tornò con la mente a un giorno simile
con quella
persona che saliva.
Un anno e due mesi prima
Gask affrontò
la
collina
lievemente ripida, nonostante gli scalini
in pietra, e notò avvicinarsi un gruppetto di tre donne
rigide
come serpenti incazzosi, che stavano come a dire "stai
lontano o
ti smozzico l'anima". Disagio, questo gli procuravano alla
sola
vista.
A pochi metri, le riconobbe. Erano le donne
che presenziavano alla religione seguita da Milan, con dei nomi strani.
Sia il nome del gruppo che loro stesse. Fortunatamente
l'Organizzazione accettava tutti, in termini di religione e non. Lui
non credeva in nulla, eppure andavano tutti
d'accordo.
Così come vi erano tanti credenti in varie religione e non
vi
erano litigi, questioni, odio o altro. Anzi parlavano, si
confrontavano, discutevano come amici. E jd diceva grazie a Kianta, ma
non sapeva come e perchè.
Lui non credeva in nessun dio ma nel presente da affrontare con unghie
e denti, con tutte le proprie forze. Non esistevano esseri da qualche
parte a cui chiedere aiuto. Il mondo reale era tremendo e
duro di
suo, non esisteva altro.
Le vide guardare in avanti con ira, abbigliate al solito modo, con dei
copricapi a fasce multidecorati con catenine, ciondoli, pietre o fiori.
Ognuna aveva una abito e copricapo diversi. Prima no sapev ache per
copricapo esistevano altre cose a parte cappelli e foulard. Quella al
centro indossava uno shayla scuro, addobbato sul capo, al di sopra, da
catenine varie con ciondoli. Le altre due ai lati avevano invece delle
fasce, uno stretto una e uno più largo l'altra, che
toccavano fronte e
capo,
ricamato e con fiori uno, pieno di perline strane che non
conosceva e applicazione dorate pendenti. Ne aveva viste anche con
delle veline a coprire il viso e aveva scoperto che lo usavano anche le
donne Fuori per i fumerali, ma lì era per altro.
Non ricordava mai come si
chiamassero e a cosa servissero, ma davano un aspetto.. da
zingare? Per
gli abiti, stessa diversità. Quella al centro un abito
castigato
lungo fino ai piedi, che dal collo tipo coreana abbottonato e
maniche a
tre quarti, rivelava una camiciola o tunichetta sotto. Le
altre avevano
una un bolerino con gonna ampissima, l'altra una camiciola con aperture
strategiche per una sorta di reggiseno colorato e gonna dritta fino
alle caviglie. Anche le scarpe erano strane e diverse l'una dall'altra,
ma preferì non fissarle a lungo, perchè erano
parecchio
suscettibili e fastidiose. E le odiava. Ecco perchè non
partecipava quasi mai ai riti della Ruota, questo lo ricordava, e aveva
inteso con loro chiaramente che dovevano lasciarlo in pace. Avevano
tentato anche con lui vari approcci, perchè
divenisse seguace
e
stesse al fianco di Milan, ma lui non ne voleva sapere. Che gli dei
stessero al loro posto, se esistevano, e gli lasciassero vivere le cose
come voleva. Poco tollerava già le regole ma alla fine,
divenntado amico di Kianta e parlandole, aveva capito perchè
esistevano. Prima credeva fossero obblighi del Capo di turno, suoi
regolamenti per evitare che la gente lo scavalacasse e basta. Tutto
dipeso dal Capo, il suo volere, legge. NOn credeva che regole
e
Comportamento avessero un senso.
GLi passarono accanto come senza degnarlo di un'occhiata, ma anzi
discutevano a mezza bocca tra loro acidamente. Di sicuro non lo
facevano per non farsi sentire, ma il livello basso delle loro voci era
come più riflessioni a tre.
"quell'algida stronza..."
"laida arpia lontana dal Padre"
"maledetta impicciona..."
"non so come riesca a intortare..."
Proseguirono così, bofonchiando rancorose contro qualcuno e
in
quel frangente non capì, scuotendo il capo chiedendosi chi
fosse
la povera anima che avesse ricevuto la loro ira. Si diceva che
imponessero regole ma anche punizioni e penitenze in stile epoca
vittoriana. Non sapeva di cosa si trattasse, ma aveva bene in
mente come
uscivano dalle Stanze delle Sorelle molti che credevano nell'antica
religione. Le arpie, come le chiamava Kianta, consideravano il corpo un
qualcosa di importante, contenendo l'anima. E se l'anima si
sporcava per
qualcosa fatta in maniera negativa, bisgnava chiedere perdono
con punizioni autoinflitte o somministrate... o era un altro
termine? NOn aveva mai chiesto a nessuno di loro cosa fossero queste
punizioni e penitenze, ma aveva chiaro in mente il momento
cui,
osservando Kianta e Jd discutere non sapendo fosse vicino, di uno di
loro che usciva dalla casa
della Terra o del Cielo, due costruzioni una legata alla Madre e una al
Padre. Ricordò il commento di lei, amareggiata, dicendo
"alcuni di
quelle
sono alla stregua di cosa si fa da Madame, ma in negativo e al sol
pensare cosa fossero le punizioni nel periodo di Vittoria, mi vengono i
brividi". Secon o la loro discussione si chiese in cosa consistessero
finchè lei non disse a Jd crucciata, che doveva guardare le
loro ginocchia o
come
camminavano o si muovevano. E fini', prima di andarsene
rabbiosa "Legno
di betulla, salice o nocciolo, acque e sostanze, legumi e radici e
questo
è solo una base. Là dove neanche io punisco,
pensa in
questo
modo senza motivo, giungono loro. E mi chiedo, la Madre e il Padre,
anche se sono simbolismi, approverebbero? Perchè si dovrebe
tornare al pensiero che il corpo sia un tempio e ci si deve comportare
in modi arcaici con esso? Le cose vanno così... peggio..." E
poi lasciò solo Jd e se ne andò.
Riportò lo
sguardo in alto, dopo esser rimasto a fissare le
loro
schiene più rigide di un pesce nella ghiacciaia sotterranea
dello Chateau e lo vide. Il grande portone a due battenti che
sembrava indiavolato. Alto
tre
teste oltre lui, inquetava per le figure scolpite che uscivano dal
fondo, in pose e atteggiamenti diversi. E lui aveva sempre
avuto paura
di queste sculture lignee nelle porte. Sembrava sempre come lo
aspettassero per bloccarlo e buttarlo dentro quell'edificio che non
amava particolarmente.
La Casca delle Lapidi. Il luogo dove molti andavano per
riflettere, leggere le massime incise su marmo o pietra e
capire la
propria situazione. Si diceva che aveva l'atmosfera di un
tempio
tibetano per la pace, l'aria calma quasi carezzevole che provavano
molti in riflessione là dentro, e gli odori di
fiori,
incensi,
e risultati odorosi del laboratorio chimico,
che uilizzavano stando
lì in meditazione.
A lui veniva il mal di testa per mezz'ora quel giorno con Milan che
glielo mostrava
e non era più entrato. Non sapeva cosa gli dava fastidio,
quale
essenza o odore gli procurasse un cerchio alla testa e voglia di
cercare aria affannosamente, e per questo se ne stava alla larga.
Aveva altri luoghi per se.
Tuttavia iniziò a sudare freddo ed innervosirsi
avvicinandosi alle porte intagliate e scolpite come fossero
un
quadro sulla primavera o baccanali, con applicazioni in ferro battuto
sia per rinforzo che decoro, e quella maniglia
rustica in
ferro
battuto rifinita in Nero Antico a ricciolo, cavo dentro e
attorcigliato. Milan aveva detto che tutto ciò che era a
twist,
attorcigliato, a ricciolo o simili era voluto da Kianta. Adorava quella
forma nei gioielli, nelle opere, decori architettonici e altro. Si
chiese perchè le piacesse quella cosa ma non gli parlava, lo
guardava con supponenza e accidia verso di lui. E non capiva, non
riusciva a parlarle da quella volta che dovette obbedire a Milan per
l'infermeria.
Sembrava soffiare sempre come un gatto, ma sapeva da Milan e Alaric che
li odiava. Non li tollerava molto e Alaric stesso una volta disse che
era come le suocere e le vipere. Tra loro non si mozzicano e al massimo
sarebbe morta la vipera. Lo stesso per igatti e Kianta. Non capiva il
nesso, ma quel tizio era di un fastidio tale che lo lasci
parlare e
pensi ad altro. Così faceva e gli era sembrato che facesse
anche
lei, anche se i battibecchi tra quei due erano leggenda, sopratutto
perchè lo affrontava con atteggiamenti e parole da metterlo
sempre Ko. E ammetteva tra sè, che a volte era
davvero comico
vederli fronteggiarsi anche gli sguardi.
Allungò la mano verso la maniglia mentre ancora pensava a
ciò, quando questa si abbassò per rivelare,
aperta la
porta, Milan che lo fissò stupito.
"Ciao, MIlan. Sono tornato adesso da quell'edificio rosso e volevo fare
rapporto"
Milan rimase interdetto, guardò verso le sue spalle incerto,
perchè non sapeva se Dorde era ancora all'interno, nascosto
ad origliare. ma poi pensò di aver sentito il cancello.
Avevano affrontato insieme le
Figlie per l'introduzione della sesta musa, quindi che avevano scelto,
e le lamentele di quelle già in carica su Kianta. Ma aveva
controllato la nuova aggiunta nella cappella di destra della nuova
sezione a ovest e non sapeva se era ancora lì o meno, e non
gli
paiceva parlare con Gask davanti il fratello maggiore.
Ed era felice che le Figlie fossero andate vie, erano brave e serie ma
facevano perdere la pazienza. E l'odio per Kianta...
Milan sapeva che, senza volerlo veramente, Kianta si imponeva parecchio
su tante cose perchè, alla fine era vero, aveva idee e
progetti
da voler mettere in atto o da inserire al posto di altro, meritevoli.
Questo aveva
portato a disaccordi con le Figlie in generale perchè, se
loro
seguivano Dorde e i suoi ragionamenti, lei voleva che agissero in altro
modo. Le cinque Figlie erano adirate e scontente, il problema per loro
era che alla fine Dorde ammetteva che Kianta aveva avuto buone
sensazioni, idee e pareri da cambiare. Ma le altre della Cerchia
aderivano alle ideologie della Fiamma cinerea, portando a
lamentele e
scontri. Infatti non era raro che Kianta saltasse gli incontri al
Cerchio e non apparisse in molti riti. NOnostante fosse la Fiamma
cerulea, la controparte femminile dei capi dell'antico credo. Lei non
voleva essere nulla, ma per Milan e Dorde accettò tutti gli
incarichi indicati e, quando si dovette scegliere Colei che insegna,
Dorde aveva solo un nome. Kianta. Diceva sempre che l'unica persona in
grado di insegnare qualcosa ed esserne rappresentate nell'antica
religione era solo lei. Nessun'altra sarebbe stata in grado di fare
altrettanto, se non avesse avuto un carattere, vita e
conoscenze
adeguate. Ma l'età sarebbe stata molto in là
rispetto le
altre, giovani. I malumori crescevano con l'arrivo delle altre che
mancavano al numero di nove. E da un pò Milan voleva
aggiungerne
altre, superando il mito delle Muse, per inserire altre
categorie di
portavoci del piano superiore.Kianta era ben felice di lasciare il
posto e così volevano anche le altre, che
trovavano
assurdo che qualcuno superiore dovesse scendere dei gradini
per una posizione
diversa.
Eppure alcune di loro si erano lasciate scappare qualcosa. La Fiamma
non mostrava caratteristiche di nota rispetto a loro.
Tutte loro erano capaci di perpecire almeno una caratteristica
dell'altro piano, trovando un posto dove nella società dalla
quale provenivano erano considerate barzellette. Spiritiste, medium,
veggenti, lettrici di segni in varie cose, comunicanti con spiriti o
capaci vederli e altre abilità oltre il materiale. Ma non
Kianta, dicevano. Milan stesso aveva commesso un errore spazientito,
aveva
rivelato che lei era in grado di vedere e percepire qualcosa, secondo i
suoi racconti. Ma aveva sbagliato. Primo, perchè era... di
un'altra persona quel racconto. E secondo, non aveva manifestato molto
o dato prova di qualcosa perchè le altre l'accettassero.
Anzi si
vedevano sempre scavalcate, perchè voleva cambiare
questo,
rivedere quello, non vedeva di buon occhio quell'altra cosa.
Era odiata, non voluta, e Milan temeva che la cosa peggiorasse. Ed era
passato poco dalla fondazione di tutto ciò.
"Cè qualcuno dentro? I ragazzi mi avevano detto che poco fa
sembrava che fossi sceso e ti dirigevi al parco macchine, ma
Frank di pattuglia alla Via del Cielo, diceva che invece eri
ancora qui. Non ti aveva visto scendere. Si confondono sempre..."
Milan sussultò, lo fissò ancora con la maniglia
in mano e la porta aperta a metà e riflettè.
"Mi hanno visto dirigermi poco fa verso le macchine? SI... si, ma avevo
dimenticato una cosa e quelle tre mi hanno assillato fin qui, le ho
dovuto mandar via..."
"Come fate a tenerle ancora con voi? Non mi piace quello che fanno."
"Tutti hanno bisogno di aiuto nell'anima..."
"Davvero? Sinceramente trovo più utile il
muro per appendere i desideri e un distributore automatico per
acquistare le carte, i cui soldi sono rimessi per i riti, che questa
storia di Muse e penitenze del corpo..."
"Il Muro del pensiero lo ha voluto Kianta e direi che
piace..." osservando la collinetta vicino, dove vi era un muro a
semicerchio pieno
zeppo di foglietti attaccati a file, colorati, piene di scritte che
notava da dove si trovava. "la gente in generale, anche se non
frequenta questo luogo, si reca al Muro per scrivere,
imprimere
su carta tutto
ciò che pensa e sente dentro. E lo mette là. E'
un muro
rustico composto da pietre prese vicino a laghi e ruscelli, quindi
carichi spiritualmente, e molti lo trovano un modo per parlare a
qualunque Dio esista. Chiunque può scrivere un desiderio, un
dolore che prova, un sogno, una promessa che ha fatto o vuole fare,
anche propositi o cose da eliminare per l'anno nuovo... di qualunque
religione sia. R tanti scrivono
cose diverse e come dice Kianta, tanti foglietti diversi come tanti
sono i cuori dell'uomo. E ha ragione quando dice che l'uomo esprime
meglio il suo cuore con le parole veergate a mano, con
elementi
naturali. E' come una connessione con qualcosa di più
grande..."
"Ma lei non ama queste cose. Almeno ho capito così..."
"Mpfh..." sorrise MIlan chiudendosi la porta alle spalle
definitivamente "lei è molto più profonda,
spirituale e
contorta di quel che sembra. Quella che vedi è l'armatur che
ha
creato per svolgere le sue funzioni di Comandante e Governante. Ma le
cose sono molto diverse..."
Lo vide confuso, incapace di dire qualcosa e allora Milan
sospirò, allungò una mano sulla schiena di Gask e
lo
tirò con sè, riaprendo la porta della Casa delle
lapidi
e facendolo entrare con lui. Gask si irrigidì e
camminò
incerto per la navata, come una chiesa, non enorme ma capace di tenere
delle panche in legno come le chiese, sedie con schienale sempre in
legno, paravento e anche cuscini per meditare seduti a terra.
Quelle lapidi incise gli facevano rizzare i peli delle braccia, mentre
sembrava che a Milan non facesse effetto. E poi spiegò
perchè.
"Amico, se tu vedi questo posto come una chiesa, avrai sempre la pelle
d'oca e finirai, per l'ansia, per vedere anche cose che non ci sono. E'
una questione mentale... inoltre queste non solo lapidi, ma parole di chi ha voluto
lasciare una testimonianza di trascendenza. Infondo, cosè una
lapide? Pensaci... Alta citazione di Dorde... ora
calmati e seguimi..."
Gask si fermò e si accorse che Milan non era vicino o poco
dopo
di lui, ma si era allontanato per recarsi verso le scale che portavano
alla parte inferiore. Sapeva che quel luogo era off limits per tutti,
tranne che poche persone, tra cui Milan stesso. Questi lo vide fermo,
rigido, a fissare le scale e lo ammonì di seguirlo e
calmarsi,
perchè era tutto ok e stava con lui. E così
lentamente e
in maniera innaturale per la tensione, arrivò davanti le
scale.
Non erano normali scale per un seminterrato, ma un'opera come
il resto, di bravura artigiale con corrimano in legno bombato e con
rilievi
tondeggianti, inferriate in legno martellato e lavorato a mano con
motivi che non conosceva, marmo scuro con chiazze chiare che no nsapeva
come nominare.
Milan rise e gli disse di seguirlo e così affrontarono la
scala fin davanti il cancello.
Era più largo di lui, con parte superiore ad arco. Il mezzo
cerchio superiore conteneva una lavorazione come se vi fosse un sole
raggiante, . Il disegno partiva dal basso nella linea che fomrava la
mezzasfera con una specie di mezza ruota da carro decorata. Un mini mezzo cerchio con
disegni greci era il livello successivo, sovrastata
da una mezza sfera più grande con tanti ghirigori di qualche
stile vecchio con gocce a raggiera con forme a foglie dentro. E poi dei
lavori che richimaavano i raggi che con le punte seguivano il mezzo
cerchio della parte superiore, incluendo tutto al suo interno.
Il resto della porta era formato da tre cose che non sapeva definire
che gli ricordavano le graffette per i fogli, con dei ghirigori nella
parte arrontondata e a metà di questa forma allungata un
qualcosa che gli ricordava gli stessi medievali a gigli o fiori. Questa
forma rettangolare arrotondata si fermava sopra un rettangolo pieno con
richiami alla religione che seguivano, mentre la parte superiore e
centrale era traforata e mostrava cosa cèra dietro. Il
colore di
questo cancello era il più strano che avesse mai visto. Era
come
se qualcuno avesse avuto un pennarello evidenziatore mezzo scarico e,
colorandolo tutto, avesse lasciato alcune parti più chiare
per
poco colore e altre parti scure per un momento di botta di inchiostro.
Così lo vide. Era una miscela di color rame, ottone e bronzo
sfumati tra loro e senza un senso. Dava quindi un aspetto color dorato
che virava a caso verso il bronzo scuro per schiarisi di poco in
ottone.
Chi e come lo avessero fatto non lo sapeva ma era inquetante.
Milan prese una chiave e aprì una serratura, con una seconda
sbloccò il cancello, rivelando che proteggeva un'altra
porta.
Questa era una porta di legno color caffè con un intricato
disegno in ferro scuro che non aveva mai visto. Sembrava che vi erano
delle colonne ripetute in successione in orizzontale sulla
porta,
a una certa distanza dal centro e vi partivano tantissimi viticci
attorcigliosi grandi. Al ventro vi era un cerchio decoratissimo con una
maniglia a cerchio come un battente delle vecchie porte e sempre in
orizzontale da due lati del cerchio partivano altre colonne, ma
più piccole e in successione con altri viticci piccoli che
rendevano quella porta bella ma un caos e un casino per la vista.Era
tutto un ghirigori tondeggianti.
Milan inserì una sorta di chiave ma fatta in modo strano sul
muro vicino lo stipite sinistro, prese l'anello tra le dita e fece dei
giri specifici come fosse una cassaforte, finchè non si
udì un lavorare di meccanismi e la porta si aprì
da sola, un poco. Fu MIlan e spostare con il peso sulla spalla sinistra
cosa
restava per entrare, e Gask restò a bocca aperta
per quello
che
vide.
La stanza sembrava uscita da qualche storia medievale.
Innanzitutto l'illuminazione. Sembrava che vi fossero fessure o pozzi
luce dall'esterno o da qualche parte molto al di sopra come feritorie
che mandavano lame di luce all'interno. Non capiva se fosse dalla
costruzione, l'
edificio giustapposto, dotato di quegli ambienti seminterrati o
dall'esterno. E si chiedeva in giornate soleggiate come fosse, nel
caso, perchè la luce artificale cèra ma era come
faretti tra gli
incroci
degli archi a cupola nel soffitto. Vi erano delle lampade elettriche e
quella a fuoco che rischiaravano di luce calda rispetto a quella
fredda, che veniva da qualche parte, raggiungendo punti non accessibili
a
quella dalle feritorie.
La pianta sembrava un
fiore dai
grandi petali, ma se si guardava bene come fece lui entrando,
ogni
parte che sembrava un petalo grande, in realtà era
una
parte di un grosso 8 che partiva dal centro dove troneggiava una
statua, fino a quella nicchia tonda. Chiaramente vedeva un 8 come forma
e la parte centrale, dove si intersecavano i due cerchi per
la figura
svettava una sottile colonna dalla forma strana, che si ergeva fino ad
incontrare un tetto a palloncino, così lo chiamava lui, un
arco
bianco con decori.
Guardando bene l'insieme, vedeva questa statua al centro da
cui si
diramavano cinque 8, formando altrettante capelle o petali, non sapeva
cosa fossero. La vista era una serie di livelli di
pronfondità,
sia nelle pareti che nel pavimento. Il pavimento eraun susseguirsi,
seguendo le figure, di rintranze e zone di cammino, dando maggiore
profondità all'ambiente. Il pavimento aveva due tipi di
colori,
uno bianco perlaceo e 'laltro dello stesso materiale delle scale, nero
con chiazze chiare. E come si muoveva, notata che erano perlescenti,
sia il marmo chiaro che nero. E vi era una sorta di divisorio
tra
la zona centrale e quella dei petali come li chiamava lui.
"Quello che calpesti è marmo perlato da varie zone
del
mondo
e quello scuro è definito Blue Pearl, o granito
labradorite del madascar o altri paesi. E' il preferito di Kianta,
ovviamente esiste in molti colori ed è uno degli elementi
decorativi del suo ufficio e altri posti. Dovresti averlo visto..."
"E chi lo ha visto il suo ufficio? Mi odia..."
"E' sulla difensiva, tu non sai cosa significa essere odiati da lei..."
Gask si voltò verso l'amico, dalla sua espressione era
chiaro
che si aspettava di non dover spiegare una cosa così
semplice e
epr evitare di fare brutta figura, continuò ad
osservare.
Quel
marmo labrado-qualcosa era quello che formava gli otto e decorava altre
parti del pavimento, posizionato in
zone più basse, mentre il marmo perlato era
rialzato e costituiva il
camminamento.
Quel granito blu era così bello mentre camminava che
sembrava
fatato, sbrillucciava e mandava bagliori grigi, color perla e blu di
varie tonalità.
Seguì un otto e si trovo davanti questa strana inferriata
che
correva intorno a tutta la struttura in linea retta, e non
seguendo la
forma. Formava quasi un quadrato, toccava a malapena il pavimento con
il
bordo inferiore, era costituita da sezioni sottili, altissime quasi ad
arrivare alla fine delle colonne con vari ghirigori tondi e sottili che
sembravano allungarsi sinuosi verso l'alto, lasciando vari spazi per
vedere oltre. "Questa struttura color oro", disse Milan, "è
quasi
ascetica secondo Dorde, come un velo per quel che collezionava
oltre". Sulle pareti, dando quel senso di velata suddivisone tra
realtà e arte. O almeno così pensava Dorde, disse
ancora.
E Gask osservò meglio cosa celava quel divisorio in ferro
dorato. Quadri, dipinti e ilustrazioni. Vi erano rappresentati Milan,
qualcuno con il viso non dipinto o somigliante a Milan e Kianta. A
volte insieme, a volte come
ritratto a singolo. Stupefatto avanzò verso le altre parti
dell'ambiente e sempre dipinti, tantissimi, a più livelli su
tutta la superficie con diversi soggetti o insieme, in situazioni o
pose diverse. I muri avevano un aspetto a onde verticali da cima
a fondo, ondulatura come fatta a mano con un attrezzo scendendo o
salendo, creando un ambiente in movimento per l'effetto ottico che
contrastava con i quadri. E anche qui, come per il pavimenti di erano
parti rientrate.
Poi per non mettere un piede in fallo nelle parti rientrate sul
pavimento,
seguì le figure, finendo per dare un'occhio alla statua. Si
bloccò di colpo, rimanendo come gelato a fissarla. Si
riscosse
dalla visione quando Milan gli si avvicinò, per contemplarla
anche lui.
"Si, è Kianta. IN un certo senso..." si voltò
verso
l'amico scorgendo con la coda dell'occhio che si era voltato a
guardarlo "La pietra di Vicenza è questo marmo avorio
magnifico
terminato il lavoro, che vedi in questa opera. La usava
Canova... So che
ti sembrerà strano ma questo è l'angolo di
Dorde...
"allargando le braccia e facendo un giro per abbracciare tutto il luogo.
"angolo di Dorde? IN che senso?"
"Inizialmente esisteva questo posto. Pensavamo si trattasse
di un
primitivo Ground Fridge, frigorifero sotterraneo per la
servitù.
Questa zona era punteggiata di casette di chi lavorava come guardiano,
manovale, giardiniere e via dicendo. Poi furono abbandonate, caddero
per il tempo ed elementi e li abbiamo rimossi anni fa. QUando abbiamo
scoperto una scalinata che non è quella che abbiamo
usato, coperta di terra, abbiamo scoperto questo luogo. Doveva essere
la
cappella privata sotterranea, si usava così, ma doveva
esserciuna costruzione sopra, ma non vi era traccia.
Così Dorde
ha
decido di creare qualcosa e una persona gli ha proposto un luogo
meditativo. Per tutti, per tutti i credenti di
qualunque religione, capace di portare pace e calma. Cè
voluto un pò e molti professionisti per coprire il tempo con
più persone possibili, all'epoca i nostri uomini non sapeva
fare
molte cose, ma dopo poco tempo è stato modificato. Ricordo
com'era ed
è stato tolto tutto, chi vi riposava traslato in un cimitero
vicino con il prete e tutto e... è divenuto un luogo
appartato
per lui. Neanche Kianta sa cosa cè qui, aveva pensato solo
il sopra, e lui ha unito le due cose. Ha modificato solo lo stile dei
pavimenti, che erano
piastrelle che ora sono trovano nello Chateau, inserendo questo e dando
quella forma ondulata alle pareti e l ostile degli angoli. Ah, e le
feritorie per la luce
naturale, provengono dall'esterno del corpo principale..."
"ma perchè ci sono quadri di Kianta, te e questa statua..."
"Lunga anche questa..." lo interruppe sorridendo "quelli alle pareti
sono dipinti e ritratti, non foto, fatti sia da Dorde stesso che
è in grado di creare quadri iper-realistici, ma
anche su
commissione. La statua invece riprende un momento che vide Dorde per
caso, nella POlla celeste, uno dei laghi. Doveva fare rilassamento e
meditazione durante l'addestramento, ma lei è
negata. Totalmente, per davvero. Così come esegue la
Visualizzazione per gli ologrammi, muovendosi. Riesce in quel modo,
così come quando combatte è in grado di
sovrapporre quei momenti con altri nella sua testa. La sua mente si
perde, svanisce e avverte solo un qualcosa che non spiegare, ma il
dolore e sofferenza se ne vanno, come in quel mondo. Un tempo aveva
creato nella mente un mondo diverso, dove lei era diversa, un luogo
divenuto reale quanto il dolore e dove si rifugiava. Questo le ha
permesso di sviluppano la Visuliazzazione ad un livello più
alto della media, quando hciude gli occhi vede cose che non ha mai
neanche pensato ed è tutto come reale, come se vedesse da un
monitor. E' in grado di ricreare chiunque e qualsiasi cosa nella sua
mente quasi come fosse reale. Ma riesce a farlo muovendosi, ecco
perchè quei movimenti. Quel giorno non riusciva
a meditare, stare ferma, lasciarsi andare. Non è per lei.. e
dice che è rimasto colpito dalla posa che assunse, questa, e
dal fatto che tutti facevano yoga o meditazione ma lei no, eppure
riusciva a fare cose difficili per gli altri... Ma ne parliamo meglio
un'altra volta. Perchè oltre
me, cè anche lei?
Semplice..."
guardandolo in viso con calma e un sorriso "...perchè
è
grazie a lei se esiste quello che vedi e conosci. Anche per un'altra
persona, all'inizio, ma all'epoca eravamo militari abituati a tende,
campi nei luoghi dove dovevamo stazionare come lo chateau
comèra, e luoghi di fortuna dove
vivevamo ammassati. Io e Dorde avevamo messo in piedi un gruppo
militare professionale ma la vecchia sede era concessa dai quattro
collaboratori che avevo ricavato. Loro hanno dato i soldi, loro una
parte
dell'armata, loro quella sede. Poi per una serie di cose l'abbiamo
abbandonata per non avere problemi acquistando questo luogo. Abbiamo
fatto ampliare con le sezioni nuove e... eravamo comunque ancora allo
sbando, in un certo senso. Abituati in
un modo di vivere, avevamo gestito
le cose nella maniera sbagliata. NOn è il nostro forte
l'amministrazione e gestione, infatti questo luogo sembrava, come le
parole di quella persona, un campo profughi o campo militare temporaneo
che altro. Quello che tu hai visto dal primo giorno e
conosci, è
dato da quella persona e Kianta che, con idee e pareri, ci
hanno
convinto a fare dei cambiamenti. Noi pensiamo come militari sempre di
corsa e capaci di gestire degli uomini, ma..."
"Aspetta... quindi quello lo che Chateau è come lo conosco
è per Kianta e chi altro.. va bene. Ma perchè
Dorde tiene
queste cose su di lei?"
fermandosi di fronte la statua. Ad altezza reale, forse poco
più
grande, mostrava Kianta in una posizione strana. Era seduta, con la
gamba sinistra che si piegava sotto la coscia destra, con il
tallone che
la toccava e la gamba destra che la sovrastava. Piegata ad angolo
essendo seduta, penzolava. Le braccia allargate un
pò
di lato, con le mani voltate per mostrare i palmi, in una
posa rilassata
e leggera, ove i dorsi delle dita poggiavano sulla la base
della
statua. Il viso leggermente voltato verso destra, in una
espressione
calma, con labbra socchiuse come se avesse espirato per rilassarsi.
Somigliante in modo impressionante a lei, sembrava averla congelata in
un istante di bellezza, calma e viso che sembrava rievocare le poche
volte che l'aveva vista truccata e abbigliata come chiesto da Milan,
che la faceva sembrare a un elfo dal viso ovale. L'abbigliamento
sembrava un top con scollo a V, maniche a sbuffo che
arrivavano a metà bicipite con una serie di rouches,
vita elasticizzata con un livello di rouches o volants lungo che
copre
la pancia. E pareva avere dei pantaloncini.
"Te l'ho detto. Dorde ha questa cosa che... come posso dire, rende
omaggio a persone che meritavano. Vedi molte cose, stanze, mezzi o
altro nominate come i cognomi di importanti personaggi
storici, che
hanno fatto molto per l'umanità. Grandi donne e grandi
uomini
che hanno sfidato le società incatenanti e la
religione, per
dare
all'umanità, agli altri tutto ciò che
ha migliorato
la vita fino ad oggi. Vuoi un esempio? Lo sai che i lampioni all'epoca
al mercurio, che poi si è evoluto a gas, comunque
la prima forma,
furono attaccati sia per il creatore che per chi li applicava per le
strade, perchè per i Papa e religiosi la notte era stata
creata
così da Dio, ed era andare contro di lui con le
luci
notturne?
Eppure grazie alle luci le città sono diventate
quell'alveare
luminoso e affascinante di notte che conosciamo. Grazie alle luci le
persone possono andare a lavoro o muoversi senza problemi, quando prima
si dovevano portare fiaccole, lanterne e altro. Meno rischi per incendi
e incidenti... ma anche telefono, corrente elettrica, anche il povero
Tesla come gli è finita, quando voleva dare
energia
illimitata
per tutti. Aveva ideali come i nostri. Tante creazioni e tecnologie
contrastate, perchè andavano contro la morale,
religione,
pensiero delle società. Eppure, poi i loro
creatori vivono in
perpetuo proprio perchè hanno dato all'uminatà
qualcosa
che poi era fondamentale, di aiuto, miglioramento. E così
una
persona e Kianta. Adesso lo Chateau non è il quartier
generale
di tutta l'organizzazione, è il cuore si ma anche una
cittadella. Una città. La nostra. Creiamo produciamo,
studiamo,
addestriamo e alleniamo, lavoriamo in vari ambiti in un luogo che prima
era un antico edificio nobiliare. Una magione ristrutturata e
ammodernata, per servizi di prima necessità e per
più
persone ma che, prima di Kianta e dell'altra persona, era solo come...
una caserma. Con regole e gestione da militari ma ben diverso da tutto
ciò. E da quando Kianta è venuta da noi, le cose
son
cambiate così in meglio che ammetto di essere felice di dove
vivo, più di tutta la mia carriera. E ho rivestito
varie
figure... "
"...da quando è arrivata?"
"..." Milan sorrise divertito, sospirò e guardò
la
statua
"... la prima volta che ho incontrato Kianta è stato davanti
all'ospedale..."
"Il nostro ospedale?"
"Si, all'epoca non era al livello che conosci. La vidi ferma
su
uno dei tre scalini, che portano alle ampie porte
automatiche
per
l'osperdale.
Lì, ferma con lo sguardo perso a guardare fuori, un foglio
stretto, aperto, tra le dita mentre la gente si muoveva intorno a noi
per le proprie faccende. E lei osservava l'allora spiazzo cementato con
qualche albero ed erba, non vi erano lavori di paesaggistica, nicchie e
simili... eppure sembrava vederli per la prima volta. Quando
mi
avvicinai mi notò, sbattè gli occhi due o tre
volte, come
se non mi conoscesse, abbassò gli occhi sul foglio e quando
li
rialzò sembrò sapere chi ero. E... e
poi mi
sorrise. Un sorriso sincero, come non ne aveva mai fatti prima. Da quel
momento qui è come se fosse passato un ciclone. Una piccola
catastrofica rivoluzione che cambiò tutto e ci
portò ad
essere ben diversi, e ben più che semplici militari e
mercenari
al serivizio di chi paga le nostre capacità. E' divenuta un
membro
del gruppo amministrativo, dopo averlo creato ovviamente e
... è cresciuta, All'inizio sembrava come appena svegliata,
una
bambina che non sapeva ancora niente, e fu preparata e
addestrata dal
gruppo che chiaimamo veterani. Si sono scelti loro il nome, con a capo
Jd e Lubo, Alaric e gli altri. Gli è piaciuto
così, anche
perchè man mano che arrivavano forze nuove e noobies, loro
addestravano con le loro conoscenze ed è finita
che...
erano i veterani dello Chateu. Kianta.... " continuando a guardare la
statua con una strana espressione "aveva delle conoscenze, eppure
imparò come fosse un foglio bianco. Imparò tante
cose,
capì capacità e limiti, cosa era adatto a lei e
cosa era
meglio conoscere, ma da lasciare a chi ne era maggiormente
capace a
farle... ma era importante sapere. E da lì nascquero le
Lezioni,
istruzione e conoscenza aiutano e salvano la vita in ogni situazione,
dice
sempre. Cominciò a imparare, a capire tanto e... crebbe e
divenne sempre più graziosa. Ma attenzione..."
Posò una mano sul braccio di Gask, guardandolo ma
tornando a fissare la statua,
"Kianta è cresciuta e divenuta bella non per
l'aspetto
esteriore. Insomma, la sua bellezza è particolare. Ben
diversa
da quella che si conosce per canoni della società e neanche
delle ragazze che frequentano glo uomini. Anche senza trucco
è
molto graziosa, e preparata con parrucca, trucco e abiti appositi
è davvero meravigliosa, lei non si che vede che...
passabile. Mi pare lo definisca così e non ti azzardare a
parlare mai di questo argomento. Davanti a lei bellezza e simili, sono
tabù, promettilo..." stringendogli il braccio on forza
finchè questi non lo fece.
" Il
concetto della bellezza di Kianta...per
noi qui allo chateu, chi l'ha conosciuta dal primo giorno, lei
è
cresciuta ed è divenuta bella in altri termini. La bellezza
di
Kianta per noi è intesa come lo sboccio di qualcuno di
grande,
da ammirare e considerare. Anche noi siamo diventati più
belli e grandi, non l otrovi?" si pavoneggiò slacicandosi la
giacca e facendo un giro completo ridendo "NOn sono diventato bello?
Non siamo amici e fratelli per la bellezza che abbiamo? Anche tu, sei cresciuto e
divenuto grazioso. Anzi fai un mezzo giro,perchè... Non
bello, cè ancora tempo, ma quando impareai tanto, cambierai
e diverrai la persona che dovevi essere qui con noi, magari anche lei
ti troverà bello come lo vedo io, e non sarà
arrabbiata..." ridendo con lui, divertiti mentre lui si
riabbottonava"...La bellezza di cosa è, cosa
è
in grado di fare, creare, dire, ragionare, agire e via dicendo...
Cresceva insieme a noi, con legami diversi in base a chi aveva
intorno, ed era semplicemente lei, senza maschere o segreti per paura
di
essere giudicati. Era lei, si... lei era lei, pura e chiara come doveva
essere... . Imparava molte cose e stava diventando sempre
più
bella, lo ridico, inteso come persona e quel che aveva dentro.Io,
David, Jd e gli
altri usammo tutta la nostra conoscenza militare e politica, medica e
altro, rispetto e considerazione e...
tutto il nostro affetto affinché Kianta potesse essere la
persona che doveva essere, e divenisse capace di essere.
Così,
mentre riceveva conoscenze, capacità e nuove menti o come si
dice ,che
importassero modi diversi di vedere le cose, così
che potesse
imparare a riflettere come ci aveva insegnato una persona, lei iniziava
a modellare una riproduzione in scala del nuovo mondo. Ed ecco lo
Chateau, oggi.. Ma come è possibile che per una
persona si
dice "imparava, cresceva e diventava sempre più
bella".
Kianta era felice, se stessa, senza limiti e restrizioni imposti su di
lei perchè donna... e regole e leggi erano spiegati e
discussi tutti insieme, perchè capisse lei e ne studiavamo
ogni sfumatura noi. Si
sentiva
accettata, voluta..."
"non era voluta prima?"
"... no. NOn ho mica detto questo! Era voluta e anche tanto da tutta la
famiglia in generale. NOn è questo il motivo... per voluta
intendo come sè, persona, essenza... Si, era voluta ma
passando gli anni e crescendo... diciamo che non la accettarono per
quella che era. In questo senso. Non accettavano che fosse diversa
rispetto
come la volevano e doveva essere nella società. Comunque,
tornando al discorso, fu accompagnata quasi per mano giorno dopo
giorno, incoraggiata a scoprire e imparare, e determinare e creare se
stessa da sola, cosa la circondava e le esperienze. La sua bellezza era
la sua personalità, le cacapcità naturali e
quelle che
svilupava con la sua caparbietà, dopo allenamenti
e duro
lavoro.
Le varie capacità che acquisiva o scopriva, il suo Io seppur
mezzo artifiale, creava un individuo pensante e capace di
considerare varie cose, anche se modellati e strutturati in pochissimo
tempo. kianta non era più una mente vuota progammata fin da
piccola e pensare in un modo, perchè per la
società legata
alla religione le cose andavano a un solo binario.. Ma qualcuno che
pensava e si determinatava, che dava, interagiva, prendeva
decisioni, provava setimenti e si comportava di conseguenza in
qualunque situazione. Non una copia di altre, tutte
uguali
come
escono la maggior parte dei bambini nelle società
normalmente,
che sono, vestono, ragionano e dicono cavolate identici,
perchè hanno
avuto quell'imprinting. L'individuo che dopo nato sperimenta, scopre e
comprende da determinare se stesso in tutti gli aspetti così
che, sia unica e formata da tante sfaccettature, è diverso.
Vera essenza umana,
piena, profonda. Che non ha bisogno di religione o libri modellati nel
testo in secoli, per essere mentalmente corretto, aperto,
consapevole,
che conosce la morale, l'empatia, l'autodeterminazione e
capacità di riflessione. Kianta divenne bella
perchè da quel momento era
parte del mondo e lo viveva, diveniva qualcuno che le persone
conoscevano e amavano per come era lei. Crebbe e divenne Kianta, una
perosna migliore, mi spiace dirlo ma è così, di
molti
uomini e donne nel mondo. Che hanno bisogno di tante cose, date dagli
altri per sentirsi un pò vivi, lei non ne ha bisogno..."
"Ehm... non ho ben compreso tutta questa cosa..."
MIlan scosse la testa ridendo, lo prese in giro sulla sua vita passata
a venerare qualcosa considerato quasi un dio indottrinato dagli altri.
Denaro, potere, il Capo. E doveva iniziare a rilassarsi, aprire la
mente e usarla, perchè gli serviva e glielo chiedeva come
amico.
Gli disse di prendere esempio se non da Kianta, Jd o altri, almeno da
lui, che lo considerava un caro amico."Divieni una Persona,
non un umano
standard medio della società". E poi continuò,
appoggiando una mano sulla statua e voltandosi con busto per averlo di
fronte.
"Appena uscita dall'ospedale,
veramente imparò tanto e anche disse molto. Appunto, tutto
quello che oggi vedi allo chateau, cambiamenti e cambi di rotta.
Rinsaldò molto questo posto, e parlò delle
persone. QUando
lei
arrivò eravamo un gruppo militare specializzato, diviso in
gruppi ma seguendo i modelli già esistenti. Poi
divenimmo in
settori di abilità o compattando un nucleo, con i
membri che
coprivano le mancanze o le non abilità degli altri. In
pratica
un gruppo di specialisti di diverse capacità, che
soppiantano
le
mancanze degli altri. Invece di accorpare gente capace che sembrava
idonea mobbizzando che bisogna essere coesi, si aggregarono membri
già affiatati ma non solo per esperienza passata insieme, ma
di amicizia e fiducia. Una cosa diversa, credimi. Nacque appunto un
comportamento non e solo prettamente
lavorativo,ma..."
"ho visto che l'aria è diversa, anche se
lavorando per
il Capo, posso paragonare il vostro modo di essere un gruppo
totale
unico come quasi... diverso dall'ex associazione per cui io lavoravo..:"
"Si, ma la tua per quanto grande e ben organizzata, ha un
tipo di vita
media dei membri come le bande di strada in quartieri terribili.
L'ultimo luogo dal quale vieni è quello, qui invece
è un
posto dove la gente cè non per paura o per lavoro in
generale.
O perchè ha bisogno di soldi e corre qui per la voglia di
farsi un conto in banca e poi sbuffa perchè non gli piace,
non si sente a suo agio, lavora male. Ma perchè sentono di
star bene qui. E, assurdo, molti che
hanno
la famiglia, eppure passato tantissimo tempo qui come fossero
ancora
scapoli. Amano i loro figli e li seguono, ma passano un sacco
di tempo
qui per come si trovano, cosa hanno, cosa ricevono, le persone che sono
diventati i loro amici. Alcuni hanno chiesto, o meglio, richiesto, di
potersi fidanzare o sposare qui, affermando che ci tengono
a
vivere parti delle loro vite civili, qui. Le costruzioni, i
giardini,
gli
angoli naturali, la paesaggistica, le fontane... e questo mi rallegra.
Vuol dire che abbiamo un buon lavoro se la gente ama dove vive. Il
punto è che questo è avvenuto grazie a quella
persona e
Kianta. ma la cosa è lunga, dovrei spiegartelo rifacendo un
giro turistico e spiegarti tutto. Dal suo arrivo, quindi, cè
stato molto miglioramento, ma
è
dovuto a lei. Ha un carattere che... si impunta, risalta, trova il suo
posto non con la forza, ma con le abilità e la
capacità di
legare la gente. Lei ha unito molti piccoli gruppi in uno grande. E ho
paura che se ne andasse, quel gruppo generale come quelli piccoli
legati per la sua influenza, cessino di esistere. Certo
rimane il solito giro di amici-colleghi di prima per i più
vecchi, ma da quel giorno questo posto divenne una famiglia. Dopo
qualche settimana che avevamo terminato grossi lavori di manutenzione,
costruzione delle parti attuali o edifici e definizione dei progetti,
la gente iniziò a vedere le cose come una cittadina, trovava
il suo posto, il lavoro adatto e amava, senza imposizioni, cambiaando
carattere e approcci con tutti. Tutto divenne più leggero.
Avevamo il nostro simbolo, il nome, la definizione di squadre e gruppi
divisi per specializzazioni e abilità, nuove categorie di
abilità, organizzare l'amministrazione dello chateau e delle
quadre, del settore cucina, bagno, magazzino... un lavorone insomma. E
molte idee e consigli vennero proprio da Kianta. E il giorno che
terminammo il grosso, quando tutta la parte anteriore non aveva
più recinti per animali, zona accampata con tende e cucinini
come facevano molti, zona garage che prendeva un sacco di terreno...
Kianta su Bluegrass corse dall'ala mafuttariera con una bandiera con il
logo definitivo, sventolandola e urlando che erano ufficialmente
un'organizzazione completa, ufficiale nel mondo e con il nome fittizio
di Retus Sniegė. E tutti quelli che ancora lavoravano, sbrigavano
faccende, erano nello chateau si fermarono, la videro e sentirono, e
urlarono alzando i pugni in aria, felici, mostrando che si sentivano
parte di qualcosa e andavano fieri. Credevano e ed erano felici,
legati. Ammetto che neanche io provai qualcosa del genere da piccolo,
negli anni o con mio fratello. Urlavano tutti il nome... Ovviamente non
è il nostro nome, ma come ci
conoscono ed è stata sempre idea di Kianta. I governi e
altri
gruppi militari ci riconoscono con quel nome, ma l'originale
renderà noi un'altra organizzione, lavorando meglio su
più fronti..:"
"Sinceramente non ho capito perchè due nomi..."
"Amico, hai potenziale ma il cervello occupato da altro, come
un cavallo
che pensa solo al paddock. Sii più ricettivo o Kianta ti..."
"Lo farebbe davvero... ?" incerto, toccandosi una spalla
"... preferirei non rispondere. Posso solo dirti che il suo animale
totem è il lupo. Anche se la questione è
particolare,secondo altri no....comunque un canide, come te. Comunque,
fai te... anche se fin da
piccola ha avuto..."
"Sai del suo passato? Ma.. e non ho capito il fatto che lei
era un foglio bianco."
Milan restò a fissarlo, poi sorrise "Kianta ha
avuto... una
amnesia. Si, amnesia. Era come una bambina piccola che doveva scoprire,
conoscere e capire tante cose. Ma lasciamo perdere questo.
Come è andato oggi?" voltandosi e ammirando i dipinti.
"oggi ha detto cose strane..."
"parli sempre di Kianta?"
"Si. Prima si è interessata a un gruppo di ragazzi che
faceva urbex, che si chiami così, non ho capito..:"
"Ah, gli esploratori. Anche lei ama farlo, ma a differenza loro
è molto più preparata in caso di casini. Non a
caso si porta uno o due esemplari di Cirneco dell'Etna da caccia,
cugino dello Xolo e chiamati entrambi i figli di Anubis.
Quindi mi spiace per
quelli che incontra, che pensano di vedere una ragazza stupidotta con
un
cagnetto innocente... Ha trovato gente interessante presumo, altrimenti
mi diresti che son finiti male..."
"Oh no, la questione è l'opposto. Gli ha parlato e ha fatto
un accordo con loro, promettendogli aiuti ed equipaggiamento
per andare
avanti con cosa facevano"
"Ah aha ah... tipico di Kianta. Riuscire a rivoltare una situazione per
lei in positivo... Se non fosse negata, sarebbe un'ottima mentalista,
ecco perchè ama cercarli e portarseli con sè. Io
non amo i mentalisti, è come essere a nudo con loro... Io
non ho nulla da dire. avere informazioni utili dai civili e averli
dalla nostra parte è positivo. Grazie a urbex abbiamo
scoperto molti eidfici antichi e abbandonati che sono diventati Torri,
no n ti credere. In verità li ha cercati lei spulciando ogni
video in base all'area che cercavamo, e ce l'ha fatta. NOn
è uno spreco
di tempo e soldi, non credere che anche adesso non ci serviamo di
civili. No... rettifico. Evitiamo fraintendimenti. Cbiediamo ai civili
un aiuto. Semplice. Conosci ancora poco della nostra politica interna
ed esterna, quindi fai bene ad avere dubbi, pensare e porti domande.
Kianta questo lo adora, dice sempre che in pochi fanno questo ma
giudicano, puntano il dito senza riflettere sulle cose. Così
può darsi che facciate pace..." con un sorrisone all'amico.
"e sul fatto che ha usato un nome diverso? Qualcosa come Lianna, che la
nonna era forse anna e la zia... non lo so!"
"Ha usato quel nome? seriamente? Strano... " parendo rigido e insicuro
"perchè ne ha usato un altro?"
"E' una delle sue personalità, come alcuni uomini che
lavorano fuori lo Chateau. Lei ne ha diversi in base a cosa deve fare.
Niente di nuovo... anche se è strano che abbia usato
quello..." riflettendo
"E per quanto riguarda una frase strana? Ha detto tipo
, credo...non so se
l'ho
pronunciato bene..."
"Si, ho capito a cosa alludi... a volte quando è arrabbiata,
tanto, tende a dire cose del genere. NOn ho mai capito se fosse
riferito a una volta all'addestramento quando dormiva all'aperto e gli
uccelli erano fastidiosi. Credo... a volte si inventa parole presa
dalla rabbia. NOn farci caso... come di solito ha il vizio di
definire i
personaggi di sesso femminile, peggiori, capaci di vario schifo... come
puttane. E lei rispetta le prositute, tanto, almeno quelle fanno quel
mestiere
per disperazione e obbligo. Non quelle di un certo livello che l ofanno
perchè amano i soldi e giocare con uomini e sesso. Fosse per
lei le aiuterebbe tutte. Le donne
che sono una vergogna per il genere e l'umanità sono...
puttane. Non so perchè usi quella parola in modo diverso
dalla società. Anche qui non so
da dove vengano come gli per gli
scarafaggi. Li
definisce così, stronzi correnti... quanto ho riso. Ma
questo
non lo
sapevo, me ne ricorderò per sapere che significa..."
"ma... in che lingua sono?"
"Ah è vero" disse, dopo aver fissato sorpreso Gask un
attimo, voltandosi di nuovo "noi, quelli che in molti
definiscono veterani dell'organizzazione, parliamo varie lingue, Kianta
compresa. Tu ne conosci un paio diverse, ma non hai avuto modo di
conoscere questa. E' italiano, comunque... segui le lezioni. E' una
lingua particolare, ricca, con parole dal suono molto bello e la
creazioni di frasi in questa lingua è... secondo me,
meritevole.
I testi che scrivevano poeti e scrittori prima, e poi con
la
moderna, sono meritevoli e musicali. Riesce a creare concetti
ricchi e forti con un uso delle parole non comuni. Tu sai che esistono
tre diversi tipi di lunguaggio per qualsiasi lingua? In questo caso
tre. Abbiamo le seguenti tipologie di lunguaggio... aulico, comune o
volgare. Il primo utilizzato da determinate categorie come avvocati,
giudici e comuqnue tutti quelli che lavorano in quel campo, medici,
scienziati, studiosi e via dicendo. Il comune è quello
parlato dalla maggior parte della popolazione che ha studiato, capace
di ottimi testi e discorsi, e poi il volgare, quello
utilizzato dalla gente
che non ha voluto studiare o non ha potuto, per varie
cose, e mischia il
comune che conosce con il dialetto. Il risultato è, come
dice Kianta, raccapricciante. Non a caso odia da morire i dialetti. Tu
conosci dell'inglese che stiamo parlando ... il comune ma non molto. So
che dove hai vissuto non hai
potuto studiare molto e parli lingue locali, perchè le
parlavano...e ci si abitua. No? Ma non sai scriverle e..."
"So scrivere, non nero così piccolo. So scrivere il mio
nome,
leggo un pò e..."
"Ma livello scuola elementare. No? E neanche finita. Ecco
perchè appoggio Kianta sul fatto che tutti voi nello Chateau
dovete partecipare alle Lezioni e studiare, capire, imparare. E' una
cosa che non darebbe nessun altro. Se non per certi scopi, molti
apparati militari danno alcune opportunità ad alcuni
perchè vogliono che vadano e siano cosa vogliono. Non noi,
lo facciamo perchè dovrebbe essere per tutti, poi devono
essere le capacità e abilità a parlare, non uno
che sembra promettente per qualcosa e si lasciano indietro gli altri.
Per politici e religiosi, la
conoscenza va tenuta per alcuni. Gli altri che non conoscono e
sanno, quindi cosa pensare e comportarsi, cè oslo una
strada.
Seguire chi sa. Una volta accadeva e sembrava fosse cambiato con le
repubbliche. Scolarizzazione di tutto il paese è una risorsa
di base. Scopri così chi ha abilità e
capacità naturali e vanno accompagnati nel percorso
giusto.prima invece vere perle finivano nelle carceri, in lavori umili
e degradanti per il corpo, schiavi e altro senza sapere cosa potevano
essere e dare al mondo. Perchè non cèra molta
strada. Invece dal nuovo millennio le cose sono peggiorate, quando
sembrava che
si giungesse all'evoluzione ultima... di nuovo la gente
non è scolarizzata e non sa nulla, eppure urla e strepita in
piazza giudicando cose che realmente non sa. Ma, seguendo chi dice di
sapere, si ripercorrono passi della storia umana che sembravano
superati. Che tristezza..." scuotendo la testa afflitto, osservando un
ricco dipinto pieno di verde magnificamente realistico con cornice a
ghirigori e fiori "ma non dirlo
a Kianta... non parlare mai
con lei di alfabetizzazione relativo a paesi e mondo,
povertà, religione e famiglia. NOn lo fare. La sua rabbia,
odio e frustrazione usciranno fuori e inizierà ad agitarsi
per discutere di queste cose, e volerle cambiare. Giò fa
molto con la Raccolta, non peggiorare le
cose. L'unica cosa
negativa è questa, ecco perchè Jd fa sempre da
mediatore. Se lei si arrabbia iniziano i casini, evitiamoli..."
"Non capisco. Io... perchè si agita con questi argomenti?
Cosa accade se si arrabbia..."
"Parlane con Jd, ma non con lei vicino o parlando di queste cose con
lei. promettilo... E' necessario che lei stia serena, che non agisca
prima del tempo, perchè se lei perde la pazienza e
l'odio e
vendetta la colgono così tanto... evitiamo" uscendo e
chiudendo la porta e poi il cancello.
"Ok...anche se non capisco" risalendo verso la Casa delle
lapidi
"Un giorno te ne parlerò... " fermandosi in mezzo alla
navata, sistemandosi il blaser da eventuali granelli di
polvere,
così come la sciarpa da collo in stile ottocento
che si stagliava su un colletto club tondo. Gask no capiva mai come
quegli abiti che avrebbe detto vecchi
fossero invece perfetti su uno come lui. Poi Milan si
portò le
mani dietro la schiena e si voltò verso le porte "...ho
saputo che non sei molto convinto del tuo Spanish Mustang. QUalcosa non
va? Kianta ti aveva affidato un esemplare di questa razza scegliendo
tra Zumo o Loda, ma ho saputo che invece ti ha obbligato a prendere
Loda. Ottima cavalla, ben addestrata ed equilibrata, ma la reputo...
troppo ottimo carattere e disciplinata per te. Ti avrei visto con uno
stallone nervoso..."
"Speravo che mi desse un'auto veloce o una modo tipo quei barbosi
motociclisti, invece... lei dice che non so cavalcare ma solo
strattonare i cavalli. Quindi
devo iniziare come un bambino con una cavalla che addestri me... io ero
nello stato nord islamico afgano, ho usato cavalli ma lei dice che sono
un torturatore..."
"per auto e moto abbi pazienza, sei nuovo e anche se mio amico, vorrei
che tu seguissi le nostre regole. Accadrà... per i cavalli,
per noi sono ottimi amici e compagni del muoversi. Sono la storia
dell'uomo, tutto è stato creato, conquistato, costruito e
combattuto a cavalli. Come i cani, sono vicino a noi da così
tanto tempo che vogliamo rendere gli spostamenti all'antica in auge.
Ovviamente per più lunghi mezzi ecologici come i nostri, ma
andare a cavallo è... come un contatto con la natura e il
tempo." con un'espressione che sembrava sognante " E... Cerca di
capirla. lei rispetta tutti gli animali.. forse tutti tranni
gatti e zanzare, mettiamola così, ma il punto è
che conosce e ha visto con i suoi occhi cattiveria e schifo degli umani
sui cavalli che non immagini. Ha studiato tante scuole equestri
insieme, trovando un equilibrio e le parti migliori di queste in una
sola, che rispetta e protegge il cavallo. Morsi, barbozzali, e nasali
punitivi e severi, tanto da ferire e danneggiare il cavallo. Oltre che
fargl male ogni secondo che lo indossa. E poi la gente si lamenta che i
loro cavalli perdono la testa. E quanti metodi coercitivi e punitivi,
perchè
secondo la
testa di molti il cavallo deve obbedire e
basta. Non esiste per loro, ed è contemplato nell'alta
scuola equestre, che deve esistere l'addestramnento non coercitivo ma
di coesione del cavallo con l'uomo...come un legame, un dare e
ricevere, una connessione tra due creature che creano qualcosa di
mangnifico... " poi vedendo che Gask non sembrava
capire, sospirò e continuò "in parole povere i
cavalli venivano picchiati, costretti a morsi e attrezzi sul naso con
punte, i nose band, perchè obbedissero, facendo
però male. O pratiche dell'uso del passo spagnolo
per cavalli che per loro morfologia non
sono adatti a questi movimenti,
idonei appunto a cavalli spagnoli e basta. Danneggiano le altre razze,
quando modi per ginnasticare le spalle ce ne sono e sono anche
divertenti per i cavalli... o usano dispositivi come
Taser e altri elettrici per dargli una scossa e obbligarli. O il
terribile Big Lick, una cosa tremenda. Inutile dirti che tutti quelli
che facevano questo schifo e lei ha raggiunto, non sono finiti bene,
vero?" con un tono che voleva dire come "tu mi capisci"
"Vuoi dire che li ha uccisi? Che li ha..."
"lei non uccide, tranne che per proteggersi se necessario. Ma non
capita mai, si può dire. Per la gente che
meritebbe la morte, lei riserva trattamenti che sno terribili fino alla
fine dei loro giorni. Un'agonia peggiore del carcere, e se lo
meritano... quante volte la gente non ottiene giustizia per chi ha
amato che è morto o ha subito cose brutte ed è
finita così. Con questi dovrebbe andarci pesante,
solo... Quasi... posso dire che li fa piangere.
Molto. A volte qualcuno potrebbe dire che esagera, e l'ho detto che non
deve farlo, ma
è capitato che..." passandosi una mano sui capelli tirati
indietro e legati "desse corpo ai suoi incubi e odio, riversandoli
sulla gente che fa del male ad altri e animali, solo
perchè sono
marci dentro o perchè gli piace. E non hai idea di quello
che
subiscono finchè le cose non cambiano. Perchè no,
non va
là una volta, constata la situazione e punisce e se ne va.
Controlla più volte tramite fidati. A volte le
persone sono così nere dentro che davvero lei riversa su di
loro
tutto così che la alimenta di rabbia. E non hanno idea ne di
quello che realmente fanno perchè pensano che sia corretto,
ne di quello
che fa lei se incavolata... infatti non ne escono bene. Ma non giudico,
non posso
immaginare quanto hanno sofferto quelle persone e quegli animali, ecco
perchè agisce con mano pesantissima. Perchè con
molti
individui non è possibile il dialogo o la minaccia semplice.
Come dice lei < che la nasa continui a cercare vita intelligente
su
altri pianeti, perchè su questo pianeta si sono rassegnati,
ormai>. E non ho nulla per fermarla o rallentarla,
perchè non
voglio. Ho visto tanto schifo già dalla mia
infanzia, che non
tollero e voglio cambiare il mondo proprio per questo motivo. Ti
ricordi che la rivoluzione francese nacque perchè il 90%
della
popolazione di quel singolo paese era costituito da povera gente, per
chi
aveva dei soldi per il lavoro ma si vedeva tassato da far paura, chi si
vedeva togliere casa, beni e altro perchè la casta, quella
piccola percentuale, li vedeva come oggetti... " poi lo vide di nuovo
in faccia, non sapeva di che stesse parlando. Chiaro dalla faccia
incerta accompagnata d a una smorfia che non lo seguiva "in pratica
prendi un paese con
cinque milioni di persone "accompagnato dalla mano aperta per fargliela
vedere "e sai che solo un milione è ricco, potente,
può
tutto. Noi dobbiamo riportare cinque milioni ad essere cinque senza
persone più ricche, famose, che si ergono su altri decidendo
su
di loro o danneggiandole. Dare davvero quel che serve per una vita
dignitosa senza soffire per la mancanza di beni essenziali e sentirsi
persone. Sembra impossibile, difficile ma non è
così...
ma te ne parlerò presto. Il succo è che ho
vissuto in un
luogo parecchio arretrato, la mia patria non è proprio un
paese
sviluppato, peggio in luoghi piccoli ancora con le catene delle
tradizioni e superstizioni. Ecco perchè ti chiedo di non
parlare
con Kianta di quei temi, perchè per lei sono maggiormente
negativi e finirebbe a litigio come già accaduto. Io no
nvoglio
che altri soffrano in questo nuovo millennio, ma intendo portare il
mondo a
sotterrare le classi sociali che ancora esistono. E non parlo solo dei
paesi che tu io e conosciamo. La gente pensa che in molte
repubbliche democratiche vi sia una sottile linea per la
classificazione delle classi, rispetto secoli prima. Non sanno quanto
si sbaglino, quindi si cambia il mondo. E davvero questa volta...."
"Ma..." ma furono interrotti da una chiamata e Milan prese il phonvlet
per rispondere, portando quella discussione a svolgersi più
avanti.
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