Can You Lead Me to the Light?

di __aris__
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Il sospiro di Tyrion è pesante, più di quelli che si lascia sfuggire di solito.
Vorrebbe bere, più di quanto non abbia fatto il giorno prima. Sa che non servirebbe, a Essos aveva provato per molto tempo a bene per dimenticare e non aveva mai funzionato. Eppure non può affrontare questo argomento con Sansa da sobrio.
Si allunga verso la coppa accanto a lui e la riempie, quando inizia a bere fa fatica a non sputare l’acqua.
Ho fatto portare via tutto il vino ieri sera.”
Forse dovrebbe dirle qualcosa. Una parte di lui urla nella testa di dirle qualcosa, ma raramente ricorda di essere stato così poco lucido come in quel momento. Tysha, Shae e Tywin, perfino il ricordo di Sansa sposa bambina, gli occupano la mente tanto da non lasciare spazio per niente che non sia la voglia di ubriacarsi.
Sente qualcosa frusciare sulle coperte fino a che la mano di Sansa non finisce a stringere delicatamente la sua. La osserva continuando a chiedersi se ci sia qualcosa che dovrebbe fare, ma non riesce a distogliere lo sguardo da quella mano. Forse dovrebbe guardarla in viso, ma il modo in cui le dita bianche e affusolate di Sansa si sono intrecciate alle sue è quasi ipnotico. Dovrebbe stringere la mano di un nobile cavaliere, non la sua, eppure ringrazia che quella mano sia lì.
Non dovete parlamene se non volete.”
Solo dopo che la sente parlare i suoi occhi trovano il coraggio di risalire la manica ricamata e soffermarsi sul volto di Sansa per trovare un timido sorriso di incoraggiamento. È appena accennato, ma c’è e tanto gli basta.
L’ultima persona a cui aveva raccontato la triste storia del suo matrimonio con Tysha era stata Daenerys. Ricordava di aver scelto con cura le parole e aver modulato attentamente la voce, voleva che lei li odiasse tutti come li odiava lui. L’immagine dei suoi fratelli che arrostivano sotto al fuoco di drago era l’unica cosa a cui aveva pensato per tutto il tempo e alla fine la Madre dei Draghi si era convinta che l’unico linguaggio che i Sette Regni avrebbero capito era quello del fuoco e del sangue.
Raccontare la stessa storia a Sansa sarà diverso. C’è calore in lei, nei suoi occhi e nel modo in cui continua a stringergli la mano. Probabilmente è più di quanto meriti, ma è abbastanza per rendere tutto quasi sopportabile.
Tysha era mia moglie prima che noi fossimo sposati.”






 




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