Shadows Of Gaia

di ArrowVI
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Capitolo 10-17: Il Più Debole [1-2]

 

Quando Lucifer e Bael mi raggiunsero, mi trovarono in quella città, inginocchiato in un terreno rosso cremisi, inzuppato dal sangue.
Mi trovarono in un momento di lucidità... Forse, nel mio unico momento di lucidità nel mezzo di quel massacro.


Potevo sentire quel pungente odore della morte intorno a me inebriarmi sempre di più.
Mi sembrava di essere intrappolato sotto l'acqua, non sentivo nulla, mi sembrava di essere rinchiuso da qualche parte all'interno della mia stessa testa, incapace di controllare persino i miei stessi movimenti.
Così vicino alla superficie, eppure comunque troppo distante per raggiungerla.

Un fischio continuava a echeggiare nelle mie orecchie, mentre sentivo la rabbia ribollire sempre di più dentro le mie vene, ancora non saziata dalla strage che avevo appena commesso.


Fu la voce di Bael a raggiungermi. Forse, per puro caso... Non so come o perché.
I miei ricordi sono così offuscati... Ma ricordo perfettamente il momento in cui mi trovò.


<< Siamo arrivati in tempo. >>
Lo sentii dire.
Non sollevai lo sguardo, ma fui in grado di vedere la sua maestosa ombra ergersi su di me come quella di una montagna. Era il demone più grande, dopo le Tre Bestie. 

Ha perso il controllo... *
Replicò Lucifer.

Sono scioccato che la sua trasformazione non sia ancora completa. *
Continuò subito dopo. Sembrava incuriosito da qualcosa.

<< Siamo tutti diversi, Lucifer. Ha perso il controllo, ma non ha ancora raggiunto il suo limite. Non possiamo permettere che accada. >>



Che cosa è che fece scattare la mia furia?

Era il mio odio, o la mia disperazione?
La mia solitudine, o il mio orgoglio?

Distruggere coloro che mi tolsero Barbatos non fece altro che peggiorare la situazione. La mia rabbia continuò a crescere, nonostante fossi riuscito a vendicarlo: sentivo qualcosa dentro di me urlare sempre più forte, incitandomi a continuare ancora e ancora, senza sosta, in quei massacri.
Se Bael e Lucifer non mi avessero trovato, non so cosa mi sarebbe successo. Probabilmente, avrei fatto la stessa fine dei fratelli di Amon.

Una creatura priva di controllo.
Sono felice di non esserlo diventato... Se fosse successo, con quale faccia avrei potuto guardarlo negli occhi, quando l'avrei incontrato di nuovo?
Perdere me stesso non era il modo giusto per rendergli onore.

Decisi che, nonostante la gran parte dei Dodici Generali mi vedessero come un debole, avrei ripagato Bael per l'avermi salvato. Accettai il posto di Barbatos, seguendo tutti gli ordini che mi diedero e allenandomi fino allo stremo delle mie forze ogni giorno per diventare un membro all'altezza delle aspettative di Bael.


Eppure... Da qualche anno a questa parte, il dubbio cominciò a farsi strada dentro di me.
Da quando Bael venne rinchiuso, Lucifer cambiò improvvisamente il suo modus operandi.
I rapporti tra noi Generali si fecero man mano ancora più difficili di quanto non fossero in precedenza, fino a quando molti decisero di andarsene ritenendo che il piano di Bael non fosse altro che un "suicidio" e che, specialmente senza di lui, non saremmo mai riusciti nel nostro intento.

Ma io non fui in grado di voltargli le spalle. Sarei rimasto fedele a Bael fino alla fine.


Ciononostante...
Quelle tue domande...


"Perché ti sei unito ai Dodici Generali?"
Quella tua domanda mi confuse, non fui in grado di darti alcuna risposta soddisfacente.
Quindi, nella mia confusione, la rigirai contro di te, aspettandomi di metterti in difficoltà.

"Voglio rimediare a un grosso errore che ho commesso."
Quella tua risposta mi colse impreparato.

"Non concordo con i metodi di voi demoni, ma credo di essere in grado di raggiungere il mio obbiettivo insieme a voi. E' per questo che sono qui."
Continuasti, subito dopo.

"Tu, invece, Asteroth? Cosa stai cercando, perché hai evitato la mia domanda?"
Perché mi facesti questa domanda, Abraxas? Non è ovvio, quello che sto cercando?


Eppure, quella nostra discussione... Non fece altro che farmi venire ancora più dubbi, a ogni risposta che ti davo seguiva una tua nuova domanda.
Cosa stavi cercando di ottenere, da me?




<< Alzati. >>
Ringhiò Tesla, fissando l'ammasso di detriti che coprirono Asteroth quando collise con il muro della stanza di allenamento.
Sapeva che non fosse ancora finita, e che avrebbe dovuto spingersi molto oltre se avesse voluto avere anche solo una chance di sconfiggere quell'imponente avversario.
Il suo sguardo era fisso su quella montagnola di detriti, attento e pronto a reagire in qualunque momento ai contrattacchi del demone.

Sapeva di aver causato dei danni... L'unica incognita era quanti.


Quando Asteroth cominciò finalmente a emergere dalla montagnola, spostando i detriti uno a uno fino a quando fu di nuovo in grado di alzarsi in piedi, posò il suo sguardo furioso sul ragazzino davanti a se.
Sanguinava dalla fronte e dal labbro inferiore ma non sembrava avere danni evidenti, se non per alcuni graffi qua e la nella sua pelle pallida.
Tesla digrignò i denti, realizzando che anche il massimo della sua forza non sarebbe bastata a causare danni evidenti al suo avversario, da sola.


<< Stupido ragazzino arrogante... >>
Ruggì il demone, infastidito dallo sguardo e il comportamento altezzoso di Tesla che, nel mentre, continuava a ricambiare il suo sguardo con uno di sfida.

<< Avrei dovuto ammazzarti quando ne avevo la possibilità... Rimpiangerai amaramente che io non l'abbia fatto..! >>
Continuò subito dopo, stringendo i pugni e asciugando con un braccio il sangue che gli colava dal labbro.


<< Per una volta... >>
Controbatté Tesla, sputando nel terreno e portando i pugni davanti al suo volto preparandosi allo scontro imminente.

<< ... Concordiamo su qualcosa. >>
Concluse subito dopo.
Nonostante sembrasse essere ancora sicuro delle sue capacità, il ragazzo realizzò immediatamente che lo scontro sarebbe stato più arduo e lungo di quanto si fosse aspettato o potesse permettersi.
Le regole di Byakko erano molto rigide e pericolose... Non poteva spingersi troppo oltre.


< Quello Spirito... Ne ho già sentito parlare... >
Pensò Asteroth, riconoscendo il nome che quello stupido ragazzino evocò pochi istanti prima.
Ne sentì parlare dal suo compagno, Amon, quando tornò dal suo viaggio ad Asgard. Parlò di "un soldato dai capelli biondi che controllava elettricità azzurra insieme allo spirito di nome 'Byakko' ". 

E' questo il ragazzino che ha obbligato Amon a ritirarsi? >
Si domandò Asteroth, scuotendo subito dopo la testa realizzando che non potessero essere la stessa persona.

< No, è impossibile. E' troppo giovane per essere stato lui... Magari è il figlio? >
Si corresse subito dopo.

In quell'istante, però, un ghigno di sfida apparve nel volto del demone.

<< Non ha importanza, chiunque tu sia. >>
Disse fra se e se.

<< Non potrai mai sconfiggermi, con un potere di quel tipo. >>
Continuò subito dopo, assicurandosi che Tesla sentisse le sue parole.

Per un attimo Tesla sembrò spaventato dalle parole del demone. 
Era possibile che fosse a conoscenza dei limiti di Byakko? 
Non aveva tempo per farsi quelle domande, però. Doveva solo sperare di avere abbastanza forza bruta da stenderlo prima di finire le sue riserve di energia.

<< Questo lo vedremo! >>
Non appena urlò quelle parole, il suo corpo venne avvolto ancora una volta da quelle intense scariche elettriche.
I suoi muscoli cominciarono rapidamente a farsi sempre più massicci, il terreno ai suoi piedi cominciò a tremare e i detriti a sollevarsi dal terreno come se mossi da una forza invisibile.

La sua energia riprese a crescere in maniera esponenziale per qualche secondo, fino a quando scattò di nuovo verso il suo nemico con una velocità spaventosa.



Il volto di Xernes era pallido, il suo sguardo rivolto verso il ragazzino che aveva deciso di scontrarsi incoscientemente contro quel demone.
Conosceva i limiti di Byakko, e sapeva anche che lo scontro non sarebbe andato a buon fine, se non avesse preso la situazione in mano.

Afferrò rapidamente la sua lama, sguainandola e rivolgendosi ben presto verso Neptune che, per qualche motivo, sembrava si stesse godendo quella scena con un sorriso divertito e incuriosito stampato in volto.

<< Haile! Dobbiamo dare una mano a quel cretino prima che ci resti secco! >>
Ordinò l'uomo.
Le sue parole sembrarono cogliere Neptune alla sprovvista, che fissò l'uomo con fare confuso.

<< Sissignore. >>
Rispose Neptune, subito dopo.
In quell'istante cominciò lentamente a sollevarsi dal terreno, mentre intorno a lui si formò ben presto una barriera protettiva, trasparente, a forma di bolla.

<< Divertiamoci, allora. >>
Aggiunse subito dopo, sorridendo.



"E'... E' stancante... "
Molti anni prima, quando Tesla cominciò i suoi allenamenti con suo fratello prima che partisse, fu quando ricevette parte dei poteri di Byakko.
Era ancora un ragazzino, ma Nikola aveva già deciso che sarebbe stato lui a ereditare i pieni poteri di Byakko, quando lui fosse morto. 

Dopotutto, Byakko era uno spirito difficile da soddisfare... Un potere di quel tipo non era facilmente ottenibile.
E, grazie all'affinità di Tesla con l'elettricità, sapeva che sarebbe riuscito a controllare lo spirito facilmente...

... Relativamente.

"Ne sono cosciente."
Rispose Nikola.

"Non spingerti troppo oltre, quando evochi Byakko. E' difficile da controllare, all'inizio, e anche quando comincerai a prenderci la mano non smetterà di divorare le tue risorse di mana. "
Continuò subito dopo, ricordando al fratello il problema di quello Spirito.

"Stupido pozzo senza fondo... "
Ringhiò il giovane Tesla.

"Non preoccuparti."
Ridacchiò Nikola, con fare divertito.

"Se continuerai ad allenarti costantemente, tra qualche anno riuscirai a resistere per qualche minuto."
Quelle parole non sembrarono far felice Tesla, che cominciò a sbuffare e ringhiare.

"Un paio di anni per usare questo potere per appena qualche minuto?! Ma io voglio usarlo per tanto tempo come te!"
Esclamò.

"Questo... Ci metterai tanto tempo per farlo. Ci ho messo quindici anni solamente per arrivare a due ore di fila... "
Rispose Nikola.

"Ma ricorda, non dovrai mai usare il potere di Byakko a meno che non sia strettamente necessario. Divorerà le tue energie e risorse di mana per mantenersi attivo fino a quando non avrà più nulla con cui nutrirsi. E' un potere che, se usato male, potrebbe anche ucciderti. Io mi sono spinto oltre i miei limiti e ho rischiato la vita durante semplici allenamenti. Non voglio che tu compia i miei stessi errori, quindi ce la prenderemo con calma. "



Tesla scattò verso il suo avversario con una velocità spaventosa, bersagliando il suo avversario con una intensa e rapida raffica di attacchi.
All'inizio sembrò fosse in vantaggio, obbligando persino più volte il demone a indietreggiare e a evitare i suoi attacchi.

Il suo vantaggio, però, non durò a lungo.


Finalmente riuscì a colpire Asteroth in pieno volto con un pugno. 
Tutto sembrò bloccarsi per un istante... Poi Asteroth cominciò a sorridere, lasciando Tesla di stucco.

Il demone rispose con una devastante ginocchiata nel ventre del ragazzo, seguita subito dopo da un pugno in pieno volto che lo scagliò a metri di distanza.
Tesla rotolò nel terreno più volte, fino a quando riuscì a rimettersi in piedi, solamente per ritrovarsi il demone davanti a se.

<< I ruoli si sono invertiti, piccolo bastardo. >>
Ridacchiò il demone, colpendolo in pieno volto con un calcio e afferrandolo successivamente per il collo.
Lentamente cominciò a stringere con forza, mentre Tesla cercò inutilmente di liberarsi dalla presa del suo avversario.
Il sangue continuò lentamente a colare dalla fronte e dalla bocca del ragazzino nelle mani del demone, che sembrò divertito davanti a quella scena.


Tesla non riusciva a parlare: provò più volte a evocare Byakko, ma le parole non uscirono dalla sua gola, bloccate dalla morsa di Asteroth che fissava il ragazzino soffocare con un sorriso sadico e soddisfatto in volto.
La sua elettricità non era abbastanza intensa da penetrare la barriera protettiva che avvolgeva il corpo del demone, proteggendolo da attacchi magici.

<< Questa è la punizione per il tuo insensato senso di superiorità, stupido idiota. >>
Disse Asteroth, guardando il suo avversario dall'alto in basso, stringendo sempre più forte il collo del ragazzino che, se non fosse stato per la protezione di Byakko, non avrebbe retto sotto quella disumana pressione.

<< L'unica ragione per cui sei riuscito a colpirmi, prima, è l'effetto sorpresa. >>
Continuò subito dopo.


Prima che potesse dare il colpo di grazia al suo avversario, però, Asteroth lasciò andare la presa sul ragazzino, scattando all'indietro ed evitando il fendente del Gran Generale che, nel mentre, si mosse verso di lui usando un punto cieco alle sue spalle per attaccare.

Senza dare neanche un secondo al suo nemico di contrattaccare, Xernes si preparò a infilzare il demone con un affondo, ma anche questo attacco andò a vuoto.
Asteroth deviò la sua lama con l'avambraccio, scagliando via il soldato subito dopo con un pugno nel petto.


Con suo grande stupore, Xernes sembrò completamente illeso dal suo attacco.
Asteroth non riuscì a comprenderne il motivo: quell'uomo, dopotutto, era conosciuto anche tra i Dodici Generali Demoniaci per essere un comune umano, senza alcuna capacità magica.
Un attacco di quel tipo avrebbe ucciso chiunque... Quindi come era possibile che fosse ancora in grado di stare in piedi?

In quel preciso istante Asteroth venne travolto da una gelida ondata, spingendolo all'indietro e obbligandolo a posare il suo sguardo sul suo terzo avversario, un ragazzino sospeso in aria dentro una bolla d'acqua, circondato da quattro bolle più piccole che ruotavano due in senso orario e due in senso antiorario.

<< Tre contro uno, Asty... Quasi quasi mi dispiace per te... Quasi. >>
Ridacchiò Neptune.

Il demone cominciò a digrignare i denti, infastidito dal soprannome con cui Belzebub era solito parlargli.

<< Ti strapperò le braccia, ragazzino del caz- >>
Prima che potesse finire la frase, Asteroth vide Tesla scattare di nuovo nella sua direzione con una velocità spaventosa, bersagliandolo ancora una volta con una raffica di attacchi che, anche stavolta, il demone fu in grado di deviare o evitare senza troppe difficoltà.

Respinse di nuovo quel ragazzino con un calcio, venendo però raggiunto ancora una volta dal Gran Generale che riprese da dove si era fermato qualche istante prima. Nel mentre, Neptune fece emergere colonne d'acqua dai suoi piedi, obbligando il demone a saltare da una parte all'altra come un coniglio per evitare quei getti d'acqua, stavolta bollenti.

Xernes continuò il suo assalto verso il demone senza interruzioni, obbligando il demone a indietreggiare ancora di più e a bloccare i suoi fendenti con le sue resistenti braccia.


Questo è assurdo- ! >
Pensò il demone, incredulo davanti a una dimostrazione di forza di quel livello proveniente da un umano che, fino a quel momento, credeva fosse incapace perfino di usare la magia.
Quell'uomo era anche più veloce del ragazzino, e la sua spada sembrava essere fatta di un materiale indistruttibile: più di una volta, il Gran Generale, infatti, usò la lama della sua spada per bloccare i suoi pugni come se fosse uno scudo.

Bersagliato da magie a distanza da quel ragazzino, seguite da fendenti da parte di quell'uomo diretti ai suoi punti vitali, Asteroth fu obbligato più e più volte a indietreggiare, evitando i ripetuti attacchi dei suoi avversari e per prendere distanza tra loro per ricomporsi e pensare a una strategia.

Era impensabile che quei tre umani fossero in grado di metterlo così tanto in difficoltà. 


<< Byakko! >>
Ancora una volta Tesla si rialzò dal terreno, ricoperto da intense scariche elettriche azzurre, seguendo Xernes a ruota nei suoi attacchi. 
Il terreno tremava ogni volta che Tesla evocava il suo spirito, Asteroth non era in grado di bloccare allo stesso tempo i fendenti del Gran Generale, i pugni di Tesla e le magie a distanza di Neptune per troppo tempo... E infatti, finalmente, furono in grado di causare i primi danni.


Un lampo di luce, seguito da un pugno in pieno ventre.
L'odore pungente del sangue, quando Xernes seguì il colpo del ragazzino infilzando il demone nella spalla sinistra.
La difficoltà a respirare, quando venne travolto da un'ondata d'acqua bollente.

Asteroth s'inginocchiò nel terreno, ringhiando e digrignando dalla rabbia e dal dolore. 
La sua vista cominciò a tremare, le sue orecchie a fischiare, strinse talmente forte i pugni da ferirsi da solo, il sangue che colava dalla sua bocca e dalla sua spalla.

Umani in grado di metterlo così in difficoltà?! Non poteva accettarlo!
Sollevò lo sguardo, ruggendo e imprecando verso i suoi avversari.


Dopo così tanti anni, la sua furia riprese a ribollire ancora una volta nelle sue vene.


<< Vi farò a pezzi, maledetti bastardi! >>
Il terreno ai suoi piedi si frantumò quando scattò nella loro direzione.
Il primo a subire la sua furia fu Xernes, calciato via con un singolo calcio nel ventre. I suoi movimenti erano persino più veloci di prima, era una cosa incredibile: persino Tesla, che fino a quel momento poteva vantare di essere riuscito a muoversi più velocemente del demone, non riuscì a seguire il suo avversario quando scattò verso il Generale.

Quando Asteroth si voltò verso di lui, Tesla evocò ancora una volta il suo Spirito, preparandosi a respingere l'offensiva del suo avversario grazie ai poteri di Byakko, che continuava inesorabilmente a divorare ogni singola goccia di mana dal corpo del ragazzino secondo dopo secondo.

Nel mezzo della sua offensiva, Asteroth afferrò Tesla per un braccio, cogliendolo alla sprovvista, e lanciando il ragazzino in aria nella direzione di Neptune, il quale non fece in tempo a spostarsi dalla traiettoria del suo compagno, venendo rapidamente elettrizzato dalle sue scariche elettriche non appena i loro corpi entrarono in contatto.

Quando i due ragazzini caddero al suolo, Asteroth cominciò a correre nella loro direzione, calciando via Tesla, il primo che incontrò nel suo cammino, come se fosse una palla di calcio, senza interrompere la sua marcia.


" E' molto più forte di quanto fossi stato informato! "
Pensò Neptune, sollevandosi dal terreno giusto in tempo per evitare il pestone di Asteroth che, sicuramente, l'avrebbe mandato all'altro mondo.
Quell'attacco mandò in frantumi il terreno ai suoi piedi, devastando il pavimento della stanza d'allenamento e lasciando un enorme cratere ai piedi del demone.
Come se non bastasse, sembrava che fosse solo in quel momento che avesse cominciato a fare sul serio.


Era una situazione pericolosa: di quel passo, anche tre contro uno, sarebbero stati inevitabilmente schiacciati da quella disumana resistenza e forza fisica. 
Neptune doveva cambiare approccio: le sue magie non erano efficaci contro una bestia di quel livello.


Il primo a riprendere l'offensiva fu Xernes, martellando il suo avversario con una continua raffica di fendenti e affondi, attirando la sua attenzione su di se e dando tempo sia a Neptune che a Tesla di riprendersi dall'inarrestabile assalto del demone.



<< Ok allora, cambio di piani. >>
Disse Neptune, prendendo un grosso respiro in quei pochi secondi di pace.

<< Tempo di passare al piano B. >>
Continuò subito dopo, quando i suoi occhi si fecero improvvisamente color argento e la sua voce cominciò lentamente a cambiare.


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Fine del capitolo 10-17, grazie di avermi seguito e alla prossima!

 





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