L'anello

di Freaky_Frix
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L'anello

L’anello

Era semplicemente… Perfetto.

Non sapeva da quanto tempo si trovasse a mollo nell’acqua stagnante e scura del pozzo, né le importava. Era tutto così confuso… Non riusciva più a pensare con chiarezza. Da un momento all’altro si sarebbe addormentata. Finalmente. Non sentiva più dolore – né alle dita, ormai senza unghie, né ai mille graffi sparsi sul suo corpo, causati dal volo verso il basso.

Samara era un angelo caduto, precipitato nell’oscurità e destinato a non riemergerne più. Era solo una bambina. Voleva solo la sua mamma. E solo a pensarle, le due donne che avevano cercato di accudirla, il suo petto si era contorto, cercando di scansare il dolore emotivo – quello che sorpassava le membra intorpidite, trascinandola ancora più a fondo, verso il nero fondale della sua piccola prigione improvvisata.

Chissà se lo sapeva, che non era stata abbastanza decisa nel stringerle quel sacchetto intorno al collo. Chissà se sarebbe tornata indietro, se l’avesse saputo. Magari l’avrebbe tirata fuori, le avrebbe carezzato dolcemente il viso e l’avrebbe stretta a sé, chiedendole scusa per quel comportamento così… Non sapeva come definirlo.

Ma l’avrebbe rassicurata, dicendole che sarebbero state sempre insieme. Perché lei era la sua mamma, e le mamme fanno questo, no?

 

No. Le mamme non gettano i loro figli, quando sono stanchi di averli. Non li trattano come bambolotti difettosi. Allora perché proprio lei doveva finire nel buio e nel freddo di quel mausoleo di pietra?

Il suo petto si contorse di nuovo, e un brivido di dolore la percorse tutta. La tristezza e la paura si erano fuse insieme, trasformandosi in catrame, nero come  i suoi capelli incrostati, puzzolente come l’acqua sporca di quella sudicia latrina. Avrebbe digrignato i denti, se non fossero già stati serrati. La bambina alzò gli occhi cerulei al cielo, incontrando il nero del rivestimento interno del pozzo; uno specchio di roccia, gemello dell’acqua nella quale era immersa.

E poi, era successo. I raggi del sole erano penetrati tra le fenditure di quel coperchio di pietra, ingrigendo l’oscurità, formando un cerchio perfetto. E fu bellissimo, un istante perfetto che si impresse indelebilmente nelle sue pupille, mentre l’ultimo soffio di una vita sofferente l’abbandonava, per sempre.

E una nuova vita nasceva in lei, specchio di quella mortale: lei era Vendetta, e non si sarebbe lasciata sfuggire nessuno.


Angolo dell'autrice: secondo giorno del #writober2020, secondo prompt (cerchio)! E' la primissima volta che provo a scrivere di un personaggio horror, e non potevo non pensare a Samara, la bambina che ha popolato i miei incubi per molto tempo xD (The Ring è stato il mio primo film horror, e mi ha lasciato una bella cicatrice). Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuto questo piccolo esperimento. Grazie per aver letto e alla prossima!

Frix





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