Esco dal tepore di casa
Chiudo il cancello alle mie spalle
Le gocce di pioggia scrosciano
Sono pesanti, gelide, fitte
Come è fitta la nebbia
Che avvolge ogni cosa
Che impedisce persino alla luce dei lampioni di diffondersi
Che rende quella luce spettrale
Sull'ombrello l'acqua batte assordante
I passi sono rallentati dai rivoli che rendono la strada un fiume
Ma io non ci faccio caso
Solo tu sei nei miei pensieri
Il tuo sorriso
I tuoi occhi
I tuoi capelli d'oro e bronzo
Allungo una mano nella bruma gelida
Ma io non percepisco quel gelo
Perché sto toccando il tuo viso di alabastro
Una folata di vento crudele
Mi sfila prepotente l'ombrello dalle dita intirizzite
Immobile e sconvolto vedo svanire sotto i miei occhi
Il tuo volto
La pioggia addosso
La nebbia nel cuore
Lacrime calde contro guance gelate
Chiudo gli occhi
La senti anche tu scivolare sulla pelle
Questa pioggia crudele?
Sei anche tu vittima incolpevole della stessa nube?
Se fosse così
La perdonerei di inzupparmi
Perché ogni goccia sarebbe un tuo bacio
Perché ogni goccia sarebbe una tua carezza
La nebbia sarebbe un tuo abbraccio
E allora sarebbe sublime lasciare il mio cuore in balìa delle tue mani calde
Lontani, eppure vicinissimi
A contare le gocce
Ad asciugare lacrime. |