Behind your gaze 2
POV Damon
"E adesso è arrivato il momento che tutti stavamo
aspettando. Un
grosso applauso per Damon e Alec! E questo vi sembra un applauso? So
che potete fare di meglio!"
Mi voltai verso di lui e gli strinsi il braccio sorridendo con calore
per incoraggiarlo. Erano passati diversi mesi dal nostro primo incontro
eppure quel suo nervosismo non voleva sparire. Lo osservai attentamente
rubando ogni attimo che potevo. Era carino mentre si mordicchiava le
labbra e dondolava da una gamba all'altra, sembrava un bambino
impaziente. Se lo avessero ripreso in quel momento, tutte le sue fans
avrebbero gridato "Soo cute!" lanciando sospiri estasiati. Presi il
cellulare e gli scattai una foto. Ormai ne avevo una cartella piena
solo di immagini di lui, molte delle quali talmente imbarazzanti che
non le avrei
mostrate ad anima viva. Avevo diversi scatti persino di quando era
profondamente addormentato con la sua immancabile copertina azzurra
mentre io mi divertivo a mettergli il musetto di un cane o a inserire
qualche filtro divertente a sua insaputa. Era tenero. Mi
sentivo geloso di quelle foto,
rappresentavano squarci di vita di un Alec che non tutti conoscevano.
Una persona a me molto preziosa che volevo tenere solo per me, che
volevo proteggere. Lui si
accorse dello scatto rubato e si girò verso di me facendo un
mezzo sorriso buffo e sorpreso che si tramutò rapidamente in
finto broncio, lo fotografai di nuovo. Avevo voglia di
accarezzare quelle guace, ma non era il momento giusto per perdermi in
queste fantasie.
"Damon!"
"Cosa c'è? Eri carino." mormorai innocentemente archiviando
le
foto nel mio cellulare nella cartella preferiti con sopra il suo nome.
"Non pubblicarla!" mi intimò lui puntandomi un dito contro
come avvertimento.
"Solo se mi prometti di calmarti. Fai dei respiri profondi. Bravo." lo
vidi eseguire i miei consigli e gli sorrisi soddisfatto.
"Lo so, dovrei esserci abituato ormai ma ogni tanto l'ansia mi assale
lo stesso. Aspetta, ti sistemo il colletto." si avvicinò a
me
per mettere a posto la camicia, cosa che lo aiutò ad
alleviare il suo stato d'ansia.
Succedeva sempre così con lui, distrarlo per farlo
concentrare
su qualcosa dove potesse aiutarmi. A volte lavorava meglio lui di Brian
ed era persino gratis.
"Tranquillo, ricordati che non sei da solo qui. Abbiamo iniziato questo
viaggio insieme, non lascerò mai andare la tua mano. Se hai
un
momento di panico concentrati solo su di me, sarò sempre
accanto
a te."
"Grazie Damon." finalmente lo vidi sorridere molto più
rilassato rispetto a prima. Missione compiuta.
"Ricordati: sii solo te stesso e se hai problemi segui me. Io sono la
tua spalla e tu la mia." grida
concitate con i nostri nomi ci richiamò al presente. "Questo
è il nostro segnale. Andiamo."
Raggiungemmo gli altri membri del cast sul palco e un boato da parte
dei fans scatenati ci seguì per tutto il tragitto. A volte
sembrava un pò spaventoso ma era proprio grazie al loro
sostegno
se eravamo arrivati fin qui. Stavamo facendo un buon lavoro e quella
era la dimostrazione, la nostra ricompensa. C'eravamo impegnati tanto e
i fans erano persino
aumentati manifestando il loro amore verso di noi. Vivevamo per quello.
Era la nostra fonte di ispirazione, il nostro incoraggiamento per
andare avanti con le mete che ci eravamo prefissati. Dovevamo
dimostrare di ricambiare il loro amore.
Era San Valentino e sembravano tutti impazziti, noi stavamo al gioco
seguendo il programma già concordato con la regia. Flash a
destra e a sinistra, richieste urlate per attirare la nostra
attenzione, solite domande che ormai conoscevamo a memoria. La
stanchezza iniziò a farsi sentire. Feci finta di niente e
continuai a sorridere come se nulla fosse. Quello era il nostro lavoro,
lo avevamo scelto noi. Dovevo resistere un altro pò per
tutte le
persone che ci stavano osservando gridando i nostri nomi. Guardai con
orgoglio Alec al mio fianco.
Non sembrava più lo stesso ragazzo che avevo incoraggiato
dietro
le quinte. Era spigliato, giocherellone e innocente, a volte sembrava
un bambino un pò cresciuto. Mi faceva tenerezza e mi veniva
sempre più voglia di prendermene cura. Stavo forse
diventando
troppo dipendente da lui? No, lo facevo soltanto perchè
aveva
bisogno di una guida con più esperienza. Solo per quel
motivo.
"Damon sei single?" mi chiese il presentatore tirandomi in ballo.
"Certamente." qui un coro di urla seguì la mia risposta e
molti
gridarono il nome di Alec per negare ciò che avevo appena
detto.
"Come dovrebbe essere la tua anima gemella?"
"Qualcuno che mi completi, che mi comprenda e capisca il mio lavoro. Ho
poco tempo per me stesso e gestire una relazione sarebbe complicato,
è difficile trovare qualcuno paziente e comprensivo che
abbia il
coraggio di frequentare un attore con la vita frenetica che fa.
Qualcuno che mi faccia ridere e non pensare più a
nient'altro
che a noi, qualcuno di cui prendermi cura e che si prenda cura di me
anche solo con piccoli gesti quotidiani. Qualcuno che mi basta vedere
per rendermi
felice e migliorare la mia giornata." avevo sempre voluto trovare
qualcuno che potesse anche solo avvicinarsi al mio tipo ideale, o per
meglio dire a qualcuno che mi facesse provare certe sensazioni. Avevo
fatto tanti buchi nell'acqua, ormai non ci credevo più alla
famosa anima gemella.
"Wow è un elenco lungo e piuttosto dettagliato da
soddisfare."
"Sembra che tu stia descrivendo Alec." commentò Kevin
ridacchiando come un idiota.
"Cosa sentono le mie orecchie? Damon vuoi commentare?"
"Siamo solo amici molto affiatati." mormorai con un sorriso la nostra
frase di routine. Era la verità ma non tutti ci credevano
visto
che giocavamo alla coppia felice ogni volta che venivamo ripresi.
"Che si abbracciano spesso."
"Anche noi ci abbracciamo Kevin, vuoi un abbraccio adesso?" gli chiesi
facendomi avanti con le braccia aperte per smorzare la battuta. Ormai
erano da copione anche quelle mezze frasi per sottintendere che ci
fosse altro tra di noi. I nostri amici e colleghi ci andavano a nozze
prendendoci in giro. A noi stava bene perchè avevamo dato il
via
libera peccato che a volte risultava stancante sentire sempre le stesse
insinuazioni. Se solo i fans sapessero la verità cadrebbero
migliaia di castelli in aria in un secondo.
"Vieni qua fratello!" ci abbracciammo dandoci della pacche sulla
schiena in modo amichevole anche se forse io calcai un pò
troppo
forte la mano per fargli capire di andarci piano. Non volevo incasinare
troppo la vita di Alec.
"Hey! Adesso sono geloso! Hai detto che abbracciavi soltanto me!" si
intromise la voce imbronciata del mio partner incrociando le braccia al
petto. Era adorabile e dalle grida non ero il solo a pensarlo.
Maledetto broncio.
"Su su, non mettere il broncio Alec! Salta su!"
Non feci in tempo a finire la frase che lo vidi prendere una piccola
rincorsa per saltarmi al collo. Lo presi al volo mentre mi si
aggrappava come un koala ridendo come un pazzo. Lo fissai sorpreso da
quello slancio, il suono della sua risata allegra mi
contagiò e
iniziai a ricambiare senza riuscire a fermarmi. Ero felice, faceva
sempre qualcosa che migliorava la mia giornata. Sentii in sottofondo
degli strilli eccitati e tornai alla realtà.
"Cosa succede piccolo?" gli sussurrai mettendo da parte il microfono
per non farci sentire da tutti.
"Avevo soltanto voglia di saltarti addosso e ho voluto provarlo per la
prima volta. Volevo prendere l'iniziativa. Senti tutte quelle voci?
Sono per noi." la sua voce eccitata e ridacchiante e il suo caldo
respiro mi lasciarono i brividi.
"Si stanno risvegliando persino i morti." risi con lui
finchè
non avvicinò il suo volto al mio per strofinare i nostri
nasi,
con fare intimo, senza staccare gli occhi l'uno dall'altro. In quel
momento mi persi.
"Damon, non chiedermi più il permesso di prendermi in
braccio o
di baciarmi sulla guancia o di prendermi per mano. Fallo e basta, tanto
lo facciamo sempre anche dietro le telecamere. Altrimenti penseranno
che non
mi piace o che non mi piaci tu e questo non è vero." non
seppi
cosa rispondere ma quelle parole mi diedero sollievo, come se mi si
fosse smosso qualcosa sul petto. Mi stava dando il via libera ad essere
noi stessi senza filtri, senza aver paura che potessero fraintendere
ancora di più il
nostro rapporto. O almeno, di fregarcene del tutto e mostrare quello
che eravamo. Lui era d'accordo, dovevo soltanto stabilire un nuovo
limite per me stesso. Avevo un pò di paura per questa
fiducia
cieca. Se avessi rovinato tutto di nuovo? "Fammi fare
un giro stallone!" mi disse Alec parlando al microfono mentre
sventolava un pugno in aria per incitare la folla.
"Cosa vedono i miei occhi?" si intromise il presentatore mentre portavo
a spasso il piccolo koala tra le mie braccia per fare un pò
di
scena. Ci stavamo divertendo come dei bambini.
"Trovatevi una stanza!"
"James cosa mi dici di loro? E' la prima volta che vediamo Alec
prendere l'iniziativa."
"Avrà preso la pillola della felicità."
commentò ridendo il nostro amico per prenderci in giro.
"Era una pillola rossa a forma di cuoricino." rispose il mio partner
mentre lo facevo scendere e gli mettevo un braccio alla base della
schiena, gliela massaggiai senza rendermene conto come facevo sempre.
Era per fargli sentire la mia vicinanza.
"Sicuro che non era una pillola blu? Magari l'hai confusa con il
viagra." ribattei facendo ridere tutti mentre lui si voltava verso di
me lanciandomi una finta occhiataccia. Adoravo stuzzicarlo.
"A me non serve quella roba, sono forte e sano. Dovresti saperlo
proprio tu." mi sorrise ammiccando guardandomi intensamente. Stava
imparando a giocare la piccola peste.
"Oddio, questa non mi sembra più una festa di San Valentino
ma
un filmino a luci rosse. Mi sento di troppo." commentò il
presentatore mettendosi una mano di fronte agli occhi come a non
volerci vedere.
"Benvenuto nel club. Quando sono persi nel loro mondo di sguardi
battutine e sdolcinatezze varie gli altri fanno solo da tappezzeria."
alla battuta di Kevin tutti risero. Noi due sorridemmo staccandoci un
pò per andare avanti con lo spettacolo. Notai il rossore
imbarazzato di Alec come tutti i presenti, forse dovevamo rallentare le
cose.
"Alec come sarebbe il tuo appuntamento ideale di San Valentino?"
"Sono un ragazzo semplice senza molte pretese e, a dire la
verità, per nulla romantico. Ma per san valentino direi una
cenetta romantica a lume di candela in
un posto tranquillo. Essere soltanto noi due, senza essere disturbati
da altri fattori. Un film a casa accoccolati sul divano, massaggi con
olio profumato per distendere l'atmosfera. La mattina successiva
preparo per colazione i pancakes...anche perchè sono le
uniche
cose che so cucinare senza dar fuoco alla cucina." rise divertito
prendendosi in giro da solo.
"Che uomo romantico. Devi dire qualcosa Damon?" l'attenzione si
spostò improvvisamente verso di me come un fulmine a ciel
sereno.
"Volevo dire al mio manager di trovarsi un passaggio per il ritorno
stasera perchè porto io a casa Alec!" feci un cenno verso
Brian
mentre lui ridacchiava scattandoci alcune foto da un'angolazione
perfetta per poterle pubblicare quanto prima. Sicuramente era
già in
contatto con mia madre. Chissà quante cose si stavano
dicendo.
"Stasera qualcuno avrà un appuntamento! Damon
com'è la tua serata romantica ideale?"
"Porterei la mia persona speciale a vedere le stelle, le donerei delle
rose rosse...sarà un gesto scontato e classico ma penso che
le
rose rosse incarnino l'essenza dell'amore, come a voler donare il tuo
cuore all'altra persona. E' un simbolo intramontabile. Poi prenderei la
chitarra e le dedicherei una
canzone. Le farei capire cosa significa per me e quanto è
amata.
Me ne prenderei cura."
"Il livello di romanticismo qui ha superato certi livelli, sto per
diventare diabetico." commentò Kevin ridendo mentre alzava
gli
occhi al soffitto.
"A Damon piace prendersi cura delle persone a cui tiene. E' fatto
così." annuì James.
"Prima hai accennato al fatto di essere single. Questo non toglie il
fatto che potresti provare qualcosa per qualcuno. Sei innamorato?"
"No, al momento il mio cuore è libero." risposi prontamente
sapendo che non avrei fatto torto a nessuno in quanto avevamo
già concordato una linea di condotta reciproca.
"Hai parlato della persona speciale con cui passare una romantica
serata di San Valentino. Forse non sei ancora innamorato, ma esiste
quella persona speciale? Magari la lettera iniziale del suo nome
è A?" quella era una delle solite domande a trabocchetto.
Pensavo a qualcuno? Si. Ero innamorato? Non lo sapevo. Alec era una
persona speciale per me? Si, non lo avevo mai nascosto a nessuno.
"Forse...ne parliamo domani." risposi lasciando un pò di
suspence al pubblico senza affermare o negare niente. I fans urlarono
come pazzi perchè volevano sapere di più. Avevo
fomentato
una rivolta.
"Sento già un mucchio di cuori infranti in questa sala."
Il presentatore andò avanti con il programma e con dei
giochi
che ci coinvolsero e che finirono per divertire tutti. Una lunga
sessione di foto nella quale dovevamo pubblicizzare la nostra immagine
mi stancò ulteriormente ma tenni duro. Quello era un lavoro,
sapevo come muovermi come posare come rendere la mia immagine
più cool. Una cosa che avevo insegnato ad Alec, come giocare
con
l'obbiettivo. Stava diventando sempre più bravo, pensai
mentre
lo osservavo con la coda dell'occhio. A volte prendeva le mie stesse
mosse rendendole sue trasudando sex appeal da tutti i pori. Era un
bravo studente. Stavo sudando e stava diventando
un disagio ma non avevo nulla con cui asciugarmi senza fare brutte
figure. Improvvisamente mi si piazzò davanti il mio partner
con
un fazzoletto in mano e iniziò a tamponarmi la fronte con
sguardo concentrato mentre mi sorrideva. Sorrisi di rimando con
gratitudine. Si prendeva sempre cura di me. Ci chiesero di parlare
della serie televisiva e dei momenti divertenti dietro le quinte.
Chiesero anche di improvvisare alcune scene cambiando i caratteri dei
personaggi, mi ritrovai a dover interpretare uno stronzo che urlava
regole e punizioni e la mia vittima sacrificale era Alec. Vidi qualche
movimento strano da parte di James che mi guardava stralunato mentre
cercavo di non ridere davanti all'espressione sottomessa e imbarazzata
della mia vittima che chiedeva scusa e non riusciva a rimanere seria
per più di qualche secondo. Non riuscendo a reggere il gioco
per troppo tempo, risi mentre lo stringevo in un abbraccio per
cancellare la scena appena fatta. Eravamo quelli di prima,
ricambiò la stretta. Il presentatore continuò a
parlare
interagendo con noi finchè Alec non si fece avanti con una
mano
dietro la schiena.
"Scusate se interrompo ma volevo fare una sorpresa. Oggi è
il
giorno di San Valentino e volevo fare un regalo al mio amico speciale.
Questa è per te Damon."
Presi titubante la rosa che mi stava porgendo e lessi il bigliettino
che vi era attaccato.
"Non dimenticare mai quanto sei
amato. Buon San Valentino Jhonny dalla tua Baby."
Iniziai
a sorridere come un cretino mentre annusavo il
suo dolce profumo. Sentivo arrivare le lacrime ma chiusi gli occhi e le
mandai giù. Non volevo farmi vedere da tutti in quelle
condizioni, il mio stato emozionale stava diventando un colabrodo.
Dannazione ad Alec! Mi aveva preso in contropiede per la seconda volta
di fronte a migliaia
di fans e non sapevo come reagire. Non era da programma. Quando seppi
di riuscire a controllarmi, alzai lo sguardo su di lui e persi un
battito. Era adorabile. Sembrava un cucciolo in attesa
dell'approvazione del padrone. Mi sembrava quasi di vederlo
scodinzolare dalla felicità per avermi messo in
difficoltà e scombussolato completamente. Come si faceva a
tenere la mani a posto? Lo strinsi forte tra le braccia e gli affondai
il viso sul collo annusando il suo profumo. Era un odore
familiare,
mi faceva sentire bene. Stava diventando come una droga.
"Non dovevi." gli mormorai all'orecchio allontanando il microfono.
"Invece si. Grazie per prenderti sempre cura di me. Nemmeno tu sei
solo,
volevo farti capire quanto sei speciale." sentii il suo sorriso.
"Non era da programma."
"Tu e quei dannati programmi! Non sempre si deve seguire il copione, le
variazioni sono sempre piacevoli. Ti è piaciuta la
sorpresa?" sembrava ansioso di non aver sbagliato.
"L'adoro. Ti voglio bene piccola peste." gli sfiorai
l'orecchio con le labbra sentendo un brivido.
"Ti voglio bene anch'io." sentii la sua voce tremare e lo rimisi
giù.
"Finalmente si sono staccati! Damon lascialo un pò
respirare!"
commentò Kevin facendo finta di dividerci per riportarci
alla
realtà.
"A me non sembra che ad Alec dispiaccia più di tanto."
"James tu che conosci i retroscena meglio di tutti, puoi dirci qualche
pettegolezzo? I Damlec sono veri?"
"Se dovesse scapparmi qualcosa Damon mi manderebbe dritto all'ospedale
e si rifiuterebbe di farmi cenare a casa sua. Sa cucinare piuttosto
bene e ho un debole per il suo cibo." rispose il mio amico cercando di
evitare di dare una risposta sincera e spostare l'attenzione sulle mie
presunte abilità culinarie. Lo avrei ringraziato
più
tardi.
"Avete sentito? A quanto pare Damon è un ottimo partito.
Alec avrai tanti rivali."
"Forse solo il suo cane Choco." disse lui scambiando uno sguardo
d'intesa con me. Dovevo ancora fargli conoscere il mio cucciolo.
"James dai tuoi video su IG abbiamo visto molti dietro le quinte
Damlec."
"Si commentano da soli." altre risate da parte del pubblico. James era
un amico peccato che spesso parlava prima di connettere il cervello
alla bocca. Dovevo cancellare quei ringraziamenti. La maggior parte
delle volte lo faceva apposta per essere
divertente ma molte altre invece gli "scappava" sempre qualcosa di
troppo. A
volte temevo quando gli passavano il microfono per intervistarlo.
Avevamo già girato una serie televisiva precedente insieme,
conosceva molti dettagli della mia vita di quel periodo che volevo
dimenticare. Ma James era buono, riusciva a contenersi quando
voleva...o quando se ne ricordava.
"Se non ti piace me la riprendo e la dono a una delle nostre fans." mi
disse Alec allungando la mano verso la rosa come se volesse afferrarla.
"Non osare toccarla. E' mia!" la allontanai dalla sua traiettoria
scuotendo la testa con fare possessivo. Lui sorrise lusingato e
distolse lo sguardo arrossendo.
Quando finalmente salutammo i nostri fans eravamo ormai sfiniti.
Ringraziammo tutti e ci dirigemmo verso i camerini. Mi slacciai la
giacca, avevo una voglia matta di fiondarmi subito sotto una doccia e
poi crollare a dormire.
"Mi sento stordito, troppi flash e troppe grida." si lamentò
James stiracchiando la schiena.
"Ti sei già stancato della notorietà?" lo prese
in giro Kevin mentre si toglieva la cravatta.
"Mai, peccato che urlavano solo per il duo delle meraviglie."
"James ho visto molti cartelloni con su scritto il tuo nome. Non
lamentarti." commentò Alec all'amico.
"Ragazzi noi andiamo che ci aspettano le nostre fidanzate per
festeggiare. Ci sentiamo domani." Kevin e James ci salutarono e se ne
andarono via diretti ai loro appuntamenti. Almeno loro avevano una vita
sentimentale da godersi.
"Alec ti vedi con Veronica più tardi?" gli chiesi mentre ci
stavamo cambiando. Gli passai un'asciugamano prendendone uno anche per
me. Dopo essermi asciugato, indossai rapidamente la felpa con il
cappuccio rosso in quanto iniziavo a percepire un brivido di freddo.
"No, adesso vado a fare lezione di recitazione e poi torno subito a
casa. Veronica è impegnata a promuovere delle nuove creme
per il
brand di cui è testimonial. In compenso abbiamo
già
festeggiato in anticipo." si tolse il trucco dal volto facendo alcune
smorfie di fronte allo specchio lamentandosi di un piccolo brufolo
sulla sua guancia. Era molto carino anche senza tutta quella roba che i
truccatori ci mettevano ogni volta.
"Cena film coccole e divano?" mi strofinai un occhio, le lenti a
contatto iniziavano a darmi fastidio ma mi ero dimenticato gli occhiali
in macchina quindi dovevo resistere ancora un pò.
"Cena selfie Tick Tock e ognuno a casa propria."
"Stai bene?" lo guardai attentamente con apprensione mentre mi si
avvicinava per sistemarmi alcune ciocche dei capelli in disordine. A
volte sembrava il mio maggiordomo, ma io ricambiavo il favore con lui.
Ci prendevamo cura l'uno dell'altro in quel modo, con piccoli gesti.
Piccole attenzioni che rivolgevamo l'uno per l'altro.
Era un'abitudine per noi, fin da quando avevamo imparato a condividere
il nostro spazio personale durante le sessioni di prova. Dovevamo
creare una
certa intimità tra di noi per risultare il più
naturali
possibili come coppia nello schermo e così era stato, forse
anche meglio
del previsto. Eravamo diventati inseparabili con il tempo, migliori
amici. Forse un pò di più. L'uno completava
l'altro. Non che fosse sempre tutto rose e
fiori, i nostri scontri erano abbastanza esplosivi in quanto eravamo
entrambi orgogliosi e con caratteri diversi ma sapevamo sempre come
risolvere i problemi.
"Si, sono solo un pò stanco. Come hai detto tu prima, ho
poco
tempo per me stesso figurati per stare con lei. Cercare di fare
combaciare i nostri programmi è difficile. Finiamo sempre
per
discutere e poi non la vedo per altre due settimane e siamo di nuovo a
litigare. Non riusciamo mai a risolvere i nostri problemi, è
come mettere un cerotto su una ferita aperta e profonda.
Continuerà sempre
a sanguinare se non è medicata correttamente. Capisco la sua
frustrazione, a volte mi sento in colpa
perchè so di non fare mai abbastanza per noi."
"E' difficile, lo so. E' anche per questo che non si riesce a trovare
un partner, a volte ci si rinuncia fin da subito pensando che sia solo
una perdita di tempo e che porterebbe solo a troppi grattacapi."
"Tu cosa fai? Torni a studiare?" mi chiese distogliendo lo sguardo
mentre prendeva in mano il cellulare per controllare le notifiche.
"Mi riposo per un'oretta, poi torno sui libri. Devo recuperare tante
ore perse se non voglio perdere il dottorato."
"Siamo la coppia d'oro eppure passiamo la serata di San Valentino
barricati a casa in solitudine. Se lo sapessero i fans ne rimarrebbero
sconvolti." ridacchiò lui prendendoci in giro. Guardai
l'orologio e sbuffai controvoglia.
"Adesso vado, buon rientro a casa Alec. Saluta tua madre e ringraziala
per i biscotti che mi ha fatto. Quella donna mi vizia troppo. Grazie
ancora per la rosa." lo strinsi brevemente in un abbraccio carico di
affetto tenendo la rosa lontana da lui per non rovinarla.
"Te la meriti. Ci sentiamo domani." mi sussurrò lui
lasciandomi con un sorriso.
Mi svegliai all'improvviso più stanco di prima. Controllai
l'orologio, era ormai passata più di un'ora da quando mi ero
accasciato sul tavolo e avevo staccato la spina. Mi alzai per
rinfrescarmi la faccia e salutai con una smorfia quel viso spento e
disilluso che mi trovai davanti. Tutti lo adoravano, in quel momento mi
faceva solo pena. Tornai nella stanza, indossando gli occhiali da
vista, e accesi il portatile per
studiare le mie ricerche. Speravo di essere a buon punto ma ogni volta
che controllavo c'era sempre più materiale da aggiungere.
Per
fortuna amavo studiare e acquisire nuove informazioni, la mia pazienza
era illimitata o quasi. Rimasi
concentrato per diverso tempo a scrivere finchè non
squillò il cellulare. Controllai il display e sbuffai.
"Ciao Alice."
"Ciao fratellino, stavi studiando? Smettila di fare il secchione!"
"Mi hai messo una cimice da qualche parte?"
"Brian ti ha scattato una foto mentre dormivi chinato sul tavolo e l'ha
postata su IG mezz'ora fa. Conoscendoti adesso sei con la faccia sui
libri. Che sfigato! Proprio il giorno di San Valentino! Altro che latin
lover." mi derise lei come al solito.
"Sempre gentile Alice. Dove hai lasciato Bonnie e Bryce?" le chiesi dei
miei nipoti che non vedevo da qualche giorno. Mi mancavano.
"B&B sono da mamma, io almeno ho una vita sentimentale da
portare
avanti. Ho visto il vostro live, fratellino avete fatto il boom di
visualizzazioni! Numeri 1 del trend del momento. Quando ti ha dato la
rosa sembrava fosse esplosa una bomba."
"Non era nel copione." mormorai lanciando uno sguardo a quei petali
profumati poco distanti da me. Non l'avrei mai lasciata in macchina a
prendere troppo caldo.
"E' stato un bel gesto da parte sua. E' successo qualcosa tra voi due
recentemente? L'ho visto diverso, più rilassato quando si
è gettato tra le tue braccia. Ricordo ancora ai primi tempi
quando sembrava uno stoccafisso e non sapeva dove mettere le mani
quando lo tiravi su di fronte al pubblico." me li ricordavo anch'io
quei momenti. Cercavo sempre di mettere la nostra coppia sotto i
riflettori ma avevo paura di spingermi troppo oltre avvertendo il suo
disagio. Chiedevo sempre il suo permesso prima di coinvolgerlo per ogni
minimo tocco, io ero quello espansivo e avevo già fatto
troppi
errori in passato che non volevo che si ripetessero ancora. Ero sempre
cauto con Alec.
"Non è successo niente. E' stata una sorpresa inaspettata,
sono rimasto senza parole."
"Dovevi vedere la tua espressione, impagabile. Non ti ho mai visto in
quello stato con nessuno. E quando ti ha asciugato il sudore dalla
fronte? Sembrava che stessero tutti sanguinando dal naso per la troppa
eccitazione, ridevo a crepapelle." sghignazzò lei.
"Stavo sudando molto tra la giacca del completo i riflettori e il
trucco. E' una cosa che facciamo di solito, per noi è
normale.
Ci prendiamo cura l'uno dell'altro. Non è nulla di che, non
capisco perchè facciano così clamore per una
cavolata
simile."
"Perchè siete i Damlec, persino se gli facessi soffiare il
naso sulla tua mano creeresti un delirio cosmico."
"Che schifo Alice!" ero disgustato al solo pensiero di quella scena.
"Stai zitto che lo sai anche meglio di me! Chi è stato
quello
che gli ha slacciato apposta una scarpa per poi chinarsi e allacciare i
lacci solo per rendere i fan felici? Non se la sapeva allacciare da
solo? Dam qual è il limite del fan service? Dove finisce il
fan
service e inizia la vita reale? Guardandovi non è mai chiaro
quel confine. Siete troppo immersi in qualunque cosa state mostrando a
tutti,
finta o reale che sia. Amici fratelli o...? Certo per promuovere la
serie dovete sempre flirtare tra di voi, ma a volte vedo qualcosa di
più da entrambe le parti." eccola che riattaccava con quel
discorso. Sembrava un disco rotto, sempre a dire la sua su di
noi.
"Siamo come fratelli, ci vogliamo bene. Abbiamo imparato ad abituarci
l'uno all'altro. Lui ha Veronica."
"Certo, Veronica. Quanto ancora potrà durare quella
relazione? E tu?
Sei uscito con quella persona quanto? Tre o quattro volte in cinque
mesi? E' cambiato qualcosa nel vostro stato? No, perchè
probabilmente non è un interesse così profondo
come
pensi. Dovresti darti una svegliata fratellino, sono preoccupata per
te. Non vorrei che si ripetesse la stessa storia a senso unico
dell'anno scorso. Meriti di stare con qualcuno che ti renda felice, che
non si nasconda dietro a stronzate come fan service e dirette IG. Che
sia orgoglioso di stare con te e che sia presente quando hai bisogno.
La
stronzata dell'amico lasciala a chi ha tempo da perdere, sei
già
pieno di amici."
"Wow, ho quasi paura per quando B&B cresceranno."
"Non ho l'istinto materno della mamma. Parliamo di cose serie. Quando
mi presenterai mio cognato? Portalo a casa."
"Mai! Altrimenti scapperebbe via a gambe levate! E poi già
chattate alle mie spalle. Non è stata una bella scoperta."
le
risposi accigliato mettendomi una mano davanti agli occhi.
Quell'incontro non sarebbe mai avvenuto finchè ero in vita.
"Quel ragazzo è troppo timido per parlare con me, troppo
rispettoso."
"Sarà timido con te che sei un'impicciona senza peli sulla
lingua. Gli metterai ansia e poi sei vecchia. Bisogna rispettare gli
anziani, lo dice sempre la mamma." la presi in giro cercando di sviare
il discorso che stava prendendo una brutta piega conoscendola.
"Ripeti un'altra volta quella parola e giuro che ti laverò
la
lingua con il sapone! Adesso devo andare. Ti ho girato un link,
guardalo e fatti due domande. Ciao."
Appena riattaccò riuscii a respirare di nuovo. Speravo fosse
stata adottata, il pensiero di avere gli stessi suoi geni mi faceva
rabbrividire. Il suono di una notifica mi riportò a un link
esterno. Attesi pochi secondi per aprire una pagina di YouTube e rimasi
a fissare un video dei momenti più belli del fan meeting
appena
finito. Momenti di noi, della nostra chimica, dei nostri sguardi, dei
nostri abbracci con il
sottofondo di una canzone di Ed Sheeran. Una delle mie canzoni
preferite, Perfect. Quei momenti li avevo vissuti,
ma non dal quel punto di vista. Cos'era tutto quello? Vedere lo
spettacolo da un'altra prospettiva lo rendeva diverso, come se fosse
tutta un'altra cosa. Come se raccontasse la storia di una relazione tra
due amanti. Era così che ci vedevano i fans? Certo
l'aiuto del montaggio e della musica lo rendeva un bel video piuttosto
emozionante.
Ma...cos'era quella sensazione ogni volta che lo vedevo arrossire e
abbassare lo sguardo?
POV Alec
"Alec ti è arrivato un messaggio." una delle ragazze che
insegnava ballo mi indicò il cellulare sopra il borsone che
stava vibrando. Mi avvicinai e sorrisi immediatamente al nome che vi
era impresso.
"Hai finito la lezione?"
"Mancano ancora 10 minuti."
"Ti aspetto all'ingresso. Sono quello con il cappuccio rosso."
"Alec
tutto a posto?" mi chiese l'insegnante di recitazione,
bevendo dalla bottiglietta, senza staccarmi gli occhi di dosso mentre
quella di danza le tirava una gomitata cercando di nascondere un
sorriso.
"Possiamo finire prima? Giuro di recuperare questi minuti persi
esercitandomi a casa come un dannato. Farò anche il video."
la
pregai unendo le mani davanti a me. Finalmente c'era un cambio di
programma nella mia serata monotona.
"Non mi interessa il video dei tuoi esercizi ma puoi mandarmene uno
mentre quello stallone ti sorride."
"Quale stallone?" la fissai esterrefatto sperando che non dicesse
quello che già mi passava per la mente. Era telepatia?
"Non devi vederti con Damon? E' già qui sotto, ci
scommetto."
ridacchiò lei spalleggiata dall'altra insegnante. Mi sentivo
leggermente bullizzato in quel momento.
"Potrebbe essere un altro dei miei amici." ipotizzai io cercando di
arrampicarmi sugli specchi pur di non ammettere la verità.
"Alec, quando mai è successa una cosa del genere? Gli unici
che
vengono a prenderti sono tua madre, Paul e Damon e spero vivamente che
proprio questa sera sia quest'ultimo. Non ho ragione?" sentii di essere
arrossito dai loro sguardi gongolanti. Non sarei riuscito a scappare
dalle loro macchinazioni.
"Tra l'altro dall'ultimo aggiornamento di IG alcuni fans lo hanno
paparazzato qui fuori vicino alla sua macchina intento a scrivere al
cellulare."
"Anch'io ho visto quel video! Scriveva con un bel sorriso sulle labbra,
poi lo hanno chiamato e si è accorto che lo stavano filmando
e
ha salutato i fans per poi tornare in auto. Dopo che il suo manager ha
postato la foto di lui che dormiva e poi una che diceva che Brian se ne
stava
tornando a casa da solo senza il passaggio di Damon, internet
è
impazzito. Adesso tutti si stanno chiedendo con chi sarà
l'appuntamento di stasera. La serata è lunga, ne prevedo
delle
belle." quelle parole mi fecero imbarazzare, ma ridacchiai per non dare
troppo nell'occhio. Sembrava spionaggio.
"Fossi in te mi affretterei, non fartelo sfuggire. E' sempre paziente e
gentile quel ragazzo ogni
volta che si presenta qui per aspettarti, seduto in un angolino con gli
auricolari alle orecchie per ascoltare musica nell'attesa. Sono
invidiosa." si lamentò l'insegnante di ballo allontanandosi
mentre mormorava qualcosa sui poveri cuori single e le ingiustizie
della vita.
"Grazie. Ci vediamo la prossima volta."
"Ricordati la foto!" mi urlò dietro l'insegnante di
recitazione
mentre mi affrettavo ad uscire come se mi stesse rincorrendo un branco
di rinoceronti. Non volevo lasciarlo troppo in balia dei fans, sapeva
come gestirli ma era stanco quella sera e ci teneva alla sua privacy
per le cose
importanti. Era già costantemente sotto i riflettori da
anni,
dargli un pò di tregua ogni tanto lo avrebbe fatto soltanto
rilassare di più. Aveva bisogno di respirare.
Salutai con un cenno alcune persone che lavoravano in quel centro e
uscii velocemente dalla porta principale guardando in tutte le
direzioni per accertarmi l'assenza di gruppi di fans. Per fortuna via
libera, era strano visto che Damon doveva essere nei paraggi. Li aveva
seminati in qualche modo? Non mi feci più domande in merito
appena scorsi la sua auto che mi fece gli abbaglianti parcheggiata poco
distante da dove mi trovavo. Mi avvicinai mentre abbassava il
finestrino dal lato del passeggero e si chinava per sorridermi. Era un
colpo al cuore quel maledetto sorriso, decisamente un'arma pericolosa.
"Ciao cappuccetto rosso, cosa ci fai qui a quest'ora?"
"Ti porto a festeggiare fuori. Salta su, questo è un
rapimento
in piena regola. Per la cronaca, ho già avvisato tua madre.
Stasera farai tardi." mi fece l'occhiolino attirando sempre di
più la mia curiosità, quell'uomo era una
continua
sorpresa. Non passava
giorno senza riempirmi di piccole attenzioni, non ne potevo
più
fare a meno. Certo che poi i miei standard per la persona ideale non
potevano accontentarsi di qualcuno da meno. Sapevo di dovermela
prendere con lui ma non potevo, mi piaceva la nostra relazione. Avrei
fatto la firma per avere quel rapporto per sempre. Non me lo feci
ripetere una seconda volta e salii in auto con lui. Quello era il mio
posto, aveva sempre guidato lui quando uscivamo insieme e mi sentivo al
sicuro. Era un guidatore prudente, specialmente se a bordo aveva
qualcuno, odiava il traffico e imprecava sempre appena vedeva qualcuno
tagliare la strada e si accertava se la persona accanto si era fatta
male. Si prendeva sempre cura di tutti, ma chi si prendeva cura di lui?
Quel compito spettava a me, era mio di diritto. Non lo avrei lasciato
andare da solo.
"Un rapimento piuttosto meticoloso. Figurati se mia madre non era
d'accordo. Ti adora più di quanto faccia con suo figlio."
finsi
di lamentarmi mentre allacciavo la cintura di sicurezza. Effettivamente
mia madre stravedeva per il mio compagno, mi chiedeva sempre di lui e
mi faceva portare così tanti dolci da fargli venire il
diabete.
Come se non potesse procurarseli da soli in un qualsiasi supermercato.
Mia madre e mia sorella Hope erano innamorate del suo sorriso. Ne
potevo capire il motivo, era affascinante quando era serio e si metteva
in posa per i riflettori ma quando sorrideva stordiva chiunque fosse
nei paraggi. Nessuno si salvava.
"Conquisto sempre le madri. Andiamo al solito posto, va bene?"
"Non chiedo di meglio, ho tanta fame. Dam facciamo una foto? Devo
pagare una promessa." gli chiesi prendendo il cellulare.
"Non c'è problema vieni qua." si avvicinò e ci
mettemmo
in posa facendo gli scemi. Feci qualche scatto e poi scelsi la foto da
pubblicare su IG con una frase ad effetto mentre lui riprendeva a
guidare verso la nostra meta. Ormai i fans sapevano già che
Damon era uscito fuori, confermare i loro sospetti non era un problema.
Era una semplice cena tra amici, che ci vedessero quello che volevano
vedere. Non ci facevamo pensieri in merito. Appena pubblicata piovvero
talmente tanti cuoricini seguiti da innumerevoli commenti da parte di
chiunque. Erano tutti attaccati al cellulare? Risi divertito. "Adesso
saranno tutti più felici." mormorò lui svoltando
a destra.
"Oddio, forse dovevo mettere qualche filtro prima di postarla! Sono
senza trucco e mi si vede il brufolo!"
"Sei carino lo stesso, ti adoreranno tutti." affermò lui con
sicurezza sorridendomi. Mi stavo sciogliendo, mi affrettai ad abbassare
lo sguardo imbarazzato verso la foto sul cellulare. Il mio cuore
martellava così forte che lo sentivo nelle orecchie.
Perchè avevo sempre quelle strane reazioni quando ero con
lui?
"Siamo buffi. Wow! In pochi secondi tutti questi cuori? Siamo sulla
bocca di tutti. Tutti stanno commentando...James e Kevin stanno
incitando la massa. Hope ha messo la faccina con i cuoricini negli
occhi...hanno persino commentato le nostre madri che ci augurano buona
cena. Tua sorella...oddio!" lanciai un gridolino esterrefatto che lo
fece frenare di colpo prima di andare a sbattere contro la macchina di
fronte a noi ferma davanti al semaforo. Per fortuna non era successo
nulla.
"Così mi stai spaventando. Cos'ha scritto Alice?" il suo
tono terrorizzato mi fece quasi ridere.
"In realtà non ha proprio scritto, sono una serie di emoji
che
messe insieme parlano fin troppo. Un uomo una mano un pugno chiuso e un
altro uomo, ha scritto anche fighting. James le ha risposto a tono con
altre emoji con la faccina con gli occhiali da sole un applauso e anche
lui ha scritto fighting. Non sapevo andassero così
d'accordo."
"Quando si parla di spettegolare sono i primi a confabulare insieme. Se
non fosse mia sorella avrei già segnalato il suo profilo su
IG."
borbottò lui infastidito riprendendo il controllo dell'auto.
"Consolati con il fatto che ancora nessuno sa che è tua
sorella."
"Ancora per poco, se va avanti così non sarà
difficile da
scoprirlo. Giuro che appena ci riesco le prendo il cellulare e le
cancello il profilo."
"Arriveresti fino a quel punto? Alla fine era solo un
incoraggiamento...poco velato, ma un incoraggiamento per la nostra
coppia immaginaria." cercai di calmarlo.
"Se ti fa piacere pensarla così, anche se in
realtà le
sue intenzioni sono diverse. Dovresti smetterla di sentire mia sorella.
Mi mette i brividi."
Appena arrivammo, il proprietario del piccolo ristorante ci venne
incontro felice di rivederci. Ci conoscevamo da molto tempo,
appena potevamo ci rifugiavamo in quel posticino molto intimo e poco
pretenzioso dove cucinavano piatti deliziosi. Qui non ci trattavano da
persone famose ma da familiari e ci prendevamo in giro a vicenda.
Raggiungemmo il nostro solito tavolo, vicino alla grande vetrata che
portava a un verde e rigoglioso giardino interno, e salutammo la moglie
e la figlia del proprietario che presero i nostri ordini
complimentandosi per il nostro live. Anche loro erano nostre fans e di
solito facevano a turno per mandare via eventuali paparazzi in cerca di
qualche scoop sensazionale. Si poteva parlare di scoop una cena tra
migliori amici? Appena ci servirono i primi piatti, Damon ci
scattò un'altra serie di foto per commemorare il nostro
primo S.
Valentino insieme. Ne pubblicò una chiedendomi la conferma e
poi
si scusò per andare un momento in bagno. Entrai su IG e,
come
volevasi dimostrare, anche quella foto fece scalpore tra i fans. Avevo
quasi paura di vedere un'orda di gente radunarsi all'entrata del
ristorante a urlare i nostri nomi. Scorsi i vari messaggi e sorrisi
divertito leggendone alcuni dei nostri amici che ammiccavano troppo al
dopo cena e di non affaticarci che avevamo del lavoro da fare
l'indomani. James si
lamentava di non essere stato invitato visto che pagava Damon e lui
voleva scroccargli un pasto. Il telefono squillò e sperai
con
tutto me stesso di uscirne vivo il prima possibile.
"Ciao cognatino, tuo marito è nei paraggi o avete
già concluso?"
"Ciao Alice, Damon è andato in bagno."
"Che pivello! Stavo vomitando arcobaleni a forma di cuore durante la
diretta. Eravate teneramente imbarazzanti. Ho letto il labiale, lo hai
chiamato stallone! Stavo morendo dalle risate!"
"Grazie...del complimento?" ero confuso, non sapevo mai come prenderla.
"Si, era un complimento Alec. Siete stupendi insieme. Di che umore
è il mio fratellino? Ha letto il mio incoraggiamento su IG?"
mi
chiese lei con la voce divertita.
"Si e per poco stava per tamponare la macchina di fronte."
"E tu cosa ne pensi?" domanda insinuosa, come al solito decisi di
rispondere in modo pragmatico. A volte mi intimoriva quel lato del suo
carattere.
"Ammiro molto Damon, so che si sta vedendo ancora con Trevor. Non
vorrei che equivocasse le cose e che sorgessero dei problemi tra di
loro." mormorai menzionando il nome di quell'uomo che non avevo ancora
conosciuto ma che era presente nella vita del mio compagno. Il fatto
che non me lo avesse ancora presentato mi infastidiva un pò,
come se Damon volesse mettere distanza tra quei due lati della sua
vita. Non volevo farmi troppe domande perchè le risposte
potevano fare male.
"Sono grandi e vaccinati, se voleva frequentare un attore sapeva a
quali rischi andava incontro. Damon è sempre onesto sulla
sua
vita quando inizia a frequentare qualcuno, non nasconde mai nulla per
non ferire o essere ferito. Ne ha già passate fin troppe. E
poi
se ti fai tutti questi scrupoli perchè ti ritrovi a passare
la
serata romantica di S. Valentino con lui? Nessuno avrebbe equivocato se
non foste usciti insieme e pubblicato delle foto su IG confermando i
sospetti dei fans. Lo sai che domani mattina presto Damon deve trovarsi
a cinque ore di macchina da li per un servizio fotografico con
intervista? E' venuto li per te, per non lasciarti solo stasera e
perchè è un modo per dimostrarti quanto tu sia
importante." non c'era più traccia di ilarità nel
suo
tono di voce. Era una tigre quando doveva difendere il fratello.
Nonostante il loro rapporto da cane e gatto si supportavano entrambi
mostrando i denti.
"Lo so, lui ci tiene a me."
"Forse più di quanto riesca ad ammettere. Ma tu Alec? Quanto
veramente tieni a lui? Ti sta bene che veda Trevor?" quella era una di
quelle domande a cui preferivo non rispondere. Se Damon non me lo aveva
mai presentato che diritto avevo io di mettermi in mezzo in quella
relazione? Non conoscevo quell'uomo ma speravo veramente che fosse
serio nei confronti del mio partner.
"Se a lui fa stare bene frequentarlo, a me sta bene. Voglio vederlo
felice."
"E' più facile parlare con il muro. Cognatino adesso ti
lascio,
non sfinirlo troppo che domani mattina deve essere figo ed è
difficile togliere le borse sotto gli occhi. Ah dimenticavo! Ti giro un
link, ti piacerà. Buona serata."
"Buona serata Alice."
Appena misi giù, controllai il messaggio che mi era appena
arrivato con tante di quelle scritte in grassetto che mi urlavano di
aprire quel link subito. Mi sembrava il segnale di allarme prima di
un'esplosione. Diedi uno sguardo verso il bagno ma ancora non c'era
traccia di Damon. Che fine aveva fatto? Era stato risucchiato nello
scarico? Il cellulare squillò di nuovo. Prevedevo una lunga
ramanzina e non ne avevo voglia in quel momento. Presi coraggio e
risposi alla mia ragazza.
"Vedo che ti sei organizzato per stasera." il suo tono velenoso mi fece
capire quanto era arrabbiata in quel momento ma non ne aveva il motivo.
"E' stata un'improvvisata, tu non eri disponibile."
"Lo sai che sto lavorando, te lo avevo detto. Avevi detto che saresti
rimasto a casa."
"Sono uscito soltanto con Damon, non è la prima volta che
mangiamo insieme. Cosa c'è di male?" cercai di restare calmo
ma
era difficile. Cosa pretendeva?
"E' una cena di lavoro?"
"Una cena tra amici. Le fai anche tu ogni tanto."
"Si ma te lo dico in anticipo e ti invito persino!"
"Allora la prossima volta ti invito a pranzo con noi!" le venni
incontro per smorzare quella conversazione. Ero stanco di litigare con
lei. Avrei voluto trovare un punto di incontro per farle accettare
Damon nella mia vita ma lei sembrava sempre restia. Si era
già
fatta un'opinione sbagliata su di lui e, nonostante il fatto che
cercavo di mostrarle la persona reale dietro quei falsi pettegolezzi,
non ero riuscito a farle cambiare idea.
"Non voglio essere il terzo incomodo tra voi due."
"Perchè dovresti essere tu? Sei gelosa?" quella cosa mi fece
quasi ridere. Sinceramente non mi piaceva quell'idea. Non mi piaceva la
gelosia, mi infastidiva e mi dava noia. Non l'avevo mai provata e non
la capivo.
"Non mi fido di lui. Forse sta aspettando il momento giusto per
provarci appena volto le spalle."
"Fin da subito abbiamo chiarito che avremmo avuto soltanto una
relazione lavorativa. Adesso siamo soltanto amici, non c'è
nulla di
cui preoccuparsi. Hai finito di lavorare?"
"Non ancora. Ci sentiamo più tardi."
Sentii soltanto il segnale di interruzione della chiamata, poi
più nulla. Sicuramente avrebbe tirato fuori il discorso
appena
possibile, non mollava facilmente la presa. Odiavo litigare per delle
sciocchezze simili. Perchè non riusciva a capirmi?
Sconsolato,
tornai al link che mi aveva inviato Alice e aprii il video. Non era la
prima volta che la sorella di Damon mi inviava quei video fan made. Ad
essere sincero ogni tanto mi piaceva guardarli, mi davano una
sensazione di calore e conforto come quando lui mi prendeva tra le
braccia. Per me era ancora strano vedermi come protagonista di uno di
quei filmati. Quanti ricordi in quel breve video che partiva dal nostro
primo incontro. Quante cose erano cambiate in quei mesi, il nostro
rapporto era cambiato. Era un continuo evolversi verso qualcosa di
nuovo, verso qualcosa che mi faceva sentire bene e al sicuro. Qualcosa
che a lungo andare non sarei riuscito più a farne a meno. Mi
ricordavo ancora quanto ero impacciato le prime volte, in totale
imbarazzo mi affidavo a lui come se fosse un mio mentore. Lui mi aveva
insegnato molte cose, ero grato di averlo conosciuto. Nonostante
fossimo ancora due estranei si notava già l'inizio
dell'intesa
che ci aveva portato fino qui. Quando finii di vederlo, il mio
stato d'animo era cambiato all'improvviso. Qualunque irritazione era
sparita completamente dalla mia testa, mi sentivo felice e rilassato.
Questi eravamo noi, solo noi.
"Ti ha cercato qualcuno?" mi chiese Damon avvicinandosi mentre faceva
un cenno con il capo verso il cellulare tra le mie mani. Lo spensi
prima che potesse vedere qualcosa.
"Tua sorella voleva sapere se ci stavi dando dentro." ridacchiai
prendendolo in giro.
"Giuro che la disconosco! Non risponderle più. E'
inquietante
pensare che vi sentite alle mie spalle." fece una smorfia per poi
prendere in mano le posate e iniziare a servirsi scegliendo tra diversi
piatti.
"E' pur sempre tua sorella. La mia famiglia è la tua
famiglia,
non avevi detto questo?" gli ricordai prendendo il bicchiere di birra
davanti a me.
"Si ma non includeva quella lingua lunga." borbottò lui
mettendomi sul piatto un pò di pollo piccante che tanto mi
piaceva mangiare rifilandomi anche molte verdure. Un compromesso per
farmi mangiare più sano, ormai era una prassi per noi. Se
fosse
stato per me avrei mangiato pollo fritto piccante ogni giorno ma Damon
mi avrebbe bacchettato a dovere.
"Poi mi ha cercato Veronica. E' gelosa del nostro rapporto. Pensa che
mi terrai un agguato quanto prima."
"Non sapevo di essere diventato il Re Leone." ridacchiò con
la
bocca piena mettendosi una mano davanti per paura di sputacchiare.
"Il mio piccolo grande Simba." lo presi in giro facendo una vocetta
sdolcinata iniziando a mangiare.
"Mia cara Nala attenta al tuo collo, potrei morderti e metterti
incinta velocemente." ammiccò verso di me con un sorriso
malizioso, appena
incrociai il suo sguardo abbassai immediatamente il mio sul piatto.
Come faceva a dire cose del genere come se nulla fosse in pubblico? Ero
arrossito, dannazione a lui. Tutto di lui era da censurare.
"Spiritoso. Le ho detto che uno di questi giorni avremo pranzato
insieme tutti e tre. Ti va bene?" avevo bisogno di avere una conferma
da lui altrimenti non si sarebbe fatto nulla. Non volevo imporgli
niente contro la sua volontà. Era più importante
lui che
uno stupido pranzo.
"Certo, mi piacerebbe conoscere la ragazza del mio partner lavorativo.
Organizza e poi fammi sapere la data. Conosci il mio calendario. Adesso
mangiamo altrimenti si fredda." con quelle parole restammo in silenzio
a gustarci la nostra cena. Improvvisamente Damon si era chiuso in se
stesso di fronte a me, c'era fin troppo silenzio fra di noi. Non era
stata una
buona idea parlargli di Veronica, in qualche modo avevo guastato
l'armonia della serata a causa di quella stupida gelosia e di me che
cercavo di andarle dietro per calmare le acque. Mi tornarono in mente
alcune immagini di quel video e tanti di quei retroscena che non tutti
conoscevano, alcuni dei quali persino Damon ne era all'oscuro. Forse
potevo rivelarne alcuni per distrarlo dall'argomento di prima.
"Navigando su IG a tempo perso ho trovato uno dei tanti video che hanno
fatto i fans su di noi. Devo ammettere che era piuttosto interessante.
Mostrava l'evoluzione del nostro rapporto da quando ci siamo incontrati
fino ad oggi. Hanno fatto un buon lavoro con quell'omaggio." dissi con
finta non curanza mentre assaggiavo le zucchine e con la coda
dell'occhio continuavo ad osservarlo attentamente.
"Circolano tantissimi filmati su di noi. Per fortuna ci sono
più fans che ci amano piuttosto che haters che
sparlano, ma
è un
attimo per rovesciare le carte in tavola. Un semplice errore
può
essere una macchia indelebile che non si riesce più a
mandare
via, te lo ricorderanno sempre anche se ormai è nel passato.
Non
posso fare a meno di ringraziare tutte le persone che sostengono il
nostro lavoro e che ci amano." sapevo che aveva sempre paura di fare un
passo falso ed era sempre attento affinchè non succedesse
nulla
di tutto ciò. Programmava tutto fin nei minimi dettagli, era
meticoloso e serio per quanto riguardava il lavoro.
"Ricordi la prima volta che abbiamo provato insieme? Quando sei entrato
in quella camera con espressione sorpresa perchè non avresti
mai
immaginato che ti avrebbero chiamato di nuovo."
"Si ricordo ancora, eri nervoso e a disagio. Era la prima volta per
te." annuì lui concentrandosi su di me.
"La prima di tante volte. Avevo provato tre scene con altri candidati,
erano principalmente battute di litigate e provocazioni. Poche di
approcci fisici. Non so
nemmeno quanto tempo sono rimasto in quella stanza prima che ti
chiamassero. Ero esausto e nessuno li dentro era contento, non avevano
trovato quello che cercavano. Non c'era alchimia con nessuno, pensavo
già che avessi fallito quel provino."
"Poi mi hanno chiamato."
"In realtà io ti ho fatto chiamare." confessai dopo alcuni
secondi di silenzio.
"Come?" smise di mangiare guardandomi sorpreso.
"Meg ha visto le mie difficoltà ad approcciarmi agli altri.
Ha
detto che ero uno dei candidati migliori per quel ruolo ma che voleva
trovare qualcuno che potesse sconvolgermi al tal punto da farmi
arrossire. A quel punto avevano tirato delle foto che avevo fatto con
gli altri attori e tra quelle c'erano anche le nostre. Quelle ragazze
hanno parlato a raffica di quanto eravamo carini insieme e Meg
continuava a fissarmi. Sapevo che non sarei riuscito a recitare certe
scene con chiunque e sapevo anche che eri stato l'unico con cui sentivo
un certo feeling. L'unico che sentivo di poter baciare. L'unico che
avrei voluto baciare. Meg mi ha chiesto di scegliere e io ho scelto
te." mi sembrava di essermi liberato di un peso sulle spalle. Non avrei
mai pensato di raccontargli quella storia, adesso però mi
sentivo intimidito e temevo per ciò che avrebbe pensato.
Abbassai lo sguardo sentendomi arrossire.
"Non lo sapevo." mormorò lui con un mezzo sorriso dopo aver
bevuto una lunga sorsata di acqua.
"Ecco perchè ero così nervoso quando sei entrato
in
quella stanza. Ero imbarazzato al pensiero che tu potessi venirne a
conoscenza quindi non riuscivo a guardarti negli occhi. Ma avevo scelto
te fin da subito, eri l'unico che mi scombussolava dentro."
"A dire il vero quella sera, prima che ci confermassero come membri del
cast, Meg mi ha chiamato per chiedermi del
provino che avevo fatto con te. Di come mi ero sentito e di come ero
riuscito a farti arrossire con un solo sguardo. Poi mi ha chiesto degli
altri attori, che
bene o male conoscevo già, con i quali avevo già
interagito per altre parti in vari casting. Mi aveva detto che non mi
voleva nella
parte di un personaggio secondario ma che aveva intenzione di
riportarmi alla ribalta dandomi il ruolo di uno dei protagonisti
perchè lei credeva in me. Io ero meravigliato, solo un bacio
poteva valere come un provino? Cos'aveva visto la regista senza nemmeno
farmi dire qualche battuta? Alla fine mi ha chiesto con chi avrei
voluto fare coppia nella serie, chi sarebbe stato perfetto in quel
ruolo. Non avevo provato con gli altri candidati ma sapevo come
lavoravano. L'unico che mi era venuto in mente eri tu, eri alle prime
armi e
il personaggio era di gran lunga diverso dalla persona che avevo
incontrato ma sentivo che eri giusto per la parte. Eri riuscito a
seguirmi così facilmente con un solo bacio. Eri come creta
da
modellare nelle mie mani. Avevo già sentito una certa
chimica
tra di noi appena avevi incrociato il mio sguardo, mi incuriosivi.
Volevo lavorare con te...e baciavi veramente bene." il suo sorriso mi
stordì così tanto che per un momento non capii
più
nulla. Quel sorriso coinvolgeva ogni singola parte del suo volto, era
così carico di affetto che il mio cuore ne era colmo. Avrei
voluto immortalarlo in una fotografia in quel momento e tenerla sempre
accanto a me quando avevo bisogno di conforto. Mi stavo sciogliendo
come neve al sole. Mi portai una mano all'orecchio sentendolo bollente
e spostai il mio sguardo da un'altra parte mentre bevevo. Non riuscii a
trattenere un sorriso felice.
Dopo la nostra piccola ma importante confessione la cena
filò
liscia come al solito tra scherzi e risate. Non ero solito parlare
tanto ma con lui mi risultava facile, avevo sempre voglia di
confrontarmi con lui per qualsiasi cosa e raccontargli tutto quello che
mi saltava in testa. Ci scattammo altre foto che però non
pubblicammo. Salutammo i proprietari e tornammo alla sua auto. Mise la
playlist delle canzoni che piacevano ad entrambi e partimmo cantando
insieme sulle note di Walk this Way dei Run DMC. La sua voce era
stupenda, sempre intonata e melodiosa persino nella parte rock piena di
energia. La mia
aveva troppe stonature nonostante avessi iniziato a prendere alcune
lezioni di canto, quindi preferii cantare i versi rap. Avrei tanto
voluto che mi insegnasse lui.
Parcheggiò di fronte al mio condominio e abbassò
la
musica girandosi verso di me. Non avevo voglia di vederlo andar via ma
sapevo che lui era stanco e doveva lavorare.
"Grazie per questa serata Damon. Mi sono divertito."
"Mi sono divertito anch'io. Dovremmo organizzarne un'altra."
"Puoi sempre farmi una sorpresa. Mi piacciono le sorprese. Ti sto
facendo fare tardi. Tra qualche ora dovresti metterti in viaggio, forse
era meglio vederci un altro giorno." sospirai sentendomi in colpa.
"Non preoccuparti, non avrei rinunciato a questa cena. Apprezzo ogni
istante del tempo passato con te. Sei la mia ricarica personale
portatile." mormorò lui stringendomi una mano sul braccio
per
rassicurarmi delle sue parole. Sapevo che era sincero.
"Su su, adesso vai a dormire prima che domani mi darai la colpa delle
foto non riuscite. Brian si arrabbierà! Mandami un messaggio
appena arrivi." gli strinsi una spalla massaggiandola per qualche
secondo con le dita. I suoi muscoli si rilassarono e lui mi sorrise.
"Si mamma, sarà fatto. Buona notte."
Scesi dall'auto e lo salutai con la mano mentre lui ricambiava con un
cenno del capo facendo inversione. Lo osservai allontanarsi lentamente
e non rientrai a casa finchè non sparì dalla mia
visuale.
Ero preoccupato per la sua salute. Troppi lavori e poco tempo per
riposare. Non capiva quando doveva prendersi una pausa. Salutai mia
madre con un bacio sulla guancia raccontandole brevemente della cena,
non volevo rivelarle troppo in merito al mio rapporto con Damon anche
se in realtà lei capiva fin troppo. Arrivato in camera presi
il
cellulare e trovai un messaggio da parte di Veronica, non mi ero
nemmeno accorto che fosse arrivato.
"Ricordo
che
domani sera sei libero. Usciamo insieme Alec, solo io e te. Cena, film
e massaggio con olio. Ci sto! Ci vediamo domani. Buona notte."
A quanto pare aveva deciso tutto da sola senza interpellarmi come al
solito. Pazienza,
non era la prima volta che si comportava così. Forse avremmo
potuto chiarire la discussione che avevamo avuto prima. Volevo
risolvere il prima possibile così da non pensarci
più e
andare avanti con Veronica.
"Va
bene, ti chiamo domani per organizzarci. Buona notte."
-----------------------------------------------------------------------------------
Eccoci qua con il secondo capitolo. Spero che la storia fino a qui vi
piaccia.
Fatemelo sapere ;)
Ciao
|