Fiore Dorato

di CedroContento
(/viewuser.php?uid=1118047)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sentieri dei Morti
 
6 Marzo 3019 T.E.
 
“Scappi?”
Elanor lo sentì, ma non si voltò, fingendo di sistemare una cinghia della sella. Aveva rimandato più che poteva quell'addio, temeva che la sua determinazione potesse venire meno.
Éomer le si avvicinò, cercando insistente lo sguardo che lei cercava di nascondergli.
“Devo andare con Aragorn” disse evitando ancora di guardare quei meravigliosi occhi chiari, che le facevano battere il cuore.
“Dove?” fece lui con crescente fastidio nella voce.
“Hai presente il sentiero sinistro che si addentra nella montagna malvagia da cui nessuno ha mai fatto ritorno di cui parlavi prima? Ecco andiamo di là” provò a scherzare Elanor lanciando di sfuggita un’occhiata nella sua direzione. Come aveva sospettato Éomer la guardava severo e accigliato.
“Cosa?! No che non ci vai!” protestò infatti, ora era arrabbiato.
Elanor, per niente intimorita, si voltò a guardarlo con dolcezza. Da una parte le piaceva che lui cercasse di tenerla al sicuro, nonostante gli avesse dimostrato che non ce n'era affatto bisogno.
“Non ti sto chiedendo il permesso” disse pacata, ma risoluta.
“E pretendi che non cerchi di fermarti? Cosa pensavi ti avrei detto?”
Elanor alzò le spalle. “Speravo in qualcosa tipo stai attenta, ci vediamo a Gondor, ti amo”
Avvertì Éomer trattenere il fiato, colto alla sprovvista, sulle ultime due parole, Elanor stessa si sorprese del fatto che le fossero uscite.
“Questo lo dici tu a me o vuoi che lo dica io a te?”
“Un po’ entrambi” rispose Elanor con il cuore stretto, chiedendosi se non fosse folle essere così sicuri di provare quel sentimento, in fondo si conoscevano da pochi giorni, eppure.
Éomer contro la sua natura cedette, alzò l'indice tra loro in segno di ammonimento. “Mi raccomando fai attenzione. Sarà meglio per te che ti ritrovi tutta intera a Minas Tirith...e ti amo anch'io”
Elanor gli sorrise, stupita e felice insieme, se non si era espettata di riuscire a dirgli cosa provava, la dichiarazione di Éomer l’aveva trovata del tutto impreparata, alla fine forse erano folli entrambi ad essersi innamorati così.
Trafficò con la catenina che aveva al collo per aprirla, la mise in mano ad Éomer avvolgendogli con le dita il pugno chiuso sul suo ciondolo portafortuna.
“Me lo ridarai dopo la battaglia” promise.
Lui l'attirò a sé. “Ripensaci ti prego” le sussurrò.
Elanor tra le sue braccia guardò in alto, memorizzando il suo bel volto, avrebbe voluto di chiedergli di unirsi loro, di andare con lei, ma Éomer non poteva seguirli, lo sapeva.
Si issò sulle punte dei piedi per posare delicatamente le labbra sulle sue.
Éomer la strinse a sé, insoddisfatto di quel casto bacio, le schiuse la bocca per baciarla con passione. Elanor sentì lo stomaco annodarsi, desiderò che quelle braccia non la lasciassero più andare. Ma i loro destini per il momento avrebbero dovuto prendere due direzioni diverse.
Montò in sella ad Hasufel. Éomer lo accarezzò, ricordando il loro primo incontro, da quel momento il cavallo le era rimasto fedele.
“Bada a lei mi raccomando” disse all’animale.
Non poté fare altro che guardare Elanor allontanarsi assieme ai suoi compagni sui Sentieri dei Morti.

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3934796