Se qualcuno avesse chiesto ad Afuro cosa ammirasse di Hera, lui avrebbe risposto che ammirava molto il suo carattere. E con questo, intendeva quel suo essere silenziosamente accanto alle persone a cui teneva, essere una presenza costante e gentile. Ammirava il carattere di Hera.

Se qualcuno avesse chiesto ad Afuro cosa apprezzasse di Hera, lui avrebbe risposto 'i suoi capelli'. Erano lunghi, ma non troppo; castani, ma non troppo; lisci, ma non troppo. Perfetti. Ad Afuro piaceva infilarci le dita dentro e inspirare il profumo che dava loro lo shampoo alla nocciola. Apprezzava i capelli di Hera.

Se qualcuno avesse chiesto ad Afuro cosa gli piacesse di Hera, lui non avrebbe esitato a rispondere che trovava i suoi occhi una vera opera d'arte. Erano grigi, okay, ma non proprio grigi, avevano mille caleidoscopiche sfumature viola, nere e blu in cui Terumi si perdeva inevitabilmente ogni volta. Gli piacevano gli occhi di Hera.

Se qualcuno avesse chiesto ad Afuro cosa adorasse di Hera, lui avrebbe subito pensato al suo sorriso. Ed era strano, perché Hera sorrideva poco, ma quando lo faceva per Terumi era come se tutto il mondo si illuminasse, perché erano sorrisi veri, sorrisi che esprimevano genuina felicità. Adorava il sorriso di Hera.