Fall down

di Giuliacardiff
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Che freddo! Fuori sta nevicando tantissimo, sembra di essere in mezzo ad una tormenta. Per fortuna mi trovo in macchina con i miei genitori. Abbiamo acceso il riscaldamento e l'aria calda mi sferza il volto, è una sensazione davvero gratificante. Mamma e papà sono seduti sui sedili anteriori e chiacchierano allegramente; Adoro i miei genitori, sono sempre gentili nei miei confronti e io gli voglio un mondo di bene.


Continuiamo a muoverci in macchina, io dietro e mi hai davanti. La strada completamente innevata continua ad aumentare e sembra non avere fine, non vedo l'ora di tornare a casa a bere la mia promessa cioccolata calda.


Finalmente la strada sembra finire, vedo in lontananza la solita curva per tornare a casa, ormai la Bianca neve si sta diradando e il cielo sta ritornando ad un tenue colore azzurrino.

Siamo quasi arrivati, la mamma sorride e papà non vede l'ora di sedersi al caldo.



………………………………..



Il rumore di una brusca frenata.
Un grido di aiuto, acuto.
Un clacson.


Il cigolio di una ruota.

Fa caldo. Sento caldo.

Apro gli occhi, non ricordavo di averli chiusi.


Blu.
È tutto ciò che vedo.

Il tenue blu del cielo innevato.


Per qualche strano motivo, questo colore mi disgusta.


Provo a muovere il mio corpo. Ci metto qualche minuto a tornare a sentire le mie gambe.


Cerco di sedermi, ci riesco. Vorrei non averlo mai fatto.


Rosso.
Bianco.
Bianco sul rosso.
Rosso scarlatto che sporca un suolo bianco neve.


Una distesa di fuoco si erge davanti ai miei occhi.


Vedo una macchina molto grande, forse un tir, corroso completamente dalle fiamme.


Probabilmente chi lo guida …sento dei lamenti provenire da quel tir, forse è ancora vivo ….


a fatica mi alzo in piedi. Non lo avessi mai fatto.

Sento un dolore sordo alla tempia, la gamba sinistra non funziona, come anche il piede destro, mi sento un buco nello stomaco, non ho il coraggio di guardare.


Gemendo per il dolore, strascico le mie povere membra verso la fonte di calore.
Dietro di me una striscia rossa.
Sentono la bocca un sapore ferroso e umido, davvero disgustoso.




Ormai sono vicino e lo vedo, sembra incastrato, ma le fiamme non l'hanno ancora raggiunto.
Mi faccio forza e mi pongo davanti a lui.

Il povero malcapitato mi guarda come se fossi il Dio disceso in terra.



Non mi ritengo un Salvatore, ma proverò a salvarlo.


Cerco di slacciargli la cintura che lo tiene intrappolato ma è impossibile.


Prova a tirarlo, inutile. Lui mi implora di aiutarlo, di salvarlo, inutile anche quello. Prova un'ultima volta.


Impossibile.

Anche lui sembra essersi arreso.


Un rumore, rumore di qualcosa che si spezza.


Il fuoco sta per arrivare.



Devo scappare.
Devo fuggire.
Devo salvarmi.





I miei genitori …dove sono?





 




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