Chi sono?

di Mari Lace
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Immutabile

 

Ti libri come un falco maestoso e ne hai gli occhi.

Nessuno se ne avvede – nessuno s’interessa a un noioso relitto – ma ti osservo, attiri il mio sguardo ogni giorno da troppe lune per tenerne il conto; ti ho vista mutare, diversamente da me. Sorrido a ogni nuovo segno sul tuo viso: non ripudiarmi, te ne prego, ma spero che mi raggiungerai.

Immutabile, ti attenderò un anno, dieci o altri cento. Il tempo non mi tocca – non toccherà neanche te?

Attendo l’attimo in cui con pallidi sorrisi ci libreremo insieme.





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