Candy va alla guerra

di Gatto1967
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Disclaimer: questa storia è una fan fiction che riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi ne tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.

-Vado io miss Mary Jane.-

La voce risoluta di Candy sorprese sia le sue compagne che miss Mary Jane.

-È sicura signorina?-

-Sì signora direttrice, sono sicura.-

Flanny rimase come gelata, anche lei voleva offrirsi di andare, ma Candy l’aveva bruciata sul tempo.

In silenzio uscì dalla stanza insieme alle sue compagne.

 

Candy partì il giorno dopo. Una carrozza la portò fino alla stazione e da lì si aggregò ad un gruppo di crocerossine in partenza per New York.

 

Flanny entrò nella stanza numero 0. Il misterioso paziente affetto da amnesia stava in piedi davanti alla finestra, e a sentirla aprire la porta si girò verso di lei.

-Vedo che si è alzato signore, non è prudente. Si rimetta a letto la prego.-

-Tu… chi sei?-

-Il mio nome è Flanny Hamilton e sono la sua infermiera. Lei è ancora debole, dovrebbe riposarsi.-

Il giovane uomo si incamminò verso il letto, ma a un certo punto barcollò vistosamente. Flanny accorse a sorreggerlo.

-Chicago… America… Chicago…-

-La prego signore! Si rimetta a letto!-

Una volta nel letto l’uomo si strinse le tempie.

-Chicago! America!-

-La smetta signore! È ancora presto e così si fa del male! La memoria le tornerà, non ne dubiti, ma ci vorrà del tempo!-

La voce di Flanny suonava fredda e distaccata, così come la ragazza si imponeva di apparire, ma forse anche solo una debole inflessione, una variazione di tonalità, tradiva in lei una vera apprensione per quel ragazzo.

 

Susanna Marlowe si avvicinò a Terence tenendo lo sguardo basso.

-Terence io…-

-Che vuoi Susanna?-

La ragazza iniziò a piangere  mentre estraeva dalla tasca del suo costume di scena una busta da lettera.

-Perdonami Terence!- riuscì a dire mentre consegnava la lettera a Terence, e prima di scappare via in lacrime.

Terence guardò la busta: era una lettera di Candy.

 

Annie diede una moneta al postino che le aveva appena consegnato una lettera indirizzata a lei. L’uomo ringraziò e se ne andò.

Annie guardò la lettera: era di Candy! In fretta e furia la aprì e corse nella sua stanza a leggerla.

Poco dopo Annie usciva di casa come una furia senza neanche curarsi di salutare la madre.

-Sto andando dagli Andrew!- disse al domestico che la incrociò nell’atrio di casa Brighton.

Correndo a perdifiato Annie arrivò in men che non si dica alla residenza degli Andrew, dove ad aprirle fu Stear.

-Annie che succede?-

Col cuore in gola Annie entrò in casa.

-P-Patty!-

Una commossa Patty corse ad abbracciare l’amica, ma Annie sembrò non ricambiare il calore della ragazza inglese.

-Sono appena arrivata dall’Inghilterra e… Annie, che succede?-

-Già che succede Annie? Sembri sconvolta.- le chiese Archie accorso nel frattempo.

-Ho… notizie di… Candy…-

-Notizie di Candy? Stavamo giusto pensando di andare al Santa Johanna insieme a Patty ma… che notizie hai?-

Senza altre parole Annie consegnò ad Archie la lettera di Candy.

 

Miss Pony andò incontro al signor Marsh, il postino di La Porte, che arrivava dal paese diretto alla Casa di Pony.

-Buongiorno signor Marsh, ha della posta per noi?-

-Sì Miss Pony, ho alcune lettere per voi, una è di Candy!-

-Oh che bello! È un po’ che non ci scriveva quella benedetta ragazza! Ma prego s’accomodi in casa, le preparerò un caffè.-

-La ringrazio Miss Pony!- 

Nel frattempo anche Suor Maria, che aveva finito di stendere i panni, stava accorrendo a salutare il simpatico postino.

Poco dopo mentre il signor Marsh sorseggiava il suo caffè, Miss Pony leggeva la lettera di Candy, e sul suo volto si dipingeva un’espressione inquieta e di disapprovazione.





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